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firma contro l'impunita
- To: (Recipient list suppressed)
- Subject: firma contro l'impunita
- From: intcerchio <intcerchio@inwind.it>
- Date: Tue, 10 Jul 2001 15:09:23 +0200
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Comite de solidaridad
con los Pueblos Latino Americanos
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CILE
senza giustizia e diritti,
dopo 17 anni di
dittatura militare e 9 di governi civili.
L'11 settembre 1973 i militari con la forza delle armi, con la tortura,
con il sostegno dell'imperialismo americano, le multinazionali e le
forze reazionarie locali, provocarono il colpo di stato che portò al
rovesciamento del governo di Salvador Allende, Presidente del Cile,
che cadde combattendo sotto le bombe e la violenza reazionaria.
Campi di concentramento vennero aperti lungo tutto il paese. Nei
primi mesi dopo il colpo di stato diverse migliaia di cileni furono
assassinati. La tortura divenne strumento e metodo dello stato per
annientare ogni azione di Resistenza Popolare.
Non meno di 3000 cittadini e cittadine cileni, dopo essere stati fermati
dagli apparati di sicurezza della dittatura militare sono stati uccisi,
torturati successivamente fatti sparire.
Per 17 anni la dittatura militare in Cile è stata condannata da governi,
organizzazioni politiche e sociali e in generale dell'opinione pubblica
internazionale. In particolare, la giunta militare diretta da Pinochet per
17 anni è stata condannata dall'Assemblea Generale della Nazione Unite
per violazione dei Diritti Umani.
Nel 1990 dopo la sconfitta in un referendum indetto da Pinochet stesso,
si apre un processo di transizione dove le forze di opposizione sotto
la coalizione denominata "Concertación" vincono le elezioni ed insediano
come Presidente del Cile Patricio Aylwin già segretario della democrazia
cristiana
al momento del Colpo di Stato. Nel suo mandato si aprono i primi squarci
dell'impunità dei 17 anni di crimini contro il popolo cileno. Il Governo di
Aylwin,
costituisce una commissione "nacional de verdad y riconciliazione", sono
ascoltati centinaia di cileni vittime e membri degli apparati repressivi
(DINA, SIM, SICAR, ecc).
Questa commissione produce un'"Informe" sulla repressione e i crimini della
dittatura. La giustizia cilena di fronte all'"informe" di migliaia di
pagine che
racconta torture, assassini, scomparse, di tanti cileni e cilene rimane
indifferente. Nessun militare o membro degli apparati di repressione è stato
giuridicamente perseguito.
Con il governo di Eduardo Frei, eletto sotto la coalizione della concertazione
(alleanza di centro sinistra) non cambia particolarmente la situazione per la
giustizia e per il ripristino di un sistema democratico. Sotto la pressione
delle
Organizzazioni di Difesa dei Diritti Umani cilene ed internazionali, in
particolare
dell'"Asociacion di Familiares de Detenidos e Desaparecidos'', sono aperti
processi contro funzionari del regime di Pinochet; si tratta però, di casi
isolati
e di processi per azioni terroristiche di apparati dello stato cileno
all'estero, attentati
a figure politiche e istituzionali di opposizione al regime;
Buenos Aires - Argentina. 30 settembre 74. Prat, ex-capo dell'esercito
cileno e sua moglie
Sofia Culthbert C. (è stata messa una bomba nella loro macchina)
Roma - Italia 6 ottobre 1975. Bernardo Leington ex-vicepresidente del Cile
e sua moglie
Ana Fresno rimangono feriti gravemente dopo un attentato perpetrato da
agenti della
DINA (direccion de inteligencia nacional) e fascisti italiani.
Wastington DC - USA. 21 settembre 1976. Orlando Letelier, già Ministro
dell'Interno del
governo di Allende, ( è stata messa una bomba nella sua macchina) morto
insieme alla
ricercatrice dell'Institute for Policy Studies, Ronni Moffit cittadina
nord-americana.
La conclusione dello stato di accusa e il successivo fermo di Pinochet in
Inghilterra dimostrano
come il governo di Frei, i partiti della coalizione che lo sostengono in
Cile ed alcuni governi
europei rispettino il Diritto
Internazionale! La verità è che nessuno di questi soggetti ha applicato i
trattati internazionali e
il diritto internazionale, quindi ha mai pensato di fare giustizia. Dunque,
mentre Pinochet torna in
Cile senza essere giudicato dai tribunali spagnoli che avevano chiesto la
sua estradizione dall'Inghilterra
e il governo cileno promette giustizia in Cile, i fatti fanno dubitare che
verità e giustizia vengano fatte.
Negli stessi momenti in cui Pinochet viene messo sotto fermo giudiziario a
Londra, diventano
di pubblico dominio (declassificati dopo 25 anni) alcuni documenti
classificati segreti dal Dipartimento
di Stato USA e della Cia, che non fanno altro che dimostrare il connubio
tra i militari cileni,
il Dipartimento di Stato, la Cia e le multinazionali USA.
Cosa è cambiato in Cile dopo 17 anni di dittatura? Cosa è cambiato con 2
governi retti da una
coalizione di centro sinistra con presidenti democristiani e un governo
presieduto da un socialista
Ricardo Lagos? I fatti contano non le parole e la propaganda, l'impianto
istituzionale del regime di
Pinochet è completamente intatto, il modello economico è sempre lo stesso,
i diritti dei lavoratori
non sono cambiati, esistono ancora prigionieri politici in carceri speciali
costruite dal regime di
Pinochet, ecc.
Il movimento popolare cileno, la "Central Unica de Trabajadores", CUT e
diverse altre categorie produttive,
le organizzazioni studentesche, le organizzazioni di base, la lotta del
Popolo Mapuche, le donne,
le organizzazione gay e lesbiche, i venditori ambulanti, i giovani dei
quartieri popolari, le radio libere,
alcuni partiti della sinistra, ecc., si organizzano in diverse istanze per
costruire una alternativa popolare
e veramente democratica.
Dopo 17 anni di dittatura militare e 9 di governi ''democratici'' in Cile
non è stato ripristinato un sistema
democratico e di giustizia nel più ampio senso della parola.
La repressione della quale sono state vittime i manifestanti contro
l'incontro del "Banco Interamericano de
Desarrollo" e gli studenti nelle strade di Santiago dimostra, che in Cile
tuttora non sono ripristinati i diritti
politici fondamentali e la quantità di cittadini fermati dimostra
l'obiettivo del governo verso coloro che chiedono
giustizia e libertà pacificamente.
Appello
I/le cittadini/e che sottoscrivono questo appello chiedono al Presidente e
al Governo cileno quanto segue:
1) La chiusura di tutte le carceri speciali e la conseguente liberazione di
tutti i prigionieri politici.
2) Che vengano giudicati i responsabili per i crimini commessi nei 17 anni
di dittatura militare.
3) Una completa e necessaria epurazione delle Forze Armate cilene da tutti
coloro che si sono resi
responsabili in modo diretto e indiretto dei crimini contro il popolo
cileno, nel periodo in cui il Cile è
stato governato dal Generale Pinochet.
4) La fine della repressione contro il Popolo Mapuche e le sue organizzazioni.
Sosteniamo
Le lotte delle organizzazioni popolari contro le organizzazioni economiche
internazionali
(BID, FMI e altre) e dell'associazione dei familiare dei detenuti e
scomparsi e tutte le
organizzazioni di difesa dei diritti umani per la verità e la giustizia
contro l'impunità.
Le lotte delle organizzazioni dei lavoratori e delle lavoratrici che
chiedono la fine di un modello
economico e delle istituzioni promosse e create dai militari golpisti.
La lotta e le rivendicazioni delle organizzazioni studentesche e dei
settori marginali del
popolo cileno.
La lotta del popolo Mapuche per la difesa e il recupero delle loro terre,
contro la
repressione istituzionale di cui oggi sono vittima.
Per adesioni ddhh@libero.it
Comite de solidaridad con los pueblos latino americanos
E-mail: ddhh@libero.it - http://www.ecn.org/potosi
Per il sostegno economico della campagna per il Cile:
c/c postale n° 26623538 intestato all'Ass. "Intorno al Cerchio", via
mascarella 35/a, 40126 , Bologna.
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Associazione ''Intorno al cerchio''
Bottega del commercio equo e solidale "Potosi"
via Mascarella 35/a
40126 - Bologna
tel/fax: 051.6390960 (segretaria telefonica)
tel: 051.6393777
e-mail: potosi2001@inwind.it
web: www.ecn.org/potosi ( lavori in corso..)
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