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firma contro l'impunita



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Comite de solidaridad
con los Pueblos Latino Americanos
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CILE 

senza giustizia e diritti,
dopo 17 anni di
dittatura militare e 9 di governi civili.

L'11 settembre 1973 i militari con la forza delle armi, con la tortura, 
con il sostegno dell'imperialismo americano, le multinazionali e le 
forze reazionarie locali, provocarono il colpo di stato che portò al 
rovesciamento del governo di Salvador Allende, Presidente del Cile, 
che cadde combattendo sotto le bombe e la violenza reazionaria. 
Campi di concentramento vennero aperti lungo tutto il paese. Nei 
primi mesi dopo il colpo di stato diverse migliaia di cileni furono 
assassinati. La tortura divenne strumento e metodo dello stato per 
annientare ogni azione di Resistenza Popolare.
Non meno di 3000 cittadini e cittadine cileni, dopo essere stati fermati 
dagli apparati di sicurezza della dittatura militare sono stati uccisi, 
torturati successivamente fatti sparire. 
Per 17 anni la dittatura militare in Cile è stata condannata da governi, 
organizzazioni politiche e sociali e in generale dell'opinione pubblica 
internazionale. In particolare, la giunta militare diretta da Pinochet per 
17 anni è stata condannata dall'Assemblea Generale della Nazione Unite 
per violazione dei Diritti Umani.

Nel 1990 dopo la sconfitta in un referendum indetto da Pinochet stesso, 
si apre un processo di transizione dove le forze di opposizione sotto 
la coalizione denominata "Concertación" vincono le elezioni ed insediano 
come Presidente del Cile Patricio Aylwin già segretario della democrazia
cristiana 
al momento del Colpo di Stato. Nel suo mandato si aprono i primi squarci 
dell'impunità dei 17 anni di crimini contro il popolo cileno. Il Governo di
Aylwin, 
costituisce una commissione "nacional de verdad y riconciliazione", sono 
ascoltati centinaia di cileni vittime e membri degli apparati repressivi 
(DINA, SIM, SICAR, ecc). 
Questa commissione produce un'"Informe" sulla repressione e i crimini della 
dittatura. La giustizia cilena di fronte all'"informe" di migliaia di
pagine che 
racconta torture, assassini, scomparse, di tanti cileni e cilene rimane 
indifferente. Nessun militare o membro degli apparati di repressione è stato 
giuridicamente perseguito.
Con il governo di Eduardo Frei, eletto sotto la coalizione della concertazione 
(alleanza di centro sinistra) non cambia particolarmente la situazione per la 
giustizia e per il ripristino di un sistema democratico. Sotto la pressione
delle 
Organizzazioni di Difesa dei Diritti Umani cilene ed internazionali, in
particolare 
dell'"Asociacion di Familiares de Detenidos e Desaparecidos'', sono aperti 
processi contro funzionari del regime di Pinochet; si tratta però, di casi
isolati 
e di processi per azioni terroristiche di apparati dello stato cileno
all'estero, attentati 
a figure politiche e istituzionali di opposizione al regime;

Buenos Aires - Argentina. 30 settembre 74. Prat, ex-capo dell'esercito
cileno e sua moglie 
Sofia Culthbert C. (è stata messa una bomba nella loro macchina) 

Roma - Italia 6 ottobre 1975. Bernardo Leington ex-vicepresidente del Cile
e sua moglie 
Ana Fresno rimangono feriti gravemente dopo un attentato perpetrato da
agenti della 
DINA (direccion de inteligencia nacional) e fascisti italiani.

Wastington DC - USA. 21 settembre 1976. Orlando Letelier, già Ministro
dell'Interno del 
governo di Allende, ( è stata messa una bomba nella sua macchina) morto
insieme alla 
ricercatrice dell'Institute for Policy Studies, Ronni Moffit cittadina
nord-americana. 
La conclusione dello stato di accusa e il successivo fermo di Pinochet in
Inghilterra dimostrano 
come il governo di Frei, i partiti della coalizione che lo sostengono in
Cile ed alcuni governi 
europei rispettino il Diritto 
Internazionale! La verità è che nessuno di questi soggetti ha applicato i
trattati internazionali e 
il diritto internazionale, quindi ha mai pensato di fare giustizia. Dunque,
mentre Pinochet torna in 
Cile senza essere giudicato dai tribunali spagnoli che avevano chiesto la
sua estradizione dall'Inghilterra 
e il governo cileno promette giustizia in Cile, i fatti fanno dubitare che
verità e giustizia vengano fatte. 
Negli stessi momenti in cui Pinochet viene messo sotto fermo giudiziario a
Londra, diventano 
di pubblico dominio (declassificati dopo 25 anni) alcuni documenti
classificati segreti dal Dipartimento 
di Stato USA e della Cia, che non fanno altro che dimostrare il connubio
tra i militari cileni, 
il Dipartimento di Stato, la Cia e le multinazionali USA.

Cosa è cambiato in Cile dopo 17 anni di dittatura? Cosa è cambiato con 2
governi retti da una 
coalizione di centro sinistra con presidenti democristiani e un governo
presieduto da un socialista 
Ricardo Lagos? I fatti contano non le parole e la propaganda, l'impianto
istituzionale del regime di 
Pinochet è completamente intatto, il modello economico è sempre lo stesso,
i diritti dei lavoratori 
non sono cambiati, esistono ancora prigionieri politici in carceri speciali
costruite dal regime di 
Pinochet, ecc. 
Il movimento popolare cileno, la "Central Unica de Trabajadores", CUT e
diverse altre categorie produttive, 
le organizzazioni studentesche, le organizzazioni di base, la lotta del
Popolo Mapuche, le donne, 
le organizzazione gay e lesbiche, i venditori ambulanti, i giovani dei
quartieri popolari, le radio libere, 
alcuni partiti della sinistra, ecc., si organizzano in diverse istanze per
costruire una alternativa popolare 
e veramente democratica.

Dopo 17 anni di dittatura militare e 9 di governi ''democratici'' in Cile
non è stato ripristinato un sistema 
democratico e di giustizia nel più ampio senso della parola. 
La repressione della quale sono state vittime i manifestanti contro
l'incontro del "Banco Interamericano de 
Desarrollo" e gli studenti nelle strade di Santiago dimostra, che in Cile
tuttora non sono ripristinati i diritti 
politici fondamentali e la quantità di cittadini fermati dimostra
l'obiettivo del governo verso coloro che chiedono 
giustizia e libertà pacificamente.

Appello
 
I/le cittadini/e che sottoscrivono questo appello chiedono al Presidente e
al Governo cileno quanto segue:
 
1) La chiusura di tutte le carceri speciali e la conseguente liberazione di
tutti i prigionieri politici.
2) Che vengano giudicati i responsabili per i crimini commessi nei 17 anni
di dittatura militare. 
3) Una completa e necessaria epurazione delle Forze Armate cilene da tutti
coloro che si sono resi 
responsabili in modo diretto e indiretto dei crimini contro il popolo
cileno, nel periodo in cui il Cile è 
stato governato dal Generale Pinochet.
4) La fine della repressione contro il Popolo Mapuche e le sue organizzazioni. 

Sosteniamo
 
Le lotte delle organizzazioni popolari contro le organizzazioni economiche
internazionali 
(BID, FMI e altre) e dell'associazione dei familiare dei detenuti e
scomparsi e tutte le 
organizzazioni di difesa dei diritti umani per la verità e la giustizia
contro l'impunità.
Le lotte delle organizzazioni dei lavoratori e delle lavoratrici che
chiedono la fine di un modello 
economico e delle istituzioni promosse e create dai militari golpisti. 
La lotta e le rivendicazioni delle organizzazioni studentesche e dei
settori marginali del 
popolo cileno. 
La lotta del popolo Mapuche per la difesa e il recupero delle loro terre,
contro la 
repressione istituzionale di cui oggi sono vittima. 

Per adesioni ddhh@libero.it

Comite de solidaridad con los pueblos latino americanos  
E-mail: ddhh@libero.it - http://www.ecn.org/potosi

Per il sostegno economico della campagna per il Cile: 
c/c postale n° 26623538 intestato all'Ass. "Intorno al Cerchio", via
mascarella 35/a, 40126 , Bologna.
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Associazione ''Intorno al cerchio''
Bottega del commercio equo e solidale "Potosi"
via Mascarella 35/a
40126 - Bologna
tel/fax: 051.6390960 (segretaria telefonica)
tel: 051.6393777
e-mail: potosi2001@inwind.it
web: www.ecn.org/potosi   ( lavori in corso..)
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