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Ecuador, una pace a metà ...




Una Pace a Metà

Se da un lato le principali Organizzazioni Indigene hanno raggiunto 
degli accordi con il governo Noboa (dove per la prima volta la FEINE, 
l’organizzazione indigena di ispirazione evangelica, si è unita alle 
proteste della CONAIE), dall’altro lato, le organizzazioni sociali e 
politiche, legate al Fronte Patriottico, hanno visto nella giornata di 
ieri l’ennesima dimostrazione di forza da parte del governo Noboa. 
Quando la pace è a metà e quando il sistema divide ed impera …

Quito, 7 Febbraio 2001

Informazione della Confederazione delle Nazionalità Indigene dell’Ecuador
IL SANGUE INDIO OTTIENE RISULTATI PER I POPOLI DELL'ECUADOR

Dalla Mailing-List della Confederazione delle Nazionalità Indigene 
dell’Ecuador
http://listas.ecuanex.net.ec/listas/listinfo/conaie
"conaie@listas.ecuanex.net.ec"

Il sangue indigeno schizzato in faccia al presidente Noboa, ha 
determinato un certo grado di sensibilità. Speriamo che queste macchie 
al volto del presidente non gli vengano più cancellate, perché i 
politici ed i prossimi che governeranno si ricordino che dovranno 
governare per tutti gli ecuadoriani.

Questo mercoledì 7 febbraio, le Dirigenze delle Organizzazioni Indigene 
(CONAIE, FEINE, FENOCIN, FEI, FENACLE, CONFEUNASE, ECUARUNARI e 
CONFENIAE) hanno firmato un accordo che contempla i seguenti risultati:

- La diminuzione del prezzo del gas di 40 centesimi di dollaro.

- Il congelamento del prezzo dei combustibili per un anno.

- Che studenti, bambini ed anziani paghino il 50% dei costi del 
trasporto pubblico.

- Che non sia sviluppato il Piano Kérex nelle comunità indigene, perché 
altamente tossico.

- Ristrutturazione, rafforzamento e capitalizzazione del “Banco de 
Fomento” (ndr: una specie di banca per crediti agrari)

- Recupero dei conti chiusi nelle banche dove sia intervenuta la AGD 
(Agenzia di Garanzia sui Depositi).

- Aumento dei finanziamenti per gli organismi indigeni: CODENPE 
[Consiglio per lo Sviluppo delle Nazionalità e dei Popoli dell’Ecuador] 
(sullo Sviluppo), DINEIB (Direzione Nazionale per l’Educazione 
Interculturale Bilignue) (per l’Educazione) e DNSI [Direzione Nazionale 
per la Salute Indigena] (Salute)

- Lo scambio del debito estero per la conservazione dell’ambiente, a 
beneficio dei governi locali e delle comunità indigene.

- Soluzione dei diversi conflitti per la terra e per l’acqua che 
affrontano le comunità indigene e contadine.

- Sviluppo di politiche che beneficino gli emigranti.

- La ricerca del consenso per la riforma del sistema pensionistico ed 
il pagamento del debito verso l’assicurazione sociale contadina.

- La necessità che il paese si astenga dal partecipare al Plan 
Colombia, perché comporta la guerra e la morte.

- Indennizzazione per I familiari dei morti e dei feriti.

Altro aspetto contemplato, è la deroga allo Stato d’Emergenza, e 
fondamentalmente alla indennizzazione per i familiari dei compagni 
uccisi e feriti dal governo del Presidente Noboa.

E’ possibile richiedere l’accordo completo, scrivendo direttamente alla 
CONAIE (conaie@ecuanex.net.ec)

       La Confederazione delle Nazionalità Indigene dell’Ecuador

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Servizio di Informazione della Rivista En Marcha
LA REPRESSIONE E’ LA RISPOSTA ALLO SCIOPERO NAZIONALE

Nella giornata di oggi si stà portando avanti la paralizzazione delle 
attività in tutto il territorio ecuadoriano, sulla base della 
convocazione del Fronte Patriottico e della Assemblea Unitaria dei 
Popoli del 13 gennaio scorso.

Luis Villacís, Presidente del Fronte Popolare, i dirigenti del Fronte 
Unitario dei Lavoratori (FUT), dirigenti politici di sinistra e 
numerose organizzazioni, hanno chiarito che l’azione di mobilitazione 
continuerà e non sarà condizionata dal dialogo che la CONAIE ha 
stabilito con il Presidente della Repubblica,  nel quale si starebbe 
riducendo al minimo le richieste che hanno portato alla sollevazione: 
deroga totale del pacchetto economico, applicazione di misure 
economiche alternative presentate dai settori popolari, libertà per i 
detenuti e sanzionamento per coloro che hanno sparato contro i 
manifestanti, causando fino ad ora 6 morti e più di 30 feriti per armi 
da fuoco.

I mezzi di comunicazione della borghesia hanno fatto tutto il possibile 
per occultare e minimizzare le proteste di oggi e diffondere la notizia 
del dialogo, nonostante questo più di 50 dirigenti del Fronte 
Patriottico e molti altri manifestanti sono stati arrestati in tutto il 
paese. Se non ci sono proteste, perché tanti arresti in tutte le 
priovince del paese?

A causa dello Stato d’Emergenza, nella maggioranza dei casi si sono 
realizzate piccole manifestazioni, disperse geograficamente. Solamente 
a Cuenca si è organizzata una grande marcia alla quale hanno 
partecipato operai, maestri, studenti, cittadini e piccoli commercianti.

Nella giornata di ieri, un altro indigeno (della comunità Salasaca 
della provincia di Tungurahua) è morto per le pallottole dei militari. 
Il suo nome è Wilson Neptalí Landa Muyulema. A Tena, capitale della 
provincia di Napo dove sono stati uccisi vari cittadini (indigeni e 
meticci) vige il coprifuoco dalle 21:00 alle 5:00.

A Nabón, provincia del Azuay, Rodrígo Morocho, della Federazione Unica 
degli Affiliati alla Sicurezza Sociale Contadina (FEUNASSC, 
organizzazione del Fronte Patriottico), è stato ucciso dai militari, 
nel momento in cui la popolazione cercava di bloccare le strade.

Alle 12:00 c’erano circa 50 dirigenti del Fronte Patriottico e numerosi 
manifestanti in stato di detenzione. Tra questi:

Guillermo Estrella, direttore provinciale del partito di sinistra 
Movimento Popolare Democratico (MPD) per la provincia di Pichincha.

Francisco Garzón, direttore del MPD nella provincia di El Oro.

Adolfo Puente, direttore del MPD nella provincia di Los Ríos.

Rodrigo Quezada, militante del MPD e Sindaco del comune di Santa Isabel.

Germán Flores, consigliere del MPD nel comune di Pastaza.

Víctor Sánchez, dirigente nazionale del Coordinamento Unitario 
Nazionale dei Piccoli Commercianti CUCUOMITAE.

Enríque Barros, Presidente Nazionale della Federazione dei Lavoratori 
del Petrolio dell’Ecuador (FETRAPEC)

Narcisa Sánchez, dirigente della FEUNASSC per la provincia di Paztaza.

Alonso López, Presidente Provinciale del Fronte Popolare per la 
provincia di Guayas.

Camilo Medina, dirigente della UNE (Unione Nazionale degli Educatori) 
per la provincia di Guayas.

Continua a rimanere in prigione Samuel Vargas, Vicepresidente Nazionale 
della Unione Nazionale degli Educatori (UNE).

Ad oggi sono più di 200 i lottatori popolari ancora nelle prigioni 
ecuadoriane.

Si sono mobilitati i lavoratori della salute che hanno lasciato gli 
ospedali, i lavoratori del settore petrolifero, gli insegnanti, i 
contadini, gli indios affiliati alla FEUNASSC, gli Indigeni del 
Movimento Rivoluzionario Jatarishun, i membri della Gioventù 
Rivoluzionaria dell’Ecuador e gli studenti della FEUE e della FESE, 
così come gli operai della UGTE e quelli legati alla FUT.

Tra le azioni si sottlinea il blocco delle vie di comunicazione nella 
provincia di Guayas, in particolare presso Daule (per azione della 
UNE), Petrillo, El Triunfo ed in altre zone del paese. Gli arresti 
nelle altre città si devono a manifestazioni di quartiere.

Si sottolinea come il sindaco di Puyo, capitale della regione di 
Pastaza, Raúl Tello (MPD) sia stato minacciato dal Generale Víctor 
Zabala, della caserma della Shell. Le minacce di repressione e tortura 
sono state fatte quando il sindaco era alla testa del corteo di 
protesta che attraversava le vie della città.

Servizio di Notizie di “En Marcha”

http://www.geocities.com/CapitolHill/Parliament/1166
pcmle@bigfoot.com

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Il Comitato Internazionalista Arco Iris
è impegnato in un progetto che prevede l'acquisto di una autoambulanza
per il Distretto di Loreto.

Aiutateci a Sostenerlo !
http://www.comite-arcoiris.com/italiano/ambulanza.htm

c/c n° 24059263
Comitato Internazionalista Arco Iris
Via Antonio Gramsci 3
25082 Botticino
CAUSALE: AMBULANZA PER L'ECUADOR