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Sospeso Sciopero della fame a "La Tablada"
I carcerati de "La Tablada" sospendono
il loro prolungato sciopero della fame.
Carlos Iaquinandi Castro (Trad. Martin E. Iglesias)
Familiari e amici dei prigionieri de "La Tablada" confermarono che i
detenuti hanno smesso lo sciopero della fame che mantenevano da 116 giorni.
Il Decreto del Presidente Fernando De la Rùa stabilisce la riduzione della
pena a 10 detenuti coinvolti nel tentativo di occupazione della caserma
della Tablada nel gennaio 1989.
Si è saputo di negoziazioni preventive perché il governo ha voluto
accertarsi prima della sospensione dello sciopero della fame. In questi
contatti hanno preso parte direttamente il Ministro dell'Interno, Federico
Storani, e anche il Premio Nobel per la Pace, Adolfo Pérez Esquivel e "las
Abuelas de la Plaza de Mayo".
Nelle ultime settimane, personalità importanti, organismi nazionali ed
internazionali hanno fatto pervenire al governo argentino richieste in
favore dei prigionieri. Tra tutti il messicano Cuathémoc Cárdenas, e il
Nobel per la Letteratura, José Saramago.
La Commissione Interamericana per i Diritti Umani ha raccomandato al governo
argentino, rivedere la situazione dei prigionieri utilizzando alcune delle
forme processuali servite per condannarli. La Commissione appartiene
all'Organizzazione degli Stati Americani e integra le indagini neutrali.
Organizzazioni di Diritti Umani confermano che almeno 9 dei assalitori allla
caserma La Tablada furono condannati dopo l'arresa, quando l'unità fu
riconquistata dai militari. I sopravvissuti e imprigionati denunciarono di
essere stati torturati.
Familiari, amici e organismi di dei Dirittti Umani hanno richiesto un
indulto presidenziale. Senza dubbio la riduzione della pena è servita
affinché i detenuti sospendessero lo sciopero, e ha evitato però l'immediata
libertà per i detenuti stessi. Questa possibilità preoccupava il governo in
quanto ha incontrato forte resistenza negli ambienti militari argentini.
Si stima che con il Decreto Presidenziale la maggioranza dei prigionieri
potrà essere in condizione di messa in libertà entro l'anno 2002.
La nuova condizione giudiziaria esclude il leader del Movimento Tutti per la
Patria, Enrique Gorriarán Merlo, al quale si attribuiscono le responsabilità
di mandante ideologico dell'attacco alla Caserma. Neanche la sua compagna
Ana Maria Sivori, usufruirà del Decreto perché inclusa in un iter
processuale diverso dal resto dei detenuti.
Gorriaran è un conosciuto dirigente della guerriglia latino-americana
degli anni '70 e ha vissuto molti anni in clandestinità. E' stato colui che
ha diretto ed eseguito in Paraguay il commando che ha giustiziato l'ex
dittatore nicaraguense Anastasio Somoza. Anni dopo è stato detenuto dalla
polizia messicana nel suo territorio, e estradato a Buenos Aires.
(Ar/QR/Ci-Au/Pp/ap).
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Martin E.Iglesias martinerrico@libero.it
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