[Date Prev][Date Next][Thread Prev][Thread Next][Date Index][Thread Index]

conferenza stampa a La Realidad



Sabato 2 dicembre,

Pierluigi Sullo
La più bizzarra conferenza stampa della storia si terrà sabato 2 dicembre,
alle ore 16. Luogo dell'appuntamento, per i giornalisti messicani e di tutto
il mondo, il villaggio de La Realidad, Selva Lacandona, Chiapas. A convocare
la stampa, per conto dell'Esercito zapatista di liberazione nazionale, il
subcomandante Marcos. Lo scopo: esporre la posizione dell'Ezln "di fronte al
nuovo governo federale, capeggiato dal signor Vicente Fox". Il nuovo
presidente del Messico, eletto in luglio, si insedierà ufficialmente oggi,
primo dicembre. "Per accedere al luogo della conferenza stampa - precisa
Marcos - i lavoratori della comunicazione non hanno bisogno di un accredito
speciale", ma "non potranno entrare poliziotti travestiti da giornalisti".
La mossa degli zapatisti è geniale: risponde alle attese generali di un loro
giudizio sul cambio storico, dal regime del Pri durato quasi ottant'anni al
neopresidente di destra (qualche giorno fa La Jornada di Città del Messico
pubblicò ad esempio un "Appello agli zapatisti" del sociologo francese Alain
Touraine); costringe l'esercito a lasciare passare nella selva centinaia di
giornalisti di tutto il mondo; sfida il nuovo potere ad agire contro Marcos,
che terrà personalmente la conferenza stampa. Quanto al passato, Marcos l'ha
chiuso con una lettera, pubblicata ieri, all'ex presidente Zedillo (il testo
in italiano è in www.carta.org), nella quale, dopo aver ricordato le stragi
come quella di Acteal, si legge: "Così sono stati questi sei anni, signor
Zedillo. Potendo scegliere tra la pace e la guerra, lei ha scelto la guerra.
I risultati di questa scelta sono sotto gli occhi di tutti: lei ha perso la
guerra".
Alla conferenza stampa alla Realidad sarà presente anche un gruppo molto
speciale: è la delegazione italiana che in questo momento sta per
raggiungere il villaggio zapatista nella Selva, insieme a un gruppo di
messicani e, soprattutto, trasportando la turbina ad acqua che fornirà
energia elettrica pulita alle case indigene. Fanno parte della delegazione,
tra gli altri, il prosindaco di Venezia Gianfranco Bettin e la deputata di
Rifondazione Tiziana Valpiana, il gruppo dei 99 Posse, associazioni come Ya
basta! e l'Associazione per la pace, un rappresentante della Sapienza di
Roma (del Centro interuniversitario per i paesi in via di sviluppo). La
turbina è stata donata formalmente alla Universidad autónoma de México e
finanziata tra l'altro dai comuni di Venezia, Ancona, Genova, Pescara,
Palermo e così via. La delegazione, dopo aver partecipato a una grande
assemblea all'università e aver fatto una conferenza stampa, sono partiti da
Città del Messico tre giorni fa. E stanno precedendo di poche ore i
giornalisti convocati dall'Ezln, e dunque sperimenteranno per primi, ai
posti di blocco militari, l'atteggiamento di Fox. Di nuovo, un gruppo di
italiani farà, in certo modo, da cavia: come quei 43 espulsi a vita nel
1998, per i quali a Città del Messico si presenterà in questi giorni una
petizione.
I prossimi giorni sono cruciali, per il Messico. Oggi l'insediamento di
Vicente Fox. Fra una settimana, lo stato del Chiapas avrà il suo nuovo
governatore, Pablo Salazár. In tutti e due i casi, si tratta di non iscritti
al Partido Revolucionario Institucional: un avvenimento inedito fin da
quando esistono gli Estados Unidos de México, cioè dalla fine degli anni
venti. L'attesa, non solo nel paese, è grandissima, e i passi di
avvicinamento assomigliano a una confusa partita a scacchi, specialmente per
quel che riguarda il conflitto in Chiapas tra indigeni zapatisti e governo
federale. Su quali siano le inclinazioni di Fox, in generale, vi sono assai
pochi dubbi, tanto che la stessa direttrice de La Jornada, Carmen Lira, in
un colloquio di non molto tempo fa chiedeva notizie sulla traiettoria di
Silvio Berlusconi. Fox, è noto, era il direttore della Coca Cola per il
Centro America ed è il rappresentante del nord industrializzato. In vista,
sotto la sua presidenza, ci sono le privatizzazioni dell'energia elettrica e
dell'acqua (in una metropoli come Messico, dove l'acqua scarseggia). Ma, in
prospettiva, la privatizzazione più appetitosa è quella di Pemex, l'Eni
locale (il Messico è produttore di petrolio), quella che non erano riusciti
a fare gli ultimi due presidenti del Pri, Salinas e Zedillo. Direttore di
Pemex sarà infatti Raúl Munoz Leos, già direttore della Du Pont Messico. Un
osservatore delle cose messicane come l'antropologo francese Yvon Le Bot,
venuto nelle settimane scorse a Roma per un seminario sul Chiapas
organizzato dal Cirps, giudica che, in breve tempo, la politica economica di
Fox provocherà grandi movimenti sociali. A questo, si deve aggiungere che la
capitale, il Distrito Federal, sarà a sua volta governata, dal primo
dicembre, da un oppositore di Fox, l'ex leader del Prd (centrosinistra),
Andrés Manuel López Obrador.
Quando alla politica di Fox sul Chiapas, esiste un documento riservato,
capitato nelle mani di Gilberto López y Rivas, importante antropologo, oggi
"sindaco" di una delle delegazioni di Città del Messico. Questo documento (a
sua volta leggibile in italiano nel sito di Carta) contiene le
raccomandazioni dei consiglieri presidenziali a Fox sul Chiapas. Le
premesse, per capire la portata di questo documento, stanno negli "effetti
annuncio" su cui il presidente eletto si è esercitato in questi mesi. Prima
di tutto, l'annuncio che i famosi Accordi di San Andrés, firmati e poi
disattesi dal governo federale, sarebbero diventati subito una proposta di
legge di riforma costituzionale sui diritti e l'autonomia indigeni; poi,
alcuni accenni al possibile ritiro dell'esercito; la promessa di un "piano
strategico" per la lotta alla povertà e all'esclusione; qualche mossa contro
i gruppi paramilitari. Ora López y Rivas rivela che ciascuna di queste mosse
era calcolata, e che l'insieme della politica di Fox ha lo scopo di
delegittimare non solo il nuovo governatore del Chiapas, ma soprattutto
l'Esercito zapatista, al punto che una delle "raccomandazioni" parla della
possibilità di coinvolgere gli zapatisti, e particolarmente il subcomandante
Marcos, nel narcotraffico.


********************************************************************
change the world before the world changes you
dicette 'o pappece 'nfaccia a noce, damme tiempo che te spertose
" Non è possibile che l'umanità continui ad essere divisa tra quelli che non
dormono perchè hanno fame e quelli che non dormono perchè hanno paura di
quelli che hanno fame "           Lula

www.tightrope.it/galleria/margiotta/nello.htm

margiotta@tightrope.it
nelmar@libero.it
animarg@tin.it
nelmar@tiscalinet.it
nelmar@inwind.it