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CILE: Appello per Marcela Rodríguez e notizia dell'oscuro incidente



Da: Organizzazione di Difesa Popolare 
              "odep@terra.cl"

       Ritornano le auto assassine nel  Cile di Ricardo Lagos. 
       Le vittime sono sempre le stesse, i familiari di coloro
       che difendono i  Diritti Umani.  A seguire l'Appello in 
       favore di Marcela Rodríguez. 
                          Comitato Internazionalista Arco Iris

Ritorno alla Dittatura ? 
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Nella giornata di domenica 9 Luglio, la sposa dell'avvocato Eduardo
Contreras, Rebeca Vergara, è stata investita per strada da una camionetta
che successivamente si è data alla fuga, lasciandola gravemente ferita e
con il rischio che le vengano amputate entrambe le gambe. 

Eduardo Contreras è membro del Comitato Centrale del Partito Comunista del
Cile, vicedirettore ed editorialista de "El Siglo" ed è stato il primo a
presentare una denuncia contro Pinochet (in rappresentanza di Gladys
Marín), nel 1988. 

Contreras è oggi uno dei principali avvocati che dovrebbe testimoniare
nella causa di arbitrio che dovrebbe iniziare il 12 Luglio, ma che ora
verrà posticipata. 

Contreras ha infatti manifestato che in questo momento la cosa più
importante è la salute di sua moglie ed ha poi aggiunto che potrebbe
persino ritirare la propria partecipazione come testimone nella causa
contro Pinochet. 

Questo incidente è stato qualificato come "strano ed oscuro". L'auto su cui
viaggiavano i coniugi Contreras si fermava, infatti, di fronte alla
segnalazione di una persona. 

Quando però la coppia arrestava il veicolo e la moglie di Contreras
scendeva dall'auto, una caminetta, che sopraggiungeva in senso contrario,
usciva dalla carreggiata, investiva la signora Contreras e si dava alla fuga. 

L'avvocato stesso ha poi affermato che questo è l'apice di una serie di
minacce telefoniche, pedinamenti ed altre misure che ha dovuto sopportare
specialmente negli ultimi tempi. 

Altrattanto probabile è che questa triste notizia venga silenziata e che
rimanga come l'ennesimo incidente in questa "cronaca rossa", ma riteniamo
doveroso diffonderla e verificare la portata che questa potrà avere in futuro.
                    
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                    APPELLO DI MARCELA RODRIGUEZ
                 ALLA SOLIDARIETA' INTERNAZIONALISTA 

In data 4 luglio del presente anno, ho presentato una denuncia presso la
Commissione Interamericana per i Diritti Umani, dopo aver ricorso a tutte
le istanze giudiziarie e politiche cilene, richiedendo una autorizzazione
ad uscire dal paese per sottopormi ad un trattamento riabilitativo
integrale. Il governo cileno non ha risposto nemmeno alla mia richiesta di
indulto presidenziale, presentata il 19 ottobre 1999, che avrebbe ridotto
alla metà la mia condanna da scontare, vale a dire, a 10 anni ed un giorno
di carcere.  

A seguire troverete il testo riassunto della mia denuncia alla quale potete
aderire, scrivendo direttamente alla Commissione Interamericana per i
Diritti Umani, con copia all'indirzzo o alla posta elettronica che figurano
alla fine del testo. Grazie anticipatamente per la vostra solidarietà in
favore della mia vita e della mia dignità. 

Vi saluta fraternamente,
                    Marcela Rodríguez Valdivieso
   Prigioniera Politica reclusa presso l'Ospedale Lucio Córdova

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                        RIASSUNTO DELLA DENUNCIA 
                    DI MARCELA RODRÍGUEZ VALDIVIESO
        DI FRONTE ALLA COMMISSIONE INTERAMERICANA PER I DIRITTI UMANI

L'accusa presentata da Marcela Rodríguez di fronte alla Commissione
Interamericana per i Diritti Umani si fonda sulla ratifica fatta dal Cile
della Convenzione Americana sui Diritti Umani, più conosciuta come Patto di
San José (Costa Rica, 1969), convenzione che dà competenza a questo
organismo internazionale per le accuse di violazione dei diritti umani,
commesse dai governi parte contro le persone, e concede inoltre, piena
giurisdizione alla Corte Interamericana per i Diritti Umani, al di sopra
perfino delle decisioni dei più alti tribunali, nei casi in cui la
Commissione acquisisca elementi conoscitivi rispetto alle accuse presentate.

Nel caso di Marcela Rodríguez Valdivieso, l'accusa ha per fondamento la
violazione da parte dello stato cileno dei seguenti diritti del patto:

Articolo 5, numero 1: Diritto all'Integrità Personale 

"1. Ogni persona ha diritto a che si rispetti la propria integrità fisica,
psichica e morale".

Articolo 5, numero 2: 

"2. Nessuno deve essere sottoposto a torture, pene o trattamenti crudeli,
inumani o degradanti. Ogni persona privata della libertà sarà trattata con
il rispetto dovuto alla dignità propria dell'essere umano".

Articolo 5, numero 6: 

"6. Le pene privative della libertà avranno come finalità essenziale il
riadattamento sociale dei condannati".

Articolo 7, numero 2:  Diritto alla Libertà Personale

"2. Nessuno può essere privato della propria libertà fisica, salvo per le
cause e nelle condizioni fissate anticipatamente dalle Costituzioni
Politiche degli stati parte o dalle leggi dettate in conformità con le
stesse".

Articolo 7, numero 3: 

"3. Nessuno può essere sottomesso a detenzione o carcerazione
arbitrariamente".

Articolo 8: Garanzie Giudiziarie

"1. Ogni persona ha diritto di essere ascoltata, con le dovute garanzie e
dentro un periodo ragionevole, attraverso un giudice o un tribunale
competente, indipendente ed imparziale, stabilito con anteriorità dalla
legge, nella sostanzazione di qualsiasi accusa penale formulata contro
contro la medesima, o per la determinazione dei suoi diritti e doveri di
ordine civile, lavorativo, fiscale o di qualsiasi altro carattere".

 Articolo 24: Uguaglianza di fronte alla Legge

"Tutte le persone sono uguali di fronte alla legge. Per conseguenza, hanno
diritto, senza discriminazione, ad uguale protezione da parte della legge ".

Articolo 25, numero 1:  Protezione Giuridica

"1. Ogni persona ha diritto ad un ricorso semplice e rapido o a qualsiasi
altro ricorso effettivo davanti ai giudici o ai tribunali competenti, che
la protegga contro atti che violino i suoi diritti fondamentali
riconosciuti dalla Costiruzione, dalla legge o dalla presente Convenzione,
anche quando tale violazione sia commessa da persone che attuino in
esercizio delle proprie funzioni ufficiali".

La prigioniera politica Marcela Rodríguez Valdivieso è stata arrestata il
14 novembre 1990, successivamente al riscatto del prigioniero politico
della dittatura militare, Marco Ariel Antonioletti, processate e quindi
condannata da tribunali militari.

Le violazioni dei propri diritti hanno svolgimento sia sul piano giuridico
che sul diritto alla salute ed alla vita.

L'articolo 5, numeri 1, 2 e 6 hanno a che vedere con la sua qualità di
paraplegica. In 10 anni la sua salute e la sua integrità fisica e psichica
si sono deteriorate notevolmente, a causa della mancanza di un trattamento
integrale di riabilitazione. I tribunali militari le hanno negato la
possibilità di uscire dal paese, e solo dopo 9 anni l'hanno autorizzata a
viaggiare all'estero, decisione che è stata ritirata dopo pochi mesi, nel
rendersi esecutiva la sentenza.

Marcela, adesso privata della libertà per 20 anni, si trova reclusa
all'interno dell'ospedale che la mantiene in condizioni stabili rispetto
alle crisi mediche riccorrenti di cui soffre, cosa che si confiigura come
trattamento crudele, inumano e degradante. Nella sua situazione, una
condanna a 20 anni non compie finalità di riadattamento sociale, ma meglio,
trasforma questa pena in una condanna a morte, secondo i rapporti degli
specialisti medici che riconoscono la sua precaria situazione e
raccomandano la sua uscita all'estero per sottoporsi ad un trattamento
adeguato.

Gli articoli 7, numeri 2 e 3, l'articolo 8, l'articolo 24 e l'articolo 25
numero 1, hanno relazione con le violazioni dei suoi diritti giuridici e
processuali.

Marcela è una persona civile e tassativamente la legislazione interna
stabilisce la competenza della giustizia civile per investigare sul suo
caso; tuttavia, la Corte Suprema ha trasferito la competenza alla Giustiza
Militare, violando il suo diritto all'uguaglianza di fronte alla legge ed
alla protezione da parte della stessa. Il più elevato Tribunale della
Repubblica è così mancato al dovere di protezione effettiva, dovere al
quale era obbligato.

Nonostante esistesse un procedimento legale breve, il suo processo si è
prolungato per 10 anni, periodo irrazionale  che viola la stessa legalità
interna cilena. Detto processo è stata preso in esame da parte di un
tribunale incompetente, dipendente e parziale, come è la Giustizia Militare
in Cile.

La sua attuale privazione della libertà è risultato di un processo viziato,
assolutamente nullo, che configura una arbitrarietà tanto per lei come per
un centinaio di cileni prigionieri politici sottomessi allo stesso regime
illegale, avallatao dallo stato cileno, complice della vendetta militare
contro i suoi detrattori.

La Commissione per i Diritti Umani del Senato ha offerto a Marcela
Rodríguez Valdivieso solamente una possibile scelta, percorribile
politicamente: la possibilità di una amnistia per lei e per altre persone
condannate e con gravi problemi di salute. Detta amnistia doveva essere
negoziata tra gli scranni del Parlamento, cosa che lascia in evidenza il
tentativo della destra cilena di rafforzare la sua richiesta di una Legge
di Punto Finale per le violazioni dei dritti umani commesse dai militari.

Marcela Rodríguez Valdivieso, dal suo luogo di reclusione, accusa oggi lo
Stato Cileno e dichiara degnamente che la sua vita, i suoi principi e la
sua dignità non si vendono in una dubbiosa aministia che domani possa
favorire i genocidi del popolo cileno.

Lanciamo un appello affinchè tutte le persone degne ripudino questo
ricatto, appoggino questa denuncia di fronte alla Commissione
Interamericana per i Diritti Umani e si uniscano alle richieste di Marcela,
affinchè la Commissione Interamericana per i Diritti Umani:

1. Designi uno dei suoi membri con lo scopo di acquisire conoscenza dei
fatti denunciati.

2. Esiga allo stato cileno che dia immediatamente corso alla richiesta di
indulto presidenziale, che è senza risposta da circa 9 mesi e che
permetterebbe di ridurre la sua condanna da 20 anni a 10.

3. Consegni le prove alla Corte Interamericana di Giustizia perché questa
possa dichiare la nullità dei processi militari istruiti e sanzioni lo
stato cileno con il corrispondente indennizzo per i danni causati.

Fraternamente,
 COMITATO DEGLI AMICI E DEI FAMILIARI DI MARCELA RODRIGUEZ VALDIVIESO - CAFMR

Santiago, Luglio 2000

 INDIRIZZI UTILI:
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Commissione Interamericana per i Diritti Umani 
Indirizzo: 1889 FST., N.W. 
Washington DC 20006  - USA
E-mail:cidhoea@oas.org  
Tel: 001-202-4586002
Fax: 001-202-4583992

Comitato degli Amici e dei Familiari per la Libertà di Marcela Rodríguez
Barros Luco 4058
San Miguel - Santiago - CILE
E-mail: mauarq@terra.cl 
Tel: 0056-2-5545960  
Fax: 0056-2-7735596

 --- 8< --- Modello di Lettera da Inviarsi --- 8< --- 8< ---

Sres.
Comisión Interamericana de Derechos Humanos
E-mail: cidhoea@oas.org

De mi consideracion,
En conocimiento de la presentacion de una denuncia de Marcela Rodríguez
Valdivieso, Prisionera Política, recluida en el Hospital Lucio Córdova,
Chile, ante vuestro organismo, deseo adherir a los contenidos por ella
expresados.

Resulta insolito que ya iniciado el tercer gobierno post dictadura,
continuen aplicandose en Chile leyes atentatorias a la dignidad de la
poblacion civil, elaboradas y aplicadas durante la dictadura militar. Ruego
a ustedes instar al estado chileno en la modificacion de esas leyes y
permitir la libertad de Marcela Rodriguez y un trato humanitario, justo y
digno.

  Le saluda respetuosamente

                 ...........................(firma)
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