[Date Prev][Date Next][Thread Prev][Thread Next][Date Index][Thread Index]
usa-cuba: verso la fine delle sanzioni?
Il 2000 potrebbe essere l'anno della fine delle sanzioni statunitensi contro
cuba? I segnali ci sono e sno forti: la conclusione della vicenda di Elian
Gonzalez, col rientro del bambino nel suo paese natio, l'evidente indebolimento
politico dell'influenza della lobby cubano-americana di Miami, l'adozione quasi
sicura di una legge che permettera' all'Avana di acquistare medicinali e cibo
negli Stati Uniti, il continuoafflusso di americani sull'isola.
Certo gli affari hanno un peso nelle decisioni politiche e in questo periodo
preelettorale forse contano di piu' i coltivatori del meadwest degli
anticastristi ad oltranza della florida.
Negli articoli che proponiamo la cosa e' messa in tutta evidenza.
BUONA LETTURA
-------------------------------------------------------------------------------
"LA REPUBBLICA" mercoldi' 28 giugno 2000.
L'ultimo successo della lobby agricola
e' STATA la lobby dei produttori agricoli non solo a convincere il Congresso, ma
letteralmente a costruire la maggioranza parlamentare che si prepara ad
allentare l'embargo alimentare e medicinale a Cuba. La decisione dei leader
republicani della Camera di non opporsi alcune eccezioni a un'embargo
strettamente applicato dagli Usa per 40 anni contro il regime di Fidel Castro e'
stata costruita negli ultimi mesi. Il Senato aveva gia' approvato due volte negli
ultimi due anni un allentamento delle sanzioni contro Cuba ma la Camera aveva
respinto la misura. Ma stavolta i sostenitori dell'allentamento ritengono di
avere alla Camera la maggioranza necessaria ed i leader repubblicani hanno
gettato la spugna. Il deputato repubblicano George Nethercutt, propugnatore
della misura, ha definito la nuova situazione .una svolta fondamentale. nella
politica estera Usa.
--------------------------------------------------------------------------------
"LA REPUBBLICA ". Mercoledi', 28 Giugno 2000.
Cade anche il muro di Cuba l'America allenta l'embargo
Il Congresso si prepara a cancellare il divieto di vendita di medicinali e
prodotti alimentari all'isola
dal nostro inviato
WASHINGTON (v.z.) - Grazie a un vecchio e a un bambino, grazie a un Papa di 80
anni e a un profugo di sei anni, cede l'ultimo muretto, tragico e cosi' ridicolo
insieme, della Guerra Fredda: cade l'embargo americano contro Cuba. E la scopa
del Duemila spazza via un altro detrito lasciato dal Novecento. Epace nelle
Coree, mezzo secolo dopo la guerra, il Vietnam si arrende all'economia di
mercato e tenta di aprire la sua prima Borsa Valori, la Cina .rossa. e'
riconosciuta come partner commerciale a pieno titolo dell'Occidente e ieri la
piu' tenace delle ragnatele del secolo scorso si lacera finalmente a Washington:
l'embargo sulla vendita di medicinali e prodotti alimentari contro Cuba e Castro
sara' tolto dal Congresso.
Se Castro ce l'ha fatta, puo'; ringraziare un Papa molto grande e un bambino
stato infinitamente piu' difficile, per qualsiasi governo e qualsiasi parlamento
americani, attaccare il muro dell'odio che ha circondato l'isola per quattro
decenni.
Per i politici americani, ma soprattutto per i cattolici cubani in Florida, lo
spettacolo del loro pontefice che stringe la mano al tiranno, al .diablo., e'
stato il segnale piu' squillante che il tempo della vendetta era alla fine. Come
poteva, da quel momento in poi, un fedele di Santa Romana Chiesa in ginocchio in
una chiesa di Miami considerare diabolico l'uomo che il Vescovo di Roma,
sicuramente non sospettabile di tenerezze filo comuniste, salutava pubblicamente
come proprio interlocutore?
E quel miracolo che il gran vecchio di Roma comincio';, ha finito un bambino,
quell'Elian Gonzalez detto appunto .el nino milagro. che tra poche ore tornera' a
Cuba con il padre, adesso che rimane soltanto un'ultima, improbabile petizione
dei parenti alla Corte Suprema.
Elian e' stato il catalizzatore, la molla che ha spinto parlamentari di destra e
di sinistra, repubblicani e democratici, a scuotersi dal ricatto della minoranza
cubana in Florida, quella piccola coda di attivisti che per quattro decenni ha
agitato il cane della politica Usa. L'irrazionalita' della battaglia condotta dai
parenti americanizzati di Elian per impedire che il padre lo riportasse a Cuba
ha ottenuto l'effetto opposto: ha illuminato l'insostenitibilita' morale e
pratica dell'embargo.
Ma l'ultimo muretto della Guerra Fredda non poteva cadere senza scosse di
assurdita' , ne' senza battaglie. Per approvare la legge che pone fine al blocco
delle libere vendite di medicinali e di alimentari ai cubani, i duri a morire
della comunita' in esilio hanno lottato per quattro settimane contro Clinton,
deciso a chiudere la lunga parentesi storica aperta da Kennedy nel 1962, contro
i Democratici e contro i molti Repubblicani favorevoli alla fine. Guidati da una
deputata di Miami, Ileana Ros-Lehtinen a nome della Cuban-America Foundation
hanno conteso a colpi di emendamenti il progetto che la commissione esteri stava
discutendo e che nei prossimi giorni sara' formalizzato con uno scontato voto in
aula. Sono riusciti a imporre che le vendite, pur libere, possano avvenire
soltanto per contanti, senza i crediti e le garanzie che altri esportatori verso
altre nazioni hanno. E, sfidando il ridicolo fino all'ultimo respiro, la
pasionaria anti castrista ha imposto in extremis una condizione patetica, nella
sua comicita' . I commercianti, i businessmen e gli esportatori americani
potranno d'ora in poi volare legalmente all'Avana per offrire e negoziare i loro
prodotti, ma non potranno fare i turisti. Se, in una pausa delle trattative con
Castro, avranno voglia di fare un bagno sulla spiaggia di Varadero saranno, al
ritorno negli Usa, passibili di arresto per violazione della legge. Piccole
sciocchezze dalla demagogia, date in pasto a una comunita' di cubani che sta
rapidamente perdendo la propria influenza sulla politica nazionale.
Da mesi ormai, una processione di parlamentari, uomini d'affari, esportatori di
grano e di prodotti farmaceutici scendeva e si trovava all'Havana, spesso
addirittura incrociandosi nella stesse sale d'attesa. Nell'anticamera di Fidel,
c'erano un giorno tre delegazioni americane, una politica, una commerciale, una
umanitaria, tutte arrivate con la benedizione di Clinton, mentre sulle piazze
dell'Avana, sul lungomare del Malecon e nelle vie della citta' vecchia, cortei
.spontanei. di cittadini marciavano per chiedere il ritorno di Elian,
prigioniero tra le grinfie degli .imperialistas.. Ma dietro la facciata della
collera, si intravvedeva benissimo l'occasione offerta alla politica dal dramma
di quel bambino portato dal mare: Clinton si e' subito schierato con il padre,
dunque con Castro e, sulle orme della vicenda patetica si sono incamminati gli
interessi commerciali. Il Papa ha benedetto; Clinton ha capito; Elian ha
commosso e i grandi .farmers., le grande aziende agricole delle praterie hanno
sentito profumo di soldi.
Lo sponsor primo della legge che ha distrutto il .muretto. dell'embargo, e'
infatti un senatore dello Stato di Washington, nel West, i cui silos traboccano
di cereali invenduti. Cuba, con i suoi 12 milioni di abitanti, il suo turismo
europeo e canadese fiorente, e' il piu' grande mercato potenziale dei Caraibi.
E tutti gli uomini d'affari americani, dai rappresentanti delle aziende
telefoniche, alle multinazionali della farmacia, agli esportatori di grano e di
alimentari, vedevano con ansia la colonizzazione commerciale degli Europei a
Cuba. E quarant'anni dopo il blocco navale e poi economico imposto da Kennedy ,
tutti i segni dello zodiaco politico si sono finalmente allineati: un Papa, un
bambino, i dollari, un presidente disperato, alla ricerca di eredita' storiche
nobili, dopo le vergogne della cronaca.
Sono gia' partiti per Cuba anche i rappresentanti degli zuccherieri americani,
per andare a vedere la zafra, i famosi, i mitici campi di canne da zucchero
cubani dove la gioventu' rivoluzionaria doveva passare per temprare il proprio
spirito rivoluzionario. .Estato come andare in Paradiso, per noi. ha detto il
presidente della associazione .tanto, meraviglioso zucchero che noi potremo
raffinare ed esportare.. Esattamente ome gia' facevano, 45 anni or sono, le
grandi multinazionali americane. Sopravvivera' , Cuba, alla fine dell'embargo?
--------------------------------------------------------------------------------
Frenando il triciclo mi chiede il tricheco:
ŽSai dirmi, da amico, dov' che mi reco?
PIER LUIGI GIACOMONI
rhenus@libero.it
Net-Tamer V 1.11.2 - In Prova
------060290200012004026NTI--