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COLOMBIA: La Guerra Biologica degli Stati Uniti
- To: (Recipient list suppressed)
- Subject: COLOMBIA: La Guerra Biologica degli Stati Uniti
- From: "Comit. Int.sta Arco Iris" <ale.ramon@numerica.it>
- Date: Wed, 28 Jun 2000 11:46:34 +0200
A seguire riproduciamo un articolo che racchiude il senso del Campo
Antimperialista che si svolgerà ad Assisi dal 30 Luglio al 6 Agosto. E'
evidente come gli Stati Uniti d'America, nel nome della scienza e del
progresso, stiano preparando lo sterminio dei popoli e della biodiversità.
A seguire la prova.
Guerra Biologica sulle Ande: La prossima arma segreta della CIA
Ingenieria Genetica e Guerra Chimico-Biologica
Da CounterPunch (numero 11, giugno 2000)
L'"agente azzurro" avanza
All'istituto di genetica del Kazakistan, esperti sovietici della guerra
biologica stanno venendo finanziati dagli Stati Uniti e dalla Gran Bretagna
per testare micoerbicidi, la famiglia dei "Fusarium oxysporum" che tendono
ad infettare le piante di coca e che sono estremamente simili ad altri
miceti che attaccano le patate, prodotto principale della dieta andina.
La calamità McCaffery
Accanto alle altre scelleratezze perpetrate in nome della Guerra alla
Droga, gli Stati Uniti si stanno ora attivamente preparando per impiegare
armi biologiche. Le armi consistono in flora patogena progettata per
attaccare la coca, la cannabis ed i papaveri da oppio.
La ricerca nel progetto ha comportato la risurrezione degli agenti
biologici sviluppati tempo fa a Fort Detrick (Maryland), il centro per il
programma della guerra biologica chiuso dal Presidente Nixon nel 1969.
Profondamente congelati al momento della chiusura del programma, questi
stanno venendo scongelati e preparati per dare l'assalto ai paesi
produttori, nel terzo mondo. Coinvolti sono anche i veterani della
creazione della guerra biologica sovietica, ora finanziati dagli Stati
Uniti con la connivenza di un oscuro agente dell'agenzia delle Nazioni
Unite, assunto con il proposito di proteggere gli Stati Uniti dalla ben
meritata imputazione di violare la convenzione internazionale sulle armi
biologiche.
Il lavoro procede nonostante la ben certificata evidenza che le armi, se
impiegate, avranno un impatto profondo e disastroso sugli ecosistemi dei
paesi in cui verranno impiegate. Oltretutto, il Dipartimento degli Stati
Uniti per l'Agricoltura (United States Department of Agriculture, USDA) stà
ora compiendo ricerche sull'utilizzo delle modificazioni genetiche per
accrescere la potenza di queste armi biologiche. I principali agenti che
vengono sviluppati sono i patogeni microbici.
Presso l'Istituto di Genetica del Kazakistan, gli ex esperti di guerra
biologica vengono finanziati dagli Stati Uniti per testare
funghi-micoerbicidi, in particolare la Pleospora, per uccidere i papaveri
da oppio e le piante di marijuana.
Nelle Ande e nell'Amazzonia occidentale, gli Stati Uniti stanno
programmando di testare e diffondere l'applicazione del "fusarium
oxysporum", un fungo anti-coca. Il budget per quest'anno (Fiscal Year 2000)
contiene almeno 23 milioni di dollari (46 miliardi di lire) per questi
programmi, sebbene altri contributi verranno certamente bruciati nella
copertura dei preventivi per spese militari e di controspionaggio.
La prospettiva di ricevere un attacco biologico non sembra però
entusiasmare paesi come il Peru', la Bolivia e la Colombia. Il governo
peruviano ha già bandito la possibilità di testare o utilizzare
micoerbicidi. Il governo colombiano sembra altrettanto contrario, ma è
stato abilmente ammonito dai sostenitori del progetto del Conresso
Statunitense che se la Colombia vuole il suo pacchetto di aiuti da 1,8
miliardi di dollari (36.000 miliardi di lire), farebbe bene ad accettare
anche i funghi.
Lo scorso marzo, Il presidente del Comitato per gli Affari Esteri della
Casa Bianca, Benjamin Gilman, ha aggiunto un emendamento al disegno di
legge per l'aiuto colombiano, richiedendo al Presidente Clinton di
certificare che il governo colombiano "abbia accettato e stia sviluppando
una strategia per eliminare tutta la produzione colombiana di coca e di
papaveri oppiacei" utilizzando, tra gli altri mezzi, "micoerbicidi testati
ed ecologicamente sicuri". L'emendamento è ancora presente nel disegno di
legge (che stà venendo discusso al senato) nonostante una subcommissione di
scienziati colombiani del Tribunale Civile per l'Ambiente abbia affermato
che l'uso di agenti micoerbicidi rappresenta "un grande pericolo sia per
gli umani che per l'ambiente e la biodiversità della Colombia".
E' facile capire perché i colombiani sono spaventati. La condizione
necessaria per questo tipo di armi sarebbe che queste dovrebbero essere
"host specific", cioè che dovrebbero attaccare solo l'obiettivo designato e
nulla di più.
Secondo Ed Hammond del Progetto "Sunshine", che ricercava e pubblicizzava
questa scelleratezza, i tests condotti dai ricercatori della USDA nel 1994
e 1995, utilizzando il fungo "fusarium oxysporum" (EN4), hanno dato come
risultato l'infezione di due specie di piante, diverse da quella della coca.
Inoltre, la famiglia dei "Fusarium oxysporum", che tende ad infettare le
piante di coca, è estremamente simile ad altri miceti che attaccano le
patate, prodotto principale nella dieta andina.
Questo non è molto sorprendente perchè, come sottolinea Hammond, l'EN4 è
stato ideato per attaccare diverse specie di piante di coca ed inoltre non
può essere interamente "host specific".
Così le rare e belle farfalle agrias potranno presto sparire nell'ennesima
casualità della Guerra alla Droga, dal momento che le loro larve nascono e
maturano nelle imparentate piante selvagge della coca. Una delle poche aree
dove le agria possono essere trovate è la zona a nord della regione del
fiume Putumayo, un centro sia della attività della guerriglia che della
coltivazione della coca in Colombia ed inoltre, uno dei primi obiettivi
della campagna di fumigazione al fungo, da parte degli Stati Uniti.
Nel frattempo, tornando nei laboratori, i ricercatori dell'USDA stanno
lavorando per creare specie di funghi geneticamente modificati, compresa la
clonazione di famiglie del fusarium che attaccano le patate, per produrre
così qualcosa di ancora più perverso.
Tuttavia, nella loro ricerca per strumenti di ciò che ufficialmente si
conosce come "bio-controllo", i ricercatori del governo sono tornati, così
sembra, indietro al passato.
Infatti, prima del 1949, secondo i documenti dati ad Hammond in base
all'Atto di Libertà dell'Informazione (Freedom of Information Act, FOIA),
una squadra del Servizio di Ispezione sulle Piante e sugli Animali
dell'USDA (Animal and Plant Inspection Service, APHIS) ha trovato un virus
in un albero Datura, importato dal Cauca (Colombia). Qualcuno, non è ancora
chiaro chi, ha determinato che il virus potrebbe essere utile come agente
anti-oppiacee, ed è stato quindi inviato al centro per la guerra biologica
di Fort Detrick (Maryland), con l'etichetta D-437.
Sulla base dell'ordine di Nixon di chiudere il centro, il D-437 non è stato
distrutto ma messo in un luogo ad alto congelamento, dimenticato da tutti
ma non dai ricercatori che avevano lavorato così felicemente a Detrick.
Il 12 Aprile di quest'anno, Hammond ha raccolto una breve citazione del
D-437 in una pagina web dell'Esercito degli Stati Uniti, per il fatto che
questo era stato studiato da tale Dottor Vernon Damsteegt, lui stesso uno
dei veterani di Detrick.
Alle successive inchieste di Hammond, ogni menzione del virus e della sua
custodia venivano rimosse dal sito, che riportava la fraudolenta
notificazione che l'ultimo aggiornamento fosse avvenuto il giorno 6 Aprile.
Il 1969 è stato l'anno in cui Richard Nixon lanciò la sua guerra alla
droga, utilizzando per questo la sua forza di polizia segreta, la DEA (Drug
Enforcement Agency), una storia raccontata nel grande libro di Edward J.
Epstein, "l'Agenzia della Paura" (Agency of Fear).
La guerra biologica era integrale per gli Stati Uniti contro il Vietnam.
CounterPunchers ricorda l'"agente arancione", il disgustoso infuso
impiegato per defoliare la giungla.
L'"agente azzurro", lanciato sulla produzione di riso, è un po' meno
conosciuto. Lo scopo era privare il Fronte di Liberazione Nazionale
dall'approvigionamento di cibo. Le piantagioni di riso che si riteneva
servissero al nemico, venivano pesantemente irrorate e distrutte.
Il professor Matthew Meselsen ricorda come, nell'anno 1970, venne prelevato
da un colonnello del Reparto Chimico dell'Esercito degli Stati Uniti per
sorvolare una vallata di un altopiano che era stato irrorato con l'"agente
azzurro", alcune settimane prima. Come volarono sopra la valle devastata,
il colonnello coraggiosamente spiegò a Meselsen che questa era stata
ovviamente una fonte di approvigionamento di cibo per l'FLN, dal momento
che non si erano viste abitazioni nella zona.
Successivamente, essi atterrarono in un vicino villaggio che scoprirono
essere popolato da rifugiati della vicina valle. I rifugiati spiegarono di
essere scappati perché gli americani avevano appena distrutto la loro
piantagione di riso. Analizzando fotografie che aveva preso dal cielo,
Meselsen successivamente scoprì numerose case che erano rimaste invisibili
mentre si volava sopra le stesse velocemente.
Un semplice calcolo rivelava che la quantità di riso era sufficiente solo
per alimentare la popolazione locale, senza nessun avanzo per l'affamata
guerriglia vietnamita.
Meselsen scrisse un rapporto che forniva qualche dubbio politico sul
comando statunitense in Vietnam, nel quale si raccomandava a Washington di
porre fine all'"agente azzurro". La raccomandazione venne fatta filtrare
dal Washington Post e fu allora che Nixon cancellò immediatamente il
programma.
Questa è una misura della barbarie della presente generazione di guerrieri
della droga che fanno sì che Richard Nixon sembri assennato. Nonostante
l'evidenza dei pericoli dello sviluppo delle armi biologiche come il fungo,
gli Stati Uniti sembrano determinati ad andare avanti.
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