MST e movimenti sociali brasiliani sulla paralisi della riforma agraria e sui profondi cambiamenti necessari



Title: MST e movimenti sociali brasiliani sulla paralisi della riforma agraria e sui profondi cambiamenti necessari

Sulla paralisi della riforma agraria e la convergenza delle proposte tra i movimenti sociali. Documenti per capire la situazione.  (http://www.comitatomst.it/node/1043)

 Il 5 luglio 2013 organizzazioni e movimenti sociali della campagne hanno incontrato nel Palazzo del Planalto la presidente  Dilma Rousseff. I movimenti hanno richiesto nuove politiche per le campagne e prima di tutto una ampia Riforma Agraria. “Il dialogo non basta” ha detto Alexandre Conceição, del Coordinamento nazionale del  MST.
La Presidente ha promesso un maggiore impegno del governo per la riforma agraria, riconoscendo che è uno strumento importante nella creazione di reddito per i contadini.
 
 Il 4 luglio a Brasilia c’era stato un seminario sulla questione agraria. Seguono:

A. Una sintesi del seminario

B. Una lettera a Dilma prima dell’incontro

C. I dati sulle espropriazione di terre 1985-2013 (in allegato)

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A. UNA VALUTAZIONE GENERALE DEL SEMINARIO SULLA QUESTIONE  AGRARIA E LE PROPOSTE  


di João Pedro Stédile, do  MST/Via Campesina Nacional
 
 Stiamo costruendo una lettura unitaria, una visione comune della questione agraria che ci aiuti a costruire unità nell’azione. Abbiamo oggi la maturità politica di riunire militanti dei più diversi spazi che agiscono su diversi fronti, ma con i quali possiamo avere una visione comune e un progetto comune. Con questo scopo, dopo molti anni, siamo riusciti a riunire militanti di movimenti sociali, di università, di istitituzioni di ricerca, di enti e istituzioni pubbliche.
Ora è chiaro che la Questione agraria non è più una questione contadina ma una questione di tutto il popolo brasiliano.
 
1. LA LETTURA COMUNE DELLA REALTA’ AGRARIA BRASILIANA
 
a) Dal punto di vista economico:
- Stiamo subendo un’offensiva del grande capitale, finanziario e internazionale che pretende di appropriarsi delle risorse naturali, dell’agricoltrura e trasformare tutto questo in profitto.
- Viene imposto un modello produttivo di distruzione della biodiversità, un modello che prevede la monocultura e l’uso intensivo dei prodotti chimici.
- Si procede verso l’imposizione dei semi transgenici e la distruzione della biodiversità
 - Si vogliono mettere sotto controllo i beni naturali del  sottosuolo.
- L’agricoltura capitalista moderna è sempre più subordinata al capitale finanziario.
- Le grandi imprese transnazionali dominano il processo produttivo e controllano il mercato mondiale, ogni volta più oligopolizzato.
 
b) Dal punto di vista sociale:
- Stanno cambiando la composizione della popolazione brasiliana in ambiente rurale e le classi sociali.
- Ci sono dai 20 ai 50.000 fazendeiros totalmente subordinati al capitale internazionale e parte delle terre sono controllate direttamente dalle imprese;
- C’è una piccola borghesia agraria – 300/500.000 aziende anch’esse
subordinate al grande capitale che producono prodotti agricoli per l’esportazione;

-     Ci sono un milione di famiglie contadine integrate nel mercato che producono per l’agroindustria e che accedono e sono dipendenti dal PRONAF.

-     Quattro milioni di famiglie contadine povere non hanno accesso alle politiche pubbliche e cercano di sopravvivere, in attesa di migrare in città

-               Ci sono quattro milioni di famiglie contadine molto povere e/o salariati che non hanno terra e dipendono dagli aiuti e dalla Borsa famiglia e dalla previdenza sociale nella famiglia;

-               Quindi, c’è anche una perdita di identità della classe lavoratrice più povera nelle campagne.

 
§      La natura dello stato brasiliano

Lo stato brasiliano è dominato dal capitale, è uno stato di natura borghese, che cerca di assoggettare la società brasiliana agli interessi del capitale
 
§     Il Governo federale. Abbiamo eletto un governo non neoliberista. Ma è attualmente costituito da una composizione di classi, di tutte le classi, dai contadini al capitale finanziario. E in questa composizione di classi gli interessi dell’agrobusiness sono egemonici all’interno del governo e vogliono accaparrarsi le politiche pubbliche.

§     La classe dominante brasiliana usa come strumenti di potere politico e lotta ideologica altri spazi oltre al governo federale: i mezzi di comunicazione, il potere giudiziario e il Congresso.
 
§     La classe lavoratrice è - dagli anni 90 - in un processo di riflusso dei movimenti di massa e per questo è fuori dalla lotta politica. La nostra classe non è all’offensiva nella lotta tra le classi.

§    Come risultato di questa correlazione di forze tra le classi si sta realizzando la maggiore concentrazione della proprietà della terra di tutta la storia del Brasile. Concentrazione della produzione. L’85% dell’area agricola del Brasile è destinata ai prodotti di esportazione: soja, mais, canna e bestiame. Concentrazione del controllo del mercato dell’etanolo da parte di tre sole imprese transnazionali. Concentrazione del controllo degli alimenti, ecc.  Esempio: soltanto 18 transnazionali controllano il 98% della produzione di etanolo e biodiesel nel mondo e  l’88% della produzione brasiliana.
   
 
2. LA NECESSITA’ DI UN PIANO DI AGRICOLTURA POPOLARE
 
a) Ci sono diverse formulazioni di questo piano popolare per l’agricoltura, con diverse denominazioni, tuttavia tutti rappresentano il superamento della riforma agraria classica borghese, che prevedeva solo la democratizzazione della proprietà privata della terra. Oggi la borghesia non ha interesse a una riforma agraria classica e per questo combatte tutti i movimenti sociali delle campagne.
 
b) Tra le diverse formulazioni, abbiamo il Piano contadino del MPA; Il Piano di sviluppo dell’agricoltura familiare della CONTAG;   c’è il Piano della FETRAF e il Piano della Riforma Agraria Popolare del MST, per citare quattro realtà diverse operanti nelle campagne.
 
 
3. UNA PROPOSTA  POPOLARE  PER L’AGRICOLTURA
 
C’è una convergenza tra tutte le proposte, che va moltro oltre le formulazioni scaturite dall’incontro unitario dei lavoratori delle campagne (che comprendeva popoli indigeni, pescatori, quilombolas ecc. ), avvenuto a Brasilia nell’agosto 2012.  E su queste proposte confluiscono anche le elaborazioni teoriche di ricercatori, intellettuali organici e militanti di altre organizzazioni che studiano l’agricoltura brasiliana.
Si può dire che ci sono nuovi parametri che unificano tutti i progetti e che sono in relazione con questa nuova proposta di riforma agraria e di progetto di sviluppo popolare dell’agricoltura. Ossia riorganizzare la produzione agricola in base agli interessi del popolo brasiliano.
 
a) La Terra: ora non si tratta più soltanto di lottare per la terra; dobbiamo lottare per il territorio – controllare tutto ciò che rappresenta rispetto ai beni naturali, alla biodiversità, ai minerali, all’acqua, alla pesca, ai fiumi ecc.
 
b) La Terra non è più solo per lavorarla, ma per produrre alimenti, alimenti sani e per tutta la società brasiliana. Mettendo a fuoco la necessità della sovranità alimentare, ossia in ogni luogo, regione, comune, il popolo deve avere condizioni per produrre i propri alimenti, in accordo con le proprie abitudini alimentari e la propria cultura.
 
c) Bisogna recuperare l’idea della cooperazione e della trasformazione degli alimenti in forma  sana, all’interno di agroindustrie cooperative,   combattendo così le grandi strutture di dominio imposte dalle transnazionali in tutte le catene alimentari.
 
d) Si deve garantire l’accesso all’educazione, a tutti i livelli, dai bambini agli adulti, dall’asilo fino all’università e alla formazione tecnica.
 
e) Bisogna mettere a punto un nuovo modello tecnologico basato sui parametri dell’agroecologia e dell’agroforesta.
  
f) Bisogna continuare a combattere la concentrazione della proprietà della terra e i  latifondi.
 
 
4. LE CONTRADDIZIONI DEL MODELLO DEL CAPITALE  
 
a) Il modello di dominio del capitale sull’agricoltura ha per fortuna manifestato gravi problemi e contraddizioni per tutta la società e questo lo porterà al fallimento. Perché la spoliazione assoluta della natura è insostenibile dal punto di vista economico, ambientale e climatico.
 
b) E anche il modello dell’agrobusiness è socialmente insopportabile perché non produce lavoro, non distribuisce reddito, non promuove lo sviluppo delle parti interne del paese e dell’economia locale e, nel medio periodo, la popolazione si renderà conto che è un progetto utile solo al capitale.
 
c) E’ un modello produttivo basato sull’agrochimica e sui veleni agricoli, che sono incompatibili con un’alimentazione sana e con la preservazione della natura.
 
d) E’ un modello impercorribile economicamente, perché la dipendenza dal capitale finanziario è sempre maggiore e così la dipendenza dai concimi chimici - che sono portati da distanze sempre maggiori e dall’estero - e le scale di produzione stanno generando contraddizioni insuperabili.
 
 
5. RACCOMANDAZIONI GENERALI SULLE QUALI CI SIAMO TROVATI D’ACCORDO DURANTE IL SEMINARIO  
 
Stiamo vivendo un lungo periodo di resistenza, di scontro con un progetto del capitale che è egemonico e dobbiamo accumulare forze per il nostro progetto del futuro.
 
a)         Nella lotta politico-ideologica noi sosteniamo due bandiere della classe lavoratrice: democratizzazione dei mezzi di comunicazione e lotta per la qualità dell’educazione.
 
b)          Dobbiamo continuare a costruire l’unità di tutti i movimenti sociali delle campagne, in tutti gli stati, sull’esempio di quello che è stato l’incontro unitario che ora deve “atterrare” nelle regioni e negli stati.

c)         Dobbiamo riprodurre questo dibattito nella forma di seminari statali e regionali.    
 
d)        Dobbiamo usare gli spazi universitari per portare avanti una discussione politico-ideologica tra i due progetti: quello del capitale e quello dei lavoratori.   
 
e)         Dobbiamo organizzare le ricerche in campo agricolo in relazione alle nostre necessità e soprattutto fare ricerca sul modello del capitale, le sue contraddizioni e fragilità.
 
f)          Dobbiamo partecipare e rafforzare tutte le forme di organizzazione che esistono: ASA, ANA, Campagna contro gli agrotossici e includere i transgenici.
 
g)         Dobbiamo partecipare attivamente alle Campagne tematiche attive come: La Campagna contro il lavoro schiavo; la Campagna sulla violenza contro le donne; la Campagna per il Disboscamento Zero e il Recupero delle Aree Degradate; la Campagna a favore di cibi prodotti localmente; la Campagna per la regolamentazione del territorio destinato alla pesca.
 
h)        Dobbiamo assumere come parte della nostra lotta la causa indigena. Non si tratta solo di solidarietà.  I popoli indigeni stanno affrontando   la furia del capitale, che vuole spogliare i loro territori per privatizzare le ricchezze che loro hanno protetto per secoli.
 
i)           Dobbiamo organizzare un Corso Nazionale sulla Questione Agraria che deve essere realizzato in tutte le regioni per approfondire tutti questi temi. Sarà organizzato da ENFF e ABRA
 
j)           Dobbiamo stimolare la partecipazione delle comunità e dei militanti sociali al Movimento Nazionale per la sovranità popolare rispetto allo sfruttamento delle miniere.  
 
       ***
 
 
B. Lettera ai lavoratori e alle lavoratrici del Brasile e alla Presidenta del Brasile.

Noi, organizzazioni e movimenti sociali che viviamo nelle campagne, lavoriamo e produciamo cibo per il popolo brasiliano, siamo stati invitati a una riunione con la Presidenta Dilma Rousseff. Abbiamo accettato l’invito e ci aspettiamo che da questo dialogo si apra un perdiodo nuovo per vere soluzioni ai problemi che i lavoratori e le lavoratrici del campo affrontano da decenni e che colpiscono le città.

Con questa lettera, vogliamo rendere chiara la nostra posizione nella riunione con la Presidenta. Il popolo brasiliano sta nelle strade, rivendicando e pretendendo soluzioni ai veri problemi della classe lavoratrice, esigendo la riduzione delle tariffe, cambiamenti positivi nel sistema dei trasporti, lottando perché migliori il sistema di assistenza (SUS) e di educazione pubblica, gratuita, di qualità, per la democratizzazione dei mezzi di comunicazione e contro la repressione ecc..  Le lotte esigono cambiamenti strutturali. Le lotte sociali sono legittime e sono le sole che possono portare miglioramenti nelle condizioni di vita del nostro popolo.

Siamo e continueremo a essere uniti nelle lotte popolari che stanno avvenendo nelle città e nelle campagne. Vogliamo manifestare il nostro appoggio e solidarietà alle lotte e rivendicazioni popolari dei giovani, del popolo delle periferie e di tutti i lavoratori e lavoratrici che lavorano e vivono nelle città.

Nelle campagne c’è un enorme debito sociale e le disuguaglianze diventano sempre più grandi. Le terre si stanno concentrando nelle mani dei latifondisti e delle imprese straniere. I beni della natura, strategici, come terre, acque, foreste, minerali vengono privatizzati e affidati al controllo delle grandi imprese. Circa 8.300 grandi proprietari di terra, da soli, sono padroni di 83 milioni di ettari, mentre 4,3 milioni di famiglie di lavoratori e lavoratrici dell’agricoltura familiare e contadina possiedono 70 milioni di ettari. Tuttavia siamo noi i responsabili della produzione del 70% degli alimenti forniti al popolo brasiliano.

I veleni usati in agricoltura dall’agrobusiness arrivano sulle nostre tavole, causando molti problemi di salute. I prezzi degli alimenti sono accresciuti dalla speculazione delle imprese. L’agricoltura brasiliana è dominata dalle grandi transnazionali.

Nove gruppi dominano e agiscono come cartelli nel settore alimentare; controllano i semi, l’industria dei veleni; impongono l’uso di agrotossici in tutta l’agricoltura; disboscano grandi estensioni di foreste e mangrovie; occupano i territori e perseguitano le popolazioni indigene, i pescatori, i quilombolas e i lavoratori delle campagne; impongono il lavoro schiavo; criminalizzano e perseguitano le organizzazioni e aumentano i prezzi degli alimenti per le popolazioni delle città. Questo è il modello di agricoltura chiamato agrobusiness che non paga tasse per esportare, riceve grandi quantità di denaro pubblico ed è stato privilegiato nelle politiche dello Stato e dei governi.
 
VOGLIAMO CAMBIAMENTI!
Le strade chiedono cambiamenti per migliorare la vita dei lavoratori e delle lavoratrici delle campagne e della città. In agricoltura, ci aspettiamo che avvengano cambiamenti profondi. E’ il momento in cui i governi devono superare gli atteggiamenti conservatori e avanzare al ritmo che le lotte popolari esigono.
Cosa vogliamo dal governo Dilma:
§  Il recupero della sovranità nazionale sulle terre brasiliane. Proponiamo che il governo annulli gli acquisti di aree già effettuati e espropri tutte le terre controllate da imprese straniere.

§  L’accelerazione della Riforma Agraria e che siano insediate subito le migliaia di famiglie accampate ai bordi delle strade.

§  Politiche pubbliche di appoggio, incentivo e credito per la produzione di alimenti a buon mercato, sani, senza veleni con il rafforzamento dei contadini. E l’adozione di programmi strutturali per i giovani e per le donne delle campagne.

§  La garanzia dei diritti dei popoli delle campagne, con il riconoscimento e la demarcazione immediata delle terre indigene, quilombolas. Il riconoscimento dei diritti delle persone danneggiate dalla costruzioni di dighe e di coloro che vivono nei territori   dediti alla pesca ecc.

§  Il bando immediato degli agrotossici già proibiti in altri paesi del mondo, la proibizione della polverizzazione aerea e politiche di riduzione dell’uso di agrotossici nelle campagne. E una profonda revisione e il controllo sociale sulla politica di liberazione dei trasgenici.

§  Che il governo assuma una politica di controllo del disboscamento delle foreste in tutto il paese e appoggi il recupero delle aree degradate e il riforestamento da parte dell’ agricoltura familiare e contadina.

§  La cancellazione della privatizzazione delle risorse naturali, come l’acqua, l’energia, i minerali, le foreste, i fiumi e i mari. Proponiamo di ritirare dal regime di urgenza nel Congresso il progetto di Codice di sfruttamento delle miniere e che il Governo/Congresso faccia un ampio dibattito nazionale con i lavoratori brasiliani per realizzare un Nuovo Codice che sia in accordo con gli interessi del popolo brasiliano.

§  La realizzazione immediata di programmi per sradicare l’analfabetismo e garantire scuole in tutte le comunità rurali.

§  La sospensione di tutte le aste per la privatizzazione delle aree delle zone irrigate del nordest e la destinazione immediata di queste zone all’INCRA perché realizzi in esse insediamenti per l’agricoltura familiare e contadina e l’adozione di politiche strutturali per la democratizzazione dell’acqua e per aiutare le famiglie a affrontare le siccità.

§   La fine della legge Kandir, che esenta dalle imposte le grandi imprese esportatrici di materie prime agricole, energetiche e minerali.

Oltre a queste, appoggiamo tutte le rivendicazioni popolari e la necessaria Riforma Politica del nostro paese, con la convocazione immediata di un referendum popolare.
Infine, vogliamo, con questa lettera, contare sul vostro appoggio lavoratori e lavoratrici delle città. Andremo avanti uniti mobilitandoci e lottando!
 
 
Brasile, 4 luglio 2013.
Confederação Nacional dos Trabalhadores na Agricultura - CONTAG
Federação Nacional dos Agricultores Familiares - FETRAF
Articulação dos Povos Indígenas do Brasil- APIB
Via Campesina Brasil
Movimento dos Trabalhadores Rurais Sem Terra-MST
Movimento dos Atingidos por Barragens - MAB
Movimento das Mulheres Camponesas- MMC
Movimento dos Pescadores e Pescadoras do Brasil- MPP
Coordenação Nacional das Comunidades Quilombolas- CONAQ
Associação dos Assalariados Rurais de Minas Gerais- ADERE
Movimento dos Camponeses Popular- MCP
Movimento Nacional pela Soberania Popular sobre Mineração - MAM
Conselho Indigenista Missionário - CIMI
Pastoral da Juventude Rural - PJR
Associação Brasileira de Reforma Agrária - ABRA
Associação Brasileira de Estudantes de Engenharia Florestal - ABEEF
Federação dos Estudantes de Agronomia do Brasil- FEAB
Encontro Nacional de Estudantes de Biologia- ENEBIO
Articulação Nacional de Agroecologia- ANA
Articulação das Entidades do Semi-Árido (nordestino) ASA
 
 
 
 
   
  
Allegato Rimosso