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Fw: HONDURAS, Bajo Aguán: Il MUCA costretto a firmare sotto minaccia
- Subject: Fw: HONDURAS, Bajo Aguán: Il MUCA costretto a firmare sotto minaccia
- From: "nello margiotta" <nellomargiotta55 at virgilio.it>
- Date: Mon, 11 Jun 2012 16:32:45 +0200
----- Original Message -----
From: Alba .
To: Alba
.
Sent: Sunday, June 10, 2012 2:13 AM
Subject: HONDURAS, Bajo Aguán: Il MUCA costretto a firmare sotto
minaccia Honduras-Bajo Aguán
Il MUCA costretto a firmare sotto
minaccia
Esige una soluzione integrale a un problema
agrario che è strutturale
Tegucigalpa, 5 giugno (Sirel/Rel-UITA)-. Dopo una lunga e
difficile negoziazione con le autorità agrarie e sotto una forte pressione e
minaccia di sgomberi indiscriminati da parte del Gruppo Dinant, il Movimento
unificato contadino dell'Aguan Margine destro, Muca-Md, ha firmato
l'accordo sulle condizioni finanziarie per l'acquisto delle terre e aziende
agricole su cui si sono già stabilite più di 1900 famiglie
contadine.
L'accordo prevede l'acquisto di quattro aziende
agricole - La Aurora, La Concepciòn, La Lempira e La Confianza - per un
totale di 2429 ettari che sono in possesso del Muca-Md da aprile 2010.
La combattiva organizzazione contadina s'è impegnata a
pagare circa 16.8 milioni di dollari alla statale Banca honduregna per la
produzione e l'abitazione, Banhprovi, entro un termine di 15 anni, con un tasso
d'interesse del 6 per cento e tre anni di grazia. Il governo ha inoltre concesso
un'area aggiuntiva di 32 ettari per la costruzione di abitazioni e una garanzia
sovrana dello Stato per permettere la realizzazione
dell'operazione.
La firma del Muca-Md completa in questo modo un accordo
più ampio che include anche il Margine sinistro (Muca-Ms) e il Movimento
autentico rivendicatore contadino dell'Aguan, Marca. In
totale, le 32 imprese contadine che integrano queste organizzazioni e che
rappresentano circa 3500 famiglie dislocate in otto aziende agricole,
acquisiranno circa 4600 ettari a un costo totale che supera i 32 milioni di
dollari.
Durante le prossime ore si attende che il Gruppo Dinant, il
cui proprietario è il latifondista e produttore di palma africana Miguel Facussé
Barjum, ritiri la richiesta di sgombero di sette delle otto aziende
agricole presentata il 1 giugno, come misura di pressione affinché il
Muca-Md firmasse l'accordo e l'Istituto nazionale agrario. Ina, pagasse
il totale delle terre.
"Abbiamo trascorso diverse settimane sotto un'enorme
pressione tanto dei proprietari terrieri come del governo, i quali ci
accusavano di essere intransigenti, di non voler raggiungere un accordo,
minacciandoci di sgomberare migliaia di famiglie. E' stata una lotta contro quei poteri politici, economici e militari
che dominano il Paese e che hanno realizzato il colpo di Stato. Alla
fine abbiamo preso la decisione di firmare l'accordo e accettare le
condizioni finanziarie imposte dall'Ina", ha spiegato Yoni Rivas, segretario
generale del Muca.
Secondo il dirigente contadino, il governo dovrà
ora rispettare tutti i punti contemplati negli accordi dell'aprile 2010, i
quali prevedono la consegna al Muca di un totale di 11 mila ettari di terra,
programmi di educazione, salute e abitazioni.
Durante l'atto celebrato nella Casa Presidenziale, il capo
dell'Esecutivo, Porfirio Lobo, non solo s'è impegnato pubblicamente a rispettare
tali punti, ma ha anche riconosciuto che in Honduras s'è commesso un errore e
v'è stata una controriforma agraria che bisogna correggere. "Speriamo che la nostra decisione porti un po' di pace alla zona del
Bajo Aguán, tuttavia il conflitto non è risolto, perché il problema agrario in
Honduras ha profonde cause strutturali e ha bisogno di soluzioni integrali
che vanno oltre la nostra regione", ha dichiarato Rivas.
In questo senso, le organizzazioni contadine stanno esigendo la deroga della Legge di modernizzazione agricola, approvata nel 1992 in piena era neoliberista e l'approvazione del disegno di legge di Trasformazione agraria integrale, presentata in Parlamento lo scorso anno. È stata inoltre sottolineata la necessità di indagare a fondo su tutti gli omicidi di contadini - sono 48 durante gli ultimi due anni e mezzo - e le innumerevoli violazioni dei diritti umani che hanno portato lutto e terrore tra le famiglie contadine. Purtroppo, questo tema non è stato inserito nell'accordo, né è stato menzionato durante la cerimonia della firma. "È qualcosa che non vogliamo, né dobbiamo dimenticare. Esigiamo la fine dell'impunità, perché è una responsabilità dello Stato indagare i fatti e punire i responsabili del bagno di sangue che sta avvenendo nel Bajo Aguán", ha concluso Rivas. © (Testo e Foto Giorgio Trucchi -
Lista Informativa "Nicaragua y más" di Associazione Italia-Nicaragua
- www.itanica.org )
Traduzione a cura di Giorgio Brambilla,
CICA.
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