[Prec. per data] [Succ. per data] [Prec. per argomento] [Succ. per argomento] [Indice per data] [Indice per argomento]
Fw: HONDURAS: 5 giugno - Giornata mondiale dell'ambiente: Popolazioni indigene e nere in difesa delle risorse naturali
- Subject: Fw: HONDURAS: 5 giugno - Giornata mondiale dell'ambiente: Popolazioni indigene e nere in difesa delle risorse naturali
- From: "nello margiotta" <nellomargiotta55 at virgilio.it>
- Date: Mon, 11 Jun 2012 16:28:28 +0200
----- Original Message -----
From: Alba .
To: Alba
.
Sent: Saturday, June 09, 2012 6:21 AM
Subject: HONDURAS: 5 giugno - Giornata mondiale dell'ambiente:
Popolazioni indigene e nere in difesa delle risorse naturali Giornata mondiale
dell'ambiente
Honduras: Popolazioni indigene e nere
in
difesa delle risorse naturali
Per la vita e
contro la cultura della morte
Mobilitazione del Copinh, Ofraneh e Madj a Tegucigalpa © (Foto G.
Trucchi)
Tegucigalpa, 8 giugno
(Sirel-LINyM)-. Organizzazioni delle popolazioni indigene e nere dell'Honduras
hanno manifestato lo scorso 5 giugno - Giiornata mondiale dell'ambiente - contro
la mercificazione delle risorse naturali, l'accaparramento di terre e la
cosiddetta "economia verde" e in difesa della giustizia sociale e ambientale
che, secondo queste organizzazioni, viene costantemente attaccata e aggredita da
una piccola elite di potere nazionale e dal grande capitale multinazionale.
Durante la giornata, centinaia
di persone appartenenti alle organizzazioni indigene lenca Copinh e
Onihl, a quella garifuna Ofraneh e al Movimento ampio per la dignità e la
giustizia, Madj, si sono radunate di fronte alla sede nazionale del Ministero
delle risorse naturali e dell'ambiente, Serna, e agli uffici del Pubblico
ministero nella capitale honduregna, per manifestare il proprio rifiuto nei
confronti delle politiche ambientali implementate dal regime e dagli altri
poteri dello Stato.
- Video
"L'ambiente è la nostra vita e
ne siamo parte intrinseca. La sua distruzione significa la nostra distruzione e
la nostra morte. È per questo motivo che oggi siamo qui e che continuiamo a
lottare per la vita e contro i progetti di morte e la cultura che li
accompagna", ha detto Alfredo López, vicepresidente dell'Organizzazione
fraterna nera honduregna, Ofraneh.
López assicura che si tratta
di una lotta senza ritorno. "Non possiamo fermarci. Sono più di due secoli che
stiamo resistendo e non riusciranno a farci sparire", ha manifestato il
dirigente garifuna..
In un documento consegnato
alle autorità, il popolo garifuna dell'Honduras ha chiesto l'implementazione di
una proposta presentata già da alcuni mesi sulle politiche da adottare in
materia di adattamento e mitigazione al cambiamento climatico, l'immediato
blocco delle licenze per lo sfruttamento delle risorse idriche - in modo
particolare dei fiumi -, la fine delle usurpazioni territoriali e il giusto
castigo per chi vende terre comunitarie.
Ofraneh ha inoltre chiesto il
rispetto delle misure cautelari concesse dalla Commissione interamericana dei
diritti umani, Cidh, a varie comunità e leader garifuna, il blocco delle
concessioni di sfruttamento minerario e dell'espansione
delle monocolture estensive su larga scala e che si dichiari
incostituzionale la legge che ha creato le Regioni speciali di sviluppo,
Red, meglio conosciute come "città modello" (charter
cities).
"Come fa Porfirio Lobo a dire
che le città modello sorgeranno in zone dove non ci sono persone? Sta di
fatto disconoscendo l'esistenza del popolo garifuna, come parte di un piano
machiavellico per sfollare le nostre comunità", ha assicurato Miriam Miranda,
presidentessa di Ofraneh.
Secondo Juan Vásquez,
dirigente del Consiglio civico delle organizzazioni popolari e indigene
dell'Honduras, Copinh, sarebbero già stati dati in concessione più di 50 fiumi,
molti dei quali in territorio lenca, per la costruzione di progetti
idroelettrici e sono state presentate decine di istanze di rilascio di
concessioni minerarie in tutto il paese. Un processo predatorio che si è
accentuato durante e dopo il colpo di Stato di 2009.
"Stiamo assistendo a una
vergognosa consegna dei beni comuni nelle mani delle oligarchie nazionali e
delle multinazionali. E nessuno sta consultando le nostre comunità; nessuno
chiede il nostro parere. In questo modo stanno violando in modo palese la
Convenzione 169 dell'Organizzazione internazionale del lavoro, Oil,
concernente i popoli indigeni e tribali. Non lo possiamo permettere", ha
assicurato il dirigente indigeno.
Nel suo
comunicato, il Copinh ha chiesto la consegna immediata dei titoli
comunitari delle terre ancestrali su cui vivono le popolazioni indigene e nere e
l'uscita delle truppe straniere, in maggioranza nordamericane, dal Paese.
Ha infine rivolto un appello a tutte le popolazioni indigene e nere
dell'Honduras a unirsi per combattere i progetti di morte promossi dal
capitalismo, il patriarcato e dal
razzismo.
© (Testo e Foto Giorgio Trucchi - Lista
Informativa "Nicaragua y más" di Associazione Italia-Nicaragua -
www.itanica.org
) Ai sensi dell'art.13 del nuovo codice sulla privacy (D.Lgs 196 del 30 giugno 2003) , le e-mail informative e le newsletter possono essere inviate solo con il consenso del destinatario. Sperando che la Lista "Nicaragua y más..." sia di Suo interesse, Le assicuriamo che i Suoi dati saranno trattati con estrema riservatezza e che provvederemo a una spedizione in "Ccn", Undisclosed Receipt. Foto e testi possono essere riprodotti SOLO citandone la fonte. Per essere rimossi dall'elenco dei destinatari inviare una e-mail con scritto "CANCELLAMI". Nessun virus nel
messaggio. |
Allegato Rimosso
- Prev by Date: Fw: Azione Urgente: Lo stato honduregno discrimina le vittime della DEA
- Next by Date: Fw: HONDURAS, Bajo Aguán: Il MUCA costretto a firmare sotto minaccia
- Previous by thread: Fw: Azione Urgente: Lo stato honduregno discrimina le vittime della DEA
- Next by thread: Fw: HONDURAS, Bajo Aguán: Il MUCA costretto a firmare sotto minaccia
- Indice: