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                                 Volti dalle Ande: 
                                 omaggio a José María Arguedas   
                                Museo 
                                Nazionale Preistorico Etnografico "L. 
                                Pigorini" 21 - 26 gennaio 
                                2011   
                                 Nell'ambito 
                                delle celebrazioni per il Centenario della 
                                nascita del grande scrittore peruviano promosse 
                                dall'Associazione Culturale Nuovi Orizzonti 
                                Latini,  
                                  
                                venerdì 21 gennaio 
                                alle ore 16.30  
                                  
                                verrà 
                                inaugurata la mostra fotografica "Volti dalle 
                                Ande: omaggio a José María Arguedas". Alle 
                                immagini dell'artista, ritratto con noti 
                                intellettuali o amici andini, si affiancheranno 
                                scatti del meno noto Arguedas "etnologo", 
                                ritratto durante i suoi viaggi presso le 
                                popolazioni andine.   
                                Programma 
                                dell'inaugurazione (ingresso libero): 
                                
                                - Ore 
                                16.30 – Saluti Istituzionali (Luigi La Rocca, 
                                soprintendente MNPE)
 Omaggio a José María 
                                Arguedas (Sonia Castillo, presidente 
                                Associazione Orizzonti Latini - Claudio 
                                Cavatrunci, americanista) 
                                 - Ore 
                                17.10 – Proiezione cortometraggio: Danzak di 
                                Gabriela Yepes. Perù, 2008 (19 min.) sottotitoli 
                                in italiano a cura di EMM.
 La vita di Nina, 
                                una bambina di 10 anni che vive in un paesino 
                                delle Ande, cambia radicalmente quando suo 
                                padre, un ballerino molto malato, le chiede di 
                                esaudire il suo ultimo desiderio. Gabriela 
                                Yepes (1975) - filmmaker e produttrice, vive tra 
                                Lima, Perù e Stati Uniti. Lavora sia nell'ambito 
                                del documentario sia del cinema di finzione e i 
                                suoi film sono stati proiettati in numerosi 
                                festival in America e in Europa. Ha anche 
                                lavorato come scrittrice, assistente alla regia, 
                                direttore di produzione e supervisore alla 
                                sceneggiatura in diversi corti e lungometraggi. 
                                Attualmente sta lavorando a un film documentario 
                                sugli effetti del riscaldamento globale in Perù. 
                                 - Ore 
                                17.30 – Visita all'esposizione 
                                
 - Ore 
                                18.00 – Vino d'onore 
  
                                Info: 
                                tel. 06.54952269 / e-mail: s-mnpe.comunicazione at beniculturali.it  
                                 www.nuoviorizzontilatini.it  
                                tel. 392.0989238 /e-mail: nuoviorizzontilatini at fastwebnet.it 
                                 
                                  
                                José María 
                                Arguedas - Scrittore e antropologo 
                                peruviano, è nato a Andahuaylas (Perù) il 18 
                                gennaio 1911, nel cuore della zona andina più 
                                povera e dimenticata dal Paese. Il suo lavoro 
                                come romanziere, come traduttore e diffusore 
                                della letteratura quechua e come antropologo ed 
                                etnologo, hanno fatto di lui una delle figure 
                                chiavi tra coloro che hanno cercato, nel secolo 
                                XX, di incorporare la cultura indigena alla 
                                grande corrente della letteratura peruviana 
                                scritta in spagnolo. Arguedas sin da bambino è 
                                entrato in contatto con gli ambienti e 
                                personaggi che poi sarebbero divenuti 
                                fondamentali nelle sue opere. La morte di sua 
                                madre e le frequenti assenze di suo padre 
                                avvocato, lo obbligarono a cercare rifugio tra i 
                                servitori e i contadini indigeni della zona, la 
                                cui lingua, credo e valori acquisì come propri. 
                                Come studente universitario a San Marcos, iniziò 
                                il suo difficile compito di adattarsi alla vita 
                                di Lima senza rinunciare alla sua tradizione 
                                indigena, vivendo in prima persona l'esperienza 
                                di ogni trapiantato andino costretto ad 
                                assimilare un altro ritmo di vita. La 
                                questione fondamentale che propongono le loro 
                                opere, è quella di un paese diviso tra due 
                                culture - quella andina di origine quechua e 
                                quella urbana di radici europee - che devono 
                                integrarsi in una relazione armonica di 
                                carattere meticcio.  Nei primi tre racconti 
                                della prima edizione di Acqua (1935), nella sua 
                                prima novella Yawar Fiesta (1941) e nella 
                                raccolta di Diamantes y Pedernales (1954), si 
                                apprezza lo sforzo dell'autore per offrire una 
                                versione  più autentica possibile della 
                                vita andina da una prospettiva interiorizzata e 
                                senza i convenzionalismi  della anteriore 
                                letteratura indigena. In quelle opere Arguedas 
                                rivendica la validità del essere indigeno, senza 
                                cadere in un razzismo alla rovescia. L'opera 
                                matura di Arguedas comprende almeno tre romanzi: 
                                I fiumi profondi (1956), Tutte le stirpi (1964) 
                                e La volpe di sopra e la volpe di sotto (1971); 
                                l'ultima è il romanzo - diario troncato dalla 
                                sua morte. In Tutte le stirpi, presentando le 
                                principali forze che lottano tra di sé per 
                                sopravvivere o imporsi, raccoglie, in un 
                                racconto sulla distruzione dell'universo, le 
                                prime avvisaglie della costruzione di una nuova 
                                identità meticcia. Altri racconti come Il sesto 
                                (1961), L'agonia di Rasu Ñiti (1962) e Amore 
                                mondo (1967) completano questa visione. Il 
                                processo di adattamento alla vita di Lima non fu 
                                mai completato da Arguedas. I traumi 
                                verificatisi nella infanzia lo debilitarono 
                                psichicamente rendendo ardua la lotta che si era 
                                proposto, non solo sul piano culturale ma anche 
                                su quello politico. Questi aspetti insieme 
                                all'acuta crisi nazionale che il paese cominciò 
                                a soffrire a partire del 1968 lo spinsero al 
                                suicidio. Muore dopo lenta agonia il 2 dicembre 
                                1969, evento che ha contribuito a convertirlo in 
                                una figura mitica per  molti intellettuali 
                                e per  movimenti impegnati nello stesso 
                                compito politico.     
                                Le 
                                manifestazioni avranno inizio domenica 16 
                                gennaio alle 17.00 con un evento organizzato 
                                in collaborazione con i Musei Capitolini del 
                                Comune di Roma presso la Sala Pietro da Cortona 
                                (ingresso gratuito, prenotazione obbligatoria: 
                                tel. 392.0989238), alla quale interverranno il 
                                prof. Aldo Morrone, il prof. Antonio Melis, il 
                                prof. Riccardo Badini, la dott.ssa Liliana 
                                Ocmin, la dott.ssa Sonia Castillo. Al termine si 
                                terrà un concerto di chitarra del maestro Shin 
                                Sasakubo, specialista in musica andina peruviana 
                                e musica classica contemporanea. Presenta 
                                l'evento Cecilia Rinaldini, giornalista Radio 
                                Rai.
  La sezione dedicata al Cinema tratto 
                                dalle opere letterarie dello scrittore peruviano 
                                si svolgerà presso l'Auditorio dell'INMP 
                                (Istituto Nazionale per la promozione della 
                                salute delle popolazioni Migranti e il contrasto 
                                delle malattie della Povertà - V. San Gallicano, 
                                25 - Trastevere)
  L'Omaggio al Maestro 
                                Arguedas al momento conta sul Patrocinio di: 
                                Ministero dei Beni Culturali, Soprintendenza al 
                                Museo Nazionale Preistorico Etnografico "L. 
                                Pigorini", Università "La Sapienza" di Roma, 
                                Facoltà di Lettere dell'Università di Siena, 
                                Facoltà di lingue e letterature Straniere 
                                dell'università di Cagliari, Facoltà di Lettere 
                                dell'Universidad Nacional Mayor de San Marcos 
                                (Perù). Sponsor della manifestazione: 
                                Agriturismo Il Capannacio, Kipus Films, 
                                Ristoranti BAIRES e La Fortaleza del Inca. Si 
                                ringrazia la Libreria Spagnola e il Diario La 
                                Primera 
                                Perú.
 
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