qualcosa in piú su San Juan Copala
- Subject: qualcosa in piú su San Juan Copala
- From: annalisa melandri <annalisamelandri at yahoo.it>
- Date: Fri, 10 Sep 2010 02:12:09 +0000 (GMT)
quella che segue e´una parte di un articolo dell´ámico Fabrizio Lorusso che vive in Messico da molti anni. Mi sembra che spieghi abbastanza bene ció sta sta all´ origine del conflitto. Come Fulvio ha scritto la situazione é complicata e non priva di ambiguitá e aspetti poco chiari. Anche sulle modalitá con cui fu organizzata la prima carovana, quella in cui hanno perso la vita i due attivisti , molte associazioni per la difesa dei diritti umani messicane, avevano qualche riserva. Aspettiamo notizie e delucidazioni da Fulvio L´ articolo di Fabrizio completo qui: ....L’obiettivo della carovana era di portare degli aiuti umanitari agli abitanti di San Juan dato che questi si trovano privi di corrente elettrica e sono assediati dal gennaio scorso dai paramilitari dell’UBISORT (Unione per il Benessere della Regione Triqui, gruppo fondato nel 1994 e legato al PRI, Partido Revolucionario Institucional). Il PRI rappresenta attualmente una forza di governo a livello nazionale in alleanza con il partito del presidente, il PAN (Partido Accion Nacional,
di destra) e da quasi 80 anni è la forza politica dominante nello Stato di Oaxaca. Allo stesso PRI appartiene il governatore Ulises Ruiz, funzionario in carica dal 2005 e protagonista di una lunga serie di violazioni dei diritti umani e gravissimi atti repressivi durante i moti di protesta del sindacato degli insegnanti e della APPO nel 2006: il saldo dei suoi anni di governo parla di una decina di sparizioni forzate e almeno 62 vittime (26 di queste, tra cui il giornalista statunitense Brad Will, solamente nel biennio 2006-2007 durante le fasi più tese della protesta che portò a una vera e propria guerra civile nella città di Oaxaca). Da una parte c’è il MULT o Movimento Unificatore e di Lotta Triqui, attivo sin dagli anni 50. All’epoca della sua fondazione lottava per democratizzare l’esercizio del potere e nel 2003 s’è trasformato nel partito politico Unidad Popular, attualmente alleato del PRI. In seguito alla “scesa in campo” del MULT a livello elettorale e al suo progressivo allontanamento dagli obiettivi originari nasce il MULTI, il Movimento di Unificazione e di Lotta Triqui Indipendente, che è parte integrante della APPO e dal gennaio del 2007 gestisce le attività del comune di San Juan Copala secondo le modalità di autogoverno tracciate dai municipi autonomi del Chiapas zapatista. Verso le tre del pomeriggio proprio dove comincia il loro territorio e finisce la strada asfaltata
tra il capoluogo Santiago Juxtlahuaca e San Juan Copala, presso la zona denominata “La Sabana”, è stata messa in atto l’imboscata di 15 uomini armati e incappucciati dell’UBISORT contro gli attivisti che ha provocato 2 morti, 15 feriti e numerosi dispersi che sono riapparsi a poco a poco nei giorni seguenti dopo essere sfuggiti ai paramilitari rifugiandosi sulle montagne. Il recupero dei cadaveri è stato possibile solo 48 ore dopo la sparatoria quando sessanta poliziotti hanno circondato i veicoli rimasti sulla strada che erano perforati da decine di pallottole. L’accesso alla stampa è stato proibito in tutta la zona. Meno di mille abitanti, qualche risorsa mineraria e un’orgogliosa tradizione linguistica e culturale formano il patrimonio di San Juan Copala, una comunità sconvolta da decenni di lotte intestine e becero autoritarismo che l’esperimento autonomista cerca di emendare malgrado le divisioni interne e le ingerenze
esterne.
Rispetto alle prese di posizione di questi interlocutori il governatore Ulises Ruiz s’è limitato a mentire sostenendo di non essere stato informato della carovana, in palese contraddizione con quanto certificato da alcuni avvisi inviati con sufficiente anticipo dagli attivisti e dal sindacato alla polizia di Oaxaca. Ruiz ha inoltre sfoggiato una perla della sua cultura arretrata e burocratica dichiarando ai giornali che la presenza di stranieri e difensori dei diritti umani a Oaxaca è “cosa strana” e chiedendosi “che cosa ci stessero facendo lì degli stranieri che non sappiamo se siano turisti o che tipo di permesso di soggiorno
abbiano”. Annalisa Melandri L'uomo è nato libero ed è ovunque in catene. J.J. Rousseau La rivoluzione è un fiore che non muore La revolución es una flor que no muere www.annalisamelandri.it http://boicottaisraele.wordpress.com http://conferenzamondialedonne.wordpress.com |
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