ecc.mo
Dr. Franco Frattini
Ministro degli Affari Steri
Della Repubblica Italiana
Pietro Marcenaro
Presidente commisio Straordinaria dei diritti Umani del
Senato dela repubblica
On. Furio Colombo
Presidente III COMMISSIONE PERMANENTE AFFARI ESTERI
Camera dei Deputati – Comitato per i Diritti Umani
dr. Gerolamo Schiavoni
Ambasciatore d’Italia in Bogotà
Oggetto: Riflessione della Rete Italiana di Solidarietà Colombia Vive! in merito alle vicende degli ultimi ambasciatori della Colombia in Italia
Gentile Ministro:
La Rete Italiana di Solidarietà con le Comunità di pace e in resistenza civile colombiane, Colombia Vive! è un’Associazione di Promozione Sociale composta da Enti Locali e organizzazioni del terzo settore che da circa 10 anni accompagna, analizza e promuove alcune significative esperienze di costruzione della pace dal basso in Colombia.
Attori di questi processi di resistenza civile e non violenta sono varie comunità contadine, indigene e afrodiscendenti, auto organizzate secondo rigorosi principi di non violenza ed aventi come obiettivi la protezione della popolazione civile, l’allentamento della spirale perversa del conflitto armato, il contrasto allo sfollamento forzato e la piena applicazione anche in Colombia delle norme del Diritto Internazionale Umanitario
La Rete offre a queste Comunità un appoggio prevalentemente politico, che si articola in attività di pressione sulle autorità Colombiane e di denuncia delle violazioni dei Diritti Umani che si registrano in quel contesto presso le Istituzioni Italiane ed Europee e gli organi di informazione
Per questo motivo, ci rivolgiamo a Lei, certi di trovare ascolto su quanto ora poniamo alla sua attenzione.
Come Lei saprà , l’ultimo ambasciatore della Colombia in Italia , il Dr. Sabas Pretelt de la Vega, è stato chiamato a giudizio dalla Fiscalia della Colombia , con l’accusa di aver comprato il voto di alcuni parlamentari, al fine di far approvare nell’anno 2004. La riforma costituzionale che permise la rielezione del Presidente Alvaro Uribe.
In precedenza il Procuratore generale della Colombia ha già sanzionato l’ex ambasciatore dichiarandolo interdetto per 12 anni ad occupare incarichi pubblici, mentre i magistrati si preparano a processarlo e con grande probabilità a condannarlo al carcere, come è già capitato ai due congressisti che misero a disposizione il loro voto in cambio delle laute elargizioni offerte dal Dr. Pretelt.
Nell’ incontro del 22 febbraio di quest’anno che la nostra Rete ha avuto a Roma con l’allora ambasciatore Pretelt, incontro finalizzato a presentargli la situazione drammatica di minacce, di intimidazioni vissuta dalle comunità colombiane che da anni accompagniamo, ci ha rammaricato molto la chiusura e la scarsa sensibilità umana dimostrata dall’ambasciatore.
Signor Ministro, ci dispiace constatare che questa non è la prima volta che diplomatici colombiani inviati nel nostro paese sono indagati e poi condannati dalla Giustizia colombiana.
Tre anni fa, il Console colombiano a Milano, Jorge Noguera, fu costretto a rinunciare all’incarico perché dovette rispondere dinanzi alla Fiscalía delle gravi irregolarità di gestione commesse come direttore del Dipartimento Amministrativo della Sicurezza ( in sigla DAS ) . Fu accertato che il signor Noguera aveva posto il DAS a disposizione dei paramilitari e che aveva promosso una gigantesca operazione di intercettazioni e di pedinamenti illegali contro giornalisti , leader sociali, magistrati, difensori dei diritti umani e partiti politici della opposizione, critici con la politica governativa del Presidente Uribe.
Anche il signor Luis Camilo Osorio, l’ambasciatore colombiano che precedette il Dr. Pretel, attualmente ambasciatore in Messico , risulta indagato per i suoi legami con i paramilitari , mentre esercitava il ruolo di Fiscal Generale della Nazione.
Signor Ministro, per la dignità sia del Paese che lei rappresenta come di quello rappresentato dagli ambasciatori e consoli in Italia, la sollecitiamo cortesemente ad esigere dal governo colombiano le più ampie garanzie in ordine all’idoneità etico-politica del personale diplomatico inviato in Italia, nonché la disponibilità a confrontarsi con associazioni e reti, come la nostra, che sono impegnate nella difesa dei Diritti Umani.
Non abbiamo notizie di diplomatici colombiani presenti in altri paesi dell’Europa che siano stati o lo siano oggetto di indagini e condanne giudiziarie come i diplomatici inviati negli ultimi anni nel nostro Paese.
Certi della cortese attenzione, le porgiamo cordiali saluti.
Andrea Prietti
Presidente Rete Italiana Colombia Vive!