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Il Cardimale in Italia
- Subject: Il Cardimale in Italia
- From: annalisa melandri <annalisamelandri at yahoo.it>
- Date: Tue, 18 May 2010 20:56:04 +0000 (GMT)
Mons. Oscar Rodríguez Maradiaga arriva in Italia. Il suo attivo sostegno al colpo di Stato non deve passare inosservato di Giorgio Trucchi
Erano passati pochi giorni dal colpo di
Stato che aveva deposto e mandato in esilio il presidente costituzionale
dell’Honduras, Manuel Zelaya, quando il
cardinale e arcivescovo di Tegucigalpa, Oscar Andrés Rodríguez
Maradiaga, è apparso su tutti i principali canali televisivi del paese,
lasciando senza parole buona parte della popolazione.
Per chi non lo conosceva bene o comunque
aveva poca dimestichezza con le vicende honduregne, il cardinale
Rodríguez era salito alla ribalta internazionale per essere stato
segnalato come uno dei papabili dopo la morte di Giovanni Paolo
II. E l’idea di un Papa centroamericano aveva fatto correre la fantasia
di molti.
Il discorso del Cardinale non aveva
invece stupito gli honduregni. L’atteggiamento apertamente favorevole al colpo
di Stato e al governo di fatto di Roberto Micheletti, le
insinuazione sui presunti reati commessi da Zelaya e l’invito
rivolto a quest’ultimo a non cercare di rientrare nel paese “per evitare un
bagno di sangue”, non erano state infatti solamente parole
profetiche.
Il giorno dopo, il giovane Isis
Obed Murillo, il primo martire della Resistenza, avrebbe trovato la
morte sotto i colpi assassini dei militari, Zelaya non sarebbe
riuscito ad atterrare nell’aeroporto di Tegucigalpa e il Cardinale, con il
sostegno della Conferenza Episcopale honduregna, avrebbe coronato la sua
campagna “anti-zelaysta” iniziata molto tempo prima.
Pochi giorni prima del fatidico 28
giugno, la gerarchia cattolica honduregna aveva espresso pubblicamente il suo
dissenso nei confronti del progetto dell Quarta Urna e dell’installazione di una
Assemblea Costituente.
“In Honduras si vuole
fare ciò che è stato fatto in Venezuela,
Bolivia ed Ecuador. Vedo chiaramente la mano
del presidente venezuelano Hugo Chávez e il paese non può
essere consegnato nè al chavismo, nè a nessun’altro, perché vogliamo
continuare ad essere liberi e indipendenti”, aveva detto mons. Darwin
Andino, vescovo della capitale, il giorno prima del colpo di
Stato.
Ancora più forte e chiara la posizione
della Conferenza Episcopale hondureña, letta durante l’intervento televisivo del
cardinal Rodríguez. “La destituzione di Zelaya
servirà per edificare un nuovo Honduras e per iniziare un nuovo
percorso. È un nuovo punto di partenza per il dialogo, il consenso e la
riconciliazione”.
In molti hanno inoltre segnalato la mano
dell’Opus Dei nel colpo di Stato e nei suoi
preparativi.
“In Honduras
l’Opus Dei ha come principale figura il cardinale Oscar
Andrés Rodríguez Maradiaga, il quale nonostante faccia parte della
congregazione dei Salesiani, da circa due decadi coopera ed è un membro attivo
di questa organizzazione”, scrive il sociologo Marco
Burgos.
L’Opus Dei in
Honduras ha connessioni profonde con il mondo della politica e
dell’economia e si è spesso scontrato con il presidente Manuel Zelaya
ed il suo governo, e questo nonostante alcuni dei suoi membri più
conosciuti facessero parte dello stesso governo e del partito che lo aveva
condotto alla presidenza.
“L’opposizione del presidente
Zelaya all’ingerenza di questo settore fondamentalista della
Chiesa cattolica, ha fatto sì che questo gruppo si convertisse in parte del
colpo di Stato”, dice Burgos.
Tra i principali motivi di conflitto
sorti durante l’amministrazione Zelaya ricordiamo il veto
presidenziale alla legge che proibiva la “pillola del giorno dopo”
(immediatamente approvata dal Parlamento dopo il golpe) e il progetto
del Ministero dell’Istruzione di avviare programmi di educazione sessuale nelle
scuole.
“Il cardinal Rodriguez e
la viceministra degli Esteri di fatto, Marta Lorena Alvarado,
si sono impegnati personalmente per evitare che la Agenzia di cooperazione della
Chiesa cattolica irlandese in Honduras continuasse con i suoi programmi
educativi sulle pari opportunità e i loro interventi in Vaticano hanno
compromesso programmi promossi dalle Nazioni Unite”, spiega
Burgos nel suo scritto.
Interessi economici
pro-golpe
Ma la partecipazione del Cardinale a
sostegno del colpo di Stato va ben oltre.
Secondo documenti in possesso del mensile
El Libertador, il cardinale Rodríguez aveva ottenuto un salario
mensile di 5.300 dollari da parte dello Stato. Il favore era stato concesso nel
2001 dal presidente della Repubblica, Carlos Flores Facussé ed
era stato sospeso proprio da Manuel Zelaya.
Poco dopo il colpo di Stato, il suo
salario era stato immediatamente ristabilito dal governo di fatto.
Nemmeno una parola da parte del cardinale
Oscar Andrés Rodríguez Maradiaga e del resto della gerarchia
cattolica, eccezione fatta per il vescovo di Copán, Luis Alfonso
Santos, sulle decine di persone che hanno perso la vita sotto i colpi
dei gruppi paramilitari e sulle migliaia che hanno subito gravi violazioni ai
diritti umani.
Nemmeno un segnale di condanna per la
persecuzione contro uomini della Chiesa, come il padre Andrés
Tamayo, a cui è stata tolta la nazionalità honduregna ed è stato
espulso dal paese, o il gesuita Ismael Moreno (Padre
Melo) e il sacerdote Fausto Milla, perseguitati e
minacciati più volte di morte per il loro lavoro pastorale a fianco dei più
poveri e per il loro impegno contro il colpo di Stato.
Il cardinale in
Italia
Ora, Oscar Andrés Rodríguez
Maradiaga arriva in Italia, invitato a una serie di
conferenze, tra cui una paradossale organizzata a Roma per il 20 maggio dalla
Comunità di Sant’Egidio e dall’Istituto Italo-Latino Americano su “Oltre la
violenza e la povertà. Proposte di cambiamento per l’America
Latina”.
Da più parti stanno già arrivando appelli
per impedire la presenza del Cardinale golpista, che tra l’altro è anche
presidente della Caritas Internazionale.
È probabile ed auspicabile che ci siano
mobilitazioni e proteste e non sarebbe il primo caso.
Già alcune settimane fa, Oscar
Rodríguez ha dovuto sospendere un viaggio in Francia
dove avrebbe dovuto ricevere il dottorato Honoris Causa da parte dell’Istituto
Cattolico di Parigi.
Secondo un comunicato emesso
dall’ambasciata honduregna in Francia, “questa decisione è
dovuta alle forti pressioni esercitate da vari settori a livello nazionale ed
internazionale, che lo considerano (il Cardinale) come uno dei principali autori
del colpo di Stato in Honduras (...) e coinvolto in delitti di corruzione e
deviazione di fondi pubblici”.
Nelle prossime ore verrà emesso un
comunicato di ripudio contro la presenza del Cardimale, come è stato
ribattezzato in Honduras.
© (Testo Giorgio Trucchi -
Lista Informativa "Nicaragua y más" di Associazione Italia-Nicaragua
www.itanica.org ) Annalisa Melandri www.annalisamelandri.it http://boicottaisraele.wordpress.com La rivoluzione è un fiore che non muore La revolución es una flor que no muere L'uomo è nato libero ed è ovunque in catene J.J. Rousseau |
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