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Fabrizio e Nicola Valsecchi: Giorni di neve, giorni di sole
- Subject: Fabrizio e Nicola Valsecchi: Giorni di neve, giorni di sole
- From: annalisa melandri <annalisamelandri at yahoo.it>
- Date: Sun, 16 May 2010 19:58:33 +0000 (GMT)
Fabrizio e Nicola Valsecchi: Giorni di neve,
giorni di sole GIORNI DI NEVE, GIORNI DI SOLE,
Fabrizio e Nicola Valsecchi, Marna, 2010, 12 euro
L’ultimo romanzo dei fratelli
Fabrizio e Nicola Valsecchi – gemelli con la passione della scrittura
che già in passato hanno riscosso un buon successo di pubblico con La
Chiromante .Una profezia (2002) e B. e gli uomini senz’ombra (2004)
pubblicati dalla casa editrice Marma – si intitola Giorni di neve,
giorni di sole.
Questo lavoro, scritto a quattro
mani, come i precedenti, e sempre edito da Marna, si avvale della
prefazione del premio Nobel per la pace Adolfo Perez Esquivel. Il
romanzo, liberamente tratto dalla vita di Alfonso Mario dell’Orto,
italiano emigrato in Argentina nel 1935, racconta il viaggio di ritorno
in Italia di quest’uomo ormai anziano e che proprio nel paese dove era
andato a cercare fortuna, ha perso sua figlia Patricia, uccisa insieme
al marito Ambrosio durante la dittatura dei generali (1976-1983). Grazie
alla testimonianza di Julio Lopez, il mandante dell’assassinio dei due
giovani (Miguel Osvaldo Etchecolatz, allora commissario della provincia
di Buenos Aires) è stato condannato all’ergastolo nel settembre del 2006
(e da allora Lopez scomparve, primo desaparecido della repubblica).
La postfazione di Gianni Tognoni,
segretario generale del Tribunale permanente dei Popoli contestualizza
la storia all’interno di quello
che viene definito «il laboratorio di repressione» dell’America latina
(30.000 persone scomparse). La Dichiarazione universale dei diritti
dell’uomo, e nella fattispecie il Tribunale permanente dei popoli che ne
è diventato strumento, ha istituito invece un «laboratorio di memoria»,
inteso come «stagione permanente» di ricerca ma anche di denuncia delle
responsabilità materiali e morali,
per quel crimine verificatosi con il concorso dei grandi poteri
economici, con la complicità dei mezzi di informazione occidentali e
della «comunità internazionale».
Alfonso Maria dell’Orto torna in
Lombardia a trent’anni dalla morte di sua figlia Patricia per far
conoscere i suoi ideali di libertà e giustizia sociale. Un viaggio che
esplicita tutta la potenza taumaturgica del «ritorno a casa», un
«ritorno nel ventre materno». Passato e presente si intrecciano, le
presenze di allora e quelle di oggi si assomigliano e paiono fantasmi
inseguiti dalla vita, che scorre in mezzo a loro «signora senza volto e
senza pietà».
Una nota di speranza, tuttavia,
domina l’intero romanzo. Patricia – pensa il padre mentre fa ritorno in
Argentina – vive nel ricordo e negli affetti. La piccola Marianna,
figlia di Patricia e Ambrosio, incredibilmente sopravvissuta al
sequestro dei genitori, ogni 5 novembre – giorno del loro rapimento –
scrive una poesia ai genitori. Ai giorni di neve, seguono giorni di
sole.
ANNALISA MELANDRI
Recensione per Le Monde Diplomatique
– Il Manifesto aprile 2010
Annalisa Melandri www.annalisamelandri.it http://boicottaisraele.wordpress.com La rivoluzione è un fiore che non muore La revolución es una flor que no muere L'uomo è nato libero ed è ovunque in catene J.J. Rousseau |
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