Lettera di appoggio al MST, da inviare alla commissione parlamentare di inchiesta (in italiano e in portoghese)



                  LETTERA APERTA AL PRESIDENTE DELLA CPMI, A PRESIDENTI DI
CAMERA E SENATO E AL POTERE GIUDIZIARIO
                   
                  Deputado Jilmar Tatto relator  -
dep.jilmartatto at camara.gov.br
                  Senador  Almeida Lima  presidente da cpmi -
almeida.lima at senador.gov.br
                   
                          STIMATI SIGNORI,
                                   Il Parlamento Brasiliano ha installato di
nuovo un¹altra commissione parlamentare mista di inchiesta (quindi con la
partecipazione di deputati e senatori) per indagare sugli accordi firmati
tra governo federale e enti e movimenti di lavoratori rurali.
                  
                        Anche se il Gruppo Ruralista in Parlamento e la
grande stampa insistono nel dire che si tratta di una ³CPMI sul MST²,
l¹interrogazione in base alla quale è stata creata la Commissione stabilisce
obiettivi più ampi, come è detto con chiarezza: ³La Commissione è destinata
ad appurare le cause, le condizioni e le responsabilità relative a
deviazioni e irregolarità verificatesi  in accordi e contratti firmati tra
il governo federale e organizzazioni o enti di riforma o sviluppo agrario,
indagare sul finanziamento clandestino, sulle eventuali risorse usate per
invasioni di terre, ma anche analizzare e valutare la struttura fondiaria
agraria brasiliana e specialmente la promozione e realizzazione della
riforma agraria².
      
                     Diversamente da ciò che ha divulgato la grande stampa,
i reali obiettivi degli autori dell¹interrogazione ­ il Gruppo Ruralista al
Congresso ­ nel concentrare l¹indagine solo sugli accordi firmati tra il
Potere Esecutivo e le organizzazioni popolari, è criminalizzare i movimenti
sociali e specialmente il MST.
             
                       Questa è la terza Commissione Parlamentare di
Inchiesta con lo stesso obiettivo negli ultimi sette anni. Nel 2003 fu
istituita la ³CPMI della Terra² che ha operato fino al novembre del 2005, e
non ha provato nulla nei confronti del MST o di qualsiasi altra
organizzazione contadina. In quella CPMI il Gruppo Ruralista è tuttavia
riuscito a respingere la relazione presentata dal deputato João Alfredo
(PSOL/CE), allora relatore della CPMI e approvare invece la relazione del
deputato  Lupion (DEM/PR) che propose di classificare le occupazioni di
terra come crimine odioso.
 
                 Nel giugno del 2007, il Senato ha approvato l¹istituzione
della CPI delle ONGs, destinata a indagare sulla utilizzazione di risorse
pubbliche da parte di enti della società civile organizzata. La tesi era
simile alla precedente, cioè che le organizzazioni popolari e i movimenti
sociali utilizzino risorse pubbliche per fini illeciti. I nemici della
riforma agraria tornarono all¹attacco chiedendo la sospensione del segreto
bancario, fiscale e telefonico degli enti che collaborano con l¹  MST.
Quella CPI è ancora in piedi, si prevede che terminerà i suoi lavori durante
questo mese. Ma oltre ad analizzare l¹applicazione legale delle risorse,
sarebbe importante analizzare i risultati degli accordi e se gli obiettivi
proposti sono stati realizzati.
 
                   Ora il Gruppo Ruralista è tornato ad attaccare i
movimenti sociali agricoli, soprattutto il MST, con la creazione di un¹altra
CPMI, alla ricerca di risposte alle pressioni della sua base sociale e
utilizzando la commissione come uno strumento per bloccare l¹attualizzazione
degli indici di produttività. Gli argomenti e la tesi sono sempre gli
stessi, ossia i movimenti sociali e le organizzazioni popolari non hanno
diritto ad accedere alle risorse pubbliche.
 
                  D¹altra parte, l¹installazione di questa CMPI, avendo come
obiettivo di indagine l¹azione di organizzazioni in ambito rurale, è una
eccellente opportunità per indagare, per esempio, sulla destinazione delle
risorse ricevute dal Sistema S. Questa indagine è opportuna, non solo per la
quantità di risorse pubbliche coinvolte (tra 2000 e 2009 il SENAR e il
SESCOOP, entità controllate dai fazendeiros, hanno ricevuto, solo per quanto
riguarda contributi obbligatori più di 2 miliardi di reais) ma per
abbondanti prove di una cattiva gestione delle stesse. In vari documenti del
Tribunale dei conti dell¹Unione, per esempio, queste risorse risulterebbero
utilizzate non per educare e formare il popolo delle campagne, ma per
mantenere, irregolarmente,  le strutture amministrative delle federazioni
padronali.
                 
                     Oltre a questo, la CPMI può essere un¹ eccellente
opportunità per indagare sull¹ indebita appropriazione di terre pubbliche
nei diversi stati della federazione, che la stampa ha denunciato,
appropriazione che coinvolge anche parlamentari come la senatrice  Kátia
Abreu, nello Stato di  Tocantins o banchieri sospetti, come nel caso
dell¹acquisto di 36 aziende da parte della banca Oportunity, in soli tre
anni, nel sud  del Pará, (caso denunciato in una indagine della Polizia
Federale). 
 
     O anche, come l¹acquisto di terre da parte di imprese straniere nella
fascia di frontiera, come è successo con l¹impresa Stora Enso nel Rio Grande
del Sud e con la setta Moon nel  Mato Grosso do Sul, oltre alla nota
denazionalizzazione delle risorse naturali e dell¹agricoltura brasiliana che
è sempre più controllata da imprese transnazionali, che impongono la loro
logica di lucro e colpiscono negativamente la sovranità alimentare del
nostro paese.  
      
                        La violenza nelle campagne (e le sue cause) sono
un¹altra realtà da indagare poiché, negli ultimi anni, sono stati uccisi
diversi leader del MST e di altri movimenti contadini. Dalla
ridemocratizzazione nel 1985 ad oggi sono state assassinate più di 1600
persone, dirigenti di lavoratori rurali e agenti pastorali, avvocati ecc.
Tra questi solo 80 casi sono arrivati ai tribunali e solo 20 sono stati
giudicati. La CPMI deve indagare sui responsabilie e sul perché il potere
giudiziario sia così connivente con i latifondisti mandanti di questi
crimini.
      
                 Raccomandiamo che il parlamento brasiliano indaghi sul
perché un vero oligopolio di imprese straniere domina la produzione di
pesticidi e ha trasformato il Brasile nel maggior consumatore mondiale di
veleni agricoli, che nuocciono alla qualità degli alimenti e alla salute
della popolazione.
       
                    Riteniamo che questi sarebbero alcuni dei temi che
questa CMPI dovrebbe indagare, contribuendo alla costruzione di una società
realmente democratica, appoggiando le iniziative popolari, comprese quelle
delle organizzazioni e movimenti che, nella conquista di un pezzo di terra,
producono alimenti per la popolazione brasiliana.  Restringere i lavori di
questa CPMI ad indagare soltanto sugli accordi tra entità collaboratrici del
MST rappresenterà solo una iniziativa parlamentare in più di
criminalizzazione dei movimenti sociali e non un contributo allo sviluppo e
alla democratizzazione delle campagne brasiliane.
 
                  Vogliamo manifestare la nostra totale solidarietà al MST
e a tutti i movimenti sociali e organizzazioni che si impegnano nella lotta
per una riforma agraria giusta e necessaria. Il Brasile non sarà mai una
società democratica e giusta se non risolverà la vergognosa concentrazione
della proprietà della terra nella quale solo 15.000 grandi proprietari
possiedono 98 milioni di ettari, come ha denunciato l¹ultimo censimento e
meno del 2% del totale delle aziende controllano più del 45% di tutte le
terre. E chi lotta per la democratizzazione della proprietà non può essere
criminalizzato proprio da quelli che vogliono mantenere il monopolio della
proprietà della terra.
              Con rispetto
      +++++++++++++++++++++++++++++++++++++++

CARTA ABERTA AO PRESIDENTE DA CPMI

Aos presidentes da Câmara dos Deputados e do Senado Federal

e ao Poder judiciario

Fevereiro de 2010.

Prezados senhores,

O Parlamento Brasileiro instalou novamente mais uma Comissão Parlamentar
Mista de Inquérito - CPMI (com a participação de Deputados e Senadores) para
investigar os convênios firmados entre o Governo Federal e entidades e
movimentos de trabalhadores rurais.

Apesar da Bancada Ruralista e da grande imprensa insistir que é uma ³CPMI do
MST², o requerimento que criou a Comissão estabelece objetivos mais amplos,
como explicitados na ementa: ³apurar as causas, condições e
responsabilidades relacionadas a desvios e irregularidades verificados em
convênios e contratos firmados entre a União e organizações ou entidades de
reforma e desenvolvimento agrários, investigar o financiamento clandestino,
evasão de recursos para invasão de terras, analisar e diagnosticar a
estrutura fundiária agrária brasileira e, em especial, a promoção e execução
da reforma agrária².

Diferente do divulgado pela grande imprensa, os reais objetivos dos autores
do requerimento - Bancada Ruralista no Congresso - ao centrar as
investigações apenas em convênios assinados entre o Poder Executivo e
entidades populares, é criminalizar os movimentos sociais, especialmente o
Movimento dos Trabalhadores Rurais Sem Terra.

Esta é a terceira Comissão Parlamentar de Inquérito com o mesmo objetivo nos
últimos sete anos. Em 2003, foi criada a ³CPMI da Terra², que funcionou até
novembro de 2005, e nada provou contra o MST ou qualquer outra entidade
agrária. Naquela CPMI, a Bancada Ruralista conseguiu rejeitar o relatório
apresentado pelo Dep. João Alfredo (PSOL/CE), então relator da CPMI, e
aprovou o relatório do Dep. Lupion (DEM/PR), que propôs classificar as
ocupações de terra como crime hediondo.

Em junho de 2007, o Senado aprovou a criação da CPI das ONGs, destinada a
investigar a utilização de recursos públicos por entidades da sociedade
civil organizada. Novamente, valendo-se de tese semelhante - ou seja, que as
entidades populares e movimentos sociais desviam recursos públicos -, os
inimigos da reforma agrária voltaram a atacar, pedindo a quebra do sigilo
bancário, fiscal e telefônico de entidades parceiras do MST. A CPI ainda
está funcionando, e o seu encerramento está previsto para fevereiro de 2010.
Além de analisar a aplicação legal dos recursos, seria importante analisar
os resultados dos convênios, e se os objetivos propostos foram realizados.

Agora, a Bancada Ruralista voltou a atacar os movimentos sociais rurais,
especialmente o MST, com a criação de mais uma CPMI, buscando dar resposta
às pressões de sua base social, e utilizando-a como um meio de barrar a
atualização dos índices de produtividade. Os argumentos e a tese são sempre
os mesmos: movimentos sociais e entidades populares não têm direito a
acessar recursos públicos.

Por outro lado, a instalação desta CMPI, tendo como objeto de investigação a
atuação de entidades no meio rural, é uma excelente oportunidade para
investigar, por exemplo, a destinação dos recursos recebidos pelo Sistema S.
Essa investigação é oportuna, não só pela quantidade de recursos públicos
envolvidos (entre 2000 e 2009, o SENAR e o SESCOOP, entidades dominadas
pelas entidades dos fazendeiros, receberam, só em recursos da contribuição
obrigatória, mais de R$ 2 bilhões), mas também por fartas evidências de má
versação dos mesmos. Em reiteradas decisões do Tribunal de Contas da União,
por exemplo, estes recursos estariam sendo utilizados não para educar e
treinar o povo do campo, mas para manter, de forma irregular, as estruturas
administrativas e mordomias das Federações patronais.

Além disso, seguindo o que está proposto na ementa do requerimento aprovado,
é uma excelente oportunidade para investigar a grilagem de terras publicas
nos mais diversos Estados da Federação, que a imprensa denunciou e que
envolve inclusive parlamentares como a senadora Katia Abreu, no estado de
Tocantins, ou banqueiros sob suspeita, como é o caso da compra de 36
fazendas em apenas tres anos no sul do Pará pelo Banco Oportunity, o que foi
denunciado em inquerito da Policia federal.

Ou ainda, como a compra de terras por empresas estrangeiras em faixa de
fronteira. Como acontece com a empresa Stora Enso, no RS, e a seita Monn, no
MS. Além da notória desnacionalização dos recursos naturais e da agricultura
brasileira, que passa a ser controlada cada vez mais por empresas
transnnacionais, que impõem sua lógica de lucro e afeta a soberania
alimentar de nosso país.

A violência no campo (e suas causas) é outra realidade a ser investigada.
Nos últimos anos, foram mortos diversas lideranças do MST e de outros
movimentos agrários. Desde a redemocratizaçao, em 1985, até os dias atuais,
foram assassinados mais de 1.600 lideranças de trabalhadores rurais,
incluindo agentes de pastoral, advogados etc. Destes apenas 80 chegaram aos
tribunais e menos de 20 foram julgados. A CPMI precisa investigar os seus
responsaveis e por que o poder judiciário é tao conivente com os
latifundiarios mandantes desses crimes.

Recomendamos que o parlamento brasileiro investigue porque um verdadeiro
oligopolio de empresas estrangerias domina a produçao de agrotóxicos, e
transformou o Brasil no maior consumidor mundial de venenos agricolas,
afetando a qualidade dos alimentos e a saúde da população, sem nenhuma
responsabilidade.

Entendemos que estes seriam alguns temas que esta CMPI deveria investigar,
contribuindo para a construção de uma sociedade verdadeiramente democrática,
apoiando as iniciativas populares, inclusive das organizações e movimentos
que, na conquista de um pedaço de chão, produzem alimentos para a população
brasileira. A restrição dos trabalhos dessa CMPI à investigação apenas de
convênios de entidades parceiras do MST representará, unicamente, mais uma
iniciativa parlamentar de criminalização dos movimentos sociais e não uma
contribuição ao desenvolvimento e democratização do campo brasileiro.

Queremos manifestar aos senhores nossa total solidariedade ao MST e a todos
os movimetnos sociais e entidades que colocam seus esforços na luta por uma
reforma agraria justa e necessária. O Brasil nunca será uma sociedade
democratica, nem justa, se não resolver essa vergonhosa concentração da
propriedade da terra, em que apenas 15 mil fazendeiros sao donos de 98
milhões de hectares, como denunicou o ultimo censo, e que menos de 2% do
total dos estabelecimetnso controlam mais de 45% de todas as terras. E quem
luta pela democratização da propriedade, nao poder ser criminalizado
justamente por aqueles que querem manter o monopolio da propriedade da
terra.

            Atenciosamente,

(A carta assinada pode ser enviada por correio eletrônico  para:Deputado
Jilmar Tatto  relator  - dep.jilmartatto at camara.gov.br  E Senador  Almeida
Lima  presidente da cpmi - almeida.lima at senador.gov.br