Fw: Marcelo Freixo, difensore dei diritti umani e deputato brasiliano, in Italia



 
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Sent: Monday, October 05, 2009 8:44 AM
Subject: Marcelo Freixo, difensore dei diritti umani e deputato brasiliano, in Italia

Sarà in Italia dall'8 al 13 ottobre, a Roma e a Torino, Marcelo Freixo difensore dei diritti umani e deputato dello Stato di Rio de Janeiro, insieme al suo collaboratore Vinicius George

Marcelo Freixo è un difensore dei diritti umani, attualmente deputato dello Stato di Rio de Janeiro, di cui Amnesty International si è occupata negli ultimi mesi in quanto la cui vita correva serio pericolo.

Da anni impegnato nella difesa dei diritti degli abitanti delle zone più povere di Rio de Janeiro con l’ONG brasiliana Justiça Global, nel 2007 è stato eletto deputato statale. Nel giugno 2008 è stato nominato presidente di una Commissione parlamentare d’inchiesta sulle attività criminali delle milicias paramilitari nelle favelas di Rio e sulle loro connivenze con vari livelli dell’amministrazione pubblica. Da allora ha iniziato a ricevere minacce di morte e vive sotto scorta.
Nel maggio scorso la polizia ha scoperto l’esistenza di un piano per assassinare Marcelo Freixo e il suo assistente Vinicius George: sono state ritrovate lettere del capo di una milicia di Rio das Pedras dove si chiedeva l’appoggio di un altro gruppo di milicias per assassinare i due uomini. In questa occasione Amnesty International ha lanciato un’azione urgente in loro favore.

A Roma incontrerà il Comitato per i diritt umani della Camera dei Deputati e gli attivisti di Amnesty,

A Torino Marcelo Freixo e Vinicius George saranno ospiti del Festvial CinemAmbiente, all'nterno della sezione Focus Diritti Umani, organizzata in collaborazione con Amnesty International.

Domenica 11 ottobre - h. 16,15
Cinema Massimo - via Verdi 18, Torino
DIFENDERE I DIRITTI UMANI NELLE FAVELAS DI RIO
Incontro con Marcelo Freixo e Vinicius George
Introduce Christine Weise, Presidente della Sezione italiana di Amnesty International
L'incontro è preceduto dalla proiezione del documentario Entre muros e favelas (regia di Susanne Dzeik, Marcio Geronimo, Kirtsen Wagenschein, Germania/Brasile, 2005, 63')
Per ulteriori informazioni, approfondimenti e interviste:
Amnesty International Italia - Ufficio stampa
Tel.  06 4490224 - cell.348-6974361, e-mail press at amnesty.it
 
notizie su Marcelo  Freixo fronite da A.I.:
 

Brasile: Marcelo Freixo

Deputato dello stato di Rio e difensore dei diritti umani timore per la sua incolumità

 

 

Marcelo Freixo è un attivista per i diritti umani e attualmente deputato dello Stato di Rio de Janeiro; si trova in serio pericolo da quando nel giugno 2008 è stato nominato presidente di una Commissione parlamentare d’inchiesta sulla diffusione delle milizie paramilitari a Rio de Janeiro.

Da anni impegnato nella difesa dei diritti umani, Marcelo Freixo è stato ricercatore della ONG brasiliana Justiça Global, consulente di parlamentari statali e federali, e nel 2007 è stato eletto deputato dello stato di Rio de Janeiro. In passato ha lavorato su molti fronti, tra cui le condizioni del sistema penitenziario e l’uso della violenza da parte della polizia. E’ stato chiamato più volte come mediatore durante rivolte nelle carceri e ha realizzato progetti educativi e di sensibilizzazione all’AIDS in carcere. E’ anche in seguito al suo lavoro che nel 2006 si decise di chiudere la tristemente nota prigione Polinter di Rio de Janeiro, dove l’eccessivo sovraffollamento, la violenza delle bande e i maltrattamenti nei confronti dei reclusi erano all’ordine del giorno.

Da quando è stato eletto al parlamento statale nel 2007, si è battuto affinché si svolgesse un’inchiesta parlamentare sul ruolo delle milicias, gruppi paramilitari, nella città di Rio de Janeiro. L’inchiesta è stata promossa dall’Assemblea legislativa dello stato solo nel febbraio 2008, dopo che un gruppo di milicia aveva rapito un abitante di una favela e tre reporter del quotidiano O Dia che stavano svolgendo indagini sulle attività delle milicias. Marcelo Freixo è stato nominato presidente of di una Commissione Parlamentare di Inchiesta (CPI), con il compito di  indagare sulle modalità in cui l’amministrazione pubblica è coinvolta nelle attività illegali delle milicias.

La CPI ha svolto i suoi lavori su uno sfondo di intimidazioni e violenze. Gli abitanti che hanno osato denunciare le attività delle milicias hanno ricevuto minacce di morte, sono stati vittime di tortura e, in un caso, assassinate. L’ufficio di Marcelo Freixo ha ricevuto ripetutamente minacce telefoniche e altri avvertimenti sono arrivati attraverso informatori della polizia.

Il rapporto finale della Commissione, presentato nel novembre 2008, ha confermato il coinvolgimento di vari livelli pubblici dello stato di Rio nelle attività illegali delle milicias e ha espresso una serie di raccomandazioni: in particolare chiedeva di perseguire come reato le attività che procurano finanziamenti alle milicias, le quali continuano a prosperare e ad espandersi. La CPI ha fatto sollecitato inoltre che le raccomandazioni proposte venissero attuate entro il 2009.

Da quando Freixo ha iniziato a ricevere minacce nel giugno 2008, vive sotto protezione. Nel maggio 2009 la polizia ha scoperto l’esistenza di un piano per assassinare Marcelo Freixo e il suo assistente Vinicius George durante un intervento contro un gruppo di milicias. Sono state ritrovate lettere del capo di una milicia di Rio das Pedras, quartiere nella parte occidentale della città, dove questi, ex sergente della polizia militare, chiedeva l’appoggio di un altro gruppo di milicias per assassinare i due uomini.

A seguito di ciò, Amnesty International ha immediatamente lanciato un’Azione Urgente internazionale a difesa di Freixo e George.


Le milicias

Le milicias esistono a Rio de Janeiro già da diverso tempo, ma si è registrata un’improvvisa esplosione nel dicembre 2006, quando oltre 100 favelas furono occupate da gruppi di milicias. Queste sono formate da agenti di polizia fuori servizio, guardie carcerarie e vigili del fuoco che hanno scacciato e occupato il posto delle bande narcotrafficanti dalle favelas, adducendo come motivo l’offerta di sicurezza. Invece, controllano il territorio con la violenza, estorcendo denaro per l’offerta di protezione e per la fornitura di servizi quali gas, trasporti locali, tv via cavo ed altro. Sono accusati di connivenze con il potere politico, garantendo voti a determinati deputati statali attraverso l’intimidazione. Chi osa denunciarli o rifiutare di pagare la “tassa” di protezione è vittima di violenza, talvolta mortale.

La crescita dei gruppi di milicias possono essere una conseguenza di decenni di politiche di pubblica sicurezza basate su disattenzione, violazioni dei diritti umani e impunità dei colpevoli, che hanno permesso ai poliziotti delinquenti e corrotti di prosperare, a discapito di quelli che lavorano tenacemente al servizio della comunità.

Vi è la preoccupazione che le autorità a livello municipale, statale e federale non abbiano messo pienamente in atto le raccomandazioni espresse dalla CPI, e allo stesso modo, non siano stati fatti sforzi sufficienti per arrestare il capo della milicia di Rio das Pedras che ha inviato la richiesta di assassinare Marcelo Freixo e Vinicius George.

Nonostante sia stata rafforzata la protezione nei loro confronti, si ritiene che possano essere ancora vittime di minacce e di violenza. Per questo, Amnesty International considera che il modo più efficace per garantire la loro sicurezza sia quello di non abbassare la guardia e di promuovere indagini accurate e approfondite sulle attività milicias, non ostacolate da timori di rappresaglie, seguite dall’attuazione delle raccomandazioni del rapporto della Commissione e da seri sforzi per smantellare i centri di potere delle milicias e assicurare alla giustizia i loro capi. In caso contrario le vite di migliaia di abitanti delle favelas continueranno ad essere a rischio e i diritti dei più poveri, che vivono nelle aree più emarginate, ad essere calpestati.

Per questo motivo è importante che il lavoro di Marcelo Freixo abbia la maggior visibilità possibile e si creino reti di solidarietà a livello internazionale in suo favore.Casella di testo: I difensori dei diritti umani
Marcelo Freixo fa parte della rete di difensori dei diritti umani in favore dei quali opera Amnesty International.
Difensore dei diritti umani è un termine utilizzato per descrivere una persona che, individualmente o insieme ad altre, in modi diversi e con differenti funzioni, agisce per promuovere o proteggere i diritti umani.
Alcuni lavorano contro violazioni specifiche, quali la tortura o gli sgomberi forzati, altri si battono per la difesa dei diritti di specifici gruppi, ad esempio popolazioni indigene, minoranze etniche o religiose, donne, bambini di strada, persone LGBT. Pur nella loro ampia diversità, i difensori dei diritti umani hanno in comune il sostegno il principio di universalità dei diritti sancito dalla Dichiarazione universale dei diritti umani, secondo cui tutti gli esseri umani sono uguali in dignità e diritti, indipendentemente da colore, genere, etnia, religione o qualsiasi altra condizione.  
Le Nazioni Unite, il 9 dicembre 1998, hanno adottato la Dichiarazione ONU sui difensori dei diritti umani (formalmente "Dichiarazione sui diritti e le responsabilità degli individui, dei gruppi e delle istituzioni sociali per promuovere e proteggere i diritti umani e le libertà fondamentali universalmente riconosciuti”). Si tratta di un primo importante riconoscimento  dell'importanza e legittimità del lavoro dei difensori dei diritti umani, così come il loro bisogno di avere una protezione da parte della comunità internazionale.
Dieci anni dopo, però, i difensori dei diritti umani continuano a subire intimidazioni, persecuzioni, aggressioni e violenze. Eppure, nonostante i rischi e le difficoltà, i difensori dei diritti umani continuano a fare la differenza per la vita di molte persone nel mondo. Rappresentano il tentativo di eliminare la distanza tra le promesse di giustizia e di uguaglianza in dignità e diritti e la realtà delle persistenti violazioni che si registrano oggi in molti paesi. Il loro lavoro è fondamentale affinché i diritti umani siano una realtà per tutti.


 


Allegato Rimosso