Fw: diario
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- From: "nello margiotta" <nellomargiotta55 at virgilio.it>
- Date: Mon, 22 Sep 2008 17:18:27 +0200
----- Original Message -----
From: Mario Neri
Sent: Friday, September 19, 2008 10:22 PM
Subject: FW: diario > Date: Wed, 17 Sep 2008 21:35:16 +0200 > Subject: diario di Fabio Avolio > Caracas 15 settembre 2008 Dopo i fatti violenti registrati nel Dipartimento
boliviano di Pardo sono partiti i gesti di solidarietá. Il Venezuela di Chávez
ha condannato le violenze e la violazione della sovranitá dello Stato Boliviano
ritirando il suo ambasciatore negli Stati Uniti, mettendo in guardia il Governo
statunitense da qualsiasi ipotesi di ripetere il gesto, anche perché
Il “Diario da Caracas” vuole essere uno strumento
d’informazione per coloro che leggono in italiano e per questo risulta
indispensabile il confronto con i suoi lettori, che interpretano quanto scritto
secondo le proprie esperienze e conoscenze pregresse. In quest’ottica, ha creato
un certo scetticismo l’alleanza strategica del Goverrno Venezuelano con dei
giganti come Russia e Cina, nonché la ripetuta avversione alle politiche
statunitensi. Su quest’ultima c’é da dire che non si tratta di mero
anti-americanismo. Da quest’altra parte del mondo gli interessi delle
multinazionali sono strettamente legati a quelli dell’economia neoliberale
statunitense. Ma non é solo ció a contare: questi interessi economici finiscono
per avere un riflesso nella minaccia alle istituzioni ed ai beni pubblici. Per
esempio, durante i fatti violenti in Bolivia sono state assaltate la rete di
telefonia fissa –recentemente nazionalizzata- ed alcune istituzioni locali. Di
contro, l’alternativa offerta da alcuni governi latinoamericani si avvale di una
continua dialettica con i movimenti
statunitensi. Per quanto riguarda il gioco delle alleanze
internazionali bisogna fare una precisazione: le alleanze con i Paesi
non-Americani vengono considerate strategiche per il mantenimento di un
equilibrio necessario per bagnare le polveri delle azioni militari; la
cooperazione tra i Paesi Sud-Americani é invece necessaria per la difesa di
processi politici democratici e/o alternativi. Di qui tutte le dimostrazioni di
solidarietá che hanno fatto seguito a quella venezuelana. All’indomani delle
violenze in Bolivia tutti i Capi di Stato latinoamericani hanno espesso la loro
indignazione, persino il peruviano Alain García, altro fiore all’occhiello delle
disastrose politiche neoliberali in America
Latina. Considerata l’importanza della fase storica, la cilena
Bachelet ha convocato d’urgenza il vertice della UNASUR –Unione dei Paesi
Sudamericani- di cui é Ma il vertice ha anche dato delle indicazioni per
superare il braccio di ferro in casa boliviana, invitando al dialogo democratico
con le forze dell’opposizione, per le quali la porta della dialettica
democratica é sempre aperta. Lo ha ribadito lo stesso Morales, che si vede alle
prese con uno dei grandi problemi di interpretazione della realtá boliviana: da
una parte abbiamo le regioni (Dipartimenti) dell’Ovest a stragrande maggioranza
indigena, con una storia che le ha viste soffrire piú per l’esclusione dalle
politche pubbliche che per un modello di svulippo capitalistico; dall’altra
parte abbiamo le regioni dell’Est, dove nel corso degli anni le multinazionali
statunitensi ed europee hanno fatto man bassa delle risorse naturali, di cui
queste regioni sono estremamente ricche.
In conclusione, il panorama politico dell’America del Sud
é ancora molto vario e diviso tra chi continua a seguire le politiche
neoliberali e chi propone alternative a questo nefasto modello, ma su una cosa
sono tutti d’accordo: le ingerenze esterne non devono travare spazio, perché
nessuno vuole che dei processi –giusti o sbagliati che siano- vengano interrotti
dall’uso della violenza. A supporto di ció puó valere un passaggio della cilena
Bachelet, che pur essendo politicamente lontana dall’esperienza dell’Unidad
Popular di Salvador Allende ha ricordato il Colpo di Stato di Pinochet come un
evento che non dovrá ripetersi. Sembra retorica di circostanza, ma intanto i
paesi Sudamericani si sono pronunciati in difesa del processo boliviano, aprendo
un precedente di unitá che mette al riparo le democrazie latinoamericane da
eventuali violazioni della sovranitá. Fabio Avolio Invite your mail contacts to join your friends list with Windows Live Spaces. It's easy! Try it!
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