Da casalinghe sole a madri solidali.Una strada per
commemorare "Las Madres de la Plaza de Mayo"Inviatemi le vostre adesioni a barcelo4 at virgilio.it, vi ringrazio,
Leonardo
Per la prima volta a titolo collettivo - lo scorso 17
ottobre - l’Università di Bologna – ha conferito la laurea Honoris Causa in
Scienza della Formazione a Hebe Pastor De Bonafini in rappresentanza dell’associazione Madri de la Plaza de
Mayo per il nobile e costante impegno nella difesa della Pace e della
Giustizia .
L’associazione è nata spontaneamente da un gruppo di 14
donne che si ritrovarono nella
piazza principale di Buenos Aires il 30 aprile 1977 per manifestare
pacificamente davanti alla Casa Rosada, la sede del governo argentino,
denunciando la scomparsa dei loro figli arrestati. Ogni giovedì la protesta è
poi continuata per tutto il periodo della dittatura militare – fino al 1983 –
nonostante l’assassinio di tre di loro e le continue intimidazioni della
polizia nel clima di terrore instauratosi dopo il colpo di Stato del
1976.
Chiamate
per scherno dai militari “ Las Locas “ - le Matte – della Plaza de Mayo, le
madri si distinsero davvero per
un coraggio “pazzo” e privo di qualsiasi timore nella continua difesa dei più
elementari diritti umani e della democrazia. Da casalinghe sole a madri
solidali, così è stato il drammatico e straordinario percorso di donne che non
solo si sono unite tra loro, ma poi hanno dato vita ad una socializzazione della maternità in
rappresentanza delle madri di tutti i 30.000 desaparecidos, com’è stato
intensamente ricordato dalla stessa Bonafini.
Questa donna, alla soglia degli ottanta anni, ma con
una vitalità eccezionale propria della gioventù, ha fatto vibrare nell’aula
magna dell’Alma mater una platea gremita e molto partecipe di giovani studenti
e di tanti cittadini, cui ha anche ricordato l’importanza del sostegno avuto
dalla solidarietà
internazionale verso la loro associazione, soprattutto nei momenti di maggiore
violenza da parte della dittatura militare.
Dal ritorno della democrazia è iniziato in Argentina un
processo di verità , cui ha contribuito anche la Giustizia italiana con la
sentenza del Tribunale di Roma che ha condannato militari argentini per
l’omicidio di alcuni cittadini italiani. Non solo ma, occorre ricordare, che in tale giudizio il primo governo
Prodi e poi quello presieduto da Massimo D’Alema si sono costituiti parte
civile essendo le parti lese vittime di origine italiana, figli della grande
immigrazione in Argentina a seguito della grave crisi socio economica che
aveva colpito il nostro Paese.
Le madri di Plaza de mayo sono la testimonianza vivente
di come sia possibile lottare contro le iniquità e la sopraffazione dei
diritti umani con costanza e condivisione internazionale. Il loro impegno
prosegue anche attualmente, non solo con la marcia simbolica di ogni giovedì,
ma anche con la realizzazione di numerosi progetti educativi – in particolare
biblioteche e scuole - in favore dei bambini di
strada.
Dal dolore
della denuncia di crimini efferati è nata una linfa di sapere e di riscatto
dall’emarginazione, frutto della trasformazione di quanto più distruttivo ci
sia stato, in costruzione di una
esemplare esperienza di formazione democratica . La città di Bologna che da
sempre è stata vicina e partecipe alla lotta contro le violazioni dei diritti
umani, contro le dittature e a favore della democrazia, ancora una volta
esprime attenzione e solidarietà
, con l’ impegno istituzionale di continuare a sostenere tutti coloro che
combattono a favore di ideali di libertà e giustizia.
Colgo,infine, l’occasione per annunciare la prossima
presentazione di un ordine del giorno con la richiesta di designare una via
col nome delle madri di Plaza de Mayo
nel contesto del futuro Campus del Lazzaretto nel quale alcune strade
dovranno essere intitolate alle vittime della violenza politica, come da o.d.g. 123.1/2007 , ciò in onore di
chi ha esemplarmente lottato e delle
30.000 vittime, anche
italiane , della sanguinaria dittatura argentina.