Chissà se il PRC su Cuba si salva" , Liberazione non mi pare proprio"



Di seguito un bell'intervento di Marco Consolo, uscito oggi su Liberazione,
con un titolo quanto mai significativo "Ma la politica estera del giornale
corrisponde al pensiero dei suoi lettori?"
In effetti, come si vede leggendo il suo pezzo, quando parla dei lettori,
intende riferimersi ad un gruppo speciale di lettori, ovvero coloro che nel
Dipartimento Esteri del PRC seguono le questioni dell'America Latina.
Forse non è un riferimento banale.
Noto invece che Rina Gagliardi scende in campo con una pesante difesa
d'ufficio, infarcita di banalità e luoghi comuni, della linea di Sansonetti
e della Nocioni.
Anche quest'ultima se ne vien fuori con una letterina mielosa, nella forma,
e violentemente anticubana, nella sostanza.
Forse, invece di chiudere gli occhi dinanzi a ciò che definisce "insulti" e
"rigurgiti di stalinismo tardivo", avrebbe fatto meglio a leggere e cercare
di capire.
Ma questo, presumo, sia chiedere troppo al suo "mix di superficialità, di
sciatteria, pettegolezzi e di una spocchia eurocentrica", come lo definisce
Consolo.

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Ma la politica estera del giornale corrisponde al pensiero dei suoi lettori?


Marco Consolo
Egregio direttore, per circa 15 anni chi ti scrive ha seguito l'America
Latina per il dipartimento Esteri del Prc, percorrendola in lungo e in
largo. In questi anni il dipartimento Esteri ha sempre ritenuto di dover
fornire ai giornalisti di Liberazione , il massimo dei contatti possibili
per rendere conto della realtà di quel continente. Ciò è avvenuto anche nel
caso di Angela Nocioni e solo grazie al partito è riuscita a fare alcuni
servizi, tra cui quelli sul Venezuela.
Sono semplicemente indignato per la campagna che Liberazione sta portando
avanti contro Cuba e, parzialmente, contro il Venezuela. Gli articoli di
Nocioni sono un mix di superficialità, di sciatteria, pettegolezzi e di una
spocchia eurocentrica degni di miglior causa e, permettimi, forse di un
altro giornale. Non entro quindi nel merito di ciò che scrive Nocioni con
cui dissento seccamente e con cui ho avuto modo di polemizzare in diverse
occasioni.
Caro direttore, mi limito qui a porre alcuni punti politici polemici anche
rispetto al tuo editoriale di risposta.
Mi meraviglio che tu sostenga che negli articoli pubblicati non si faccia
analisi o non si esprimano giudizi. E' un insulto all'intelligenza di
qualsiasi lettore medio o di chi conosce la dinamica della "neutralità" dei
media nel presentare i "semplici fatti".
Se l'idea è quella di distruggere il delicatissimo lavoro politico fatto
dagli Esteri del Partito da più di dieci anni, devo farvi i complimenti.
Ottimo lavoro. Le rimostranze interne ed esterne si sprecano e mi sembra
eufemisticamente "complicato" recuperare il terreno perduto grazie a questa
linea editoriale (ma almeno in redazione la discutete o decidi da solo?).
Se l'idea è quella di perdere ulteriormente lettori, sdegnati per queste
posizioni politiche, complimenti, ottimo lavoro. I dati delle vendite
dovrebbero farti riflettere non poco.
Se l'idea è quella di fare un "giornale unico in Italia", mi dispiace, ma
siamo davvero lontani. Basta aprire il resto della stampa italiana su Cuba
e Liberazione dice esattamente le stesse cose. Anzi, per la verità sia
Repubblica che il Corriere sono molto più attenti alla serietà delle fonti
ed all'umanità dei soggetti. E la stessa stampa "liberal" statunitense è
decisamente più rigorosa. La giornalista in questione rischia solo di fare
"l'utile idiota" di una campagna decennale del Dipartimento di Stato (senza
neanche l'intelligenza di non usare gli stessi argomenti triti e ritriti).
Se sei rimasto stupito dalla reazione e "dalla sollevazione forte ed
univoca" dei lettori e dei militanti del Prc è semplicemente perché non li
conosci, caro Piero. Forse la politica estera del giornale che tu dirigi
non corrisponde al pensiero dei suoi lettori.
Ormai da un pezzo, nelle decine di iniziative pubbliche ed ai nostri
interlocutori della sinistra latino-americana che ce ne chiedono conto, mi
trovo costretto a spiegare che Liberazione non rispecchia la "linea" del
Prc, che in molti casi è semplicemente un'altra.
Non si tratta di negare l'autonomia del giornale. Per carità. Lungi da me
l'idea di fare un giornale "velina" di partito. Ma decisamente c'è un
limite a tutto. Con questa ultima, ennesima, vicenda siamo abbondantemente
oltre.
Se questa "sinistra moderna" a cui aspiri, getta via acqua sporca e
bambino, caro Piero, comincio a pensare che i nostri progetti politici
stiano iniziando a divergere significativamente.


05/06/2007