LATINOAMERICA - Imprese multinazionali e diritti dei popoli in Colombia



Diffondiamo il comunicato del Tribunale Permanente dei Popoli relativo alla
terza udienza della sessione "Imprese multinazionali e diritto dei popoli
in Colombia" sulla distruzione della biodiversità.





TRIBUNALE PERMANENTE DEI POPOLI
IMPRESE MULTINAZIONALI E DIRITTI DEI POPOLI IN COLOMBIA
UDIENZA SULLA DISTRUZIONE DELLA BIODIVERSITA


La conservación de la biodiversidad es interés común de toda la humanidad


(Convegno sulla diversità biologica, giugno 1992)



La terza udienza della sessione "Imprese multinazionali e diritto dei
popoli in Colombia – 2005-2008" del Tribunale Permanante dei Popoli sulla
distruzione della biodiversità si è tenuta il 25 e 26 febbraio 2007 nella
zona remota del bacino del fiume Cacarica, nel Bajo Atrato chocoano, presso
la zona umanitaria Nueva esperanza en Dios, istituita dalla comunità
Cavida. L’udienza ha seguito la prima sulle multinazionali agroalimentari,
tenutasi a Bogotà nel mese di aprile 2006 e preceduta dall’hearing di Berna
dell’ottobre 2005, e la seconda sulle multinazionali del settore minerario
realizzata a Medellín nel mese di novembre 2006.


Luogo e data dell’udienza appena conclusasi sono stati simbolo delle
violazioni subite dalle comunità del Chocò per dieci lunghi anni. Dal 24 al
27 febbraio 1997 gli abitanti di questa regione del paese subirono
l’attacco della Brigata XVII e dei soldati dell’esercito nazionale,
scatenatisi contro le popolazioni del luogo a causa della presunta presenza
di gruppi armati fuori legge nella zona. Più di 4 mila afrocolombiani
desplazados, 85 vittime di torture, sparizione forzata tra le molteplici
violazioni dei diritti umani compiute: questo è il risultato calcolato
dell’azione dello stato, azione di morte, distruzione e sradicamento.
L’operazione militare e paramilitare, guidata dal generale Rito Alejo del
Río, è conosciuta come Operación Génesis il cui nome rievoca terribilmente
l’origine, la nascita, la limpieza di quella terra e delle popolazioni che
vi vivevano, costrette a sfuggire ai bombardamenti e alle violente
uccisioni, come quella di Marino López Mena, il cui corpo massacrato è
stato oggetto di scherno da parte di gruppi paramilitari, di un atto
intimidatorio teatralmente inscenato di fronte alla comunità, alla moglie e
ai figli. Non è stato necessario aspettare molto tempo per capire che
l’Operación Génesis non era rivolta alla guerriglia. La "rinascita" ha
presupposto la graduale scomparsa della selva primaria, anch’essa
desaparecida. In poco tempo le imprese del legno hanno fatto la loro
apparizione, poi seguite da progetti agroindustriali della pianta di banana
e della palma africana, della strada panamericana, della fibra ottica, del
polidotto. Il lungo pellegrinaggio di comunità indigene, afrocolombiane,
contadini e delegati di organizzazioni internazionali verso la zona
umanitaria è stato un progressivo riconoscimento e presa di coscienza degli
effetti distruttivi scatenatisi su uno dei territori più ricchi di
biodiversità al mondo.


L’udienza ha riguardato diversi piani concettuali: biodiversità e
biopiarteria, palma e biocombustibile, politica ambientale e agraria in
Colombia, transgenici, fumigazioni e militarizzazione. In questo contesto
sono state presentate accuse molto dettagliate nei confronti di imprese
multinazionali, alcune delle quali hanno filiali in Colombia: SMURFIT KAPPA
CARTON DE COLOMBIA, MULTIFRUITS S. A., filiale della transnazionale
nordamericana DEL MONTE, PIZANO S.A. e la sua filiale MADERAS DEL DARIEN,
URAPALMA S.A., MONSANTO, DYNCORP.


La giuria era composta dal Presidente Marcelo Ferreira, professore
ordinario della Cattedra di Diritti Umani della Facoltà di Filosofia (UBA)
e professore associato della Cattedra di Diritti Umani della Facoltà di
Diritto di Buenos Aires, dai giudici Ricardo Carrere, coordinatore
internazionale del World Rainforest Movement, Joao Ricardo dos Santos
Costa, membro dell’Asociación de Jueces para la Democracia in Brasile e la
FJD (Federación de Asociación de Jueces para la Democrácia de América
Latina e il Caribe), Madaleine Alingue, Professoressa dell’Università
Externado de Colombia, Alfredo Molano, sociologo e ricercatore colombiano,
Lorenzo Loncon Belmar, leader indigeno mapuche del Chile, Francine
Damasceno Pinhei, avvocato brasiliano, rappresentante del movimento Sin
Tierra del Brasile.

La sentenza, non ancora definitiva, ha riconosciuto la responsabilità di
tali imprese sulla distruzione della biodiversità e sui danni ambientali
generati sull’ecosistema, sul fenomeno del desplazamiento forzato, sulle
numerose torture, sparizioni e uccisioni, sui crimini di lesa umanità, sul
"genocidio reorganizador" e sulle pratiche di terrorismo subito dalle
comunità del luogo, sulla distruzione dell’identità delle popolazioni
indigene e della loro sicurezza alimentare. La sentenza ha inoltre
ricondotto tali crimini all’imposizione di un nuovo modello di sicurezza e
di politica di sviluppo regionale "forzata" promosso dallo stato
colombiano, in cui la violenza si configura come strumento di
riorganizzazione della società colombiana.


La prossima udienza del TPP sulle multinazionali petrolifere si terrà a
Bogotà nel mese di Agosto 2007. Saranno chiamate a giudizio la BRITISH
PETROLEUM, PETROBRAS, REPSOL, CHEVRON E HOCOL.


da Fondazione Lelio Basso



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