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In ATTESA DELLA AUSPICABILE VITTORIA DI LULA AL SECONDO TURNO
- Subject: In ATTESA DELLA AUSPICABILE VITTORIA DI LULA AL SECONDO TURNO
- From: Serena Romagnoli <md1042 at mclink.it>
- Date: Sun, 29 Oct 2006 10:27:21 +0200
- Thread-topic: In ATTESA DELLA AUSPICABILE VITTORIA DI LULA AL SECONDO TURNO
ELEZIONI 2006 Quali posizioni hanno assunto in quest¹ultimo mese: i Movimenti sociali (notizia 1 e 2), Plinio de Arruda Sampaio, del PSOL (notizia 3), i cristiani (notizia 4), gli evangelici (notizia 5), il congresso bolivariano dei popoli (notizia 6), Dom Pedro Casaldaliga (notizia 7). Come Lula si è giovato della impopolarità delle privatizzazioni associate al candidato Alckmin (notizia 8) 1. Movimenti sociali - 24/10/2006 Si è riacceso il dibattito politico tra primo e secondo turno (Carta Maior) Il secondo turno ha avuto il merito di riaccendere il dibattito politico, al di là della facciata pubblicitaria delle campagne elettorali. Soprattutto i settori della sinistra, per i quali un governo ³tucano² è da non prendere in considerazione, il centro del dibattito è stato ridiscutere le relazioni con il presidente Lula e il PT, le prospettive di progresso sociale in un secondo mandato e le forme con cui conquistare spazi, di fronte all¹ambiguità che ha segnato il primo mandato, con la sua ortodossia economica e i suoi patti per la governabilità. Su questi temi Carta Maior ha invitato a discutere (il 23 sera) rappresentanti di CUT, Marcia Mondiale delle Donne, MST ecc. Due cose buone sono nate dalla paura per la non vittoria di Lula al primo turno, sostengono i rappresentanti dei movimenti: il fatto che Lula ha preso posizioni più a sinistra nei suoi discorsi pubblici e la chiarificazione dello scontro di classe che si prospetta tra i sostenitori di Alkmin e Lula. ³Noi non pensiamo tanto peggio, tanto meglio. Non credo che riusciremmo a riunificarci sotto un governo di destra, cercheremmo i colpevoli² ha sostenuto Rodrigues del MST. Compito dei movimenti sarà fare pressione sul governo per ridefinire gli indirizzi della nazione e presentare alternative che siano visibili per la società e mobilitino i lavoratori. Le elezioni non risolvono tutto. I Movimenti, riuniti nel Coordinamento dei Movimenti Sociali (CMS) hanno intenzione di non dare tregua al presidente, portando avanti il loro programma comune con quattri grandi obiettivi. Il primo è la sovranità nazionale unita alla giustizia sociale e quindi l¹importanza che lo Stato faccia investimenti e politiche pubbliche. Il secondo è lo sviluppo con giustizia sociale, per esempio ampliando il Consiglio Monetario Nazionale, dando spazio al suo interno ai movimento sociali e ponendosi gli obiettivi di crescita e lavoro. Il terzo è che si devono costruire meccanismi di partecipazione popolare. E il quarto che i diritti del popolo devono essere ampliati, creando più lavoro e reddito, riducendo la giornata di lavoro. Questo programma unifica i movimenti sociali e deve essere collocalto nei luoghi di lavoro, afferma il presidente della CUT. 2. Movimenti sociali - 19/10/2006 La Piattaforma dei movimenti sociali (sito MST) 10 rappresentanti dei Movimenti Sociali hanno consegnato al ministro dello Sviluppo Sociale, Patrus Ananias, a Brasilia, una piattaforma con proposte per il rafforzamento del progetto popolare e di sinistra. La consegna è avvenuta al termine di una marcia di 1500 attivisti dei movimenti, contro l¹avanzamento del progetto della destra rappresentato dalla candidatura di Alkmin. Hanno partecipato le organizzazioni di Via Campesina e la CUT, il MTD (Movimento dei disoccupati), la Consulta Popolare, la Unione degli Studenti ecc. I movimenti sociali si rivolgono a Lula dicendo che sostengono il suo secondo mandato nell¹aspettativa di una crescita delle lotte per il rafforzamento di un Progetto Popolare per il Brasile che sarà possibile solo con la partecipazione effettiva del popolo e delle sue organizzazioni. La piattaforma contiene 13 punti, il primo è la realizzazione di una ampia riforma agraria, che garantisca la terra a tutti quelli che la lavorano, un limite alle dimensioni della proprietà della terra per garantire il suo uso sociale e razionale, promuovere la sovranità alimentare producendo alimenti liberi da agrotossici. Gli altri punti riguardano: energia, educazione, sviluppo, diversità, partecipazione popolare, ambiente e sovranità nazionale, diritto al lavoro e libertà sindacale, abitazioni, cultura, democratizzazione della comunicazione, sanità, gioventù. 3. Elezioni 27/10/06 (Carta Maior) Intervista a Plinio de Arruda Sampaio (brano) Sulla posizione presa dal PSOL di non votare al secondo turno nè per Alkmin nè per Lula. PAS- La posizione dell¹esecutivo nazionale, che ha approvato una nota indicando ³nè Lula, nè Alkmin² è stata una cosa precipitosa e un errore. (...) Ho manifestato la mia critica ad Heloisa Helena. Era appena finita l¹elezione, non c¹è stata nessuna riunione con una partecipazione significativa degli stati (...) la direzione ha approvato una proposta chiusa. Se il gioco ha due tempi e se annunci che esci al secondo tempo, stai fuori dal gioco. Sarebbe stato necessario fare un tentativo di mostrare al popolo le ragioni di una posizione del genere, è questo che ho proposto. Si sarebbe dovuto verificare prima se Lula aveva intenzione di rispondere positivamente o no ad alcune rivendicazioni minime. Avremmo potuto, per esempio, proporre che egli rispondesse a cinque domande molto concrete. Una di queste doveva essere una proposta sulla questione della terra, che lui decidesse con un decreto l¹attualizzazione degli indici di produttività della terra. Sono strategici per la realizzazione della riforma agraria. Quelli in vigore sono del 1970, riaggiustati nel 1975. La produttività media dell¹agricoltura è cambiata molto da allora e la modifica di questi parametri apre la strada alla realizzazione di un maggior numero di espropri. Questo dipende da una telefonata di Lula ai ministri dell¹Agricoltura e della Riforma Agraria. Gli studi per questa modifica sono stati conclusi nel 2000. Se prende questa decisione apre la strada ad altri cambiamenti e giustifica il voto. Se rifiuta, giustifica allo stesso modo la scelta di non votare per lui, perchè se non vuole realizzare una cosa semplice, come credere nelle promesse più complesse? (...) Sulla decisione dei movimenti sociali di appoggiare Lula al secondo turno PAS Li capisco e sono d¹accordo con il loro voto. Per la base c¹è una differenza enorme tra il governo Lula e un governo Alckmin: Per chi ha a che fare con i pistoleiros la differenza è grande. Per i movimenti sociali che lottano per gli asili e miglioramenti di questo tipo, ci sono differenze. Ora, là in alto, nel piano generale del paese non ci sono differenze perchè entrambi i governi si muoverebbero verso una ristrutturazione dell¹economia brasiliana che la porti a svolgere il suo ruolo nel nuovo capitalismo globalizzato. Il dramma è che non posso non riconoscere che il popolo ha ragione. Ma allo stesso modo non posso non pensare che se il popolo vota illudendosi, pensando che Lula rappresenta il cambiamento, la sinistra esce dall¹orizzonte politico del paese. Oggi possiamo non essere compresi dicendo questo. Ma la realtà prima o poi si impone (...) 4. Elezioni Perchè andiamo a votare Lula Manifesto dei cristiani Il secondo turno, dice il manifesto, vede un Brasile diviso tra due progetti. Uno rappresenta la continuità di un cambiamento appena abbozzato, ma necessario, nella direzione dell¹inclusione delle masse impoverite e di una integrazione latino-americana che può rappresentare la ripresa di un vero processo di indipendenza politica e sociale del nostro continente, di fronte alla spoliazione e dominazione degli ultimi cinque secoli. Votare per Lula è condividere lo stesso cammino di tutti i movimenti popolari e di tutte le comunità povere che da tanto tempo lottano per la libertà e la dignità della vita (...) L¹altro cammino (...) sarebbe la ripresa del progetto neo-liberista che ha sostenuto i governi Collor e Cardoso. Sarebbe la ricolonizzazione del nostro paese sotto gli interessi del governo USA e del capitale internazionale (...) Vogliamo votare un presidente che rispetti profondamente la laicità dello Stato, la pluralità delle religioni e l¹autonomia rispetto allo stato e non favorisca un ritorno alla neocristianità che tanti problemi ha già provocato nel mondo. Come società segreta e con metodi militari l¹Opus Dei non è una società con archivi aperti e trasparenti. (...) Nessuno può provare che Alckmin sia membro ufficiale dell¹Opus Dei. Quel che ciascuno constata è che i suoi circoli di amicizia e parentela, le sue relazioni, così come le sue idee (...) si conciliano perfettamente con la struttura ideologica e dogmatica dell¹Opus Dei. Il manifesto si sofferma inoltre sui rischi per la politica estera e di integrazione con i popoli del sud che deriverebbero da una vittoria di Alckimin. Il terzo aspetto che il manifesto sottolinea è la visione dell¹etica e della morale e il manicheismo che si produce nell¹opinione pubblica. Il fatto che la destra si presenti come maestra di morale e di onestà non convince (...) Durante il governo Cardoso, dice il Manifesto, sono esplosi numerosi scandali non spiegati e non indagati, come il caso dell¹acquisto di parlamentari perchè approvassero la rielezione (...) le privatizzazioni, che hanno svenduto il patrimonio pubblico in cambia di carta putrida e senza valore. Il debito pubblico che doveva essere saldato con queste vendite è passato da 100 a 600 miliardi di reais in otto anni. Vogliamo certo superare la corruzione, ma voteremo per una Etica collettiva e strutturale che si occupi del popolo (...) 5. Elezioni 14/10/06 Manifesto degli Evangelici pro Lula ³Io so la scelta che devo compiere, tuttavia non posso compierla e restare allo stesso tempo in condizione di sicurezza² Dietrich Bonhoeffer ³.... in modo particolare in questo tempo che si chiama Œoggi¹ siamo sfidati a scegliere, a discutere e intervenire nella Storia del nostro paese con profonde conseguenze sui processi globali (...) Noi sappiamo la scelta che dobbiamo fare ... siamo donne e uomini che devono vivere un tempo della storia del nostro paese con tanta poca terra sotto i piedi (...) Scegliere la difesa della vita e mantenerla non ha sempre significato vivere in sicurezza. E noi sappiamo affrontare le sfide mantenendoci fedeli ai processi di base, all¹organizzazione del popolo e all¹articolazione di un progetto popolare..... Tutte queste scelte sono state vissute nel conflitto permanente e nello scontro quotidiano con gli interessi delle elite del latifondo, con il capitale, dei mezzi di comunicazione, della cultura, della politica e della repressione 6. Elezioni 16/10/06 MANIFESTO PER LA RIELEZIONE DI LULA, Congresso bolivariano dei popoliIL Congresso Bolivariano dei popoli ritiene importante la rielezione di Lula per la continuità e il rafforzamento della integrazione latinoamericana e invita le organizzazioni politiche e sociali dell¹America ad appoggiarlo.Il nuovo Mercosur, il Gasdotto del Sud, il rifiuto dell¹ALCA, il rafforzamento dei progetti di integrazione in America Latina sono cose che tutti i latinoamericani devono sostenere. Il popolo brasiliano, continua il documento, ha deciso e ha coscientemente respinto la manovra golpista tramata dalla opposizione brasiliana alleata degli interessi imperialisti. 7. Elezioni 14/10/06 Per chi votare? Dom Pedro Casaldaliga Il secondo turno ci pone di fronte ad una alternativa chiara: 1. Votare per Lula è votare a favore di una possibilità reale di politica popolare e per la costruzione di una democrazia che sia anche economica e sociale, etnico-culturale. - E¹ votare per la libertà di azione dei movimenti popolari e per la possibilitaà di richiedere al governo attuale impegni migliori - E¹ votare per la certezza di avere, in alcuni ministeri, almeno ministri realmente buoni - E¹ votare per una politica estera che continui a promuovere la vera integrazione latinoamericana e caraibica, rendendo possibile la presenza e la parola dei popoli del terzo mondo e contestando il neoimperialismo. Naturalmente votando contro ogni forma di corruzione e di impunità. 2. Votare Alckmin è votare apertamente a favore del capitalismo neoliberista con tutto quello che questo significa contro i diritti della maggioranza popolare. - E¹ votare a favore della riduzione dello Stato rendendolo impotente. - E¹ votare a favore della flessibilizzazione del lavoro, soffocando la dignità e le rivendicazioni legittime del popolo lavoratore. - E¹ votare a favore della dilapidazione del patrimonio pubblico con le privatizzazioni che lo svendono. - E¹ lasciare da parte ufficialmente qualsiasi lotta contro la depredazione dell¹Amazzonia, contro i trasgenici, contro l¹agrobusiness ecocida che favorisce solo l¹esportazione. - E¹ satanizzare il movimento popolare, soprattutto per quanto riguarda le rivendicazioni dei popoli indigeni e le lotte per la riforma agraria contro il latifondo e per la casa contro la speculazione immobiliare. - E¹ seppellire il sogno e l¹impegno di una Nostra America fraternamente integrata. E¹ votare per il vecchio-nuovo imperialsmo, per il vecchio nuovo capitalismo delle elite privilegiate E¹ votare per l¹esclusione della maggioranza popolare. Il cammino continua, quotidianamente e con molta speranza. 8. Elezioni 26/10/06 Le privatizzazioni respinte dal 70% dell¹elettorato (sito istituto Humanitas) Nel riuscire ad associare il candidato alla Presidenza , Geraldo Alckmin, con il tema delle privatizzazioni, il presidente Lula ha azionato una delle chiavi che spiegano il suo vantaggio nelle previsioni del secondo turno: la vendita delle imprese statali è un¹azione rifiutata dalla grande maggioranza della popolazione. Secondo la ricerca Ipespe/Valor, realizzata il 24 ottobre (...), il 70% delle persone intervistate si sono dette contrarie alle privatizzazioni delle grandi imprese pubbliche. La ricerca citava esplicitamente tre imprese: Cassa Economica Federale, Banca del Brasile e Petrobras. Solo il 18% degli intervistati si sono dichiarati favorevoli alla vendita. L¹identificazione da parte dell¹elettorato del candidato ALckmin con le privatizzazioni è chiara. Tra gli intervistati il 49% collega il tema ad Alckmin e solo il 27% a Lula. La valutazione delle privatizzazioni realizzate in passato, realizzate principalmente dal governo Cardoso, è negativa. Il 45% dice che le privatizzazioni sono state negative e solo il 33% sostiene siano state positive.
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