DOSSIER::DENUNCIA>>Unione Europea / HAITI



<x-tad-bigger>-----COMUNICATO STAMPA-----


</x-tad-bigger><x-tad-bigger>SELVAS.ORG - Osservatorio Informativo Indipendente
pubblica sul suo sito </x-tad-bigger>
http://www.selvas.org o http://www.selvas.eu

<x-tad-bigger>un Dossier/Denuncia sulle gravi responsabilità dell’Unione Europea nel colpo di stato ad Haiti del 29 febbraio 2004</x-tad-bigger><x-tad-bigger>, che rovesciò l’allora presidente eletto, Jean-Bertrand Aristide dal titolo:
 
</x-tad-bigger>Haiti: cronache di una morte annunciata
http://www.selvas.eu/newsHA0206.html<x-tad-bigger>

(</x-tad-bigger><x-tad-bigger>Il documento è anche scaricabile</x-tad-bigger><x-tad-bigger>:  -> </x-tad-bigger>http://www.selvas.org/download/EU_HAITI_2006.pdf.zip - <x-tad-bigger> in formato PDF compresso 2,2 Mb)

Il dossier scritto e curato da </x-tad-bigger><x-tad-bigger>Alma Giraudo</x-tad-bigger><x-tad-bigger> - ricercatrice indipendente - è il frutto di un lungo studio e ricerca tra le fonti istituzionali e testimonianze dirette e indirette, e tenta di ricostruire le dinamiche politicho-economiche che hanno determinato le gravissime violazioni del diritto umano e del diritto internazionale di cui questa nazione è stata vittima.

</x-tad-bigger>- ... "Non siamo noi, europei, gli autori materiali del colpo di stato o gli organizzatori diretti, ma nessun Paese appartenente all’Unione Europea può permettersi di negare la propria grave responsabilità per tutto ciò che è avvenuto e per le pesantissime conseguenze che la popolazione ha dovuto subire. ... - "<x-tad-bigger>

Il </x-tad-bigger><x-tad-bigger>sommario</x-tad-bigger><x-tad-bigger> del dossier ripercorre efficacemente il percorso di ricerca che viene proposto attraverso le pagine di Selvas.org:
</x-tad-bigger>
• HAITI: DA CHI ERA COSTITUITA L’OPPOSIZIONE...
• ...E I RAPPORTI CON L’UNIONE EUROPEA
• LE CONSEGUENZE DELLA SOSPENSIONE DEGLI AIUTI
• IL COLPO DI STATO
• LE PRINCIPALI CONSEGUENZE DEL COLPO DI STATO ED I RISULTATI DEL “BUON GOVERNO” DI LATORTUE
• IL RUOLO DELL’INFORMAZIONE
• I RISCHI CHE CORRE IL NUOVO PRESIDENTE ELETTO, RENÉ PRÉVAL
• PERCHE’ LO ABBIAMO FATTO?<x-tad-bigger>

Prossimamente lo stesso dossier sarà pronto anche in versioni tradotte in INGLESE e SPAGNOLO.
</x-tad-bigger><x-tad-bigger>Chiediamo di diffondere il documento con la speranza di sensibilizzare l'opinione pubblica e aprire nuovi spazi di riflessione sull'azione e le pratiche della politica estera europea nei paesi del terzo mondo.</x-tad-bigger><x-tad-bigger>

--------- Premessa ------------

Haiti è la prima repubblica fondata da schiavi, nel 1804, che si è resa indipendente dopo 13 anni di una lotta fra le più cruente contro l’esercito francese. Attualmente ha circa 8.000.000 di abitanti, un’aspettativa di vita di 53 anni, un analfabetismo che supera il 50% della popolazione ed il 23% dei bambini sotto i 5 anni soffrono di malnutrizione cronica. </x-tad-bigger><x-tad-bigger>Haiti ha il tasso di povertà più alto al mondo</x-tad-bigger><x-tad-bigger> (80%) secondo solo alla Striscia di Gaza (81%) </x-tad-bigger>(fonte CIA World Factbook - 2005)
<x-tad-bigger>Il debito estero del Paese è stimato in 1 miliardo e 400 milioni di dollari, il 45% del quale per prestiti concessi ai dittatori Francois e Jean-Claude Duvalier, che il popolo haitiano non dovrebbe mai essere costretto a restituire (cosiddetto "Debito Odioso").

Vorremmo evidenziare che</x-tad-bigger><x-tad-bigger> l’Italia (escludendo le istituzioni finanziarie internazionali) è uno dei tre maggiori Paesi creditori</x-tad-bigger><x-tad-bigger> </x-tad-bigger>(*). A tale proposito si riporta in calce un breve estratto dell’intervista rilasciata dall’attuale Presidente eletto (eletto il 7 febbraio 2006 ed insediatosi il 14 maggio), René Préval, al giornale “Le Monde” il 27 giugno di quest’anno in occasione di una sua visita in Francia ed a Bruxelles, presso l’Unione Europea.
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->> Vogliamo altresì sottolineare che la richiesta  da noi rivolta al Ministero degli Esteri Italiano per conoscere l’entità del debito di Haiti verso l’Italia, le date di concessione dei prestiti, i destinatari delle somme, è rimasta attualmente senza risposta.</x-tad-bigger>
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Ad un Paese che dovrebbe essere il simbolo della lotta contro ogni tipo di schiavitù non è mai stato permesso di costruirsi il proprio futuro. In passato gli Stati Uniti hanno appoggiato dittature e spesso provocato colpi di stato: nel 2004 anche l’Unione Europea se ne è resa responsabile.
Adesso il rischio è che si voglia fare di Haiti un “protettorato” ad uso e consumo di poche multinazionali, quasi tutte nordamericane, che pagano il lavoro il corrispondente di 30 centesimi di dollaro al giorno </x-tad-bigger><x-tad-bigger>(la paga minima stabilita durante la presidenza Aristide era 1,5 dollari).
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Sebbene sia molto difficile, attualmente, valutare il numero delle vittime causate dal colpo di stato e dalla conseguente dittatura di Latortue, secondo seri rapporti ed informazioni pervenute, è possibile una stima di 10.000 – 15.000 persone uccise o scomparse senza speranza di essere mai più ritrovate: questo senza considerare le vittime di ogni altro genere di violenza.

La richiesta, a chiunque creda nell’Unione Europea e soprattutto a chi abbia ricevuto un mandato di rappresentanza, è, come minimo, di esercitare un ferreo controllo sull’utilizzo dei cospicui fondi che sono stati destinati ad Haiti affinché non siano nuovamente utilizzati per destabilizzare il Paese.


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(*) Estratto dell’intervista del Presidente Préval:

« La France a dit qu'elle pourrait aider Haïti pour l'annulation de la dette. Cela fait-il partie des dossiers qui vont être discutés à Paris ?
L'annulation de la dette est liée à des conditions de progrès dans la gouvernance, dans la captation des ressources de l'Etat. Nous devons d'abord satisfaire ces conditions pour qu'il y ait effacement de la dette. On avance avec l'appui du Fonds monétaire et la poursuite des réformes économiques. Avec la Banque mondiale et la BID aussi. Là où la France peut donner un coup de main, c'est dans le domaine de la dette bilatérale, qui concerne le Club de Paris. Le gros de la dette bilatérale concerne la France, l'Italie et l'Espagne, car les Etats-Unis ont diminué la leur. L'appui de la France s'affirme largement à travers l'Union européenne. Mais l'un n'exclut pas l'autre. Un pays membre de l'Union européenne peut faire quelque chose de complémentaire sur le plan bilatéral, il y a là une opportunité pour la France d'aller au-delà, car après tout Haïti a une relation historique et unique avec la France. »

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