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Re: [latina] Cuba, Fidel e il dialogo impossibile sul "caballo mistico"
- Subject: Re: [latina] Cuba, Fidel e il dialogo impossibile sul "caballo mistico"
- From: Lorenzo Dellacorte <l_coortis at yahoo.it>
- Date: Sat, 5 Aug 2006 09:32:37 +0200 (CEST)
Caro Gennaro, fai bene a ricordare perchè la gente, sopratutto quella sedicente di sinistra, dimentica con grande facilità. Ho incontrato l'altro giorno in un paesino sperduto dell'Abruzzo una moderna "schiava" una madre di famiglia rumena che è costretta a lavorare di fatto tutto il giorno per accudire un infermo e per pulizie di casa per una manciata di euro, per poter mantenere il marito disoccupato e due figlie in Romania: e senza prospettive di ritorno!!! Questo + il balzo in avanti della Romania del dopo Ceasescu! --- gc <gennaro at aruba.it> ha scritto: --------------------------------- Cuba, Fidel e il dialogoimpossibile sul "caballo mistico" Sul dibattito su Cuba, è sorprende come siadifficile per molti non prendere partito in maniera estrema.L'esperienza della rivoluzione cubana è così articolata e cosìintimamente legata alla storia del continente degli ultimicinquant'anni che non può esservene disgiunta. Ebbene, chi scriveesprime, rispetto alla rivoluzione cubana, un giudizio "articolatamentepositivo". Vale a dire che ne vede perfettamente le ombre -e se d'uopone scrive- ma non può fare finta, come fanno in troppi che sanno starein società, che non ci siano anche le luci. Tra queste il fatto cheCuba negli ultimi 17 anni sia uscita dalla schiavitù della monocoltura,problema che non aveva neanche iniziato a risolvere al tempo delrapporto privilegiato con l'Unione Sovietica. di Gennaro Carotenuto E' utile dibattere su Cuba con chi ne haun'opinione "articolatamente negativa", ovvero che considera che lamancanza di libertà formali pesi sulla bilancia più di alcune nonnegabili conquiste. Sono problemi ai quali non si può essereinsensibili. Il problema fondamentale in quest'ambito è quello su qualetipo di opportunità sociali vengono privilegiate. Cuba non ha risoltoil problema, tipico dei regimi socialisti, di non sapere offrireabbastanza opportunità/libertà ai giovani adulti, che pure haopportunamente preparato. Ma Cuba ha pur sempre offerto ai propricittadini una base di partenza di diritti che il capitalismo non sa enon vuole garantire. Le società affluenti, sotto ilfondamentalismo neoliberale, si stanno rapidamente trasformando da"società dei due terzi" (due terzi inclusi, un terzo esclusi) in"società del terzo", dove solo un terzo della popolazione vive bene egli altri due terzi si arrabatta nella precarietà e nell'incertezza.Moltissimi tra gli esclusi vengono scartati già alla nascita, o perchémoriranno di mortalità infantile, o perché per classe sociale nonpeseranno sullo stato, studieranno poco, lavoreranno poco e male, nonarriveranno mai alla pensione. L'esclusione in entrata facilitamoltissimo le cose in una società capitalista. L'utopia cubana è stata quella di nonescludere nessuno. Ma se nessuno è escluso tutti pesano sulla società.Cuba, con i suoi dati su mortalità infantile, salute, scolarità havinto una grande battaglia. L'ha vinta al prezzo di perdere spesso labattaglia della soddisfazione personale da adulti, delleopportunità/libertà da offrire ai giovani adulti, dell'impossibilità disoddisfare per tutti desideri di consumo che non sono necessariamentesinonimi di consumismo. Ma tra il 46% di bambini denutriti inGuatemala e il virtuale zero di Cuba, come è possibile non valutarepositivamente l'opportunità alla nascita che il socialismo cubano èriuscito a garantire ai propri cittadini e che il capitalismo non sipreoccupa di dare? Allo stesso modo, di fronte a quell'8.7% di PILspeso in educazione, che secondo dati del CEPAL è il dato più alto delcontinente e forse del mondo, come si può avere una valutazione SOLOnegativa? E' interessante sempre dialogare con chi è ingrado di articolare il discorso sull'isola, molto di più di quanto siainteressante dialogarne con chi ha una visione "acriticamente positiva"del processo cubano. E' invece difficile dialogare con chi haun'opinione "negativa a prescindere" fino a dare credito perfino alleveline di Washington. Con chi parla di "gerontocrazia" poi è inutilespendere un secondo, giacché o non sa neanche dov'è Cuba o è davvero inmalafede. Gerontocrazia è l'Italia, non Cuba. Si scandalizzano degli 80anni di Fidel ma Napolitano ne ha 81 e Berlusconi finirà la legislaturacon 74 anni. Con la differenza che a Cuba la metà della classedirigente, ministri... ha meno di 40 anni, e da noi a 40 anni quelliche hanno le capacità per essere classe dirigente spesso fanno ancora ipony express. Sarà democratico così, ma è uno spreco di risorse umanealmeno quanto è frustrante quando a Cuba si vede un laureato farel'ascensorista. Chi scrive ha conosciuto posti, è entrato incase, dove sotto il fondamentalismo neoliberale sono morti bambini difame, a Bella Unión, a Tucumán... ho passato mesi e mesi della mia vitain posti dove di fatto non esisteva circolante, come nel pauperrimoMaranhão in Brasile, dove i bambini vanno a caccia di coccodrilli perfame e... qualche volta vince la fame dei coccodrilli. Sarebbe beneorganizzare gite scolastiche a far vedere come funziona il capitalismoreale in America Latina ed inserirlo come elemento di valutazione pergiudicare la resistenza dei cubani. Cuba, in termini materiali, hapoco o nulla di buono da offrire ad uno svedese o a un belga e allamaggioranza o quasi totalità degli italiani. Ma Cuba è un paradisoterrestre per chi è nato a Renca, a Santiago, o al Cerro di Montevideoo alla Rocinha di Río de Janeiro. Al Maciel, lo storico ospedalepubblico della città vecchia di Montevideo, ho assistito una personaricoverata in condizioni infraumane perché aveva avuto la sfortuna diammalarsi nell'unico mese della sua vita nella quale non aveva potutopagare i 100 dollari di "sociedad medica", l'assistenza medica privatadi fatto obbligatoria. Aveva pagato ininterrottamente per 22 anni, maquel solo sgarro era bastato per spedirla all'inferno. Non avevadiritto a nulla. A Cuba si vivevano i giorni più duri del periodospeciale, e i nostri giornali pontificavano sul fatto che negliospedali mancassero medicine e filo per suturare. Ricordo ancora ladottoressa del Maciel che mi mostrò gli scaffali degli ambulatoricompletamente vuoti. In piena democrazia liberale non c'erano medicine,anestetici, né fili di sutura al Maciel. Esattamente come a Cuba. Maper denunciare Fidel Castro si riempivano le pagine mentre perdenunciare Julio María Sanguinetti non si sprecava neanche una riga.Adesso, dieci anni dopo, Cuba esporta medicine, mentre al Maciel quegliscaffali continuano a restare vuoti e chi non ha i soldi per pagarecontinua a morire. Quale dei due sistemi è ingessato? Quale è piùvitale? Un altro argomento degli "anticubani aprescindere" che non convince è quello per il quale sarebbe razzistapensare che i cubani non debbano beneficiare di diritti dei qualibeneficiano gli europei. Avrebbero ragione se si scandalizzassero dellastessa maniera per la ben più estesa mancanza di diritti di chi nascein una Villa Miseria del Gran Buenos Aires. L'Avana, come Catia diCaracas o il Callao di Lima non è Stoccolma. Ma tra l'essere un lumpena Bogotá e l'essere un cittadino all'Avana cosa scegliereste? Rispettoa questa elementare considerazione vengono in mente quelli che credononella reincarnazione. Tutti credono di essere stati in un'altra vitaprincipesse o cavalieri erranti. Se ne incontrasse mai uno che inun'altra vita è stato un minatore, uno schiavo, un bracciante! Fuoridal faceto: il vero dramma dell'America Latina è stato la cronicaincapacità di trasformare la democrazia formale in democraziasostanziale. Molti anticubani a prescindere (non tutti)considerano la violenza endemica -sociale, politica, economica- impostadal capitalismo come parte dell'ordine naturale delle cose e laconsiderano di per se stessa se non desiderabile almeno accettabile.Normale. Al contrario considerano intollerabile la situazione cubana inquanto rottura di un ordine -quello capitalista e liberaldemocratico-che si vorrebbe di natura. Quando Pablo canta "no vivo en una sociedadperfecta" probabilmente risponde proprio a questa obiezione. A Cuba siesige che sia perfetta perché ha osato sfidare l'ordine naturale dellecose, mentre la società capitalista può essere così imperfetta perchérisponde a un ordine naturale. Mesi fa un'informativa dei servizisegreti britannici -non chiedetemi di cercarla, piuttosto noncredetemi- affermava che Cuba è il quinto paese meno corrotto al mondo.Bell'elemento di dibattito! Certo che Cuba non è perfetta, ma ipolitici italiani -Bertinotti in primo luogo- così scandalizzati dal"fallimento" della Rivoluzione cubana, appaiono meno scandalizzatidalla bancarotta etica della Repubblica italiana che è sotto gli occhidi tutti. Glenda Alfonso Castillo, (ne scrissi qui),medico di Barrio Adentro in Venezuela, mi raccontava dell'esperienza inGuatemala dove è rimasta per mesi con i superstiti dell'uraganodell'anno scorso che ha fatto decine di migliaia di morti nel silenziodei media mondiali che guardavano solo a Nuova Orleans. Mi raccontavache i suoi assistiti erano tutti analfabeti e che perfino ilatifondisti del posto non avevano più della seconda o terzaelementare. Confrontava tale esperienza con la propria, discendente dischiavi, nipote di tagliatori di canna, sua madre prima e oggi lei e isuoi fratelli, oggi sua figlia, hanno avuto dalla Rivoluzione lapossibilità di studiare e laurearsi ed avere un avvenireincomparabilmente migliore che se la Rivoluzione non ci fosse stata. Ladifficoltà materiale di vivere a Cuba è grande e lei ne è cosciente. Masa che non è con il tenore di vita di una dottoressa Glenda diStoccolma con la quale deve confrontare il proprio tenore di vita. Deveconfrontare il suo tenore di vita, quello della discendente di schiavi,tra quello che avrebbe avuto senza la Rivoluzione e quello che ha conla Rivoluzione. E non ha dubbi. http://www.gennarocarotenuto.it --Mailing list Latina dell'associazione PeaceLink.Per ISCRIZIONI/CANCELLAZIONI: http://www.peacelink.it/mailing_admin.htmlArchivio messaggi: http://www.peacelink.it/webgate/latina/maillist.htmlArea tematica collegata: http://italy.peacelink.org/latinaSi sottintende l'accettazione della Policy Generale:http://www.peacelink.it/associazione/html/policy_generale.html Chiacchiera con i tuoi amici in tempo reale! http://it.yahoo.com/mail_it/foot/*http://it.messenger.yahoo.com
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