Fw: UNA PROPOSTA DI MININOTIZIARIO LATINOAMERICANO




UNA PROPOSTA DI MININOTIZIARIO LATINOAMERICANO

AMERICA LATINA DAL BASSO



   L’ America Latina  è una regione che interessa molte persone per varie
ragioni che non stiamo qui ad analizzare anche se sarebbe interessante
farlo.

  Interessarsi dell’ A.L. oggi ha un significato particolare per chi si
interroga criticamente sull’ attuale sistema politico, economico e sociale
mondiale. L’ A.L. è il luogo del mondo dove la resistenza alle politiche
del capitalismo neoliberista è più viva e creativa e dove pur fra mille
difficoltà si sperimentano dal basso (movimenti indigeni, movimenti di
contadini senza terra o di piccoli agricoltori, movimenti ambientalisti, di
genere, di difesa dei diritti umani etc) tentativi di uscita dal
neoliberismo in un continente che lo ha sperimentato per primo sulla
propria pelle (il Cile di Pinochet con i ‘Chicago Boys’ ne vide le prime
applicazioni sistematiche) e quindi ne ha pagato lo scotto più duro mentre
n Europa siamo ancora abbagliati dalle sue allettanti promesse.



  Esistono oggi molti siti e alcuni bollettini elettronici oltre che
riviste cartacee dedicate alla informazione su questa area del mondo a cui
si può ricorrere per approfondimenti ma solo chi ha interesse specifico e
tempo riesce a farlo. Esiste pure per molti di questi strumenti un problema
di lingua. I giornali italiani, nessuno escluso, si interessano di A.L. in
occasione di eventi rilevanti e non sempre con una angolazione
soddisfacente. Ma questo modo episodico non consente una reale comprensione
dei processi in corso per cui per una migliore comprensione del lettore
questi eventi restano senza un ‘prima’ e senza un ‘dopo’, quasi appesi nel
vuoto.



  Da qui il tentativo di sperimentare uno strumento non formale di
informazione sintetica che permetta di seguire con maggior continuità gli
avvenimenti principali con le indicazioni utili - per gli avvenimenti più
importanti - per un loro approfondimento. Il suo rodaggio richiederà un po’
di tempo e di comprensione ma pensiamo che il gioco valga la candela. Se
questa resterà accesa potrà seguire un sito e si potrà forse pensare ad
altri strumenti più perfezionati. Suggerimenti e collaborazioni che non
alterino il carattere di sinteticità saranno benvenuti. Come pure la
segnalazione dell’ iniziativa ad altri potenziali interessati.



Chi è interessato può inviare una semplice mail con scritto OK in risposta
alla presente o scriverne uno nuovo a
<mailto:aldozanchetta at virgilio.it>aldozanchetta at virgilio.it . Il ritorno di
uno strano messaggio a questa risposta non vi preoccupi. Non è un virus ma
una anomalia la cui eliminazione richiede, a detta dei tecnici, un
intervento sull’ hard disk da effettuare a memoria vuota  da documenti, ciò
che mi è impossibile fare ora.



Aldo Zanchetta – Fondazione Neno Zanchetta per i diritti pei popoli amerindi



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PS L' iniziativa ha raccolto solo a Lucca oltre 50 adesioni in 3 giorni.
Alleghiamo una notizia interessante dal numero 0 inviato alla sola lista di
Lucca



RUMORI DI GUERRA ALLA FRONTIERA BOLIVIANA



Nel dicembre prossimo le elezioni in Bolivia rischiano di portare al potere
un leader indigeno 'doc', Evo Morales. La Bolivia è il paese dove si sono
avute a livello mondiale le prime lotte vittoriose contro la
privatizzazione dell' acqua e per la riappropriazione del controllo del gas
naturale di cui il paese è ricco. Un paese 'pericoloso' quindi.

Essendo fallite altre manovre destabilizzatrici e tese a far rinviare le
elezioni, di fronte alla riconferma della data delle stesse, si accentuano
i rischi separatisti della regione orientale (Santa Cruz) del paese, la più
ricca, dove per la cronaca si rifugiarono molti gerarchi nazisti dopo la
guerra e che tuttora animano circoli 'esclusivi' e potenti.

Se Morales vincerà, come sembra più che probabile, e se le elezioni si
terranno veramente (meno certo), la provincia orientale potrebbe tentare la
secessione. Si innescherebbero così probabili resistenze popolari e
qualcuno dovrà pur rimettere ordine.

E' per questo che truppe statunitensi recentemente istallatesi in Paraguay,
paese confinante e ventre molle della resistenza a Bush nel cono sud, si
stanno posizionando sulla frontiera boliviana dal lato paraguayo,
ufficialmente per svolgere 'azioni sociali' e altrettanto stanno
facendo dal canto loro truppe cilene (il Cile è interessato a appropiarsi
di importanti sorgenti acquifere che originano in Potosì e che da tempo i
cileni sfruttano gratuitamente). Analoghi movimenti sono segnalati da parte
brasiliana, paese che per motivi di potenza regionale non può essere
assente nel caso di conflitti. Da notare che le truppe statunitensi sono
posizionate proprio al bordo del cosidetto 'aquifero guaranì', il più
grosso bacino acquifero di acqua dolce del mondo.

La cosa, visto il silenzio dei mezzi di informazione, può sembrare
fantapolitica per cui ho voluto controllare i 'rumori' che iniziano a
giungere via internet tramite amici dislocati in loco. Che confermano
movimenti di truppe anomali.

Last but not least gli Stati uniti, che hanno avuto la concessione dal
governo del Paraguay di un ampio territorio per istallazione di una base
militare che per ora ospita 400 soldati ma le cui incipienti istallazioni
sembrano destinate a un numero ben maggiore di presenze, hanno ottenuto dal
governa locale garanzie giuridiche che garantiranno dall' eventuale
incriminazione di militari statunitensi per le loro eventuali violazioni
del diritto internazionale.


PS Per rispettare la privacy non invierò altre notizie se non a coloro che
come detto all' inizio confermeranno di essere interessati.