Fw: I: Tagli cooperazione: A richio progetti Acli in America Latina




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Subject: I: Tagli cooperazione: A richio progetti Acli in America Latina
Date: Tue, 8 Nov 2005 09:26:10 +0100

TAGLI ALLA COOPERAZIONE:
A RISCHIO I NOSTRI PROGETTI IN AMERICA LATINA

Il presidente Luigi Bobba: «Dirottare agli aiuti allo sviluppo i soldi previsti per decoder e leggi mancia»


I tagli alla cooperazione previsti dalla Legge Finanziaria e l'ulteriore riduzione dei fondi proposta dalla Commissione bilancio del Senato, pongono seriamente <b>a rischio i progetti di sviluppo promossi dalle Acli in America Latina L'Ipsia l'organizzazione non governativa promossa dalle Acli, che opera nel settore della cooperazione internazionale dal 1985, denuncia il <b>pericolo di chiusura per tre progetti in particolare, <b>cofinanziati dal ministero degli Affari esteriSi tratta di due programmi triennali a Recife ed a Salvador de Bahia in Brasile che riguardano la prevenzione ed il recupero sociale di minori e giovani, la specializzazione e la riqualificazione di operatori sociali, la formazione professionale ed il sostegno allo sviluppo locale tramite la costruzione di reti di economia e collaborazione solidale. L'altro progetto a rischio è quello della Provincia di Buenos Aires, a Florencio Varalain Argentina. Anche qui un programma triennale, che mira alla promozione sociale, economica e culturale di giovani e donne capofamiglia, puntando sulla loro formazione, la qualificazione professionale e l'inserimento lavorativo, anche attraverso la creazione di microimprese solidali

Le Acli si associano alla protesta delle Ong Italiane e chiedono almeno il reintegro dei fondi previsti per il 2005 che pure corrispondevano solo ad un terzo degli impegni sottoscritti dal nostro Governo in sede Ue: «Senza compromettere i bilanci dello Stato - afferma il presidente nazionale delle Acli Luigi Bobba - si usino i fondi predisposti per l'acquisto dei decoder o per le cosiddette "Leggi Mancia". Sostenere la cooperazione non significa soltanto promuovere la giustizia nei Paesi in cui essa è maggiormente offesa, ma vuol dire anche alimentare e diffondere quella cultura della solidarietà e dell'aiuto reciproco che è il vero investimento sul futuro, l'unico antidoto contro il dilagare dello spirito di violenza e di contrapposizione di cui siamo testimoni ogni giorno, non solo fuori ma anche all'interno dei nostri confini».