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12/11 Manerbio (BS): Colori e parole dal Guatemala
- Subject: 12/11 Manerbio (BS): Colori e parole dal Guatemala
- From: "narmada" <info at narmada.it>
- Date: Tue, 8 Nov 2005 15:06:19 +0100
COMUNICATO STAMPA L'Associazione Jangada Bottega del commercio equo e solidale di Manerbio (BS) presenta Colori e parole dal Guatemala Incontro pubblico con i produttori del progetto Aj Quen, partner di CTM Altromercato in Guatemala. Sabato 12 novembre 2005, ore 18.00 presso il Narmada equo café - Piazzale della stazione ferroviaria, Manerbio, Brescia. La Cooperativa Aj Quen del Guatemala è stata avviata nel 1989 a seguito di un accordo tra cinque piccoli gruppi di produttori del settore tessile; quest'iniziativa è cresciuta notevolmente nel corso degli anni, all'interno del circuito del commercio equo e solidale. Oltre a provvedere all'acquisto di materie prime in larga quantità, Aj Quen coordina le fasi della lavorazione e sostiene gli artigiani attraverso l'acquisto dei tessuti, il marketing e la formazione. Aj Quen considera la parte educativa il compito principale della cooperativa; questo significa formazione tecnico-gestionale, corsi di alfabetizzazione e informazione sanitaria, ma anche promozione dell'espressione etno-culturale e presa di coscienza sia fra gli artigiani che fra coloro a cui i prodotti sono destinati. Aj Quen vende i tessuti e gli abiti a molte organizzazioni di importatori di Commercio Equo europee. Incontreremo alcuni esponenti della Cooperativa Aj Quen per conoscere e approfondire l'"altro aspetto" del commercio equo e solidale, quello più costruttivo e creativo, per un vero e proprio scambio culturale appassionato. Associazione Jangada, via S. Martino del Carso 3, Manerbio tel e fax 0309937520, jangada2003 at libero.it Il Guatemala è conosciuto per i magnifici colori del suo artigianato tessile, ma pochi sanno che questo paese detiene anche un triste primato in fatto di violazione dei diritti umani. Il tessuto in questa cultura è come una bandiera, l'abito come una carta d'identità individuale e collettiva, la testimonianza semplice ed immediata della propria diversità, del proprio status, la corazza con cui si protegge e ci dichiara la propria appartenenza culturale. La cooperativa Aj Quen è composta da circa 2.300 artigiani (fra tessitori, sarti, falegnami e cestai) residenti in diverse regioni del Guatemala, tutte zone dell'altipiano fra le più colpite dalla repressione dell'esercito, determinato a sradicare qualsiasi focolaio di resistenza fin nei più remoti villaggi. Si comprende quindi come l'80% dei soci sia costituito da donne, nella grande maggioranza vedove. La tela per il confezionamento degli articoli tessili viene prodotta al telaio, principalmente quello a pedale, ma in alcuni casi il tradizionale telaio a cintura viene ancora usato. Uno dei compiti di Aj Quen, oltre a provvedere all'acquisto di materia prima in larghe quantità, è quello di coordinare la produzione in modo tale che diverse fasi della lavorazione possano essere eseguite da diversi gruppi a seconda delle loro competenze. Ad esempio, una tela tessuta al telaio a pedale da un gruppo di Totonicapàn e applicazioni ricamate a mano da un gruppo di donne di Chichicastenango vengono trasformate in abiti e articoli di vario uso da esperti sarti appartenenti ad un terzo gruppo. In questo modo Aj Quen sostituisce gli intermediari, che precedentemente svolgevano questo tipo di lavoro, e fa in modo che gli utili vadano a diretto beneficio degli artigiani. L'idea di organizzarsi, per combattere un sistema di mercato controllato da intermediari che sfruttavano la concorrenza fra i vari artigiani, emerse durante un seminario organizzato nel luglio del 1988 per riflettere su problematiche socio-educative e produttive a cui parteciparono molti degli attuali membri della cooperativa. Riconoscendo che il problema da affrontare era un problema comune, i rappresentanti di dodici gruppi indipendenti di artigiani decisero di costituire una cooperativa che venne formalizzata nel 1989 e cominciò ad operare anche grazie al finanziamento di una Ong tedesca. Aj Quen, che in lingua kakchikel significa "colei o colui che tesse", è un' organizzazione non a scopo di lucro, areligiosa e apolitica, che opera affinché i benefici ottenuti tramite il lavoro di tessitori, sarti, falegnami e cestai possano giungere direttamente agli artigiani stessi ed essere ripartiti in modo equo. Gli obiettivi che Aj Quen si propone sono i seguenti: - consentire agli artigiani di commercializzare i loro prodotti ad un giusto prezzo per poter migliorare la loro condizione economica; - eliminare il ruolo degli intermediari sia nell'ambito della produzione che in quello della commercializzazione; - promuovere il mantenimento e la diffusione dell'espressione culturale dell'arte tessile; - sviluppare progetti di coscientizzazione, di educazione culturale e di produzione autogestita; - promuovere al di fuori del paese la comprensione della cultura e delle condizioni socio-economiche degli artigiani guatemaltechi. Gli utili ricavati dalle vendite dei prodotti artigianali vengono ripartiti fra i gruppi di produttori e destinati ad un fondo suddiviso in modo da prevedere una percentuale per l'organizzazione di altre attività produttive, una percentuale di riserva per le emergenze sanitarie ed una terza parte necessaria per sostenere la gestione amministrativo-programmatica. Aj Quen considera la parte educativa il compito principale della cooperativa; questo significa formazione tecnico-gestionale, corsi di alfabetizzazione e informazione sanitaria, ma anche promozione dell'espressione etno-culturale e presa di coscienza sia fra gli artigiani che fra coloro a cui i prodotti sono destinati. Il servizio di commercializzazione che Aj Quen offre ai gruppi soci va dal controllo della qualità, una volta terminata la fase produttiva, fino all'esportazione o alla vendita sul mercato interno; per la copertura delle spese legate a questi servizi la cooperativa applica un margine minimo al prezzo dei gruppi. Associazione Jangada, via S. Martino del Carso 3, Manerbio tel e fax 0309937520, jangada2003 at libero.it Le Botteghe del Mondo promuovono... … Condizioni di lavoro più dignitose nel commercio mondiale, nelle piantagioni, nelle filande e nelle fabbriche … Prezzi equi per i piccoli produttori del Sud. Questi prezzi consentono loro di autogestire il proprio sviluppo. … Sostegno alle attività di sviluppo locale promosse dalle organizzazioni dei produttori. … Incentivi a sviluppare prodotti e ad adottare processi di produzione sempre più rispettosi dell'ambiente. … Un minore impatto ambientale della produzione … Parità nel trattamento di uomini e donne. … Misure contro lo sfruttamento del lavoro minorile in ogni parte del mondo. Cambiamenti negli accordi internazionali, per un commercio che aiuti i piccoli produttori ed i lavoratori e le lavoratrici nei Paesi in Via di Sviluppo. Un'alternativa: il Commercio Equo Da 25 anni circa, le organizzazioni del Commercio Equo e Solidale importano artigianato tessile da piccole comunità di produttori del Sud del Mondo. Si tratta prevalentemente di gruppi di donne che vivono nelle città o nei sobborghi. Per il Commercio Equo è naturale porre un limite all'orario di lavoro, pagare gli straordinari e concordare adeguati periodi di ferie. Il lavoro minorile è vietato. Il salario corrisposto consente di soddisfare una serie di bisogni fondamentali, e sono garantite la sicurezza e la tutela della salute sul luogo di lavoro. Ai lavoratori è permesso iscriversi al sindacato o ad altre organizzazioni. Il Commercio Equo e Solidale è anche sensibile al problema ambientale, anche se ciò comporta non pochi problemi. Per fare un esempio, le cooperative di artigiani del tessile in India non riescono sempre ad acquistare cotone prodotto in modo ecologicamente compatibile. Inoltre è molto più difficile risultare competitivi sul mercato quando ci si propone di rispettare determinati standard sociali ed ecologici. In ogni caso il fatto che in Europa la domanda di beni prodotti nel rispetto della dignità umana e dell'ambiente stia crescendo consente di sostenere la produzione e vendita di beni eco-compatibili. Particolare attenzione, infine, viene prestata al ruolo della donna nelle attività produttive. Associazione Jangada, via S. Martino del Carso 3, Manerbio tel e fax 0309937520, jangada2003 at libero.it
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