In Bolivia si dimette il Presidente Mesa



 In Bolivia si dimette il Presidente Mesa

La situazione in Bolivia continua ad essere tesa. I movimenti sociali
boliviani che in questi anni si sono battuti per la difesa dei beni comuni
e per la nazionalizzazione delle riserve di idrocarburi, continuano le
proteste per impedire la svendita delle principali risorse strategiche, già
ipotecate con contratti capestro da parte delle multinazionali grazie ad
accordi farsa siglati nel 1996 dal governo dell'ex dittatore Banzer. I
movimenti continuano a chiedere a gran voce l'istituzione di un Assemblea
Costituente, che possa rifondare il paese su basi più eque e
rappresentative rispetto all'attuale situazione.
Nel frattempo le multinazionali foraggiano gli interessi della mafia di
Santa Cruz, spingendo per un progetto di atuonomia che porti difatto alla
secessione in modo da garantirsi le riserve strategiche di gas e petrolio
nella zona est del paese Andino. Il presidente Carlos Mesa, subentrato dopo
la fuga di Gonzalo Sanchez de Lozada nell'ottobre 2003 dopo le proteste
esplose durante la guerra del gas, si è dimesso aprendo l'ennesima crisi
istituzionale.
Domani, mercoledì 8 giugno, ampi spazi di approfondimento sul quotidiano
"il Manifesto".



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