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Marcia senza terra - Testimonianza di un marciatore italiano, Mario Alemi dell'Associazione Amig@s MST-Italia
- Subject: Marcia senza terra - Testimonianza di un marciatore italiano, Mario Alemi dell'Associazione Amig@s MST-Italia
- From: Serena Romagnoli <md1042 at mclink.it>
- Date: Sun, 08 May 2005 18:03:33 +0200
Il primo maggio e' partita da Goiania, capitale dello stato di Goias, la piu' grande marcia organizzata dal Movimento. Le motivazioni della marcia sono state pubblicate da vari giornali dai dirigenti stessi dell´MST (cfr. l´articolo <http://www.comitatomst.it/stedin62.htm> di Stedile su Caros Amigos, in italiano). La stampa italiana sembra non essersi accorta che 12.000 persone, nel più grande stato latinoamericano, si sono messe in marcia per percorrere 250 km in 16 giorni: l´arrivo è infatti previsto per il 17 a Brasilia, capitale del Brasile, mentre la stampa brasiliana ha iniziato a mostrare i primi segni di insofferenza con qualche attacco su "O estado de São Paulo", il maggior quotidiano brasiliano. Ma, chiaramente, l´entusiasmo dei partecipanti non è stato scalfito quando l´imponente camion con il Sound System ha diffuso la lettura dell´articolo (offensivo nei confronti del Movimento): come risposta più di mille bandiere rosse con il simbolo della coppia contadina hanno sventolato frenetiche. Come funziona questa marcia? Ci si sveglia la mattina alle 5, e spesso l´entusiasmo spinge i più giovani a gridare slogan dalle 4 e mezza, e ci si mette in marcia dopo un´ora. L´organizzazione è imponente: quando ancora i partecipanti si stanno mettendo in colonna, i responsabili della logistica stanno smontando gli enormi tendoni, uno per ogni stato, in cui abbiamo dormito. Un panino con mortadella che ricorda l´asilo e si parte. Sono più o meno 20 km di marcia a passo normale, senza zaino. Durante la marcia l´audio del Sound System viene diffuso anche attraverso un radiotrasmettitore installato dall´associazione delle radio comunitarie: ad ogni partecipante è stata distribuita una radiolina (senza nessuna cauzione, ma dovrà essere restituita). Si marcia ininterrottamente per 4-6 ore e si arriva nel nuovo accampamento, dove i tendoni sono già montati. Poco dopo arriva il primo pasto caldo: l´immancabile riso e fagioli con carne e sugo. Per ogni pasto vengono utilizzate 8300 gavette di alluminio, cucinate 2 tonnellate di riso, 1,8 tonnellate di fagioli, 310 litri di olio, 980 kili di carne (tre buoi!) da 415 lavoratori (volontari). Tutto il materiale viene comprato con il contributo di ogni stato e messo in comune, poi ridiviso in modo da dare la possibilità ad ogni stato di preparare un pasto il più vicino possibile ai gusti locali. Può non sembrare il particolare più importante di questa marcia (non lo è in effetti), ma mostra la capacità dell´MST di far collaborare un numero notevole di persone con orari pesantissimi (dalle 4 del mattino fino alle 10 di sera), tutti spinti esclusivamente dal desiderio di collaborare al successo di questa marcia, producendo un risultato più che accettabile! Perché questa marcia dunque. Stedile dice contro una politica economica vergognosa, ma nell´articolo non appare nessun attacco diretto al presidente Luis Inacio Lula da Silva. Come mai? Tutti, o quasi, nel Movimento son convinti che la direzione presa dal governo non dipenda dalla volontà personale del presidente, ma dalle pressioni che questo continua a ricevere. Sul settimanale brasiliano Epoca, Stedile sottolinea l´importanza che i due ministri ultra-conservatori, quello dell´economia Palocci e quello dello Sviluppo Furlan, hanno nelle scelte di politica economica. Il primo regalando il 12% di interesse annuo ai cosiddetti investitori istituzionali (le banche brasiliane annunciano investimenti record ogni anno, quest´anno un miliardo di euro di guadagno liquido netto per il Banco do Brasil), il secondo cercando di mettere il bastone tra le ruote alla politica veramente rivoluzionaria del Brasile nei confronti del software libero. Per questo la marcia è importantissima: il 54% dei brasiliani, secondo il Movimento, reputa necessaria una riforma agraria come quella proposta dal MST o quella, leggermente edulcorata, promessa dal PT in fase elettorale. Eppure i poteri forti hanno impedito a questo governo di mantenere le promesse più basilari. Questa marcia sta avendo un effetto notevole: il 5 maggio ad Anapolis, una città di 300.000 abitanti, ho intervistato un po´ di ragazzi per la città, alcuni pensionati in giro, i lavoratori del punto internet, alcuni baristi. Tutti si sono dichiarati favorevoli, tutti hanno affermato che la lotta del MST è una lotta per riscuotere ciò che Lula aveva promesso, per migliorare la situazione del popolo brasiliano. Nella marcia mi sono unito alla "Brigata di Itapeva", dello stato di San Paolo. Ero stato ad Itapeva l´anno scorso un mese e sono stato sorpreso dalla quantità di nuovi militanti, moltissimi giovanissmi, poco più di 20 anni, tutti culturalmente capaci (se quest´espressione ha senso). L´MST continua ad occupare, e continua così a forzare lo stato a ridistribuire la ricchezza di base di un paese: la terra. La marcia si trasforma in un percorso intellettuale oltre che fisico: scambiare idee con questi giovani è estremamente stimolante. Sono curiosi, vogliono viaggiare, le donne sono fortemente critiche riguardo al machismo che ancora è presente nella base del movimento, si parla di discriminazione razziale, di politica italiana --ahimè-- o di politica brasiliana. Discretamente (non sarebbe permesso) si beve una birra prima di andare a dormire sull´erba. Mario Alemi <http://mst.linux.it> www.comitatomst.it
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