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Dalle popolazioni indigene e native al Presidente della Bolivia signor Carlos d. Mesa
- Subject: Dalle popolazioni indigene e native al Presidente della Bolivia signor Carlos d. Mesa
- From: "SELVAS" <info at selvas.org>
- Date: Fri, 11 Mar 2005 11:32:34 +0100
Lettera ricevuta e pubblicata da Selvas.org (http://www.selvas.org/newsBO0405News.html) ---------------------------------------------- Dalle popolazioni indigene e native al Presidente della Bolivia signor Carlos d. Mesa Signor Presidente: abbiamo letto attentamente il Suo messaggio al paese di domenica 6 marzo, il cui punto centrale è la presentazione al Congresso Nazionale delle Sue dimissioni dalla carica di Presidente della Repubblica, che non sono irrevocabili e che restano quindi soggette ad un possibile accordo tra i parlamentari che potrebbero accettare le Sue soluzioni per i punti cruciali del compromesso che Lei ha assunto con i paese il 17 di ottobre del 2003 quando ha accettato l¹incarico: a) recuperare gli idrocarburi a beneficio di tutti i boliviani e b) realizzare l¹Assemblea Costituente per rifondare il paese. Dopo i 15 mesi della Sua gestione del governo siamo stati testimoni della Sua ambiguità e della Sua mancanza di decisioni quando viene messo di fronte a quei cambiamenti profondi che stiamo reclamando, nonostante tutti i nostri sforzi di farci avanti con proposte precise e fondate, ma Lei insiste nel disconoscerci, chiamandoci irrazionali, disprezzando le nostre idee con un atteggiamento che sembra razzismo. Lei ci discrimina quando cerca di allontanarci dalle decisioni politiche, quando promuove il faccia a faccia dei Suoi seguaci contro le nostre manifestazioni e quando preferisce allinearsi con gli interessi privati e stranieri nonostante i giusti reclami dei boliviani. Richiama l¹attenzione nel Suo discorso la facilità con cui vuole criminalizzare il movimento indigeno popolare come le cause della crisi che rafforzano la protesta e allo stesso tempo omette tutte le oligarchie di Santa Cruz che hanno preso fisicamente le fabbriche pubbliche e con loro non ha mantenuto la stessa fermezza perché sono bianchi e ricchi, allo stesso modo omette dal sistema politico e dai partiti tradizionali che nonostante non abbiano alcun peso continuano a restare in parlamento, reale nido di corruzione da cui si continua a manipolare il paese in funzione dei loro affari. Lamentiamo con forza il fatto che Lei ha escogitato di associarsi con i partiti tradizionali, gli stessi della mega coalizione che ha affossato Sánchez de Lozada e che sicuramente La ricattano esattamente come hanno fatto con il Suo predecessore. In questa situazione, salta agli occhi che nel Suo messaggio Lei non assuma alcuna posizione per la continuazione del processo per il genocidio a El Alto. Lassù anche Lei, se questa è la Sua idea per imporci le condizioni della comunità internazionale o delle multinazionali che oggi spremono le nostre risorse. Pone come condizione per la Sua permanenza che i movimenti sociali e le popolazioni indigene la smettano con le loro domande, il che equivale a tradire le nostre comunità, la nostra gente e il paese; una cosa che non possiamo permettere per il principio di dignità nazionale e per amore della Bolivia, cose che i politici neoliberali non capiscono. La invitiamo a riflettere sui Suoi reali compromessi con la patria; vediamo che la Legge sugli Idrocarburi è la vera ragione della sua sollecitudine davanti alla pressione estera. Per noi, la nuova legge sugli idrocarburi deve garantire il rispetto dei nostri diritti indigeni stabiliti con le leggi nazionali e dalle risoluzioni internazionali, riferendoci in special modo alla Consulta (che non è un veto) e che fanno parte di quanto approvato dai deputati; così come deve permettere la quota del 50% della rendita petrolifera per la Bolivia, così come è stato deciso dal referendum; la formula del 18/32 che si cerca di far passare in modo fraudolento è inaccettabile da parte nostra perché il 32% delle tasse è deducibile dagli utili e dall¹Iva, e giungerà ai boliviani con un beneficio inferiore all¹8%; anche per i dipartimenti che sono i tradizionali produttori come Santa Cruz i benefici saranno inferiori di quelli attuali. E non abbiamo alcuna intenzione di rinunciare al nostro diritto legittimo di avere rappresentanti indigeni all¹Assemblea Costituente, così da poter partecipare democraticamente alla rifondazione del paese, per assicurare che le barriere del razzismo sulel quali ha fatto leva lo Stato negli ultimi 80 anni siano definitivamente abolite. Al contrario si riuscirà soltanto a marcare più profondamente i conflitti etnici e regionali, perpetuando nel futuro gli scontri tra poveri e oppressori. Le chiediamo di dare una mano ai Popoli Indigeni di Bolivia allo scopo di garantire il rispetto dei nostri diritti, portare a termine i suoi compiti ed evitare il razzismo che vediamo aumentare tra i Suoi seguaci. Di fronte ai conflitti a El Alto, non possiamo che esprimere solidarietà ai nostri fratelli e sorelle che vivono privati dei servizi elementari di acqua e bonifica, chiedono l¹autogestione di questi servizi perché la privatizzazione dell¹acqua non è stata una soluzione per le migliaia di famiglie povere. Le chiediamo uno sforzo di fiducia nei boliviani affinché si giunga a una soluzione per se stessi, chiediamo uno sforzo di creatività nel Suo gruppo di tecnocrati affinché trovino una soluzione per l¹autogestione indigena e locale e per sciogliere la dipendenza dagli stranieri. Sappiamo che le soluzioni costruite sulla gestione diretta delle nostre risorse da parte degli stessi boliviani chiede uno sforzo enorme al suo modo di pensare; non sappiamo quali sono i Suoi reali compromessi ma non perdiamo la speranza di farLe cambiare idea, in caso contrario siamo d¹accordo con Lei che sarebbe meglio lasciar spazio a un nuovo governo. Dal canto nostro, non chiediamo altro che continuare a lottare per la giustizia negata da cinque secoli. JALLALLA BOLIVIA firmato Vicente Flores Romero Jiliri Apu Mallku CONAMAQ Manuel Dosapei Presidente CPESC Antonio Machaca Ajhuacho Arquiri Apu Mallku CONAMAQ Originario Tiburcio Puma Copa Cacique Mayor Rogelio Quito Relaciones Internas MST Bolivia Justo Flores Resp. Comunicación Asamblea del Pueblo Guaraní Félix Bicera Villca Kuraj Mallku Ayllus Markas Qhuchapampa Pedro BAutista Calisaya Arqir Mallku Nación Jatun Killaka ASANAKI Cristobal Ajhuacho Mamani Kuraj Mallku Parcialidad Urinsaya Marka El Choro Nacion Sora Sellos: CONAMAQ (Consejo NAcional de Ayllus y Markas del Qollasuyo) CAOP (Consejo de Ayllus Originarios de Potosí) Ayllus y Markas de Cochabamba Ayllu San Lucas Chuquisaca CSUTCB (Confederación Sindical Unica de Trabajadores Campesinos de Bolivia) CPESC (Coordinadora de Pueblos Étnicos de Santa Cruz) APG (Asamblea del Pueblo Guaraní) OICH (Organización Indígena Chiquitana) CPEMB (Entral de Pueblos Étnicos Mojeños del Beni) MST(Movimiento Sin Tierra) CSCB (Confederación Sindical de Colonizadores de Bolivia) FSMC BS (Federación Sindical de Mujeres Campesinas Bartolina Sisa)
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