Dalle popolazioni indigene e native al Presidente della Bolivia signor Carlos d. Mesa



Lettera ricevuta e pubblicata da Selvas.org
(http://www.selvas.org/newsBO0405News.html)

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Dalle popolazioni indigene e native
al Presidente della Bolivia signor Carlos d. Mesa

Signor Presidente:
abbiamo letto attentamente il Suo messaggio al paese di domenica 6 marzo, il
cui punto centrale è la presentazione al Congresso Nazionale delle Sue
dimissioni dalla carica di Presidente della Repubblica, che non sono
irrevocabili e che restano quindi soggette ad un possibile accordo tra i
parlamentari che potrebbero accettare le Sue soluzioni per i punti cruciali
del compromesso che Lei ha assunto con i paese il 17 di ottobre del 2003
quando ha accettato l¹incarico: a) recuperare gli idrocarburi a beneficio di
tutti i boliviani e b) realizzare l¹Assemblea Costituente per rifondare il
paese.
Dopo i 15 mesi della Sua gestione del governo siamo stati testimoni della
Sua ambiguità e della Sua mancanza di decisioni quando viene messo di fronte
a quei cambiamenti profondi che stiamo reclamando, nonostante tutti i nostri
sforzi di farci avanti con proposte precise e fondate, ma Lei insiste nel
disconoscerci, chiamandoci irrazionali, disprezzando le nostre idee con un
atteggiamento che sembra razzismo. Lei ci discrimina quando cerca di
allontanarci dalle decisioni politiche, quando promuove il faccia a faccia
dei Suoi seguaci contro le nostre manifestazioni e quando preferisce
allinearsi con gli interessi privati e stranieri nonostante i giusti reclami
dei boliviani.
Richiama l¹attenzione nel Suo discorso la facilità con cui vuole
criminalizzare il movimento indigeno ­ popolare come le cause della crisi
che rafforzano la protesta ­ e allo stesso tempo omette tutte le oligarchie
di Santa Cruz che hanno preso fisicamente le fabbriche pubbliche e con loro
non ha mantenuto la stessa fermezza perché sono bianchi e ricchi, allo
stesso modo omette dal sistema politico e dai partiti tradizionali che
nonostante non abbiano alcun peso continuano a restare in parlamento, reale
nido di corruzione da cui si continua a manipolare il paese in funzione dei
loro affari. Lamentiamo con forza il fatto che Lei ha escogitato di
associarsi con i partiti tradizionali, gli stessi della mega coalizione che
ha affossato Sánchez de Lozada e che sicuramente La ricattano esattamente
come hanno fatto con il Suo predecessore. In questa situazione, salta agli
occhi che nel Suo messaggio Lei non assuma alcuna posizione per la
continuazione del processo per il genocidio a El Alto. Lassù anche Lei, se
questa è la Sua idea per imporci le condizioni della comunità internazionale
o delle multinazionali che oggi spremono le nostre risorse.
Pone come condizione per la Sua permanenza che i movimenti sociali e le
popolazioni indigene la smettano con le loro domande, il che equivale a
tradire le nostre comunità, la nostra gente e il paese; una cosa che non
possiamo permettere per il principio di dignità nazionale e per amore della
Bolivia, cose che i politici neoliberali non capiscono.
La invitiamo a riflettere sui Suoi reali compromessi con la patria; vediamo
che la Legge sugli Idrocarburi è la vera ragione della sua sollecitudine
davanti alla pressione estera. Per noi, la nuova legge sugli idrocarburi
deve garantire il rispetto dei nostri diritti indigeni stabiliti con le
leggi nazionali e dalle risoluzioni internazionali, riferendoci in special
modo alla Consulta (che non è un veto) e che fanno parte di quanto approvato
dai deputati; così come deve permettere la quota del 50% della rendita
petrolifera per la Bolivia, così come è stato deciso dal referendum; la
formula del 18/32 che si cerca di far passare in modo fraudolento è
inaccettabile da parte nostra perché il 32% delle tasse è deducibile dagli
utili e dall¹Iva, e giungerà ai boliviani con un beneficio inferiore all¹8%;
anche per i dipartimenti che sono i tradizionali produttori come Santa Cruz
i benefici saranno inferiori di quelli attuali.
E non abbiamo alcuna intenzione di rinunciare al nostro diritto legittimo di
avere rappresentanti indigeni all¹Assemblea Costituente, così da poter
partecipare democraticamente alla rifondazione del paese, per assicurare che
le barriere del razzismo sulel quali ha fatto leva lo Stato negli ultimi 80
anni siano definitivamente abolite. Al contrario si riuscirà soltanto a
marcare più profondamente i conflitti etnici e regionali, perpetuando nel
futuro gli scontri tra poveri e oppressori. Le chiediamo di dare una mano ai
Popoli Indigeni di Bolivia allo scopo di garantire il rispetto dei nostri
diritti, portare a termine i suoi compiti ed evitare il razzismo che vediamo
aumentare tra i Suoi seguaci.
Di fronte ai conflitti a El Alto, non possiamo che esprimere solidarietà ai
nostri fratelli e sorelle che vivono privati dei servizi elementari di acqua
e bonifica, chiedono l¹autogestione di questi servizi perché la
privatizzazione dell¹acqua non è stata una soluzione per le migliaia di
famiglie povere. Le chiediamo uno sforzo di fiducia nei boliviani affinché
si giunga a una soluzione per se stessi, chiediamo uno sforzo di creatività
nel Suo gruppo di tecnocrati affinché trovino una soluzione per
l¹autogestione indigena e locale e per sciogliere la dipendenza dagli
stranieri.
Sappiamo che le soluzioni costruite sulla gestione diretta delle nostre
risorse da parte degli stessi boliviani chiede uno sforzo enorme al suo modo
di pensare; non sappiamo quali sono i Suoi reali compromessi ma non perdiamo
la speranza di farLe cambiare idea, in caso contrario siamo d¹accordo con
Lei che sarebbe meglio lasciar spazio a un nuovo governo.
Dal canto nostro, non chiediamo altro che continuare a lottare per la
giustizia negata da cinque secoli.
JALLALLA BOLIVIA

firmato
Vicente Flores Romero
Jiliri Apu Mallku CONAMAQ
Manuel Dosapei
Presidente CPESC
Antonio Machaca Ajhuacho
Arquiri Apu Mallku CONAMAQ
Originario Tiburcio Puma Copa
Cacique Mayor
Rogelio Quito
Relaciones Internas MST Bolivia
Justo Flores
Resp. Comunicación
Asamblea del Pueblo Guaraní
Félix Bicera Villca
Kuraj Mallku
Ayllus Markas Qhuchapampa
Pedro BAutista Calisaya
Arqir Mallku
Nación Jatun Killaka ASANAKI
Cristobal Ajhuacho Mamani
Kuraj Mallku
Parcialidad Urinsaya
Marka El Choro Nacion Sora
Sellos:
CONAMAQ (Consejo NAcional de Ayllus y Markas del Qollasuyo)
CAOP (Consejo de Ayllus Originarios de Potosí)
Ayllus y Markas de Cochabamba
Ayllu San Lucas Chuquisaca
CSUTCB (Confederación Sindical Unica de Trabajadores Campesinos de Bolivia)
CPESC (Coordinadora de Pueblos Étnicos de Santa Cruz)
APG (Asamblea del Pueblo Guaraní)
OICH (Organización Indígena Chiquitana)
CPEMB (Entral de Pueblos Étnicos Mojeños del Beni)
MST(Movimiento Sin Tierra)
CSCB (Confederación Sindical de Colonizadores de Bolivia)
FSMC BS (Federación Sindical de Mujeres Campesinas Bartolina Sisa)