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TRE CONTRIBUTI SULLA LOTTA PER LA RIFORMA AGRARIA E LE FORZE CHE VI SI OPPONGONO
- Subject: TRE CONTRIBUTI SULLA LOTTA PER LA RIFORMA AGRARIA E LE FORZE CHE VI SI OPPONGONO
- From: Serena Romagnoli <md1042 at mclink.it>
- Date: Tue, 24 Aug 2004 00:10:41 +0200
TRE CONTRIBUTI SULLA LOTTA PER LA RIFORMA AGRARIA E LE FORZE CHE VI SI OPPONGONO: - Il primo della segreteria MST denuncia l'alleanza tra agrobusiness, latifondo improduttivo e capitale internazionale - il secondo del giornalista Marco Aurélio Weissheimer parla degli attacchi dei media ad MST e riforma agraria - il terzo dell'agronomo Horacio Martins de Carvalho parla ancora di agrobusiness ed esclusione degli agricoltori (traduzioni di Giorgio De Rossi) 1) LETRAVIVA MST N° 71 Da venti anni il MST lotta contro il latifondo improduttivo. Esistono oggi, secondo il Plano Nacional de Reforma Agrária (PNRA), del governo, 116 milioni di ettari improduttivi, vale a dire il 46% delle terre è in mano all¹1% dei proprietari. Riforma Agraria: Per un Brasile senza latifondo, significa per le famiglie Senza Terra, la lotta per la democratizzazione della terra, del capitale, dell¹istruzione, della tecnologia e del reddito. Lottando instancabilmente per una vita giusta e dignitosa nelle campagne. Negli ultimi mesi c¹è stato un cambiamento nella natura della lotta per la Riforma Agraria: il nemico principale del popolo brasiliano, il latifondo improduttivo, ha stretto alleanze di classe con l¹agrobusiness e il capitale internazionale che vedono in queste immense aree improduttive i confini per l¹accumulo di capitale. Per questo, tentano di mostrare attraverso i mezzi di comunicazione, che la Riforma Agraria è sinonimo di ritardo, e ³moderno² è il modello di agricoltura basata sull¹agrobusiness e sulla esportazione di granaglie. Pura illusione. Alcuni dati sui ³simboli della modernità dell¹agrobusiness². Si vedano, di seguito, le informazioni sui sette ³grandi produttori² brasiliani: 1. Famiglia Mutran, della regione di Marabá-Pará La famiglia Mutran è la maggiore esportatrice brasiliana di castagna-del-pará. I Mutran sono proprietari di varie fazendas, di dubbia origine, nella regione del sud del Pará. Recentemente sono stati multati per 1.350.440 real, dal Ministero del Lavoro, per utilizzo recidivo di lavoro schiavo nelle proprie fazendas. Nel 1992, il capofamiglia, allora deputato statale, Osvaldo dos Reis Mutran, (Vavá Mutran) assassinò un ispettore della ICMS che aveva trattenuto uno dei suoi camion che trasportava bestiame, privo di nota fiscale. Condannato a dieci anni di reclusione, Mutran scontò parte della pena, poi fu liberato. Nel 2002 fu arrestato in flagrante, con l¹accusa di avere ucciso con un colpo di pistola alla testa, un bambino di otto anni. Fonti: Agenzia Folha, 2 agosto 2004 www1.folha.uol.com.br/folha/brasil/ult96u62910.shtml Folha de S.Paulo, 6 dicembre 2002 www1.folha.uol.com.br/fsp/cotidian/ff0612200217.htm 2. Il maggiore produttore brasiliano di fagioli - Minas Gerais Il fazendeiro Norberto Mânica è padrone di diverse fazendas nella regione di Unaí, Minas Gerais. In una delle sue fazendas gli ispettori del Ministero del Lavoro, trovarono lavoratori ridotti in schiavitù. Il proprietario fu denunciato e quando gli ispettori tornarono per la seconda verifica e redigere il verbale di infrazione, fece assassinare i tre ispettori e l¹autista del Ministero che li accompagnava. Gli ispettori Nelson José da Silva, João Batista Soares Lage e Erastótenes de Almeida Gonçalves, e l¹autista Ailton Pereira de Oliveira, furono uccisi il 28 gennaio quando si fermarono in una strada per dare informazioni. Sono stati incarcerati i quattro esecutori del delitto (Francisco Elder Pinheiro, Erinaldo de Vasconcelos Silva, Rogério Alan Rocha Rios e William Gomes de Miranda), i due intermediari (Hugo Alves Pimenta e José Alberto de Castro) e in ultimo, il fazendeiro. Fonte: Folha de S.Paulo, 7 agosto 2004 www1.folha.uol.com.br/fsp/brasil/fc0708200427.htm 3. Il maggior produttore di cotone del Paese - Goiás Wander Carlos de Souza, sindaco di Acreúna, in Goiás, del PMBD, è proprietario di diverse fazendas che sommando le produzioni, gli garantiscono il titolo di maggior produttore di cotone del Brasile. L¹agrario possiede 12 mila ettari coltivati a cotone e 8 mila coltivati a soia in vari comuni dello stato. Nel maggio scorso ha visitato la fiera dell¹agrobusiness a Ribeirão Preto e ha comprato 18 raccoglitrici con i soldi del Moderfrota del BNDES. Risultato: le macchine hanno sostituito, in una settimana, 2000 lavoratori che sono stati licenziati e che adesso formano l¹accampamento del MST sulle strade del Goiás. Nel 2003, nelle fazendas Tatuibí e Rio Fontoura, entrambe a São Félix do Araguaia e di proprietà del sindaco, sono stati trovati 125 lavoratori senza documenti, 80 in schiavitù. Fonti: Folha de S.Paulo, 16 giugno 2003 www1.folha.uol.com.br/folha/dinheiro/ult91u68783.shtml Agência Carta Maior, 22 de julho de 2003 www.consciencia.net/2003/08/02/picciani.html 4. Uno dei maggiori fazendeiros di Rondônia. L¹ex senatore Ernandes Amorim è stato arrestato il 5 agosto scorso dalla Polícia Federal, nella sua casa di Ariquemes, a 150 km da Porto Velho. 200 agenti della Polizia Federale hanno partecipato all¹operazione che ha portato altre 20 persone in carcere. Il coordinatore della cosiddetta ³Operazione Mamoré² e responsabile delle indagini, Mauro Spósito, ha dichiarato che Amorim è accusato di capeggiare una banda che aveva sottratto alle casse pubbliche circa 18 milioni di real con sottrazione di risorse pubbliche, estrazione illegale di minerali, furto di legname in area protetta, appropriazione indebita di terre, frode in atti pubblici, apertura di imprese fantasma e evasione di imposte statali e federali. Spósito ha spiegato che Amorim non è coinvolto in tutti questi diversi crimini, ma che le persone arrestate hanno legami con lui, grazie ai quali hanno tratto benefici dai crimini commessi. Il 3 agosto scorso la Giustizia Federale ha emesso 33 mandati di cattura e 21 mandati di arresto. Nella casa dell¹ex senatore sono stati trovati documenti e un fucile calibro 12 di fabbricazione straniera. Sono stati arrestati anche un figlio e un fratello di Amorim, alcuni funzionari del Comune e un funzionario dell¹INSS che falsificava certificati al prezzo di 4,5 mila real, per far partecipare a licitazioni pubbliche, aziende con debiti previdenziali. Amorim è considerato uno dei maggiori fazendeiros di Rondônia. Fonte: O Estado de S.Paulo 7.08.04 Folha de S.Paulo, 6 agosto 2004 www1.folha.uol.com.br/fsp/brasil/fc0608200421.htm 5. Presidente della Farsul nel Rio Grande do Sul Carlos Speroto, presidente della Farsul, ente dei fazendeiros del Rio Grande do Sul, riconosciuto difensore del transgenico e della Monsanto è stato processato nel 1989 per l¹omicidio del suo vicino. Attualmente è sotto processo al TCU (Tribunale dei Conti dell¹Unione) perché la sua Federazione ha stornato fondi del Senar (Servizio di Apprendistato Rurale legato alla Farsul), destinati alla formazione di manodopera rurale, per restaurare la propria sede. I dirigenti del TCU dovranno restituire al Tesoro Nazionale, maggiorati di interessi e multa, diversi milionj di real. Nella decisione del TCU è stato evidenziato che Fernando Craidy (Ex-presidente del Consiglio Deliberativo del Senar /RS) e Carlos Rivaci Sperotto non sono stati in grado di giustificare una serie di irregolarità. Fonte: deputado estadual Bohn Gass (PT/RS) www.deputadobohngass.com.br/pt/noticias/News_Item.2004-07-15.2917 Processo número 2.716-84. Inquérito policial 123-80. Comarca de Santo Augusto, Vara Única 6. Il maggior esportatore mondiale di cellulosa- Aracruz- Espírito Santo La Aracruz comprando da piccoli e medi produttori la regione della Foresta Atlantica, ha concentrato nel nord di Espírito Santo più di 60 mila ettari, allo scopo di installare una foresta omogenea di eucalipto. Gli scienziati hanno definito questa area un ³deserto verde², non riproducendovisi più alcuna forma di vita, oltre all¹eucalipto. Oltre i 60mila ettari accumulati, l¹azienda ha rubato non meno di dieci mila ettari della riserva dei Guarani, che vivono in miseria, confinati in un piccolo spazio. In anni recenti i Guarani avevano recuperato il proprio spazio ormai pieno di eucalipto e la Corte Federale ha stabilito che l¹azienda debba pagare un indennizzo annuale alla tribù, per l¹uso illegale delle sue terre. Le terre non sono state ancora restituite. Il 2 aprile del 1998, la Presidenza della Funai (Fondazione Nazionale dell¹Indio), rappresentanti della Aracruz Celulose e del Ministero Pubblico Federale (che ha come dovere costituzionale la difesa dei diritti e degli interessi indigeni) hanno firmato un accordo denominato ³Termine di correzione del comportamento² con validità ventennale, con il quale gli indios ³acconsentono² di cambiare i confini delle terre tradizionalmente occupate, in cambio di una somma in denaro e servizi assistenziali forniti dalla Aracruz Celulose. La Aracruz è una azienda alla quale partecipano BNDES (Banco Nacional de Desenvolvimento Econômico e Social), Souza Cruz e gruppi della cellulosa in Inghilterra. Il controllo azionario è esercitato dai gruppi Safra, Lorentzen e Votorantim e dal BNDS. Le sue operazioni forestali raggiungono gli stati di Espírito Santo, Bahia, Minas Gerais e Rio Grande do Sul, con circa 247 mila ettari di piantagioni di eucalipto. Fonte: CIMI (Conselho Missionário Indigenista) http://ospiti.peacelink.it/zumbi/na_luta/cimi-es7.html 7. Centrale Santa Cruz, di Campos dos Goytacazes (RJ) con lavoro schiavo In una operazione congiunta con il Ministero Pubblico e la Polizia Federale, il Ministero del Lavoro ha confermato la pratica del lavoro schiavo nella centrale Santa Cruz. Il Procuratore del Lavoro, Wilson Prudente, ha detto che l¹operazione è stata avviata in seguito alle dichiarazioni fatte da uno dei lavoratori della centrale, che è riuscito a fuggire e raggiungere il Commissariato di Trabalho de Campos. In seguito alla scoperta, il Ministero del Lavoro ha iniziato una azione civile pubblica contro il Gruppo José Pessoa con richiesta di indennizzo morale collettivo di 5 milioni di real. Il Tribunale ha già stabilito il blocco dei beni dell¹impresa. Fonti: Folha de S.Paulo www1.folha.uol.com.br/folha/brasil/ult96u52296.shtml Diário Vermelho www.vermelho.org.br/diario/2004/0723/0723_petrobras-escravo.......asp Saluti, Secretaria Nacional do MST ***************************************************** 2) La tentazione dei fazendeiros 17/8//2004 di Marco Aurélio Weissheimer* L'editoriale dello Estado de São Paulo torna ad attaccare la politica di Riforma Agraria e l'MST, e dice che i fazendeiros "non resisteranno alla tentazione di difendersi da soli". Questa tentazione sembra nascondere un desiderio comune a tutti i conservatori brasiliani. Il Movimento dos Trabalhadores Rurais Sem-Terra (MST) sta favorendo scenari di violenza sanguinaria nelle campagne, seminando guerra, commettendo crimini di ogni tipo, e non rispettando i diritti elementari delle persone. Questa è l¹opinione del giornale O Estado de São Paulo, in un editoriale pubblicato lo scorso 4 agosto. Titolando ³La vie en rose² che il Ministro vede², l¹Estadão critica duramente il comportamento del Ministro dello Sviluppo Agrario, Miguel Rossetto accusandolo di connivenza con l¹operato del MST e di altri movimenti sociali, e paragonandolo a Candido, il personaggio di Voltaire, per il quale ³tutto va bene, nel migliore dei mondi². L¹opinione del giornale sull¹MST e sul Ministro Rossetto, non è esattamente una novità. Anzi è uno dei suoi sport preferiti. A richiamare l¹attenzione non è esattamente il testo, ma la sensazione che il festival delle deformazioni che sfila nelle sue pagine, sia stato fatto proprio, in modo esplicito, da quello che è considerato uno dei più importanti giornali della stampa brasiliana. Cosa significa tutto questo? Il diritto elementare delle persone Editoriali contro MST e Riforma Agraria non sono esclusiva dell¹Estadão, lo sono invece, la virulenza e il grado di deformazione con i quali è trattato l¹argomento. Giunge a vertici di ossessione nel suo tentativo di mostrare i senza terra, i movimenti sociali e i loro leader come una banda di malfattori e di briganti che starebbero minacciando ³l¹ordine democratico del Paese². E supera il limite dell¹assurdo (se questo è possibile) nel dire che è ³una loro pratica abituale la violazione del diritto elementare delle persone². E qui, il cinismo e l¹ipocrisia espressi nell¹editoriale, si rivelano in tutto il loro splendore. Questa affermazione può essere interpretata come chiave di lettura per capire la posizione delle elite economiche brasiliane (che trovano nello Estadão uno dei loro rappresentanti più dissennati) e la loro responsabilità per la situazione del Paese. Tutto sommato, da secoli hanno avuto, bene o male, l¹opportunità di garantire il rispetto ³dei diritti elementari delle persone². Di quali persone, sta esattamente parlando il giornale paulista? Il citato editoriale fa menzione di alcune persone e gruppi coinvolti in questo processo. Cita il Ministro Miguel Rossetto, accusandolo di connivenza e subordinazione all¹MST. Parla, ovviamente di João Pedro Stédile, indicandolo come leader di un movimento che starebbe ³seminando la guerra nelle campagne². Parla anche di Manuel de Jesus e di Maria Betânia, due senza terra assassinati nel Piauí. È chiarificatrice la citazione dei due militanti morti e l¹omissione degli autori degli assassinii. Poco importa. Chi ha ucciso, lascia intendere il testo, stava esercitando il proprio diritto alla legittima difesa. Ma più avanti, quello che era implicito, torna ad esplicitarsi. Di fronte all¹azione del MST e di altri movimenti (i ³cosiddetti movimenti sociali² secondo il giornale) ³i fazendeiros nazionali non resisteranno alla tentazione di difendersi per conto proprio². L¹uso della parola ³tentazione², è anche rivelatore, tutto sta a indicarlo, di un desiderio. La materializzazione del desiderio Un desiderio che da molto tempo si realizza di fatto. Secondo dati della Commissione Pastorale della Terra, gli assassinii fra gli agricoltori, sono aumentati nel 2003 del 77,5%, passando dai 40 del 2002, a 71). Sono aumentate anche altre forme di violenza nei campi. Tentativi di omicidio, minacce di morte, agricoltori feriti durante le lotte. Sul tema delle dispute della terra, 2346 famiglie sono state espulse dalle proprietà, più di 20.000 sono state minacciate di espulsione e circa 7000 sono state bersaglio di colpi di arma da fuoco. E più di 30 mila famiglie sono state evacuate dalle proprie terre, e fra queste, circa 6 mila hanno subito la distruzione di case, coltivazioni e proprietà. Apparentemente queste persone hanno subito la violazione dei propri diritti elementari. A meno che, secondo quanto suggerisce l¹Estadão, non abbiano meritato il castigo. A meno che non abbiano ceduto alla tentazione di resistere per conto proprio. In fin dei conti, cedere a questa tentazione, come si sa, è un¹esclusiva dei fazendeiros. Esistono altre tentazioni che finiscono per sedurre alcuni fazendeiros brasiliani, come la pratica del lavoro schiavo, l¹ingaggio di pistoleri per uccidere preti, sindacalisti, ecologisti, ispettori del Ministero del Lavoro, e altri agitatori che minacciano il ³diritto elementare delle persone². Queste tentazioni non distinguono fra città e campi. Inducono imprenditori a corrompere funzionari pubblici, inducono padroni di giornali ad appoggiare dittature militari, e tacere su torture e assassinii, e a definire corrotti e incompetenti i poteri pubblici, tacendo dei corruttori, soccombendo infine ad altri desideri inconfessabili. La storia del Brasile potrebbe essere scritta a partire dalla realizzazione di queste tentazioni e di questi desideri, a partire dai silenzi, dalle omissioni e dalle complicità che ne accompagnano la trasformazione in realtà. "Desistere dalla lotta e lasciare il Brasile" Non si tratta qui di negare la legittimità di chi dissente, parzialmente o totalmente, dai metodi del MST o di qualunque altro movimento. La questione è che l¹Estadão non riconosce l¹esistenza di questi tipi di movimento. Sembra ovvio che, in un Paese con le stridenti diseguaglianze sociali del Brasile, movimenti che rivendicano diritti, nel cozzare contro le strutture arcaiche e autoritarie del potere politico, finiscano con il radicalizzare le proprie azioni superando il confine del diritto, cosa che storicamente è una caratteristica esclusiva di ³quelli dei piani alti². In questo quadro è evidente che la ³pratica continua della violazione dei diritti elementari delle persone² è un¹espressione che descrive la vita quotidiana di milioni di miserabili in Brasile. Inoltre, questa espressione, descrive molto di più la vita di persone come Manuel de Jesus e Maria Betânia, morti nel Piauí, che quella dei funzionari del gruppo finlandese Vearcel Celulose e del gruppo spagnolo Llobet-Villas, che secondo l¹Estadão ³hanno rinunciato alla lotta e lasceranno il Brasile². La differenza, omette di dire il giornale, è che i Manuel e le Maria non hanno altro paese dove andare e alcuni di loro, insistono nella sgradevole abitudine di non desistere dalla lotta. In questo caso, per la sopravvivenza. *Marco Aurélio Weissheimer è giornalista della Agenzia Carta Maior ******************************************************* 3) AGROBUSINESS BORGHESE ED ESCLUSIONE SOCIALE DEGLI AGRICOLTORI 06/07/2004 di Horacio Martins de Carvalho Esiste una grande alleanza politica ed economica, all¹interno delle classi dominanti brasiliane, contraria a qualsiasi iniziativa governativa favorevole a una riforma agraria, sia pure conservatrice, e al consolidamento della classe degli agricoltori in Brasile. Tale alleanza ha il sostegno di grandi gruppi economici multinazionali legati all¹agrobusiness borghese. I 160 milioni di ettari di terre pubbliche che costituiscono le aree di frontiera agricola passibili di essere sfruttate economicamente, sono già state destinate politicamente e ideologicamente (in quanto concezione del mondo) all¹espansione di alcune coltivazioni, agli allevamenti, all¹estrazione forestale, e rafforzeranno il crescente processo di dipendenza dall¹estero del Paese, con l¹esportazione di prodotti primari come soia, granturco, carne bovina, zucchero e alcool, caffè cotone, legname e cellulosa, per generare un surplus primario, allo scopo di soddisfare le esigenze del FMI in relazione al pagamento del debito estero. Se a questi 160 milioni di ettari di terra teoricamente disponibili, si aggiungessero i 100 milioni di ettari sotto-sfruttati dei latifondi del Paese, ci sarebbero già circa 200 milioni di ettari per la riforma agraria e per la crescita degli agricoltori nel Paese. Ma queste ed altre terre come quelle della Foresta Amazzonica, dei Cerrados e della Foresta Atlantica hanno già una destinazione: lo sfruttamento agricolo, e dell¹allevamento del bestiame e del legname da parte dei grandi gruppi economici nazionali e multinazionali. C¹è unŒalleanza nell¹espansione del grande capitale, attualmente impegnato nell¹acquisto e nello sfruttamento di terre degli agricoltori da parte di grandi gruppi economici, come la VPC (Votorantim Papel e Celulose) e la Aracruz Celulose, come sta accadendo nel Rio Grande do Sul (Piratino e dintorni) dove questi gruppi si stanno appropriando di 400 mila ettari di terre per creare piantagioni di eucalipto per la produzione iniziale della cellulosa e in seguito trasformare ipoteticamente tali aree forestali omogenee in riserve per il sequestro del carbonio. Lo stesso sta accadendo in altri Stati come Santa Catarina, Minas Gerais, Espirito Santo e Bahia. Questa iniziativa concentrazionista delle terre rurali del Paese per lo sfruttamento predatorio del legname delle foreste native, seguito dalla coltivazione intensiva di animali da cortile e dall¹uso aleatorio di queste terre per piantagioni di di granaglie e fibre in funzione dell¹andamento dei prezzi delle Œcoomodities¹ nel mercato internazionale, o anche l¹acquisto e adattamento capitalista delle terre degli agricoltori per la produzione di legno o cellulosa, è facilitata in questo momento dalle omissioni tollerate dal governo federale, che mantiene privi di mezzi, organismi di controllo fiscale come l¹IBAMA, l¹ANVISA e la Polizia Federale, cosi come il mantenimento di leggi che facilitano l¹impunità sia in relazione all¹ambiente sia in relazione alla funzione sociale della terra. Tali comportamenti, sono incentivati direttamente e indirettamente, in questo momento, dal governo federale che non prende l¹iniziativa di realizzare una riforma agraria, sia pure conservatrice, e appoggia finanziariamente i grandi gruppi economici legati all¹agrobusiness borghese. Quando si è constatato recentemente che soltanto 10 grandi gruppi economici multinazionali hanno ottenuto finanziamenti dal Banco do Brasil nel 2003, in totale 4349 miliardi di real (n.d.t. all¹incirca un euro vale tre real) e che in questo periodo circa 1.300.000 agricoltori hanno avuto accesso a circa 4 miliardi e mezzo di real per i raccolti 2003/2004, tutto fa pensare che di fatto ci sia una convivenza esplicita del governo federale con l¹agrobusiness borghese, ma con l¹esclusione degli agricoltori. Questo comportamento delle classi dominanti nel paese e del governo federale che gli è organico, è funzionale alle premesse dell¹espansione di massa del neoliberismo nel settore, che ha come fondamento la libera espansione della iniziativa privata nazionale e internazionale nello stesso. Tale espansione è indotta e legittimata da FMI, Banca Mondiale e FAO. Sarebbe ingenuo pensare che questo comportamento politico ed economico dei governi e delle classi dominanti in relazione al neoliberismo nel settore, sia esclusivo del Brasile. Questo comportamento è proprio del capitale in generale, specialmente dei grandi gruppi economici mondiali dell¹industria chimica, nei settori relativi all¹agrobusiness borghese e al capitale finanziario internazionale. Quello che attrae maggiormente questi capitali in Brasile è la facilità di realizzare simultaneamente varie operazioni economiche: accumulazione primitiva con l¹appropriazione delle risorse naturali come foreste e biodiversità; mercantilismo con l¹impunità per il commercio illegale di legnami; accumulazione capitalistica monopolista con il controllo del commercio internazionale della soia e di altre Œcommodities¹. Nel recente episodio del rifiuto della soia brasiliana da parte della Repubblica Popolare Cinese, si è visto ancora una volta che soltanto sette industrie ¹tradings¹, controllavano il commercio dell¹esportazione brasiliana di granaglie con questo paese: Trevisan, Noble Grains, Cargill, ADM, Bianchini, Louis Dreyfus e Libero Trading. E quale è stata la proposta cinese per superare questi intermediari e realizzare importazioni dirette di soia? Investire 3 miliardi di dollari in ferrovie e porti in Brasile. Quindi, oltre ad ampliarsi la privatizzazione delle infrastrutture nel Paese come stimolo alla produzione e alla commercializzazione di soia nei Cerrados, si inizierà una nuova dipendenza coloniale, questa volta dalla Repubblica Popolare Cinese. In questo contesto qui semplificato, si percepisce che la rinuncia alla sovranità nazionale è un fatto concreto, che il comportamento organico del governo federale di fronte a questa concezione del mondo del neoliberismo è irreversibile e che gli agricoltori e la riforma agraria sono ormai argomenti esclusi dall¹agenda politica dominante.Il ritiro di questi temi sociali fondamentali per il paese dall¹agenda politica, assume un carattere di enorme gravità non solo perché a partire ³dall¹alto² non si parlerà di riforma agraria, e del consolidamento e dello sviluppo dell¹agricoltura in Brasile, ma soprattutto perché perdurando questa strategia politica dominante, si condanneranno alla miseria milioni di agricoltori poveri e di lavoratori rurali senza terra. Agricoltori e riforma agraria formano una unità politica indissolubile, avendo ben presente che, la riforma agraria, oltre ad eliminare il latifondo, alterare i rapporti di forza politica nel campo e equilibrare nuove forme di appropriazione della natura, ecologicamente sostenibili, genera nuovi agricoltori. Entrambi, agricoltori e riforma agraria, sono la negazione dialettica del modello economico neoliberista che si è insediato aggressivamente in questo settore in Brasile. La strategia delle classi dominanti di esclusione sociale degli agricoltori, di mantenere milioni di lavoratori rurali senza terra senza alcuna prospettiva di collocazione della propria forza lavoro o di accesso alla terra, il liberismo impunito con il quale l¹iniziativa privata capitalistica si impossessa delle terre brasiliane e la facilità di appoggi politici, economici e giuridici che il capitale multinazionale ottiene nel Paese per concretizzare i suoi interessi economici oligopolisti nell¹agrobusiness borghese, dimostra fra tante altre evidenze che si sta concretizzando un regime autoritario di nuovo tipo. Non un autoritarismo che viene Œdall¹alto¹, dispotico o golpista di tipo militare. Ma quello che si inserisce nella pelle della società. Quando la Previdenza Sociale lascia morire poco a poco i più poveri per mancanza di risposte; quando i servizi sociali più richiesti sono smantellati intenzionalmente per privilegiare economicamente e ideologicamente i profitti dei servizi privati; quando si liberano i prodotti transgenici per vassallaggio al grande capitale e alla scienza al suo servizio; quando gli agricoltori e la riforma agraria sono considerati percorsi obsoleti per la democratizzazione e lo sviluppo democratico del settore e si considerano modernità la perdita della sovranità nazionale, l¹agrobusiness borghese che contamina e depreda l¹ambiente, la salute e degli uomini e degli animali; quando si tollerano la disoccupazione e la sottoccupazione, là nel più recondito della vita umana si instaura un autoritarismo subliminale che mina la speranza delle persone e distrugge la solidarietà sociale. Oltre che necessario, non è più sufficiente condannare il latifondo, le multinazionali dell¹agrobusiness borghese, la depredazione dell¹ambiente, le sementi transgeniche e la perdita di sovranità alimentare. Le forze progressiste nazionali e internazionali devono proporre un nuovo modello di sviluppo rurale affermativo e che dialetticamente neghi il modello dominante. Questo nuovo modello di sviluppo rurale passa necessariamente per gli agricoltori, per il loro modo di essere e di vivere.
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