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APPELLO COLOMBIA
- Subject: APPELLO COLOMBIA
- From: "info@selvas" <info at selvas.org>
- Date: Sat, 27 Dec 2003 16:36:07 +0100
Cara lista LATINA di PeaceLink, nell'augurarvi a tutti un 2004 migliore di quello appena concluso, vi sottopongo un appello importantissimo in difesa delle COMUNITA' di PACE in Colombia, ora minacciate per la loro richiesta di indipendenza dalla guerra civile trentennale di questa Nazione. Vi chiedo di diffondere il più possibile l'appello pubblicato dal Centro Studi Difesa Civile di cui riporto in basso l'indirizzo internet e inserito qui sotto di seguito. Selvas.org Augura a tutti di poter guardare il tempo che verrà con gli occhi dell'Uomo Nuovo. ...Continuamente. Presidente e Coordinatore volontario - Martin E. Iglesias --------------------------------------------------------- Associazione Culturale Selvas.org Osservatorio Indipendente sulla Regione Andina Sede legale: Via delle Leghe, 5 - 20127 Milano ITALIA Home Page - http://www.selvas.org E-mail: info at selvas.org ===================================================================== http://www.pacedifesa.org/interventi_internazionali/colombia_vive.asp Colombia Notizie gravi dalla Colombia: la dichiarazione di rottura della Comunità di Pace di S. José de Apartadó con il sistema giudiziario e minacce rivolte il 9 dicembre ad un membro della Comunita¹ ed a 2 membri di Peace Brigades International (PBI) che lo accompagnano quotidianamente per proteggerlo. * Emergenza comunità di Pace in Colombia * Appello per l'attivazione della rete d'emergenza * Dichiarazione pubblica di rottura col sistema giudiziario colombiano della comunità di Pace di S.josè de Apartado * Nuevamente somos golpeados por acciones terroristas EMERGENZA COMUNITA¹ DI PACE COLOMBIANE Pubblichiamo in questo numero i recenti drammatici resoconti integrali ed alcune traduzioni della Comunità di Pace di S. José de Apartadò. La Comunità si trova in una nuova e grave situazione di pericolo. La loro dichiarazione di rottura con il sistema giudiziario (vedi il documento specifico) va letto come un appello estremo di vita a fronte di minacce di morte e non come un giudizio politico definitivo. Riteniamo che sia preciso dovere del Governo Colombiano proteggere queste Comunità disarmate, indipendentemente dalle interpretazioni eventualmente errate che esse, nella situazione di esasperazione e terrore in cui si trovano, possono dare dell¹operato del Governo stesso, del sistema giudiziario e dell¹esercito. Noi stessi non aderiamo necessariamente ad alcune interpretazioni dei fatti raccontati nei documenti della Comunità. Nell¹episodio raccontato nella lettera che pubblichiamo di seguito, la vicinanza temporale dell¹incontro fra paramilitari e militari non è necessariamente prova di contiguità fra questi. La pressione internazionale può stimolare il Governo Colombiano a prestare maggiore attenzione alla tutela di queste comunità, attraverso idonee disposizioni alle forze di sicurezza ed adeguati e fermi ma contemperati interventi delle stesse nei confronti dei paramilitari. Abbiamo preparata una lettera per l¹azione di emergenza che trovate in questo bollettino (e nel settore Colombia del sito www.pacedifesa.org ), che vi preghiamo di inoltrare alle diverse autorità italiane e colombiane competenti. L¹obiettivo è di effettuare, anche attraverso i canali diplomatici, tutte le possibili sollecitazioni al Governo Colombiano affinché si assuma, senza mezzi termini o dilazioni la responsabilità di garantire i diritti umani e la stessa esistenza di questi pacifici cittadini. Stiamo valutando inoltre la possibilità di sollecitare la Unione Europea ed i diversi governi europei affinché: § inviino degli osservatori ufficiali in loco per verificare i fatti denunciati dalla Comunità di Pace, § sottopongano da ora in poi ogni progetto di aiuto e collaborazione economica, anche in atto, alla valutazione di impatto sul conflitto, § in assenza di immediate ed adeguate misure da parte del Governo Colombiano a tutela delle Comunità e degli accompagnatori internazionali prendano in considerazione opportune sanzioni. Il gruppo del CSDC di sostegno alle Comunità di Pace della Colombia Per maggiori informazioni puoi rivolgerti a Garcìa Duranti Dino del Centro Studi Difesa Civile; mail: dino1973 at supereva.it tel. 0761340668/ cell. 3489149844 ========================= APPELLO PER L'ATTIVAZIONE DELLA RETE DI EMERGENZA Gentile lettore, ti informiamo che il CSDC ha attivato la propria rete d¹emergenza a supporto della medesima azione intrapresa da Peace Brigades International per rispondere alle gravi minacce subite dalla Comunità di Pace di San José de Apartadó e dagli accompagnatori in loco di PBI. Il Centro Studi Difesa Civile ti sarà grato se potrai contattare ed informare funzionari e responsabili che a loro volta possano fare le necessarie sollecitazioni al governo colombiano. Si tratta di operatori economici e diplomatici, ad esempio le società italiane che lavorano in Colombia, le ambasciate colombiane in Italia e presso la Santa Sede, l¹ambasciata italiana in Colombia, gli uffici competenti del Ministero degli esteri italiano e del commercio estero. Ti chiediamo di far circolare il seguente documento su giornali e bollettini e di inoltrarlo alle autorità diplomatiche con cui puoi entrare in contatto e che abbiano relazioni con la Colombia. Puoi anche preparare una versione tua di lettera, interlocutiva e cortese, ed inviarLa agli uffici competenti chiedendo alle autorità italiane di sollecitare il Governo Colombiano a garantire la sicurezza delle Comunità di pace e degli osservatori internazionali. (per informazioni puoi rivolgerti a Garcìa Duranti Dino mail: dino1973 at supereva.it ; tel 0761340668). a Ti ringraziamo se vorrai mantenerci informati sugli sviluppi dei tuoi contatti. Accogli il cordiale saluto del Centro Studi Difesa Civile. Dino Garcia Duranti e Francesco Tullio ========================================== CSDC Centro Studi Difesa Civile Gentile Ambasciatore ( o direttore , consigliere, dottore ecc.) Le scriviamo per richiamare la Sua attenzione sulla situazione di minaccia di cui sono vittima le organizzazioni internazionali nella regione di Urabá Antioqueño, in Colombia. In particolare ci preoccupano la dichiarazione di rottura delle Comunità con il sistema giudiziario (trova informazioni in merito nel sito www.pacedifesa.org) e le gravi minacce rivolte il 9 dicembre ad un membro della Comunita¹ di Pace San José de Apartadó ed a 2 membri di Peace Brigades International (PBI) che lo accompagnano quotidianamente per proteggerlo. Alle formazioni nonviolente delle PBI partecipano anche volontari italiani. Il 9 dicembre 2003 Dorothea Timmer, cittadina olandese e David Raboso, cittadino spagnolo accompagnavano nell¹auto di Peace Brigades International. un membro della comunita¹ di San Jose¹. Essi sono stati fermati da 4 civili in armi, nella strada che porta da Apartadò a San José, alle 2,30 pm, nel tratto di strada tra Mangolo e Tierra Amarilla ( luogo dove in diverse occasioni sono stati denunciati posti di blocco dei paramilitari e dove si e¹ ripetuto per un periodo di tempo un blocco economico ai danni della Comunita¹ di San Jose¹). Due degli uomini armati hanno minacciato con una pistola i due membri di PBI e li hanno fatti uscire dall¹automobile, facendosi consegnare i cellulari e le chiavi. Gli aggressori hanno chiesto al membro della comunita¹ di San Jose¹ accompagnato da PBI, di scendere dall¹auto. I membri di Peace Bridades International hanno insistito per spiegare chi erano e che mantengono una interlocuzione permanente con le autorita¹, ma il gruppo armato ha risposto che già ne erano a conoscenza ed erano poco interessati a tale fatto. Gli occupanti dell¹auto sono stati insultati ed infine gli armati hanno portato via un cellulare di PBI, vari milioni di pesos della Comunita¹ di Pace di San Jose¹ di Apartado¹ assieme a due documenti di membri della comunità ed i loro libretti bancari. Alcuni minuti dopo la rapina, i volontari si sono imbattuti nei soldati del Battaglione Bejarano ai quali hanno riferito dell¹aggressione subita. Tale episodio è solo l¹ultimo di una serie di segnalamenti e minacce al lavoro che le Peace Brigades Internacional portano avanti nella regione. Nell¹agosto di quest¹anno è stato diffuso un video nel quale le organizzazioni umanitarie internazionali quali PBI, Medici del Mondo Francia e ACNUR venivano accusate di complicità con la guerriglia. Il 14 novembre: nel quotidiano Wall Street Journal degli Stati Uniti è stato pubblicato un articolo che affermava che le comunita¹ che PBI accompagna nella regione, Cacarica e San Jose de Apartado¹, sono il braccio politico della guerriglia e che hanno ricevuto appoggio da Amnesty International e PBI. Questo articolo è stato tradotto in spagnolo e divulgato durante un evento pubblico in Turbo in data 21 novembre. Il 22 novembre un cittadino spagnolo, membro di PBI del gruppo di Turbo nel tratto di strada Turbo-Apartado¹ in autobus pubblico, è stato avvicinato da due uomini che si sono identificati come membri dell¹autodefensas, hanno affermato che ³loro sono qui la legge² e lo hanno invitato a scendere a el Tres, perche¹ volevano parlare con lui. Il volontario si è qualificato come membro di Peace Brigades International e si è rifiutato di scendere dall¹autobus. Nelle settimane precedenti era stata rilevata una sospetta circolazione di auto nei pressi della casa del volontario in Turbo, e il visibile pedinamento di membri altri membri di PBI. Peace Brigades International e¹ una organizzazione Non Governativa che impegna un gruppo di osservatori/accompagnanti internazionali. Il suo obbiettivo e¹ la protezione dello spazio di attuazione dei difensori dei diritti umani, colpiti dalla repressione per il loro lavoro non violento in difesa dei diritti umani. PBI accompagna in Colombia la Comunita¹ di Pace di San Jose de Apartado¹ e CAVIDA (Comunita¹ di autodeterminazione, Vita e Dignita¹ del Cacarica) nella regione di Uraba¹ Antioqueño e Chocoano. Va rilevato che parte della popolazione locale teme vi siano contiguità fra paramiliari ed esercito sulla base di alcune considerazioni che ci auguriamo siano errate, ma che il governo colombiano dovrà prendere in considerazione per evitare che la situazione peggiori ultriormente. E¹ certo che i sentimenti della comunità di pace di S. José, che è passata attraverso la uccisione, sia da parte della guerriglia che dei paramilitari che di altri soggetti, di 500 propri membri e di oltre 10 leader, siano sopratutto di esasperazione. Ma sicuramente le Comunità di pace hanno agito sempre nell¹ambito della ricerca nonviolenta di soluzione ai loro gravi problemi esistenziali. Se è vero, come ci risulta, che un generale delle forze armate colombiane opera sostenendo tesi diverse e considerando le comunità di pace come dei nemici, questa linea politica rischia di scaldare ulteriormente gli animi fino al punto da creare dei nemici anche laddove invece ci possono essere degli amici. Noi chiediamo che il governo colombiano prenda seriamente in considerazione il nostro appello civico e si attivi per dirimere completamente il dubbio che sorge nell¹opinione pubblica mondiale. Siamo consapevoli delle molteplici difficoltà che il governo colombiano deve affrontare. Proprio per questo ci permettiamo di segnalare l¹opportunità che esso imposti una strategia di tutela e di de-escalation della tensione, cominciando proprio dalle Comunità di pace. Suggeriamo ad esempio che precise direttive vengano impartite affinchè i membri dell¹esercito restino sempre e senza eccezione amichevoli nei confronti della popolazione tutta, ma restino anche disciplinati e corretti nei confronti di eventuali sospetti, arrestati o avversari, in modo da non allargare il fronte del malcontento. Suggeriamo che le formazioni paramilitari vengano invitate dal governo e dall¹esercito attraverso un video pubblico e convincente ed attraverso tutti gli altri canali disponibili, ad interrompere ogni azione di minaccia e di violenza. Accolga il cordiale saluto del Centro Studi Difesa Civile. Francesco Tullio Presidente Onorario Roma lì 20 dicembre 2003 Centro Studi Difesa Civile Segreteria operativa RM: Via Salaria 89, 00198 Roma - Tel. 06.84.19.672; pacedifesa-roma at mediazioni.org Segreteria operativa PG: c/o AUOC, Via della Viola 1, 06122 Perugia - Tel. 075.572.66.41; perugia at pacedifesa.org
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