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BOLIVIA: L'INCOGNITA MORALES SULLA DURATA DEL GOVERNO DI MESA
- Subject: BOLIVIA: L'INCOGNITA MORALES SULLA DURATA DEL GOVERNO DI MESA
- From: "nello margiotta" <nellomargiotta55 at virgilio.it>
- Date: Tue, 21 Oct 2003 18:46:32 +0200
21/10/2003 17:57 "Dopo aver incassato la fiducia di Felipe Quispe, il nuovo presidente Carlos Mesa Gisbert può contare anche sull'appoggio di un'importante componente contadina oltre che su quello delle classi borghesi boliviane. Questo vuol dire che il governo tecnico di Mesa potrebbe avere una vita lunga, anche se difficilmente si protrarrà fino alla scadenza 'naturale' del 2007". Lo riferisce alla MISNA una fonte diplomatica occidentale raggiunta telefonicamente poco fa, secondo la quale i tre mesi di tempo accordati da Quispe - deputato del Movimento indigeno Pachakutik (Mip) e segretario della Confederazione sindacale unica dei lavoratori contadini della Bolivia (Csutcb) - al presidente Mesa per accogliere e soddisfare le 72 richieste dei 'campesinos' "sono solo un modo per far capire al nuovo governo che i gruppi sociali non hanno intenzione di abbassare la guardia e vogliono continuare a fare i cani da guardia dell'esecutivo". Il sodalizio tra Mesa e i gruppi sociali più svantaggiati, per lo meno a La Paz e El Alto, è stato stretto fin da sabato quando, appena eletto dal Congresso, Mesa si è recato nella città simbolo della rivolta contro Goni, a circa 10 chilometri dalla capitale, e ha ricevuto in piazza l'ovazione di una folla oceanica (a El Alto per due settimane hanno scioperato tutti gli 800mila residenti). Il vero ago della bilancia rispetto alla stabilità del nuovo governo e alla sua durata in carica sarà, però, Evo Morales, il leader del Movimento al socialismo (Mas) e dei 'cocaleros' (produttori di coca) del Chapare, che secondo l'interlocutore della MISNA "non ha interesse a prolungare oltre certi limiti la durata del governo di Mesa. A Morales, in effetti, interessa che il nuovo esecutivo realizzi la riforma della Costituzione, la nuova legge degli idrocarburi e, eventualmente, il referendum sul gas. Un anno di tempo, dunque, dopo di che il leader del Mas farà di tutto per andare alle elezioni anticipate e cavalcare l'onda della sua popolarità per ottenere quella carica presidenziale soffiatagli 14 mesi fa da Gonzalo Sánchez de Lozada, l'ex presidente riparato negli Stati Uniti sabato scorso". A proposito di 'Goni' (come veniva popolarmente chiamato l'ex capo dello Stato), non è stato ancora deciso se e quando lui e i suoi più stretti collaboratori, dovranno pagare per i fatti di sangue che per cinque settimane, durante la 'guerra del gas', hanno provocato decine di morti. "Il numero delle vittime aumenta ancora di giorno in giorno" riporta alla MISNA la fonte. "Siamo ormai a più di 80 morti, visto che i più gravi tra i molti feriti vittime degli scontri di piazza di El Alto e di La Paz non riescono a sopravvivere". L'esecutivo non ha inoltre fatto sapere se intenda pagare un risarcimento alle famiglie delle vittime degli scontri di piazza contro l' esercito. "Per ora, la sola Associazione dei diritti umani ha devoluto alle famiglie dei morti di queste cinque settimane di sangue le scorte alimentari e i medicinali donati non distribuiti. Il governo, sulla questione, mantiene il silenzio" riferisce alla MISNA la fonte diplomatica. Nuova luce, inoltre, viene gettata sulla fuga di Goni, della sua famiglia e dei suoi più fedeli collaboratori, in particolare i ministri della difesa, Carlos Sánchez Berzaín, e dell'interno, Yerko Kukoc. "Sono scappati in elicottero sabato scorso prima dell'alba, approfittando del traffico di velivoli che volavano sulla città. Proprio sabato, infatti, il governo peruviano aveva avuto l' autorizzazione per prelevare dei turisti tedeschi, rimasti isolati nella zona residenziale della capitale. De Lozada, Kukoc e altri hanno approfittato dell'occasione e, su alcuni elicotteri, sono stati trasportati dall'esercito fino a Santa Cruz (città a circa 1.200 chilometri da La Paz) da dove sono poi fuggiti con destinazione Miami, Usa" dice la fonte alla MISNA. Nelle città, nel frattempo, tutto sembra essere tornato alla normalità. "A La Paz c'è più traffico di prima e tutti i negozi ormai sono aperti" conclude l'interlocutore.[LL] Copyright © MISNA Riproduzione libera citando la fonte.
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