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Bolivia: Appoggi internazionali al governo Lozada
- Subject: Bolivia: Appoggi internazionali al governo Lozada
- From: "selvas" <info at selvas.org>
- Date: Tue, 14 Oct 2003 12:07:07 +0200
Copyright © MISNA Riproduzione libera citando la fonte. Inviare una copia come giustificativo a: Redazione MISNA Via Levico 14 00198 Roma misna at misna.org BOLIVIA 14/10/2003 11:21 ŒGUERRA DEL GAS¹: APPOGGIO INTERNAZIONALE A GOVERNO SÁNCHEZ DE LOZADA Politics/Economy, Standard Le forze armate boliviane - protagoniste dei gravi scontri con i manifestanti appartenenti alla Cob (Centrale operaia della Bolivia) e ai gruppi contadini, che negli ultimi due giorni hanno provocato almeno 58 morti - hanno espresso la loro totale fedeltà al presidente della Repubblica, Gonzalo Sánchez de Lozada, che sempre più larghi settori della popolazione vorrebbero dimissionario. La solidarietà a Sánchez de Lozada arriva anche dall¹esterno, e innanzitutto dagli Stati Uniti. Per bocca del portavoce del dipartimento di Stato, Richard Boucher, Washington fa sapere che ³il popolo statunitense e il suo governo appoggiano il presidente della Bolivia democraticamente eletto, Gonzalo Sánchez de Lozada, e i suoi sforzi per costruire un futuro più prospero e giusto per i boliviani². Il consiglio permanente dell¹Organizzazione degli Stati americani (Osa), attraverso il segretario generale César Gaviria esprime appoggio a de Lozada e invita i manifestanti a tornare al tavolo delle trattative. La Commissione europea, con il portavoce Chris Patten, lamenta ³i gravi incidenti e soprattutto la perdita di vite umane² verificatesi negli ultimi giorni e invita alla calma. Il Mercosur (Mercato comune del cono sud) di cui la Bolivia è membro associato - minaccia infine la sospensione del Paese dall¹organizzazione in caso, piuttosto difficile, di golpe. Le principali organizzazioni internazionali e Washington, dunque, si schierano apertamente con il presidente Sánchez de Lozada e con le forze armate boliviane, nonostante il polso duro usato contro i manifestanti scesi per le strade di El Alto e La Paz. Sono 63 i morti provocati dagli scontri tra militari e gruppi di lavoratori in sciopero nelle ultime cinque settimane, 55 negli ultimi tre giorni. Nella sola giornata di ieri sono stati registrate 28 vittime, la maggior parte a La Paz, mentre per oggi sono previsti altri scioperi e nuove proteste contro il governo del presidente Gonzalo Sánchez de Lozada. I militari annunciano che adotteranno ³maggior fermezza² affinché si rispettino le norme di convivenza civile nella capitale, dove ormai scarseggia il carburante. Il 75 per cento della popolazione boliviana vive sotto la soglia di povertà. Le leve economiche e politiche del Paese sono completamente in mano ai bianchi, mentre il petrolio e il gas nazionali sono gestiti da consorzi di multinazionali che acquistano le materie prime a basso costo e le rivendono in Bolivia ai prezzi più alti dell¹America Latina. Lo scontento tragicamente esploso nelle ultime settimane per la questione della presunta vendita sottocosto del gas boliviano rappresenta solo la punta di un iceberg di scontento che ha spinto la popolazione a utilizzare l¹arma dello sciopero e della mobilitazione per rivendicare interessi di parte che spesso contrastano con le richieste degli altri gruppi scesi in piazza e con gli interessi del governo e dei potentati economici attivi nel Paese.[LL]
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