DUE INTERVISTE A DOM TOMAS BALDUINO su CONFLITTI NELLE CAMPAGNE E RAPPORTI CON IL GOVERNO




In due interviste (la prima a Caros Amigos, numero speciale sulla riforma
agraria, uscito a settembre e la seconda sul Jornal do Brasil del 14
settembre) Dom Tomas Balduino, presidente della Commissione Pastorale della
terra, fa il punto sulla violenza nelle campagne, sui comportamenti del
potere giudiziario e dei media, sulle prospettive di riforma agraria con il
governo Lula, sul rapporto dei movimenti con il governo, sulle occupazioni
di terre ed edifici pubblici, sugli arresti di militanti MST, sui mutamenti
del PT, ma anche su  Giovanni Paolo II e la teologia della liberazione.


Sintesi intervista Caros Amigos
Tomas Balduino denuncia che tra gennaio e giugno sono state mandate via da
insediamenti 8.492 famiglie, anche famiglie insediate da 7 anni, come è
successo in agosto a 92 famiglie del Goias (si tratta di un insediamento
all¹interno di una fazenda pignorata dalla Banca del Brasile).  Il potere
giudiziario dice Balduino sta difendendo la proprietà della terra come un
diritto assoluto senza tenere in conto la funzione sociale della terra,
garantita dalla Costituzione.
Balduino pensa che ci siano diversi insediamenti a rischio. Ipotizza che i
giudici si stiano vendicando di quella che considerano una perdita di
privilegi (in relazione alla riforma della previdenza). I dati della CPT
mostrano che ci sono 67 insediamenti, con 11.321 famiglie minacciate di
sgombero. 38 di questi insediamenti a rischio sono in Minas Gerais, Rio de
Janeiro e Espirito Santo (per un ammontare di 8.493 famiglie).
Ci sono tre forme di violenza in questo momento nelle campagne.
- La violenza dei latifondisti con le loro milizie armate che utilizzano
armi che può utilizzare solo l¹Esercito.
- La violenza della giustizia che non mostra il minimo rispetto per le vite
umane
- La violenza dei media che provoca gravi danni di fronte all¹opinione
pubblica e rende più difficile una riforma agraria di massa e di qualità
come Lula ha promesso di fare. E¹ una campagna quotidiana, un fuoco che non
si spegne
L¹impunità continua a trionfare. Rispetto ai  976 assassinati tra 1985 e
1996 ci sono in carcere solo 5 persone.
Cosa può fare di fronte a tutto ciò l¹esecutivo?
Deve mantenere il cammino costituzionale della riforma agraria, fare questa
riforma di qualità alla quale Lula si è impegnato. Non deve ripetere la
politica di Cardoso che ha deportato i senza terra (la grande maggioranza
degli insediamenti è stata fatta in Amazzonia invece che in aree con
infrastrutture dove è stato lasciato spazio all¹agrobusiness o agli svaghi
della classe media).

Oggi la situazione è difficile per l¹atteggiamento del sistema giudiziario e
dei media. I media contrariati per il cambiamento politico rappresentato dal
governo Lula sono sempre più ostili. Bisogna contrapporsi a questo, mostrare
che le occupazioni non sono contro il governo Lula ma per la necessaria
visibilità del movimento, che la riforma agraria interessa tutti i
brasiliani e non solo quelli che vivono nelle campagne.
E¹ importante che il governo mantenga la coerenza come sta facendo. Ci sono
misure che contribuiscono alla riforma agraria pacifica che la società
vuole:
- Il Piano Raccolto  che è approvato e i cui fondi stanno cominciando a
essere distribuiti (chi lavora nelle campagne riceverà il finanziamento per
il raccolto 2003/2004, cosa che fino ad ora era privilegio
dell¹agrobusiness)
- Il Piano di Emergenza per gli accampati che da un lato garantisce la cesta
basica  mentre si lavora per insediare le 120.000 famiglie accampate.  Il
governo ha parlato di insediarne 60.000, vedremo speriamo in un piano di
insediamenti soddisfacente
 Il Forum della Riforma Agraria (di cui CPT e MST fanno parte) sta
collaborando con il governo per elaborare un secondo Piano Nazionale di
Riforma Agraria (il primo fu progettato da   José Gomes, presidente dell¹
INCRA, durante il  governo Sarney, ma non fu approvato dal Congresso. La
cosa strana è che non sono stati i goiani arretrati a bocciarlo ma i
³moderni² imprenditori dell¹agrobusiness paulista. Ma stavolta il Piano
passerà e questo sarà un grande passo avanti.

 
Sintesi intervista Jornal do Brasil
- Come è cambiata la lotta dei senza terra che lei segue fin dall¹inizio?
Oggi ci sono quasi una ventina di organizzazioni con le loro caratteristiche
e bandiere. Sono d¹accordo sulla linea della riforma agraria costituzionale.
Su altre cose hanno posizioni diverse. Anche la Contag è entrata in questo
movimento. Oggi la diffusione degli accampamenti (soprattutto accampamenti
più che occupazioni) è impressionante

- E¹ possibile che i senza terra creino un partito?
Tutto può essere ma è improbabile, creare un partito indebolirebbe,
dividerebbe il movimento. Si tratta naturalmente di un movimento politico.
Cardoso accusava il MST di essere politico. In realtà è un elogio. Offensivo
è definire qualcuno apolitico e alienato.

- Il MST vuole insediare 120.000 famiglie. Il governo dice che non ha soldi.
Che succederà?
La situazione è di conflitto. Ci sono 140.000 persone accampate. Se il
governo fosse diverso, queste persone starebbero all¹opposizione. Visto che
è un governo popolare, si considerano co-responsabili e la co-responsabilità
dei movimenti popolari si chiama pressione.

- Lei pensa ancora che l¹occupazione è il metodo migliore per ottenere la
riforma agraria? 
In un paese con il latifondo in cui la terra è blindata dal potere e dal
denaro, che resta da fare ai poveri? Prima che Cardoso facesse la misura
provvisoria che punisce l¹occupazione, l¹Incra andava a negoziare con il
proprietario per vedere se la terra era improduttiva. Oggi non succede
neanche questo. Gli insediamenti che hanno avuto successo, sono stati
ottenuti con l¹occupazione, nessuno con una riforma agraria dall¹alto, per
dono del governo. Noi chiamiamo violenza le occupazioni e non chiamiamo
violenza la fame e la minaccia dei pistoleiros sugli insediamenti.

- Le invasioni di edifici pubblici o dei luoghi di pedaggio sulle strade,
sono anche queste forme democratiche di lotta?
Per chi non dispone del Jornal do Brasil né della Rete Globo, anche questo
va bene. E¹ l¹unico modo di rendere visibile l¹insoddisfazione popolare. Il
denaro  ha creato un muro che impedisce la cittadinanza. Anche alle elezioni
si elegge solo chi ha soldi. Come ha detto San Vincenzo de Paoli, senza
denaro non si fa niente, solo che il denaro sta nelle mani sbagliate.

- Ma Lula è stato elettoŠ.
C¹è stato denaro messo al posto giusto. Chi ha sostenuto questa campagna ha
indulgenza plenaria.

- Cosa pensa delle dimissioni del presidente dell¹Incra, Marcelo Resende?
Hanno chiesto la sua testa a Rossetto e lui ha preso la mannaia. Io sarei
morto ma non lo avrei fatto, non in questo modo.

- E la visita del presidente della Camera   João Paulo Cunha, a José Rainha
in prigione? 
Rainha e la moglie sono prigionieri politici. Sono stati arrestati perché
hanno osato entrare nel sacrosanto latifondo, un tempo pubblico, perché
tutta la zona di Pontal è stata "grilada". Il presidente della Camera è
stato là in seguito alla ripercussione internazionale.  Sono stato
intervistato da un giornalista tedesco che mi ha chiesto come mai nel
governo Lula vengono fatti arresti politici. E¹ il nostro sistema
giudiziario che lavora in una linea anti-riforma. Siamo in uno stato di
diritto ma  ci sono giudici che considerano banda armata il fatto di
organizzarsi come senza terra. La legge ha varie interpretazioni, ma c¹è un
elemento costante nel sistema giudiziario. La CPT ha mostrato che negli
ultimi undici anni ci sono stati 976 lavoratori rurali uccisi, compresi
adolescenti e bambini. I processi sono stati 56,  14 riguardanti i mandanti.
Di questi solo sette sono stati condannati. E due di loro sono latitanti.
Quindi su circa mille assassinati ci sono solo 5 responsabili in galera.
Questo non ha bisogno di commenti.

- Lei fa parte di due consigli dell¹attuale governo, ma fa anche critiche
dure. E¹ utile partecipare?
Si, rispettando l¹etica, bisogna usare qualsiasi strumento a servizio della
liberazione e della comunità. Io partecipo come membro della CPT. La fede
non è di una elite. E¹ la fede che ci trasforma. Il governo mi invita ed io
vado, c¹è una discussione, partecipo; una intervista, la faccio. Ho
considerazione nei confronti del governo, della vittoria popolare che ha
portato Lula al potere, al di là dei rischi.

- Quali sono i settori conservatori del governo? Il Ministro
dell¹agricoltura fa parte di questi settori?
Si e anche il presidente della Banca Centrale, Anche il PT ha cambiato
profilo, più verso il centro-sinistra, o la sinistra-centro che è il modo in
cui chiamo la sinistra che sta amoreggiando con l¹altro lato. Sarà un¹eterna
lotta durante i prossimi quattro anni. E¹ un governo conteso. L¹elite non si
rassegna per non essere più sul trono che ha occupato durante 500 anni.

- Che differenze vede tra l¹epoca di Giovanni Paolo II e i tempi del
Concilio Vaticano II? La teologia della liberazione è morta?
  La Chiesa cattolica dipende al 99,9 % dal papa. Il Papa fa parte di una
chiesa molto chiusa, clericale, maschilista, strutturata. Ha fatto una
riforma dentro la riforma. Tutto quello che tendeva a processi di
liberazione ne ha sofferto. E¹ chiaro che la teologia della liberazione ha
avuto problemi. Tuttavia possiamo dire che non proprio tutto dipende dalla
gerarchia, c¹è lo spirito di Dio che soffia dove e quando vuole. Ha una
forza viva non solo dentro la chiesa ma in tutto il mondo verso un cammino
di liberazione della donna dell¹ecologia, della terra. L¹umanità ha
acquisito una sensibilità che con o senza la Chiesa va avanti. I processi
autoritari, dominatori, vengono circoscritti.

- Che pensa dell¹aumento del potere degli evangelici?
Si tratta di eruzioni che spezzano strutture che sembravano eterne e non lo
sono. Questo non vuol dire che i loro contenuti siano giusti. Oggi i
cattolici non usano più il proselitismo. Possiamo dire che la salvezza
dell¹indio non è essere battezzato ma avere una propria organizzazione e
avere una sua maniera di celebrare che venga rispettata. Comunque è positivo
l¹aumento delle organizzazioni religiose. Ci saranno qui a Goiania nei
prossimi giorni 10.000 persone per un incontro di ³Fede e politica²,
autonomo, ecumenico, superpartitario. Perché la fede coerente con la ricerca
di una vita di pienezza, deve cercare strumenti per lavorare nel campo della
sanità, educazione, sicurezza, cittadinanza. Questo è politica, se no si
resta solo pregando.