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cosa succede in Chiapas?
- Subject: cosa succede in Chiapas?
- From: g.sensi80 at virgilio.it
- Date: Sun, 31 Aug 2003 19:01:49 +0200
vi mandiamo, se volete utilizzarlo, un comunicato/articolo sul quello che sta succedendo in Chiapas dove migliaia di zapatisti e gente di tutto il mondo si trovera' negli Altos per salutare la nascita dei governi autonomi un saluto ************************* LA ROTTURA DEL CERCHIO Continua la marcia della dignita' dei popoli zapatisti del Chiapas. In queste ore migliaia di indigeni, rappresentanti delle sette etnie esistenti in tutto lo stato, si stanno mettendo in marcia per raggiungere la regione de "Los Altos" dove i giorni 8, 9 e 10 ad Oventic, uno dei cinque Aguascalientes nati come punto d'incontro con la societa' civile, si riuniranno per festeggiare la nascita dei governi autonomi regionali. E' quanto annunciato dai comunicati che il subcomandante Marcos ha inviato al mondo nei giorni scorsi. La festa celebrera' la nascita dei "Caracoles" (chiocciole...) che assumeranno una grande importanza e significato come sedi delle "giunte di buon governo" (chiamati tali in contrasto con il malgoverno) e continueranno ad essere, come lo sono stati gli Aguascalientes, sentieri che collegano le terre in resistenza del Chiapas con tutto il mondo. E' la risposta degli zapatisti all'opposizione del governo a riconoscere i diritti dei popoli indigeni. Ed e' la controffensiva politica di questi mesi nei confronti di chi continua a non accettare le richieste rese note per la prima volta il 1 gennaio 1994. In risposta alla guerra di bassa intensita', portata avanti dal governo, dall'esercito e dai paramilitari, i municipi autonomi impugnano un grande progetto politico: l'arma della parola e dell'azione quotidiana. Un progetto di vita che ha rifiutato l'uso delle armi fin dai primi giorni del conflitto quando erano state necessarie per poter esistere e aver un peso politico dopo anni di oblio e repressione. Nonostante cio' i tre poteri dello stato, il potere esecutivo, quello legislativo e il giudiziario (la Corte Suprema), hanno definitivamente chiuso le porte all'approvazione della riforma voluta dalle 59 etnie indigene di tutto il Messico. Questa riforma e' nota come legge COCOPA ed e' nata come risposta di alcuni deputati federali di diversi partiti dopo che il governo nel 1996 si era rifiutata di attuare i primi accordi, in materia di diritti e cultura indigeni, firmati con l'EZLN dopo la mediazione della Commissione di Intermediazione (CONAI) presieduta dal Vescovo Don Samuel Ruiz. Accettare questa riforma avrebbe comportato la possibilita' per i popoli indigeni di decidere, con soggettivita' giuridica, sulle proprie terre e risorse e di amministrare secondo la loro cultura e tradizione la vita politica e sociale delle comunita'. Prospettiva che si e' scontrata con gli interessi economici e politici della classe politica e del capitale nazionale ed internazionale. Forti sono i loro appetiti sulle risorse, possibilita' turistiche, manodopera indigena e biodiversita' presenti nei territori indigeni di tutto il paese e in particolare in Chiapas. Nonostante l'immensa mobilitazione della "Marcia del colore della terra" del 2001 e l'appoggio di gran parte dell'opinione pubblica nazionale, gli zapatisti non sono riusciti ad ottenere quello che avevano richiesto, che avrebbe rappresentato un passo avanti fondamentale verso il raggiungimento di una pace degna e giusta. In questi mesi di silezio apparente, i Municipi Autonomi hanno continuato a costruire la loro forma di reistenza: l'autonomia. Cosi' il giorno 9 ad Oventic sara' celebrata la nuova tappa del processo di autonomia, cioe' la creazione di cinque giunte di buon governo territoriale, formate dai rappresentanti dei municipi autonomi in resistenza nelle varie regioni indigene del Chiapas. Oltre a gestire la costruzione dell'autonomia, secondo il metodo del "comandare obbedendo", dalla base (la comunita') attraverso i municipi fino alla regione, porteranno avanti i rapporti con la societa' civile nazionale ed internazionale. Questo permettera' anche di iniziare il processo di riequilibrio delo sviluppo dei Municipi Autonomi. In questi anni infatti alcuni territori hanno potuto svilupparsi maggiormente grazie anche alle diverse possibilita' legate al maggior o minore aiuto ricevuto da chi, dall'esterno, appoggia la lotta degli zapatisti. Le giunte di buongoverno decideranno che tipo di solidarieta' ricevere. Il subcomandante, che ha annunciato di essere temporanamente portavoce non solo dell'EZLN ma anche dei Municipi Autonomi, ha dichiarato che nei territori zapatisti non saranno piu' permesse quelle forme di solidarieta' che non rispettano le necessita', la dignita' e la lotta delle comunita' indigene: l'invio di aiuti materiali "scarti inutilizzabili del mondo ricco" cosi' come il paternalismo di alcune organizzazioni internazionali e ONG che pretendono di imporre i progetti e le loro forme e modi di realizzazione. "Chi appoggia le comunita' - ha scritto il "sup" - non contribuisce solo al miglioramento economico ma appoggia un progetto molto piu' pregnante: la costruzione di un nuovo mondo che contenga molti mondi, dove l'elemosina si trova solo nei romanzi di fantascienza". Un aspetto importante che coinvolge tutti i gruppi e le ONG solidali con gli zapatisti del Chiapas ma che interroga anche tutti coloro che danno un contributo al miglioramento delle condizioni materiali e alla lotta e dignita' contro la globalizzazione che saccheggia e schiavizza. La delegazione di Mani Tese in Chiapas, formata da 20 studenti e lavoratori provenienti da varie citta' d'Italia, partecipera' all'evento di Oventic. L'associazione Mani Tese appoggia da diversi anni i progetti dei municipi autonomi in resistenza condividendo il loro cammino verso l'autonomia, che attua in maniera unilaterale gli accordi di pace di San Andres contro la volonta' belligerante del governo. L'impegno mondiale per la pace e per i diritti dell'uomo passa dalle montagne del sudest del Messico. In questo luogo, simbolo del movimento per l'alternativa al neoliberismo, si gioca una tappa fondamentale della lotta per un mondo diverso. Invitiamo la societa' civile in tutte le sue espressioni e gli enti locali italiani ad informarsi ed informare sull'autonomia degli zapatisti ed appoggiarla politicamente e concretamente. DELEGAZIONE IN CHIAPAS DI MANI TESE
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