dal FrayBa: Bollettino n.1 - tradotto in italiano



Brigate Civili di Osservazione per la Pace ed i Diritti Umani
A TUTTE LE ORGANIZAZIONI IMPEGNATE NEL PROCESO DI PACE IN CHIAPAS, IN
MESSICO E NEL MONDO
Compagni:
un saludo dal Centro per i Diritti Umani Fray Bartolomé de las Casas.
Vi stiamo mandando un bollettino che abbiamo elaborato come commissione di
Solidarietà: è un compendio di informazioni, di rapporti di osservatori,
denunce delle comunità e diari locali e nazionali. Vuole informare le
organizzazioni solidali col Chiapas sui fatti rilevanti che avvengono nello
stato.
Rispondendo alla richiesta di differenti organizzazioni di avere un poco più
d'informazione attualizzata, questo è il primo numero che comprende da
gennaio a giugno del 2003 e cercheremo di fare in modo che successivamente i
prossimi numeri ci siano almeno ogni due mesi.
Dato che il nome che gli abbiamo dato non è molto creativo, se avete
suggerimenti non aspettate a inviarli e gradiremo qualsiasi tipo di
commento.
Attentamente
Rosy Rodriguez
Centro dei Diritti Umani Fray Bartolome de Las Casas, A. C.
Tel: (967) 6783548 - 6787395 - 6787396 Fax: (967) 6783551

CHIAPAS
Bollettino N. 1: BriCO

GENNAIO - GIUGNO 2003
Il Bollettino BRICO è un mezzo informativo diretto alle organizzazioni
solidali col Chiapas. L'informazione qui contenuta proviene dai rapporti
degli osservatori civili che hanno visitato le comunità durante il primo
semestre di quest'anno, dalle denunce pubbliche che emettono le comunità e
da vari mezzi di comunicazione locali e nazionali come: La Jornada, Expreso
Chiapas, La Foja Coleta, Cuarto Poder, Proceso Noticia, Diario Oficial così
come altri documenti elaborati dal Centro dei Diritti Umani Fray Bartolomé
de Las Casas.

SULLE BriCO
Durante il primo semestre di questo anno si è registrata la partecipazione
di 208 osservatori civili in delegazione di 64 organizzazioni solidali di 15
paesi che hanno visitato 25 comunità nello stato del Chiapas.

GENNAIO
20.000 ZAPATISTI IN SAN CRISTÓBAL
L'anno nuovo è iniziato con una grande mobilitazione degli zapatisti: il
primo gennaio 20.000 zapatisti hanno partecipato alla manifestazione
pacifica più grande dell'EZLN. Con la manifestazione, il comando ha rotto il
silenzio che aveva mantenuto per quasi due anni per fare un appello ai
Popoli Indios del Messico a formare municipi autonomi e a resistere; alle
donne "...che si organizzino perché tutte noi unite possiamo difendere i
nostri diritti e anche otteniamo uguaglianza". Hanno anche parlato ai
giovani invitandoli "...a formarsi nelle lotte ed a costruire uno spazio
dove possiamo esercitare le nostre culture, la nostra libera determinazione
per portare così aventi la nostra autonomia siamo dove siamo e che siano più
ribelli e degni nella loro lotta" (...).
Altre parole le hanno pronunciate per tutti i popoli del mondo che lottano
per la loro liberazione, "per tutti e tutte quelli che lottiamo per la
giustizia la democrazia e la libertà in tutto il mondo... continuiamo a
lottare con la parola autentica. Così continueremo fino che a tutti uniti
riusciamo a conquistare un luogo per tutti nella vita della umanità".

SGOMBERI E PROFUGHI
Riserva della Biosfera dei Montes Azules (RBMA) - Comunità Lucio Cabañas
Nel dicembre scorso, dopo sei mesi di relativa calma, è arrivata la notizia
di sgombero da parte del governo alla comunità "Lucio Cabañas" ubicata nei
Montes Azules. La posizione del governo federale e statale di esigere
urgentemente lo sgombero di comunità indigeni ubicate dentro alla RBMA, con
il pretesto di implementare politiche ecologiche, disconosce le ragioni
strutturali che hanno portato centinaia di famiglie a dover cercare un'
alternativa di vita dentro la riserva. Vulnera pure il diritto di decidere
sopra il proprio territorio e il diritto a prendere nelle proprie mani la
problematica ecologica, come lo stabilisce il Trattato 169 della OIT. E più
grave ancora è la pretesa governativa di ignorare le cause del conflitto
ancora vigente con l'EZLN. Questa situazione non si può vedere in modo
isolata. C'è che vedere anche le intenzioni macroeconomiche del governo
messicano e gli interessi delle grandi transnazionali.

I negoziati che sono terminati con lo sgombero della comunità "Lucio
Cabañas" sono stati portati avanti dal titolare della Procura Federale di
Protezione al Ambiente (PROFEPA), José Ignacio Campillo García, che il 19
dicembre è arrivato ad un accordo con 5 famiglie choles, chiedendo la loro
uscita dalla riserva con la promessa di intercedere perché si ritirassero
cinque denunce contro di loro presentate dalla PROFEPA e dai lacandoni alla
PGR. I choles avevano chiesto per ogni famiglia della comunità 20 ettari di
terre fertili. Dopo lo sgombero sono stati ospitati in un ostello temporale
in Comitán, lì i funzionari della Profeta hanno promesso loro di riubicarli
su terre del municipio di Palenque. Però sono passati più di cinque mesi,
durante i quali sono addirittura nati due bebè, e la promessa non è stata
mai rispettata. "Ci hanno ingannato varie volte, ed abbiamo già sopportato
troppo e adesso ce ne andiamo. Ci hanno detto che ci compravano della terra.
Ci siamo pentiti di essercene andati dai Montes Azules, perché è stato un
inganno." Per rimediare alla loro situazione 27 indigeni componenti della
comunità "Lucio Cabañas" a fine maggio, con le loro sole risorse hanno
deciso ritornare alla zona della RBMA, spiegando che "...in vista della
cattiva volontà politica governativa per riubicarci e non contando con il
denaro necessario per acquistare terre, il governo non ci lascia altra
strada che tornare ai Montes Azules".

Cercando di far fronte agli sgomberi le comunità zapatisti che abitano nella
zona hanno dichiarato che non accetteranno uno sgombero "pacifico", come
pretende il governo, e la stessa posizione è stata assunta dall'
organizzazione ARIC - ID (Associazione Rurale di Interesse Collettivo
Indipendente e Democratica) e da altre organizzazioni della zona.
Nella nostra pagina web: www.laneta.apc.org/cdhbcasas/ c'è altra
informazione ancora sulla storia e sugli sviluppi del conflitto nei Montes
Azules.

CALENDARIO della RESISTENZA
Il subcomandante Marcos ha scritto una serie di comunicati: uno per ogni
mese dell'anno e per ogni stato della repubblica Messicana. Quelli del
primo semestre parlano in gennaio di Oaxaca, in febbraio di Puebla, in
marzo di Veracruz, aprile è assegnato allo stato di Tlaxcala e maggio ad
Hidalgo. Sono disponibili sulla pagina web: www.chiapas.indymedia.org

SETTE MORTI IN CHAMULA
Il giorno 26 gennaio, nella località Tres Cruces, sono morte due persone in
una imboscata e tre altre sono state ferite. Le vittime sono stati sepolte
affrettatamente, nel capoluogo municipale senza realizzare le autopsie
previste dalla legge. I sopravvissuti all'attacco hanno dichiarato che non
hanno potuto identificare i loro aggressori. I familiari degli uccisi e
autorità della comunità di San Juan Chamula, tutti tradizionalisti, di
militanza priista hanno minacciato: "...se continuano le deficienze dei
nostri funzionari pubblici, il popolo sarà costretto ad utilizzare la legge
del Taglione, e ci sarebbe, purtroppo, un secondo Acteal". Per questa
ragione, questo Centro dei Diritti Umani dice che la minaccia è preoccupante
per il contesto di impunità che si vive in questo Municipio. Il 28 gennaio,
circa alle 6 è stato realizzato un operativo nel quali sono intervenuti più
di 100 membri della Polizia ed ha lasciato dietro di sé un saldo di 5
persone morte - 3 indigeni e 2 poliziotti - oltre a sei feriti. Quell'
operativo, ha violato i principi di base dell'ONU sull'impiego della forza e
delle armi da fuoco, dato che i funzionari incaricati di far rispettare la
legge hanno usato la forza in modo sproporzionato, hanno fatto perquisizioni
rubando averi. Cinque indigeni sono stati catturati, uno di loro minorenne.
Secondo le dichiarazioni degli arrestati sono stati trascinati in modo
violento fuori dalle case, trasportati con gli occhi bendati in luoghi
sconosciuti e poi sono rimasti incomunicati per varie ore. Secondo le
testimonianze degli abitanti di Tres Cruces raccolte da questo Centro, in
quell'operativo hanno anche partecipato mayoles (autorità tradizionali)
incappucciati e vestiti da civili, così come alcuni elementi della polizia
Settoriale e dell'Agenzia Statale d'Investigazioni, che andavano armati. Si
sono verificate anche anomalie nel processo giudiziario, dato che due di
questi arrestati non hanno avuto assistenza legale: nemmeno l'avvocato d'
ufficio ed un traduttore per poter rendere le loro dichiarazioni. Più tardi,
il Procuratore di Giustizia dello stato ha affermato all'opinione pubblica
che tutti gli arrestati si erano dichiarati colpevoli, tutto falso dato che
questo Centro ha assistito nella difesa due indigeni tzotzil che hanno detto
d'essere innocenti. Attualmente, gli arrestati sono reclusi in Tuxtla
Gutiérrez, nel carcere di Cerro Hueco e il minorenne in "Villa Crisol",
mentre si sta terminando di trovare le prove per arrivare alla sentenza.

- OCOSINGO: Divisione - PATRIA NUEVA E MOISÉS GANDHI
La situazione nelle comunità di Patria Nueva e Moisés Gandhi è tesa, secondo
le relazioni degli osservatori. Patria Nueva è una comunità divisa tra
membri dell'organizzazione contadina ORCAO e basi d'appoggio zapatiste. Le
divergenze si sono accentuate per l'insistenza nell'implementare il
Programma di Certificazione dei Diritti Ejidali e di Titolazione di
Appezzamenti (PROCEDE), programma che vuole individualizzare i diritti senza
tener conto della proprietà ejidale delle comunità indigene. Alla fine di
gennaio, in Moisés Gandhi, comunità zapatista con un problema similare al
precedente e ubicata nella stessa zona, gli osservatori civili hanno
riportato che membri dell'ORCAO hanno sequestrato un militante zapatista, l'
hanno picchiato, drogato e interrogato. Il quotidiano Cuarto Poder ha
riportato arresti da parte delle due parti, zapatisti e ORCAO, detenuti che
poi si sono scambiati.

TURISTI SUL TORRENTE JATATÉ
Nella comunità di Emiliano Zapata, Municipio Autonomo di San Manuel, si è
registrato un incidente con alcuni turisti il giorno 22 gennaio. Secondo la
relazione degli osservatori, un gruppo di 13 turisti si trovava nei dintorni
del torrente Jataté, gli abitanti - zapatisti - pensarono che stesso
effettuando rilevazioni per il Piano Puebla Panama e li hanno portati fuori
del torrente. Inoltre, hanno confiscato e distrutto la marijuana e una
bottiglia di tequila che uno dei turisti aveva con sè. Giorni dopo l'
incidente, veicoli militari sono passati con più frequenza di prima portando
bandiere rosse e, due giorni dopo, portavano una banderuola gialla che
diceva "siamo disposti alla guerra".

VENUSTIANO CARRANZA
Il 21 gennaio componenti dell'Organizzazione Contadina Emiliano Zapata
(OCEZ) di Venustiano Carranza, occuparono le installazioni del Palazzo di
Governo per protestare contro l'inadempienza alle loro richieste agrarie. I
quasi 800 contadini profughi della Casa del Popolo di quel municipio,
appartenenti alla OCEZ, ha richiesto la regolazione dell'appartenenza della
terra. E pratiche similari dal 1995, sono pendenti nelle comunità San José
La Grandeza II e III sezione, Guadalupe La Cuchilla e Guadalupe Chitamar, di
Venustiano Carranza, così come in San Caralampio, Nuevo Paraíso, Benito
Juárez e San José La Grandeza, di Amatenango del Valle. Villaggi in cui non
si è arrivati a nessun accordo con i proprietari, nonostante che dal 2002,
ci sia una commissione speciale di intermediari per negoziare. I componenti
della OCEZ hanno richiesto pure il pagamento di un sussidio per la
produzione del mais.

FEBBRAIO
INCONTRO NAZIONALE CONTRO PROCEDE E PROCECOM
Il 5 e 6 febbraio in San Felipe Ecatepec, Chiapas, si sono riuniti
organizzazioni indigene, contadine e sociali, autorità e membri di ejidi e
comunità provenienti dagli stati di Oaxaca, Querétaro, Puebla, Jalisco,
Distretto Federale, Tabasco, Veracruz, Guerrero e Chiapas, appartenenti alle
etnie: Ch'ol, Nahuatl, Tepehua, Tsotsil, Chontal, Otomí, Tojolabal,
Zapoteco, Mam, Popoluca, Tzeltal, Zoque e Mixe, per analizzare le
ripercussioni dei programmi per la Certificazione dei Diritti Ejidali e
Comunali (PROCEDE e PROCECOM) nelle comunità indigene e contadine.

La Procura Agraria non ha attuato conforme alla legge offrendo questi
programmi alle comunità o agli ejidi dato che ha avuto un atteggiamento
intimidante, minaccioso, aggressivo e prepotente, e addirittura bugiardo e
condizionante nel 70% dei casi studiati. Nel 60% dei casi esposti durante l'
incontro hanno minacciato di togliere programmi d'appoggio, crediti e
tramiti agrari. Nel 53% dei casi il PROCEDE e il PROCECOM hanno causato
divisioni in ejidi e/o comunità. La maggioranza non è riuscita ad ottenere
una certezza giuridica sulla proprietà delle loro terre anche dopo del
passaggio di PROCEDE o PROCECOM, con cui si dimostra che la principale scusa
del governo per implementare questi programmi da dieci anni a questa parte,
non è reale e che fa parte di una politica neoliberale che risponde più alle
intenzioni delle imprese transnazionali che agli interessi di indigeni e
contadini messicani.

Ci si è accordati per l'Autonomia e per lottare per il rispetto degli
"Accordi di San Andrés", specialmente per il diritto alla libera
determinazione ed al territorio, portando avanti la resistenza politica e
culturale a PROCEDE e PROCECOM, così come rivendicando i diritti della donna
contadina e indigena alla terra e per non permettere che il governo
condizioni in qualche modo tramite l'accettazione dei programmi, visto che è
illegale. Allo stesso modo, hanno deciso di lottare perché si recuperi lo
spirito originale dell'Articolo 27 della Costituzione Politica per la
difesa, la protezione ed il recupero della proprietà sociale e collettiva
della terra.

PRESENZA ED OSTILITÀ MILITARI
Ocosingo - Municipio Francisco Gómez - Ibarra. Secondo quanto esposto dalla
comunità di Ibarra, il 5 febbraio sono entrati due soldati vestiti da civili
alle 10 di mattina, approfittando che quasi tutta la popolazione si trovava
nella comunità di Santa Rosa per una celebrazione religiosa, e solo sette
persone si trovavano in Ibarra. Alle quattro del pomeriggio sono arrivati
altri 30 soldati armati, però di fronte alla presenza e all'insistenza dei
pochi abitanti che hanno chiesto la ragione della loro presenza se ne sono
andati. Adesso stanno pattugliando vicino alla comunità e, nella notte del
16 febbraio, sono entrati altre tre persone straniere nella comunità.

OCOSINGO - RANCHO ESMERALDA - ECOTURISMO?
L'ARIC Indipendente e Democratica denuncia il 9 dicembre la presenza, da
novembre, di una spedizione di "presunti gringos" che sono stati incrociati
nella Selva Lacandona a bordo di 22 jeep con matricola statunitense, che si
fermavano in varie comunità per "esplorare", fare foto, realizzare
misurazioni topografiche e spedizioni subacquee nelle lagune dei Montes
Azules. Nel loro percorso, il gruppo ha passato vari giorni nel Rancho La
Esmeralda, nelle vicinanze di Ocosingo.

Decine di indigeni tzeltales e tzotziles, legati all'Organizzazione dei
Coltivatori di Caffè di Ocosingo (ORCAO) ed all'Esercito Zapatista di
Liberazione Nazionale (EZLN) hanno occupato il 28 febbraio, il rancho La
Esmeralda proprietà del coppia statunitense Glenn Wersh e Ellen Jones. Il
rancho di 11 ettari funzionava da vari anni come albergo ecoturistico.
Secondo Ellen Jones, circa 150 indigeni con machete sono entrati nel rancho
dove c'erano solo due impiegati che non hanno opposto resistenza e hanno
consegnato le chiavi delle installazioni. Glenn Wersh ha presentato una
denuncia negli uffici della Procura Generale di Giustizia dello stato (PGJE)
in Ocosingo contro gli indigeni di Nueva Jerusalén, che considera
responsabili dell'occupazione del rancho. Il caso è venuto fuori
pubblicamente quando il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha chiesto
ai turisti USA di far attenzione se visitavano il Chiapas, perché "ci sono
stati recentemente incidenti perturbatori con violenza e minacce di violenza
contro stranieri e stabilimenti che si occupano dei turisti stranieri in
aree remote".

Due settimane più tardi i statunitensi padroni di La Esmeralda hanno
iniziato a chiedere al governo statale circa 5 milioni di pesos come
indennizzo per la presunta spogliazione di cui sono stati oggetto da parte
di indigeni del municipio autonomo zapatista Primero de Enero, che hanno
occupato lo stabilimento in protesta contro le pratiche militari che
effettuavano gli ospiti del luogo ubicato a pochi metri dalla loro comunità.
Questo è quanto ha reso noto il governatore Pablo Salazar, che inoltre ha
affermato che gli indigeni di Ocosingo che sono entrati nel rancho della
coppia Wersh hanno avuto riunioni con la Segreteria di Governo, l'ambasciata
degli Stati Uniti, ma non si è arrivati ad una conclusione. È anche
intervenuto nella situazione Luis H. Alvarez, coordinatore per il dialogo e
il negoziato in Chiapas.

MARZO
LAS MARGARITAS - Guadalupe Tepeyac -
Nella prima settimana di marzo abitanti della comunità zapatista di
Guadalupe Tepeyac, appartenente al municipio autonomo di San Pedro
Michoacán, hanno accusato di negligenza ed hanno richiesto la destituzione
di David Huitrón Vértiz, direttore dell'ospedale dell'Istituto Messicano d'
Assicurazione Sociale (IMSS) ubicato qui. Hanno pure richiesto un indennizzo
di 10 mila pesos por aver provocato un'ostruzione uretrale a un'indigena
tojolabal a conseguenza di un intervento chirurgico praticato da Huitrón
Vértiz. Il direttore ha lasciato l'incarico e Guillermo Vilchis Torres,
nominato al suo posto, è anche stato messo in discussione perché ha
soppiantato le autorità di Guadalupe Tepeyac sollecitando al governo
municipale di Las Margaritas un aiuto economica per, si presume,
"ricostruire" la comunità zapatista che avrebbe stato danneggiata dai forti
venti che hanno percorso il Chiapas durante il mese. Gli indigeni
considerano che questo costituisce "una violazione ai diritti della
comunità" e che l'ospedale non adempie alle sue funzioni ma si dedica a
sviluppare l'antiguerriglia.

OSTILITÀ MILITARI, PIÙ LEGNA AL FUOCO (OCOSINGO)
Il 25 marzo le autorità autonome del Municipio Autonomo di San Manuel hanno
denunciato l'aumento dei pattugliamenti, per terra e per aria, oltre alle
incursioni da parte dell'Esercito Messicano nelle comunità zapatiste durante
tutto il mese di marzo. Si denunciano pattugliamenti di camion e soldati
dell'Esercito messicano durante i primi 16 giorni di marzo lungo la strada
che porta dall'ejido Las Tácitas a Nuevas Tácitas e tra i terreni di quei
due ejidi. I soldati spiegavano che la loro missione era quella di spegnere
incendi, però gli incendi erano già stati controllati dalla gente delle
comunità oltre ad essere distanti dalla zona dove si è registrata la
presenza militare. Anche se solo il municipio autonomo San Manuel ha fatto
denuncia pubblica dei fatti, i nuovi posti di blocco, i sorvoli ed i
movimenti castrensi danneggiano comunità di Francisco Gómez, Ricardo Flores
Magón, San Pedro de Michoacán, Tierra y Libertad, Emiliano Zapata, Libertad
de Los Pueblos Maya e altri municipi in ribellione. Simultaneamente con l'
inizio dell'invasione statunitense in Iraq, il 19 marzo decine di pattuglie
militari hanno percorso diverse regioni della selva Lacandona, tanto lungo i
sentieri di frontiera che nelle vallate di Ocosingo e Las Margaritas e
addirittura Huixtán, Amatenango e Rancho Nuevo vicino a questa città.

NUOVA COMMIsSIONE IN MATERIA DI DIRITTI UMANI
In Marzo si crea con carattere permanente la Commissione di Politica
Governativa in Materia di Diritti Umani, che avrà per oggetto di coordinare
le azioni che portino avanti, a livello nazionale e internazionale, le
diverse dipendenze e entità dell'Amministrazione Pubblica Federale in
materia di politica di diritti umani, con il fine di rafforzare la
promozione e difesa di questi diritti. La Commissione sarà composta dalla
Segreteria di Governo, che la presiederà, la Segreteria di Relazioni Estere
che avrà la Vicepresidenza ed i titolari delle segreterie di Difesa
Nazionale, della Marina, di Sicurezza Pubblica, di Educazione Pubblica, di
Sviluppo Sociale, di Salute, di Medio Ambiente e delle Risorse Naturali. La
Commissione avrà come invitati permanenti la Procura Generale della
Repubblica, la Segreteria delle Finanze e di Credito Pubblico, la
Commissione Nazionale dei Diritti Umani, così come i rappresentanti dell'
Istituto Messicano dell'Assicurazione Sociale, l'Istituto di Sicurezza e
Servizi Sociali dei Lavoratori dello stato, l'Istituto Nazionale delle Donne
e l'Istituto Nazionale Indigenista, che interverranno nelle sessioni con
voce però senza diritto al voto. Attraverso al suo Presidente, la
Commissione potrà invitare a partecipare alle sue sessioni con voce però
senza diritto al voto rappresentanti di altre dipendenze o entità della
Amministrazione Pubblica Federale, che dovranno assistere qualora siano
convocate. Potrà pure invitare rappresentanti del Potere Legislativo, del
Potere Giudiziario, di organismi costituzionali autonomi, dei governi delle
entità federative, organizzazioni della società civile ed altre
organizzazioni di carattere privato, quando le problematiche da trattare lo
richiedano. I membri della Commissione saranno i titolari delle dipendenze
dell'Amministrazione Pubblica Federale o bene dovranno avere un rango non
inferiore a quello di sottosegretario o capo di unità, ed in caso
straordinario potranno designare come rispettivi supplenti altri che
dovranno avere un livello superiore o equivalente a quello di Direttore
Generale.

APRILE
DOLORE PER LA MORTE DEL LEADER INDIGENO PORFIRIO ENCINO
Il 2 aprile centinaia di indigeni, contadini e funzionari con alla testa il
governatore del Chiapas, Pablo Salazar Mendiguchía, hanno reso omaggio in
San Cristóbal de Las Casas a Porfirio Encino Hernández, che è stato
segretario di Pueblos Indios in quella entità ed è morto il 29 marzo quando
è caduto l'aeroplano sul quale viaggiava con altre quattro persone. Salazar
Mendiguchía ha dichiarato giorno di lutto per la disgrazia. Il vescovo di
San Cristóbal, Felipe Arizmendi Esquivel, ha officiato una messa dove ha
parlato del lavoro di Encino Hernández. Alle esequie si sono recati Salazar
Mendiguchía, componenti del suo gabinetto, sindaci e funzionari municipali,
così come dirigenti indigeni e contadini, però soprattutto centinaia di
amici e componenti dell'Associazione Rurale d'Interesse Collettivo
Indipendente e Democratica (ARIC-ID), della quale Encino Hernández è stato
varie volte dirigente.

LA TORTURA IN CHIAPAS
Il 2 aprile è stato presentata da questo Centro la relazione speciale "La
tortura in Chiapas", che ribadisce che "non c'è una cultura di prevenzione,
denuncia né castigo della tortura da parte delle autorità incaricate di
sradicarla; al contrario, le loro azioni ed omissioni hanno come conseguenza
il fatto che persista la pratica nello stato come grave violazione ai
diritti umani dei cittadini e come esercizio quotidiano nella persecuzione
dei reati". La relazione precisa che i 12 casi di tortura che ha documentato
tra dicembre del 2001 e lo stesso mese del 2002 sono successi nei municipi
di Tapilula (tre casi), San Cristóbal de Las Casas (tre), Simojovel (due),
Ocosingo, Pantelhó, Teopisca, Pantepec e Sitalá (uno ognuno). In quei fatti
hanno partecipato poliziotti municipali, la Agenzia Statale di
Investigazioni ed agenti del Ministero Pubblico, che si sono resi
responsabili di colpi, ferite, lesioni, asfissia, soffocazione, posizioni
forzate, privazioni, immobilizzazione, incomunicazione, isolamento, minacce,
umiliazioni, minacce, fastidio sessuale, minacce di morte, simulazione di
assassinio "e maltrattamenti in generale". Nei casi di tortura esiste la
tendenza in generale a pensare che sia applicabile a detenuti politici o a
quelle persone che si trovano implicate nella politica, in gruppi di
resistenza o di opposizione, contrari allo stato", però i delinquenti
comuni, soprattutto quelli accusati di delitti gravi, "sono sovente vittime
di tortura e di altri trattamenti crudeli e inumani o degradanti". Il Centro
Fray Bartolomé de Las Casas aggiunge che "nonostante nell'ambito statale e
nazionale esistano leggi per prevenire e sanzionare questa pratica, sono
sconosciute o non sono applicate dalle autorità preposte all'inchiesta, così
come dagli incaricati della procura e dell'amministrazione della giustizia".

PER ARIA, L'OSTILITÀ MILITARE NELLO STATO
Agli inizi di aprile ci è stato un forte incremento dei pattugliamenti aerei
e terrestri dell'Esercito federale nella suddetta 'zona di conflitto', con
nuovi accampamenti e posti di blocco e perquisizione ai bordi di strade e di
sentieri che attraversano i municipi autonomi zapatisti. È evidente che si
allontanano sempre di più le promesse e gli impegni iniziali del governo di
Vicente Fox con le comunità ribelli. Sotto il pretesto di una "Operazione
Sentinella" per "sorvegliare" le nostre frontiere, la militarizzazione si
rafforza. Il 2 aprile in un comunicato, il subcomandante Marcos ha parlato
degli aerei della "Operazione Sentinella" sopra le teste degli zapatisti.
Una settimana prima era stata resa nota la denuncia delle autorità autonome
di San Manuel. Nella vallata di Las Tazas, tra Avellanal e Península, si
sono registrati pattugliamenti ed incursioni militari con una frequenza
allarmante. Nei crocicchi e nei villaggi di La Estrella, Pamalá, Ejido San
Luis e Tacitas, i posti di blocco e perquisizione "volanti" sono stati
convertiti in accampamenti provvisori, in San Antonio La Victoria, 60
effettivi dell'Esercito sono rimasti per vari giorni in terre ejidali. I
pattugliamenti, gli interrogatori e le revisioni esaustive dei passanti
(tanto contadini a piedi come passeggeri sui carri) si registrano in diversi
luoghi, molti dei quali piuttosto lontani dalla frontiera, come l'ejido San
Miguel nella vallata di Patihuitz, o i capoluoghi municipali di Huixtán e
Amatenango, e le comunità nella vallata di Las Tazas come Miguel Hidalgo,
Benito Juárez, Nueva Tacitas, Emiliano Zapata, San Marcos e Francisco Villa.

È stato riportato che sabato 5 aprile alle 6 della sera, sono entrati circa
14 soldati che venivano dal Rio Corozal e presumibilmente andavano a Santo
Tomás però hanno perso il cammino e chiedevano acqua. Hanno attraversato
tutto il villaggio fino al campo di futbol, sono saliti ad un campo di
caffè, sono scesi di nuovo al campo di futbol e lì si sono rimasti per circa
45 minuti nella comunità. La maggioranza degli abitanti era in una riunione
a due ore dalla comunità di Rosario Rio Bianco. Dato che era la prima volta
che arrivavano dei militari, le donne si sono spaventate molto, però dopo è
scoppiata la rabbia e le donne hanno preso dei bastoni ed hanno fatto
scappare i militari, gridando dietro loro ed insultandoli. La comunità ha
comunicato che poco tempo fa erano arrivati alcuni gringos che volevano
misurare il terreno. Gli zapatisti lo hanno impedito però i priisti hanno
fornito loro le informazioni che volevano.

VENUSTIANO CARRANZA
L'11 aprile membri dell'Organizzazione Contadina Emiliano Zapata (OCEZ) di
Venustiano Carranza hanno occupato cinque poderi ubicati in questo stesso
municipio della regione centro, beneficiando 150 famiglie che non hanno mai
posseduto terre. L'occupazione di queste terre, che in totale arrivano alla
cifra di circa 350 ettari, è avvenuta tra il 9 e il 10 di aprile, in
occasione del 84 anniversario della morte del generale Emiliano Zapata,
leader contadino che durante la rivoluzione messicana favorì il recupero di
terre in Messico. Il portavoce della OCEZ, Ricardo Magdaleno ha informato
che contadini della comunità Guadalupe La Cuchilla hanno occupato il terreno
Concepción e El Huerto, di circa 200 ettari; il gruppo di Nuevo San José ha
recuperato il terreno El Corralito, con estensione di 80 ettari. Gli
abitanti di Nuevo Ixtapilla hanno pure recuperato le terre di San Antonio e
Rio Grande, così come il terreno San Ignacio, tutti ubicati in Venustiano
Carranza. Ha spiegato che questa azione dei contadini che compongono la OCEZ
si deve al fallimento dei negoziati e dei dialoghi che hanno sostenuto con
funzionari della sezione agraria dei governi federale e statale da due anni
a questa parte.

SGOMBERI NEI MONTES AZULES
Durante il mese di aprile la situazione degli sgombero nella Riserva della
Biosfera dei Montes Azules (RBMA) si acutizza. Il 12 aprile un gruppo di
Lacandoni, che portavano armi da fuoco, sono arrivati fino alla comunità
Nuevo San Rafael con funzionari federali della Segreteria di Medio Ambiente
e Risorse Naturali Semarnat, della Commissione Nazionale delle Aree Naturali
Protette e della Procura Federale di Protezione all'Ambiente Profepa, per
esigere lo sgombero di quelle terre dato che al contrario avrebbero usato la
violenza. Differenti organizzazioni civili erano presenti nella zona ed il
25 aprile su richiesta delle comunità, si sono installati due Accampamenti
Civili per la Pace nelle comunità di Nuevo San Isidro e Nuevo San Rafael. Il
27 aprile i lacandoni sono tornati in compagnia dei funzionari pubblici però
di fronte alla presenza continua degli osservatori le minacce si sono
fermate. Adesso ci sono pattugliamenti della Marina lungo il torrente
Lacantún e regna una tesa calma dato che recentemente si è installato un
nuovo accampamento militare a 10 minuti da Nuevo San Isidro.

CHENALHÓ
In aprile rappresentanti dell'organizzazione della società civile Las Abejas
hanno denunciato l'incremento dell'insicurezza nel municipio di Chenalhó,
dato che è frequente ascoltare spari ed hanno osservato traffico illegale di
armi vicino a varie comunità di questo luogo, "dimostrando con ciò che la
situazione sta diventando pericolosa e molto insicura per gli abitanti del
luogo e viola anche l'Accordo di Rispetto Mutuo", firmato lo scorso 24
agosto 2001 tra Las Abejas e il Municipio. Las Abejas segnalano che il
Municipio di Chenalhó ha dimostrato una mancanza di volontà a risolvere i
problemi che ancora persistono, come è il caso dell'uso e del traffico d'
armi, dato che le autorità municipali di Chenalhó, di filiazione priista,
sanno chi sono coloro che vendono armi in questo luogo ma non sono
intervenute e si sono rifiutate di castigare i responsabili.

MAGGIO
OLGA ISABEL
Il 1° Maggio è stato reso noto un comunicato dei municipi autonomi in
ribellione 17 de Noviembre, Ernesto Che Guevara, Lucio Cabañas, Miguel
Hidalgo, Olga Isabel, Primero de Enero, Vicente Guerrero che denunciava
aggressioni da parte delle autorità di Chilón dato che stanno costruendo con
la forza una strada sulle terre del municipio Olga Isabel. Denunciano
inoltre arresti arbitrari e lesioni da parte dei poliziotti municipali di
Chilón che in fatti differenti hanno fermato due persone e ferito altre tre.

PER FAR TACERE LE ARMI PARLIAMO COME POPOLI
Circa 1000 partecipanti di 35 paesi di tutta l'America e del mondo, si sono
dati appuntamento a San Cristóbal de Las Casas dal 6 al 9 maggio durante il
PRIMO INCONTRO EMISFERICO di FRONTE alla MILITARIZZAZIONE, uno spazio per
scambiare idee e esperienze su come hanno vissuto i loro popoli e comunità
la militarizzazione, i problemi che hanno dovuto affrontare per la presenza
dell'Esercito e con la guerra contro l'Iraq.

L'evento ha contato con la partecipazione di personalità come Carlos Fazio,
Adolfo Pérez Esquivel, Premio Nobel della Pace nel 1980, Carlos Montemayor,
José Francisco Gallardo, ecc. Le Gli argomenti in discussione erano:
1. Risorse strategiche, modello economico e la sua relazione con le Forze
Armate
2. Organizzazioni Multilaterale di difesa, Unione Europea e Stati Uniti
3. Occupazioni militari e diritti umani. Si sono ascoltate pure le
esperienze e le voci dei rifugiati guatemaltechi e centroamericani, delle
donne portoricane che abitano in Vieques, di rappresentanti del movimento
sindacale colombiano, dell'Ambasciatore dello stato Palestinese e di molti
altri ancora che hanno dato la loro testimonianza valorosa. Tutte le
conferenze e le esperienze dell'incontro, così come una gran quantità di
materiale fotografico e statistico sono disponibili sulla pagina web:
www.desmilitarizacion.org

NUOVO ACCAMPAMENTO
Di fronte alla costante presenza ed alle minacce tanto di gruppi
paramilitari come di membri dell'Esercito, le autorità del Municipio
Autonomo San Manuel hanno sollecitato a questo Centro dei Diritti Umani l'
installazione di un accampamento civile per la pace in San Pedro, comunità
vicina a Ocosingo abitata da 50 famiglie tzeltales e tzotziles. Secondo il
rapporto dei primi osservatori ogni giorno passano 12 camion dell'Esercito
Federale Messicano con 40 soldati in ognuno, in pattugliamento.

DENUNCE E OSTILITÀ
Le autorità autonome di Miguel Hidalgo in un comunicato del 11 maggio
denunciano come aggressori il gruppo Los Cholos (Puñales) e un gruppo di 72
membri della OCEZ che il 10 maggio hanno causato danni materiali e lesioni a
varie persone nel municipio di Santa Rosalía. Durante i fatti violenti, sono
riusciti a catturare Jorge Gómez Díaz, membro della OCEZ di Santa Rosalía,
che era incappucciato e portava un carabina calibro 22 a 16 colpi, 34
cartucce e un manuale militare della Forza Aerea Messicana tra il resto.
"Sono responsabili i presidenti municipali di Comitán e Chanal che
appoggiano e spalleggiano tutti questi fatti. Questo atto ha la sua origine
in una disputa con priisti e ex membri della OCEZ sulla proprietà di una
terra della comunità di Santa Rosalía, e questo fatto lo abbiamo già
denunciato pubblicamente".

Anche le autorità del Municipio autonomo Lucio Cabañas denunciano che il 17
maggio uno dei loro membri, Agustín López Luna è stato catturato da due
giudiziari che dopo averlo minacciato ed avergli detto che è un reato essere
zapatista lo hanno incarcerato nel Cereso N.5. Lì gli hanno richiesto 3.403
pesos per recuperare la libertà. Le autorità esigono la sua liberazione.

GIUGNO
ALL'ORECCHIO DEL RELATORE
Rodolfo Stavenhagen, relatore speciale dell'ONU per i diritti umani e le
libertà fondamentali dei popoli indigeni, è stato in Messico durante le
prime settimane del mese. Dall'11 al 13 giugno ha visitato il Chiapas per
dialogare con rappresentanti di diversi settori sociali sopra temi come:
terra, territorio e sviluppo; diritti e cultura indigeni; democrazia e
giustizia. Inoltre ha ascoltato attentamente le testimonianze di
organizzazioni indigeni e di contadini, la voce delle donne, i profughi ed
i bambini vittime della guerra di bassa intensità che da anni continua in
questo stato. Stavenhagen ha mostrato un interesse speciale per l'autonomia
come diritto umano. Il relatore deve presentare la sua relazione entro i
prossimi tre mesi.

ECOTURISMO?
Le autorità dell'Ejido Roberto Barrios denunciano che rappresentanti
governativi dell'Istituto Nazionale Indigenista INI, della Segreteria di
Sviluppo Sociale SEDESOL, della Segreteria della Riforma Agraria SRA, della
SEMARNAT, della Segreteria di Turismo e della Presidenza Municipale di
Palenque sono arrivati fino le cascate del torrente Bascán, ubicate in
questo ejido il 13 giugno, con il fine di studiare e visionare i terreni per
mettere in funzione un centro turistico ai bordi delle cascate. Questi
rappresentanti governativi erano accompagnati da persone dell'ejido Puyita,
confinante con Roberto Barrios, alcune di queste persone appartengono al
gruppo paramilitare Paz y Justicia, altre all'Unione di Trasporto Misto
"Brezze delle cascate del torrente Bascán" ed era presente il commissario
ejidale di detto ejido. Gli ejidatari di Roberto Barrios, basi d'appoggio
dell'EZLN, hanno fatto un'analisi della situazione ed hanno deciso che
questo centro turistico non va a portar nessuno beneficio alla comunità dato
che può generare problemi ecologici in un luogo che attualmente è ben
conservato.

(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)