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IN ITALIA UNA DELLE VITTIME DELLA REPRESSIONE BOLIVIANE, "OSPITE" DEI MOVIMENTI IN VISTA DI CANCUN
- Subject: IN ITALIA UNA DELLE VITTIME DELLA REPRESSIONE BOLIVIANE, "OSPITE" DEI MOVIMENTI IN VISTA DI CANCUN
- From: "A SUD Redazione" <redazione at asud.net>
- Date: Sat, 30 Aug 2003 14:56:50 +0200
Torino, 29 agosto 2003 In Italia una delle vittime della repressione in Bolivia, "ospite" dei movimenti italiani in vista di Cancun E' giunto in Italia il sig. Esteban Garcia Mamani, una delle vittime della repressione in Bolivia. Invitato dalle organizzazioni che hanno composto la "Carovana Andina per la Pace" che lo scorso aprile si è recata in Bolivia per solidarizzare con i movimenti contadini e indigeni del paese andino sottoposti ad una costante repressione e militarizzazione delle loro comunità. Al sig. Esteban Garcia, contadino "cocalero" della regione boliviana del Chapare, lo scorso gennaio durante una pacifica protesta viene sparato in pieno volto dai militari delle squadre speciali e perde completamente la sua mandibola. Negli ultimi anni oltre 200 le vittime e 1500 i feriti fra i dirigenti sindacali e indigeni che a più riprese stanno rivendicando il diritto a vivere come esseri umani. La privatizzazione dell'acqua, lo sfruttamento delle multinazionali ai danni delle comunità indigene e dei territori, l'impatto devastante dei megaprogetti estrattivi condotti dalle multinazionali del petrolio, gli accordi imposti dal FMI e dalla BM al fragile governo del paese, producono una situazione insostenibile per milioni di donne e uomini che vivono da vent'anni ai margini dell'umanità. Il dottor Ugo Zamburru, membro della Carovana Andina in rappresentanza del CIOPP e del Neruda, circolo ARCI di Torino, spiega la situazione dal punto di vista medico: "Il sig. Esteban Garcia Mamani, vittima della repressione, presenta esiti di una distruzione totale della mandibola da colpo da arma da fuoco. In Bolivia, per un prezzo di 12.000 dollari, cifra impensabile per un paese dove il reddito medio pro-capite mensile è di 60 dollari, gli era stato proposto l'innesto di una placca di titanio sostitutiva ,intervento che presenta il rischio di decubitare sulle parti molli spuntando dalla mucosa della bocca. L'intervento più complesso, ma che può restituire l'integrità delle funzioni masticatorie e fonatorie (Esteban ha perso 12 kg. in 9 mesi, circa il 20% del peso corporeo iniziale) consiste nel creare una continuità mandibolare con tessuto osseo prelevato da altra sede (di solito la tibia)e rimodellato. In questi giorni Esteban sarà visitato presso il Reparto di otorinolaringoiatria dell'ospedale Giovanni Bosco di Torino, dove il primario dr. Fabio Beatrice e i suoi collaboratori effettueranno gli accertamenti clinici e strumentali per dare indicazioni sugli opportuni presidi terapeutici da porre in atto per restituire a Esteban il diritto alla vita che la violenza e l'arroganza della repressione gli hanno tolto." Giuseppe De Marzo, portavoce della Carovana Andina e promotore di diverse campagna con i movimenti latinoamericani, dice: "La Bolivia è il paese più impoverito del Sudamerica e lo sfruttamento da parte delle multinazionali ha portato un intero popolo a soffrire la fame. Sono le scelte di politica economica che creano i casi come quello di Esteban. Sono gli accordi di liberalizzazione e privatizzazione delle risorse e dei servizi essenziali, che saranno proposti nei prossimi giorni a Cancun durante la riunione del WTO, a provocare la distruzione ecologica, l'impoverimento e la repressione che riguarda due terzi dell'umanità che vive di quelle risorse. Per noi, invitare Esteban e poter intervenire per migliorare la sua situazione medica, rappresenta un segnale molto importante di unità con i sindacati e le organizzazioni sociali della Bolivia e di tutta l'America Latina che in questo momento vengono represse e accusate di "terrorismo" proprio da chi il terrorismo lo applica in maniera sistematica da troppi anni. Il movimento italiano ed europeo deve continuare a portare avanti azioni di solidarietà attiva nei confronti dei movimenti dei sud del mondo e impegnarsi direttamente nella realizzazione di campagne congiunte che possano affermare una visione di "Democrazia della Terra" capace di superare la barbarie provocata dalle politiche neoliberiste." L'on. dei Verdi Mauro Bulgarelli, che ha partecipato alla Carovana e che sostiene attivamente la campagna in corso, commenta: "Oggi nel mondo esistono oltre 70 guerre che hanno al centro il problema del controllo delle risorse. Gli obiettivi delle politiche economiche attuali rendono impossibile la sopravvivenza per le comunità contadine e indigene, la tutela delle risorse e delle aree protette ed il rispetto dei diritti umani: troppo elevato il nostro livello di consumo per permettere ai sud del mondo di vivere in pace e di conservare il loro "capitale primario". La sicurezza energetica dell'occidente, le sue relazioni con i paesi produttori di petrolio nei sud del mondo e le scelte di politica economica tese a liberalizzare e privatizzare le risorse del pianete, sono il nodo da sciogliere e la contraddizione da risolvere se vogliano evitare lo sterminio delle comunità e se crediamo sia giusto consegnare un pianeta vivo ai nostri figli." La redazione di "A SUD" Per ulteriori informazioni sulle campagne in corso: http://www.asud.net per contatto telefonico: 338-9564034
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