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27-28/06 Roma: "Da Waslala alla Farnesina" spettacolo teatrale
- Subject: 27-28/06 Roma: "Da Waslala alla Farnesina" spettacolo teatrale
- From: "Eduardo Missoni" <scrivi at eduardomissoni.net>
- Date: Tue, 17 Jun 2003 11:52:34 +0200
Cari amici, Dopo varie repliche nel cagliaritano (vedi la recensione dell'Unione Sarda), arriva a Roma lo spettacolo di Nicola Michele "Da Waslala alla Farnesina: appunti per un mondo migliore". Il 27 e 28 giugno, spazio teatrale "L'incontrocanto" - Via del Verano, 39 (prosecuzione di via dei Sabelli, quartiere San Lorenzo)- ore 20,30 E' indispensabile prenotare giacché il numero di posti è limitato. Per le prenotazioni: - tel. 339-8441863 / 06-4463490 o mail: scrivi at eduardomissoni.net, indicando la serata cui si è interessati, il nome delle persone cui devono essere riservati i posti e un recapito telefonico per la conferma ed eventuali comunicazioni. A presto Eduardo Missoni 21 maggio 2003 - pagina 39 L'attore Nicola Michele ha messo in scena a Cagliari il libro del medico Eduardo Missoni Misa campesina, il sogno fallito L'esperienza della cooperazione in America Latina e Africa Lavarsi le mani prima dei pasti è la regola fondamentale per combattere le malattie: il concetto è semplice, ma non è facile insegnarlo a chi non lo sa, e per di più non ha l'acqua. Eduardo Missoni, medico "missionario" in Nicaragua, l'ha ripetuto migliaia di volta agli abitanti dei villaggi fangosi e devastati dalla guerra civile. E' soltanto una delle difficoltà che ha dovuto superare nella sua difficile e coraggiosa missione come volontario della Cooperazione internazionale: "lasciare questo mondo un po' migliore di come l'ho trovato". L'impegno di quegli anni è racchiuso nel suo libro, Misa Campesina, edizioni Borla, 256 pagine, presentato a Cagliari nel corso di una serata tra letteratura e teatro nel salone della parrocchia di San Paolo, affollato soprattutto di giovani. Dal suo libro, il giovane attore cagliaritano Nicola Michele ha tratto un coivolgente monologo teatrale: da solo, sul palco, ha raccontato i fatti vissuti da Missoni, le speranze, le delusioni e i pericoli, riuscendo a rappresentare persino i dettagli storici. Dalla platea Eduardo Missoni ha rivissuto la sequenza di quegli anni duri e drammatici trascorsi nel tormentato piccolo paese centroamericano. Il libro, che si apre con una prefazione di Isabel Allende, figlia del presidente Salvador suicidatosi per sfuggire al golpe di Pinochet, contiene pagine cariche della sua esperienza in America. Nato a Roma nel 1954, un cognome importante (lo zio è lo stilista Ottavio), Eduardo Missoni si laurea in Medicina alla Sapienza. Nei primi anni Ottanta lavora in Nicaragua come medico volontario nella Cooperazione internazionale, offrendo assistenza medica a una popolazione minata dalla guerra (appena conclusa) tra "sandinisti" e "contras", e occupandosi dell'educazione sanitaria nei presidi istituiti dal ministero della Sanità: i sacrifici per fare del bene e la delusione nel vedere i bambini morire di diarrea tra miseria, fango e sporcizia sono ricorrenti e raccontati senza la presunzione di insegnare chissà quale verità o di stupire a tutti i costi. Il libro - e il racconto teatrale messo in scena con profonda immedesimazione da Nicola Michele - parte da quell'esperienza per spaziare sul significato della cooperazione e del volontariato. Così Missoni mette in evidenza anche i difetti, le contraddizioni e perfino i fallimenti che ha potuto riscontrare con sua grande delusione in occasione di un viaggio compiuto dopo quindici anni. Il raffronto tra il prima e il dopo porta il medico a rendersi conto del fallimento non tanto degli ideali che hanno animato tanti giovani a partire per aiutare quei popoli che avevano appena conquistato la libertà, quanto del sistema burocratico e politico che ha gestito gli aiuti umanitari. Nel libro, infatti, si intravvedono anche le ultime vicende che hanno portato il medico romano ad abbandonare un ruolo a cui teneva come a una "missione": quello di esperto responsabile delle iniziative di cooperazione sociosanitaria con l'America Latina e gran parte dell'Africa Subsahariana. Non a caso Nicola Michele chiude lo spettacolo leggendo la lettera di dimissioni con cui il medico, dopo quindici anni di servizio, lasciò la Cooperazione. Nicola Perrotti
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