Cuba: Fucilati tre sequestratoridel traghetto



Dieci giorni fa si erano impossessati del battello cercando di raggiungere
la costa degli Stati Uniti
Ergastolo per altri quattro del commando

http://www.repubblica.it/online/esteri/traghettocuba/traghettocuba/traghetto
cuba.html

L'AVANA - I tre principali responsabili del sequestro di un traghetto cubano
avvenuto nove giorni fa all'Avana sono stati fucilati. Lo ha reso noto oggi
il governo cubano.
In un comunicato letto alla tv di Stato, le autorità hanno indicato che gli
undici responsabili del sequestro sono stati sottoposti ad una procedura
detta "sommaria" e condannati martedì per "gravi atti di terrorismo".
I tre principali responsabili del sequestro, "i più attivi e brutali",
secondo il comunicato sono stati condannati alla pena capitale e giustiziati
mediante fucilazione.
Quattro complici sono stati condannati all'ergastolo, un altro a 30 anni di
reclusione mentre tre donne sono state condannate rispettivamente a cinque,
tre e due anni di carcere.
Il gruppo sequestrò il traghetto - che collegava L' Avana con la
perifieria - con l'intenzione di recarsi negli Stati Uniti. L'imbarcazione
rimase però senza carburante.
Il processo nei confronti degli 11 responsabili del sequestro del traghetto
è durato tre giorni e le relative sentenze sono state approvate dal
Tribunale Supremo e dal Consiglio di Stato.
Verso l'una di notte dello scorso 1 aprile, poco dopo che il traghetto
Baragua aveva lasciato L'Avana con a bordo una quarantina di passeggeri per
attraversare la baia dirigendosi a Cristo de Regla, i sequestratori, in
possesso di una pistola e diversi coltelli, hanno imposto ai piloti di
dirigere l'imbarcazione verso gli Stati Uniti.
Dopo una quarantina di ore, ed in un un mare molto mosso, a circa 30 miglia
dalle coste cubane ed in acque internazionali, l'imbarcazione è rimasta
senza combustibile. Ormai alla deriva, alla fine i sequestratori hanno
accettato di essere rimorchiati fino al porto di Mariel, situato all'ovest
della capitale.
Secondo la testimonianza di due giovani turiste francesi che si trovavano a
bordo del Baragua, poco prima di attraccare, uno dei sequestratori di nome
Barbaro ha puntato il coltello alla gola di una di esse, nel tentativo di
farne un ostaggio per non finire nelle mani della polizia.
Viste fallire le trattative per costringerli alla resa, gli agenti cubani,
approfittando del fatto che alcuni passeggeri si sono gettati in acqua,
hanno preso d'assalto il traghetto arrestando tutti i sequestratori. Poco
dopo sul posto è arrivato lo stesso Fidel Castro.

Il sequestro del traghetto è stato il terzo effettuato in due settimane da
cubani che si proponevano di raggiungere gli Stati Uniti. Il 19 marzo, sei
sequestratori armati di coltelli hanno dirottato un Dc 3 con 31 persone a
bordo ed il 31 un altro, con una bomba a mano, ha fatto lo stesso con un
AN-34: i due aerei, che coprivano il tratto Gerona-L'Avana, hanno raggiunto
la Florida. Giusto ieri, il giudice di Miami Lawrence King ha concesso la
libertà su cauzione ai primi sei.
D'altra parte, sempre ieri, la polizia cubana ha sventato il sequestro di un
altro aereo che stava per atterrare nell'Isola della Gioventù, arrestando
quattro dei sequestratori che, insieme ad altri complici, si erano
impossessati di un fucile Ak-M di un soldato di guardia in un deposito
militare nella località La Fe, dirigendosi poi in automobile, armati anche
di coltelli, verso il terminal, dove sono stati appunto bloccati.
Proprio oggi, commentando tale arresto, il quotidiano 'Granma' ha sostenuto
che i ripetuti sequestri "sono la grave conseguenza dello stimolo ricevuto
dal governo degli Stati Uniti con il suo atteggiamento, deliberato ed
infame, di concedere impunità ai sequestratori" che non esitano a ricorrere
"a ripugnanti metodi terroristici, minacciando di assassinare gli ostaggi
che cadono nelle loro mani".

(11 aprile 2003)