Stampa, MST e governo Lula



Le manipolazioni della stampa  (Brasil de fato, 15 marzo 2003)
    Negli ultimi giorni la cosiddetta "grande stampa" è tornata a dare grandi spazi al MST, ma come sempre per attaccarci. Editoriali arrabbiati,  grandi titoli, foto provocatorie e notizie esagerate che hanno cercato di creare un clima di guerra nelle campagne.
    Ma che cosa è realmente successo?
Nella settimana di carnevale ci sono state tre occupazioni di fazendas. Dal mese di gennaio, tutte le settimane ci sono state occupazioni qua e là. Alcune organizzate da gruppi locali o addirittura in contrasto con il MST. Pertanto il fatto che ci siano state tre occupazioni in una settimana non rappresenta  un evento   che possa "mettere a rischio la sicurezza nazionale",
    Cos'altro è successo? manifestazioni di senza terra in due sedi dell'INCRA, a  Cuiabá e Goiânia.  Nei due casi le manifestazioni sono state fatte insieme agli stessi dipendenti dell'organismo. Nel caso di Cuiabá, l'episodio è stato  comico; il  MST si è schierato davanti all'edificio perché un gruppo dissidente di un certo MTA (Movimento degli insediati) creato dai commercianti di terra ,  non occupasse l'edificio, per farla finita con i procedimenti di esproprio. E in questa situazione,  quelli del MTA hanno rotto alcuni vetri dell'edificio. Nel caso di Goiânia, la manifestazione pacifica, con l'appoggio degli stessi dipendenti dell'Incra, era per chiedere che il governo nominasse rapidamente un sovrintendente, poiché da tre mesi i lavoratori non hanno nessuno con cui negoziare.
    E' questo che è successo.
    Ora, qualsiasi cittadino che abbia letto i giornali e visto la rete Globo, ha avuto la sensazione che il MST avesse dichiarato guerra al Governo Lula, e che esigesse in cambio la riforma agraria in un solo giorno.
    Questa manipolazione che la grande stampa è abituata a fare nei confronti dei movimenti sociali, è stata già oggetto di molte tesi di specializzazione e dottorato, nel campo giornalistico. Oggi gli editori dei giornali potrebbero essere oggetto di tesi di psicologia.
    Ma non è in realtà di questo che si tratta. Si tratta di lotta di classe. Di lotta politica. Le élite brasiliane non si sono rassegnate alla sconfitta elettorale di ottobre. Sanno che il popolo ha votato contro il loro modello neoliberista. Sanno che il popolo ha votato per la riforma agraria. Sanno che i senza-terra hanno votato per Lula. E sanno che Lula si è impegnato sulla riforma agraria.
    Ma non si sono dati per vinti. Continuano a organizzarsi per impedire che il risultato elettorale si materializzi nel governo. E stanno usando la loro principale arma di lotta ideologica che sono i mezzi di comunicazione, per impedire che i movimenti sociali avanzino. Per sostenere che ogni lotta sociale è sempre contro il governo Lula. Ora, il governo Lula è frutto di venti anni di lotta sociale del popolo brasiliano.
    Vogliono creare una immagine di falso radicalismo. Vogliono isolare i movimenti sociali e la sinistra nel governo.
   Questo è il vero motivo dell'ira incontrollabile di questi signori oligarchi che non vogliono perdere neanche le briciole.
    Ma i problemi sociali non si risolvono con editoriali fascisti. I problemi sociali si risolvono con risultati concreti nella vita del popolo. Abbiamo detto, con voce alta e forte, che il nostro nemico è il latifondo e il modello neoliberista. E lotteremo con tutte le forze. Affermiamo che siamo collaboratori del governo popolare, mantenendo la nostra autonomia.
  Ma loro vogliono isolare il governo dai movimenti, per indebolirlo e dominarlo. E isolare i movimenti dal governo per impedire che ci siano conquiste sociali reali, che rappresentano la perdita di privilegi della classe dominante brasiliana.
  La guerra non è nelle campagne. La guerra si vuole portarla nel Planalto  centrale!
 
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Planalto, significa altopiano, ma è anche il nome del palazzo del governo