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Stedile sul prossimo governo Lula e l'agricoltura
- Subject: Stedile sul prossimo governo Lula e l'agricoltura
- From: Serena Romagnoli <md1042 at mclink.it>
- Date: Mon, 23 Dec 2002 20:42:33 +0100
- Organization: Comitato di appoggio MST www.citinv.it/associazioni/MST/
Da CARTA CAPITAL 23 dicembre 2002 INTERVISTA CON JOAO PEDRO STEDILE di Sergio Lirio 1. I giornali dicono che il MST è rimasto insoddisfatto nei confronti del PT poiché non si è parlato di un tempo preciso per gli insediamenti dei senza terra che sono accampati ai bordi delle strade. Con che tempi vi aspettate l'insediamento delle 85.000 famiglie - o 100.000 - accampate? Accettereste un prolungamento di questo tempo? Controllerete le invasioni all'inizio del governo Lula? Avrete più "pazienza" con Lula di quello che avete avuto con i governanti precedenti? Risposta: “ La stampa brasiliana è di una mediocrità e di una mancanza di etica a tutta prova. Inventano fatti, fanno titoli assurdi, che non hanno niente a che vedere con i fatti o l'argomento. Da che il Presidente Lula è stato eletto, noi abbiamo mantenuto canali di comunicazione con le équipe del governo. Abbiamo parlato. E abbiamo presentato molti suggerimenti su ciò che è necessario fare nel breve periodo per rimediare ai gravi problemi sociali che esistono nelle campagne, come eredità di dieci anni di neoliberismo che ha unicamente accresciuto la miseria, la fame, la disperazione. C'è accordo tra di noi che la priorità sia la lotta contro la fame, l'insediamento delle famiglie accampate e il recupero della situazione degli insediamenti che sono stati abbandonati". 2. Avete dato o darete indicazioni per il ministero della riforma agraria? Cosa vi aspettate dal ministro indicato per questo incarico? Quali sono secondo voi i cambiamenti più urgenti nel modo di lavorare del ministero e dell'Incra? Risposta: “La nostra politica è pubblica e chiara. E' nella natura dei movimenti sociali mantenere l'autonomia in relazione allo stato e a qualsiasi governo; Noi siamo orgogliosi di aver fatto la campagna per Lula dal 1989. Anche noi ci consideriamo vincitori. Ma i metodi di lavoro sono diversi. Noi non indichiamo nessuna persona per nessun incarico. Questo è compito del governo. Ci sono le elezioni per questo. Il nostro movimento continuerà a svolgere la sua funzione storica, coscientizzare e organizzare i poveri delle campagne perché lottino per i loro diritti. E sosteniamo la tesi che il latifondo, ossia la grande proprietà improduttiva, sia la principale causa, in ambiente rurale, della fame, della povertà e delle disuguaglianza sociale. Per questo la nostra priorità, la nostra lotta principale, sarà sconfiggere, combattere il latifondo. La novità, ora, è che avremo un governo impegnato con il cambiamento sociale e anche con la lotta al latifondo. Prima il governo neoliberista sosteneva il latifondo e per questo lottavamo anche contro di lui". 3. Il movimento ha sempre considerato le invasioni come una forma di pressione, anche per la mancanza di altri canali di comunicazione con il governo federale. Come avverranno le discussioni e i negoziati con il prossimo governo? Lei pensa che un posto nell'annunciato consiglio di sviluppo economico e sociale potrebbe essere utile? Lei pensa che i negoziati andranno avanti anche se Lula non riuscirà a realizzare subito le promesse della campagna? Risposte; “I movimenti sociali devono mantenersi sempre autonomi in relazione alle forme di lotta che svilupperanno per fare pressione sul governo. E' insito nella natura della democrazia il diritto dei gruppi e delle classi sociali di fare pressione. Nella storia dell'umanità non c'è stata nessuna conquista sociale senza lotta sociale. Lei parla di invasioni, ma le occupazioni sono una cosa differente dalle invasioni.. L'invasione è quella che viene fatta dal fazendeiro, che invade terra pubblica, e poi falsifica i documenti, praticando una espropriazione per accumulare a proprio vantaggio. L'occupazione è realizzata da un movimento sociale, è un atto compiuto da masse di persone, per esercitare una pressione sociale nei confronti del latifondo, perché il governo applichi la legge e espropri quel latifondo. Finché ci saranno latifondi, grandi proprietà improduttive da un lato e migliaia di senza terra dall'altro, ci saranno occupazioni di terra!! Questo fa parte della realtà sociale brasiliana ingiusta e non delle strategie o della volontà dei dirigenti. Noi pensiamo che uno dei pochi settori in cui il nuovo governo può andare avanti sarà in campo sociale. In ambiente rurale, potrà fare passi avanti nella soluzione del problema della fame e delle misure di emergenza per gli accampamenti. I problemi il governo li avrà con il grande capitale transnazionale con il FMI, con il governo Bush, con l'ALCA. 4. Che cosa pensa della proposta di un patto sociale? Lei crede che Lula riuscirà a riunire i principali attori sociali attorno ad un progetto comune, di interesse nazionale, o ci sono probabilità che l'idea fallisca ancora una volta, come con altri governi? Risposta: “In Brasile, l'espressione patto sociale è logorata. Ha funzionato solo in Europa, in società sviluppate, dove il patto sociale è stato utilizzato come forma per rendere possibile una proposta socialdemocratica. Qui ritengo un'esagerazione chiamare "patto sociale" delle riunioni di consigli sociali che sono necessarie, ma che non risolvono il problema. Le soluzioni dei problemi sociali non dipendono dalla riunioni, dipendono dalle misure di politica economica e sociale che affrontino realmente i problemi e rendano meno drammatiche le contraddizioni e le disuguaglianze esistenti nella società Un gesto simbolico del governo, dei dirigenti, a volte ha molto più peso che ore di discussioni tra diversi. Non c'è mai stata distribuzione di reddito, in una qualsiasi società, perché i ricchi si sono seduti a tavola con i poveri e hanno deciso di abbandonare i propri privilegi. Per questo esistono lo Stato e il Governo che, in nome della maggioranza, assume misure, per correggere le distorsioni che il potere economico va creando con il suo processo naturale di accumulazione... Se la soluzione dei problemi dipendesse dalla volontà delle persone di riunirsi, non ci sarebbe bisogno di Stato e Governo. 5. Quali sono gli errori che lei spera che il PT non commetta, in campo sociale ed economico? Risposta; “In campo economico spero che il nuovo governo non commetta l'errore strategico di accettare l'ALCA, che sarebbe la perdita della sovranità in ogni settore e la sottomissione totale agli USA. Possono aumentare le relazioni commerciali con gli USA, questa è un'altra cosa. Ma l'ALCA come è stata proposta, è la fine del Brasile, come nazione indipendente. E noi lotteremo in tutte le forme possibili per impedirlo. Nell'agricoltura, speriamo che il governo neon cada nella bestialità di accettare i semi transgenici. Che sarebbe la fine dell'agricoltura brasiliana. E, anche dal punto di vista del mercato, la perdita di mercati futuri importanti. E dal punto di vista dell'ambiente e della salute pubblica un rischio. E' una falsità diffusa dalla Monsanto e da altre multinazionali, l'idea che il transgenico è più produttivo e non fa male alla salute. Fa bene solo ai loro tassi di interesse. In area sociale, spero che il nuovo governo non cada nella paura di fare cambiamenti. Per fare mutamenti sociali e favorire i poveri bisogna essere coraggiosi e scontrarsi con gli interessi di coloro che oggi hanno privilegi. Se il governo cadrà nell'errore di amministrare soltanto il bilancio pubblico, non ha prospettive. Noi lo abbiamo eletto perché assuma concrete misure di cambiamento. 6. Oltre ad insediare tutte le famiglie accampate, il futuro governo dovrà salvare buona parte degli insediamenti già esistenti, che soffrono per la mancanza di strutture e sostegno? A quale di questi due temi bisognerà dare priorità: a insediare gli accampati o alla strutturazione degli insediamenti? L'eredità finanziaria lasciata dal governo Cardoso, non renderà difficile il lavoro del futuro governo? Lei pensa che sarà possibile avere i soldi per rispondere a tutte le domande? Risposta: “ Come ho detto prima, forse la parte più facile e rapida tra le cose a cui il governo deve dare soluzione, sarà occuparsi delle famiglie accampate e insediate. Perché per questo c'è bisogno di poche risorse. Questo non dipende da nessun accordo internazionale e non colpirà gli interessi del capitale internazionale. Abbiamo molta terra a disposizione, improduttiva. Basta la volontà politica. E anche i problemi degli insediamenti si risolvono con pochi soldi. Penso che la questione più difficile, per quanto riguarda l'agricoltura, sarà a medio e lungo termine, se il governo riuscirà a impedire la diffusione del neoliberismo che per noi, in agricoltura, significa diffusione del modello nordamericano di agricoltura. Durante gli otto anni di Cardoso, hanno fatto una politica di instaurazione di questo modello, che ha favorito solo le multinazionali. Queste controllano oggi il commercio agricolo dei cereali, controllano le grandi agroindustrie e la ricerca, i semi. Hanno comprato i magazzini di stato e il governo si è ritirato dall'agricoltura. Bisogna ricostruire un nuovo modello agricolo che privilegi la produzione di alimenti, la produzione per il mercato interno e non per l'esportazione. Anche per quanto riguarda la soia, che è il nostro principale prodotto agricolo di esportazione, esportiamo solo il 30% di ciò che produciamo e è una sciocchezza pensare che esportare prodotti agricoli, tiri il paese fuori dalla crisi.....la Embraer da sola esporta il corrispettivo di tutta la soia brasiliana. Dobbiamo esportare prodotti con valore aggregato, ossia con molti giorni di lavoro incorporati. Privilegiare il sostegno e il miglioramento delle condizioni di vita degli agricoltori perché abbiano un reddito e restino nelle campagne. Riattivare l'EMBRAPA come grande impresa pubblica di ricerca. E produrre i nostri semi. Stimolare le piccole e medie agroindustrie, in forma cooperativa. Questo è il nostro programma e la proposta per il medio e lungo periodo". ---
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