Sub Marcos: "Gli Zapatisti e le Mele"



25  novembre  2002

E' nata in Messico la rivista "Rebeld&iacutea"

Gli zapatisti e le mele



Lo scorso 17 novembre è nata la rivista Rebeld&iacutea, impegno di chi, dal
Messico, continua nella ricerca di un mondo migliore. Nella messicana Casa
Lamm, hanno preso la parola Sergio Rodr&iacuteguez, Paulina Fernández,
Javier Elorriaga e l'architetto Fernando Yañez Muñoz che ha letto una
lettera del Subcomandante Insurgente Marcos. Eccola nell'editoriale di
questo primo numero:



GLI ZAPATISTI E LE MELE



Durito dice che la vita è come una mela. E dice anche che c'è chi la mangia
verde, chi la mangia marcia e chi la mangia matura.



Durito dice che c'è qualcuno, molto pochi, che possono scegliere come
mangiare la mela: in una bellissima composizione di frutta, a purè, in una
di quelle odiose (secondo Durito) bibite di mela, come succo, in un dolce,
biscotti o secondo i dettami della gastronomia.



Durito dice che i popoli indios sono obbligati a mangiare la mela marcia
mentre ai giovani viene imposto di ingerire la mela verde, ai bambini si
promette una bellissima mela mentre li si intossica con il baco della
menzogna ed alle donne si dice di dare una mela ma a loro si dà solo mezza
arancia.



Durito dice che la vita è come una mela. Dice anche che uno zapatista,
quando si trova davanti ad una mela, affila il coltello e, con un colpo
deciso, divide la mela a metà.



Durito dice che lo zapatista non intende mangiarsi la mela né si chiede se
la mela sia matura, o marcia, o verde.



Durito dice che, una volta aperto il cuore della mela, lo zapatista afferra
con molta cura i semi, va ad arare un pezzo di terra e li semina.



Poi, dice Durito, lo zapatista bagna la terra con le sue lacrime ed il suo
sangue e veglia sulla crescita.



Durito dice che lo zapatista non vedrà fiorire l'albero di mele e neppure i
frutti che esso darà.



Durito dice che lo zapatista ha seminato il melo affinché un giorno, quando
lui non ci sarà più, qualcun altro possa cogliere una mela matura ed essere
libero di decidere se mangiarla in una macedonia, a purè, in succo, dentro
un dolce o in una di quelle odiose (secondo Durito) bibite alla mela.



Durito dice che il problema degli zapatisti è questo, seminare e vegliare
sulla crescita. Durito dice che il problema della maggior parte degli
esseri umani, è lottare per essere liberi di scegliere come mangiare le
mele che verranno.



Durito dice che questa è la differenza tra gli zapatisti ed il resto degli
esseri umani: dove tutti vedono una mela, lo zapatista vede un seme, va a
preparare la terra, depone il seme, lo cura.



Escluso questo, dice Durito, gli zapatisti sono come qualsiasi altro. Forse
un po' più brutti, dice Durito guardandomi di sbieco mentre tolgo il
passamontagna.



Subcomandante Insurgente Marcos

Da qualche alba del XXI° secolo



http://www.rebelion.org/cultura/rebeldia251102.htm

(Traduzione Comitato Chiapas "Maribel" - Bergamo)