[Prec. per data] [Succ. per data] [Prec. per argomento] [Succ. per argomento] [Indice per data] [Indice per argomento]
Intervista in Esclusiva COINARIR a Edwin Luc'o Gutiérrez Borbúa
- Subject: Intervista in Esclusiva COINARIR a Edwin Luc'o Gutiérrez Borbúa
- From: diritti_umani at coinarir.org
- Date: Mon, 25 Nov 2002 10:39:37 +0100
[Intervistatore] Mancano poche ore al secondo turno elettorale. Quale è il suo stato d'animo? [Lucío] Io sono molto ottimista, con grandi speranze. Secondo le inchieste dovrei vincere con sufficiente vantaggio il prossimo 24 Novembre. Semplicemente stiamo chiedendo a tutti gli organismi nazionali ed internazionali che raddoppino i loro sforzi perché si controlli e si rispetti la volontà del popolo ecuatoriano; perché ci sono alcuni leggeri rumori sul fatto che il nostro avversario potrebbe cercare di fare alcune cose in virtù della disperazione per i risultati che potrebbero darsi. E con grandi quantità di denaro, tutto può succedere. Semplicemente è una piccola preoccupazione che abbiamo, però crediamo che come la differenza è grande secondo le inchieste, tutto sarebbe già definitivo. [I] Chi è Lucío Gutiérrez? [L] Lucío Gutiérrez è un ecuatoriano, un sognatore, un idealista che ha i piedi per terra e che cerca equilibri nell'Ecuador: equilibrio di genere, equilibrio di tendenze, equilibrio generazionale, equilibrio etico, equilibrio regionale e che vuole un paese dove uomini e donne siano uguali di fronte alla legge, che abbiano gli stessi obblighi, le stesse responsabilità, gli stessi diritti e che si compiano i sogni di tutti gli ecuatoriani di avere maggiore benessere ed una vita molto più degna. [I] Lei è nato a Quito, però la sua gioventù l'ha vissuta nel Tena, nella provincia del Napo, che ruolo ha avuto questa terra nella sua crescita, nella sua formazione? [L] Io sono nato nella città di Quito, però i miei genitori sono del Tena, ragione per cui, da molto piccolo, dopo pochi giorni d'essere nato, mi sono trasferito nel Tena dove ho vissuto fino ai quindici anni , quando sono andato al collegio militare. Io credo che è stata molto importante questa esperienza di vita nel Tena, una città molto piccola, molto tranquilla, dove le porte delle case rimangono aperte, la roba stesa nei cortili, non ci mancava assolutamente nulla e forse questa onestà è ciò che ha influito maggiormente nel mio modo d'essere: nel rispetto alla proprietà privata, nel rispetto per i diritti umani, nel rispetto per la vita, nel rispetto per la libertà e nel rispetto per la felicità. In quel momento la vita era bella, non c'erano molti veicoli ed allora noi bambini andavamo sempre al parco, camminavamo praticamente senza pericoli. [I] Come nasce il Partito Società Patriottica 21 Gennaio? [L] Il partito sorge praticamente per richiesta di giovani studenti universitari. La nostra idea iniziale fu quella di formare un gruppo di carattere cittadino, per cercare di ottenere un cambiamento di mentalità, di atteggiamento nei giovani. Allora abbiamo iniziato una battaglia civile con alcune università e collegi. Però i giovani ci iniziarono a porre in discussione, nel senso che diventava difficile ottenere l'obiettivo di cambiare la mentalità del popolo ecuatoriano, se non si arrivava alla Presidenza della Repubblica. Allora nacque l'idea, il sogno di arrivare alla Presidenza della Repubblica. Ma io, per arrivare alla Presidenza della Repubblica, non volevo contaminarmi con la vecchia partitocrazia politica. Così formammo un nuovo grande partito politico. Alcuni mi dissero che ero un pazzo perché era necessario molto denaro, circa sei milioni di dollari per poter formare un partito politico. Però noi non avevamo denaro, ma si, una immenso patrimonio spirituale e c! osì potemmo formare il nostro partito politico. Poi decidemmo partecipare alle elezioni ed anche lì ci dissero che era una pazzia, che partivamo svantaggiati rispetto ad altri partiti politici, con sessant'anni d'esperienze in elezioni, che avevano deputati, che avevano sindaci, prefetti, cheno tutta una infrastruttura ed inoltre denaro e che io non avevo nessuna delle due cose. Eppure, con lo stesso entusiasmo ci siamo dedicati alle elezioni fino a che non sono arrivato primo, con la paura di alcuni ecuatoriani e credo della maggioranza dei paesi del mondo. Ed ancora, credo che si abbiamo molte possibilità di vincere il secondo turno. [I] Potrebbe definire quali sono i punti fondamentali del suo Programma di Governo? [L] Il principale è la lotta contro la corruzione per la quale proponiamo al depoliticizzazione, la departitizzazione ed il rafforzamento delle istituzioni democratiche ecuatoriane per ottenere una vera istituzionalizzazione, una democrazia autentica in Ecuador. Il secondo obiettivo è ridurre la povertà nel paese, ragione per cui abbiamo dato priorità agli investimenti nell'educazione, nella salute e per creare posti di lavoro nel settore agrario, in quello turistico e nel settore minerario. Il terzo obiettivo è quello di dare sicurezza all'Ecuador: sicurezza giuridica, sicurezza sociale, sicurezza cittadina, sicurezza ambientale e sicurezza alimentare. Ed il quarto grande obiettivo è quello di migliorare la competitività del nostro paese, ovvero abbassare il costo dell'Ecuador, il costo paese. Per questo abbiamo almeno cinque punti da realizzare in Ecuador. In primo luogo dobbiamo abbassare i tassi d'interesse e, in secondo luogo, dobbiamo importare tecnologia. Come ter! zo punto dobbiamo ridurre alcune imposte e come quarto dobbiamo migliorare i servizi e per ultimo ridurre il tempo, la durata dei tramiti burocratici, amministrativi e giudiziari nel nostro paese. [I] Voi nel vostro programma fate riferimento alla base militare di Manta consegnata agli Stati Uniti del Nord America. In Sucumbíos si parla di sperimentazioni del fungo transgenico fusarium oxisporum, il fungo che si impiega nelle fumigazioni in Colombia. Qual è la sua posizione di fronte alla sovranità nazionale e sull'ingerenza nordamericana in Ecuador? [L] In politica internazionale, noi rispetteremo i trattati e gli accordi firmati, eredità dolorosa del governo anteriore e dell'attuale. Noi ovviamente per la sicurezza giuridica del nostro paese rispetteremo questo accordo, combatteremo il narcotraffico sempre e quando si rispetti però la finalità di questo accordo, che è, appunto, la lotta al narcotraffico. Rispetto alla guerra della Colombia, noi abbiamo una proposta di pace che immediatamente faremo conoscere ufficialmente al presidente Uribe, perché dopo la Colombia, il paese più danneggiato dalla violenza, in questa fraterna repubblica, è giustamente l'Ecuador. [I] Tornando a processi vicini all'Ecuador: nel caso di vittoria elettorale, quale sarebbero le differenze tra il processo venezuelano ed il processo che si genererebbe con la sua vittoria? [L] Direi che io e Chavez siamo due persone diverse. Io rispetto il modo in cui si governa in Venezuela, però qui io darò priorità alla unità nazionale. Realizzerò un governo di convergenza nazionale, dove siano presenti gli imprenditori onesti, i banchieri onesti, dove ci siano anche i movimenti sociali progressisti. [I] Cos'è che gli indios dell'Ecuador guadagnerebbero con la sua vittoria elettorale? [L] Gli indios indigeni devono essere incorporati nello sviluppo sociale ed economico dell'Ecuador. Gli indios non chiedono molto, chiedono ambulatori medici, acqua potabile, latrine per le proprie comunità. E questo è un obbligo sociale del governo con i nostri indigeni ecuatoriani. Certo loro hanno anche diritti e doveri, come qualsiasi altro ecuatoriano. Così che l'intenzione è quella di incorporarli in modo totale allo sviluppo sociale ed economico dell'Ecuador. [I] Nel saluto che ci inviò per il Movimento Indigeno Tupaq Katari, cita parole da "Ode all'Uomo Semplice" (Oda al Hombre Sencillo) di Pablo Neruda. Che significato ha per Lei la poesia dello scrittore cileno? [L] Neruda parlava molto dell'uomo, della libertà dell'uomo, della uguaglianza delle responsabilitò, dei diritti. Lui parlava molto di questi sentimenti perfino romantici che ha l'essere umano e per tutto questo, perché l'uomo compia il sogno e possa continuare a sognare, è fondamentale che venga incorporato allo sviluppo sociale ed economico di un paese. Perché l'indio, perché il negro e perché il meticcio siano mediamente felici, bisogna dare loro una vita mediamente degna, mentre nell'Ecuador l'80% del popolo non ha una vita mediamente degna. In questo senso, cercherò di ridurre le disuguaglianze che esistono nel nostro paese, in particolare contro gli indios che sono stati i più emarginati, i più esclusi, i più sfruttati dall'epoca coloniale, ovvero da circa cinquecento anni. [I] Una volta scrisse al Coordinamento Latinoamericano delle Organizzazioni del Campo (CLOC), facendo allusione agli Stati Uniti della America Latina e dei Caraibi. Quanto lontani siamo da questo parto? [L] Si, io continuo a sognare la possibilità che in un futuro molto vicino, speriamo tutto il Continente Americano sia una sola Nazione, speriamo che tutto il mondo sia un solo paese, con una sola moneta, una sola lingua, con interessi comuni, diciamo liberi come il vento, come i pesci dell'oceano, come le acque dei mari che non hanno bisogno di visti per andare da una spiaggia all'altra, che non hanno bisogno di permessi per passare le frontiere. Speriamo che si compia questo sogno. [I] Per concludere vuole trasmettere qualcosa ai popoli del mondo che guardano con curiosità a quanto stà accadendo in Ecuador? [L] Voglio dirvi che qui in Ecuador c'è un uomo che sogna un paese diverso, un paese più onesto, con maggior benessere, con democrazia, degno di essere lasciato in eredità ai nostri figli. E per questo utilizzerò tutto l'entusiasmo, tutta la mia vitalità, tutta la mia forza fisica e mentale per ottenerlo nel consenso delle maggioranze dei settori della nazionalità ecuatoriana. [I] Citando le parle di Neruda che ama tanto, "ganaremos nosotros, ganaremos los más sencillos" (vinceremo noi, vinceremo, i più semplici)? [L] Così è giustamente. Questo si è già dato nel primo turno e speriamo che anche nel secondo turno si ripeta questa frase che tanto amo di Pablo Neruda: "ganaremos nosotros, ganaremos los más sencillos". ======================================= Aiutate il progetto Una Ambulanza per l'Ecuador Riceverete la maglietta con la vignetta di Vauro in regalo Conto Corrente Postale N° 24059263 <centerMaggiori Informazioni le troverete sul Sito ======================================= Nel 2003 organizzeremo iniziative sui seguenti temi: Argentina, Venezuela, Pemones, Colombia, Multinazionali e Questione Indigena <centerContattaci o contatta i nostri riferimenti di <centerBrescia, Genova, Milano, Novara, Pordenone, Reggio Emilia, Rimini, Roma, Trento, Udine, Varese e Vicenza ======================================= COmitato INternazionalista ARco IRis(COINARIR) Via Antonio Gramsci 3 - 25082 Botticino (Brescia) Tel: 030 2190006 Fax: 06 233 242 298 Fax: 030 909 311 32 Posta Elettronica: comunicazioni at coinarir.org Sito della Rete: http://www.coinarir.org --------------------------------------------------------------------- Click qua per cancellarti da NOTIZIE ARCOIRIS - DIRITTI UMANI. Oppure invia una email a diritti_umani at coinarir.org chiedendo di cancellarti e specificando la tua email. ---------------------------------------------------------------------
- Prev by Date: Aborto in Uruguay III - Si chiede aiuto
- Next by Date: Sub Marcos: "Gli Zapatisti e le Mele"
- Previous by thread: Aborto in Uruguay III - Si chiede aiuto
- Next by thread: Sub Marcos: "Gli Zapatisti e le Mele"
- Indice: