SECONDA PARTE DAL GUATEMALA



SECONDA PARTE: DAL GUATEMALA

Allego questo appello per le minacce di morte subite da Padre r. Perez Garrrido, scritto da Piero Padovani di Torino.

Saluti latinoamericani

Cristiano Morsolin da LIma

> APPELLO URGENTE
> MINACCE DI MORTE E TIMORI PER LA SICUREZZA DI PADRE
RIGOBERTO PEREZ
GARRIDO
>
>
>
> Il sacerdote Rigoberto Pérez Garrido ha ricevuto una
serie di
telefonate anonime con minacce di morte. Amenesty
International è molto
preoccupata per la sua sicurezza.
>
> Padre Pérez Garrido è parroco a Nebaj, Dipartimento
di El Quiché, con
popolazione prevalentemente indigena (Maya).
>  Il Quiché è stata la zona maggiormente colpita
negli anni del
conflitto armato in Guatemala: lì sono avvenute 344
delle 699 stragi di massa
perpetrate nel Paese.
> L'esercito, nel corso delle sue campagne di "terra
bruciata" ,
attaccò sistematicamente la popolazione civile
indigena nell'intento di
eliminare la base sociale della guerriglia nelle
comunità rurali maya.
>
> La Commissione della Verità (CEH) promossa dall'ONU
ha stabilito che
Nebaj è stata una delle quattro zone del Guatemala in
cui è stato
commesso "genocidio".
> Le vittime dei massacri di Nebaj erano state sepolte
in fosse comuni.
Antropologi e medici legali stanno riesumando i loro
resti e fornendo
prove evidenti contro le autorità governative
implicate nei massacri.
>
> Padre Pérez Garrido ha appoggiato attivamente le
riesumazioni nel
territorio della sua parrocchia ed ha permesso che gli
antropologi legali
conservassero le loro attrezzature nella chiesa.
> Personalità ecclesiastiche ritengono che le minacce
siano da mettere
in relazione con questo.
> Padre Pérez Garrido ha anche appoggiato le indagini
condotte dalla
Chiesa Cattolica sugli abusi commessi negli anni del
conflitto, raccolte
poi nel Rapporto "Recupero della Memoria Storica"
(REMHI).
>
>  Il principale fautore del progetto, il vescovo
Monsignor Juan
Gerardi, nell'aprile 1998 presentò il r¿--0-209840158-1021230190=:45713--