[MST-Italia] Frei Betto sul MST, nei giorni del 10° incontro nazionale



ALAI

Brasile: MST e governo federale

Frei Betto

ALAI-AMLAT, (16/01/2002), Sao Paulo.  Il Movimento Senza Terra ha
promosso il suo 10° incontro nazionale a Belo Horizonte (14-18 gennaio).
E' in discussione l'agenda di mobilitazioni di quest'anno elettorale e
il tentativo di superare l'impasse o, come preferisce Joao Pedro
Stedile, lo scontro finito in pareggio: né il governo federale riesce a
distruggere il MST, né il MST riesce a far avanzare la riforma agraria.

C'è molta demagogia per quanto riguarda l'uso del denaro pubblico. Basta
dire che le casse del tesoro nazionale hanno visto tornare indietro,
alla fine dello scorso anno, circa cento milioni di reais destinati al
Programma Nazionale di Rafforzamento della Agricoltura Famigliare,
Pronaf. Questa cifra avrebbe dovuto essere data in prestito dal
Ministero dello Sviluppo Agrario ai Senza Terra insediati.

Il ministro  Raul Jungmann dà la colpa alle banche sostenendo che esse
hanno restituito il denaro perché sarebbero più interessate alla danza
finanziaria che al credito rurale. Questa accusa è una dichiarazione
pubblica di incompetenza del governo. Un paese che ha un governo non
ammette che le banche manipolino come vogliono le risorse pubbliche
destinate alla famiglie povere.

 L'opinione di coloro che sono stati danneggiati da questa vicenda non
coincide con quella del ministro. Per ottenere credito, gli insediati
devono presentare progetti. Per elaborare progetti hanno bisogno della
consulenza di agronomi dell'Incra.  Quindi una delle condizioni
attraverso le quali gli insediati possono ottenere il credito è, come
dice il dirigente del MST Delwek  Matheus,  il rivolgersi ad imprese di
assistenza tecnica.

Ma l'Incra sta riducendo drasticamente il numero di tecnici disponibili
per dare consulenze agli insediati, partendo dalla  disgregazione della
Impresa di Assistenza tecnica Emater, sospetta di simpatizzare con il
MST. In  Maranhao,  il governatore Roseana Sarney  ha eliminato con un
tratto di penna la Emater, lasciando gli insediati  senza un tramite tra
le loro necessità e le risorse pubbliche.

Invece di creare strumenti per una buona politica agricola a Brasilia,
il governo federale ha creato il dipartimento dei conflitti agrari,
legato alla Polizia Federale come se la questione agricola fosse un
argomento di polizia e non relativo alla politica. E l'Incra vuole
sostituire il tecnico agricolo con la figura del lavoratore
sociale,nominato in ogni insediamento.
 A chiacchiere e nella pubblicità tutto va bene. L'esecutivo ha
garantito al Pronaf, per il raccolto del 2001, 500 milioni di reais. Nel
passare il denaro alle banche il governo aveva dimenticato di stabilire
le proprie esigenze riguardo all'intermediazione per i prestiti agli
agricoltori. Questo ha portato il ministro Jungmann a scaricarsi da ogni
responsabilità: Le banche in Brasile, non sono state fatte per servire
il popolo. Ma sembra che il governo sia stato fatto per servire le
banche, altrimenti non avrebbe permesso che un simile boicottaggio
all'agricoltura famigliare passasse in questo modo. Secondo il ministro
dei 4,8 milioni di agricoltori, solo 800 milioni hanno avuto accesso al
credito.

Come dice il MST, la meta del governo federale era insediare nel 2001
circa 100.000 famiglie. C'è stata anche propaganda in TV nella quale si
incoraggiavano i senza terra a registrarsi direttamente negli uffici
postali. Una iniziativa ufficiale per cercare di isolare il MST.
Nonostante questo, lo stesso MST ha spinto gli agricoltori perché si
iscrivessero alla posta. Secondo Stedile 860.000 si sono iscritti. Ma
solo 60.000 hanno avuto una risposta e, tra questi, sono 21.000 sono
stati realmente insediati. Così 800.000 hanno avuto l'esperienza della
contraddizione tra la pubblicità ufficiale e la politica reale.

E' come scrivere tesi accademiche che enfatizzino il protagonismo dei
poveri nella soluzione dei loro problemi .  Difficile è sopportarli come
forza organizzata che si rifiuta di svolgere il ruolo di cinghia di
trasmissione dello Stato, come capitava nei paesi socialisti.



 

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