Argentina: quale logica nel rietro degli italiani?



QUALE LA LOGICA DEL RIENTRO IN ITALIA DEI NOSTRI CONNAZIONALI IN ARGENTINA?


Il commento di Rino Giuliani, Componente dell'Ufficio di Segreteria FIEI e
Vicepresidente dell'Istituto Fernando Santi

(News ITALIA PRESS)

"La situazione in Argentina è precipitata.  Oltre tre milioni di disoccupati
in più solo nell'ultimo anno.  Il Presidente Della Rua abbandona la barca
che affonda.  Questo è il risultato di scelte economiche sbagliate e di
disastrosi condizionamenti economici internazionali". Questo il commento a
caldo di quanto sta succedendo in Argentina da parte di Rino Giuliani,
Componente dell'Ufficio di Segreteria FIEI e Vicepresidente dell'Istituto
Fernando Santi.
"Lo spettro della fame percorre l'Argentina e quasi non ci crediamo.  Tale e
quale ritorna l'iconografia socialista di inizio secolo contro la guerra.
Si tratta, invece, di concrete fotografie delle agenzie internazionali,
riprese dai nostri quotidiani. C'è da chiedersi: ha un senso oggi il
dibattito asfittico ed inconcludente intorno all'assegno sociale per i più
poveri fra gli italiani d'Argentina su cui tanto si è parlato e nulla si è
fatto nel CGIE? E' cosa davvero dell'altro mondo, ad inizio del terzo
millennio, in un paese moderno come l'Argentina, nel clima fosco e torbido
dello stato d'assedio morire per qualche bene di consumo, assaltare una
vetrina ed essere uccisi, nella vana speranza di sopravvivere qualche
giorno.
Le cose che stanno accadendo in Argentina la dicono lunga sul valore morale
ed etico dei sistemi economici liberistici e della cosiddetta naturale
capacità di riequilibrio dei mercati.
La Regione Veneto, nelle settimane scorse, ha deciso di investire risorse
pubbliche per far tornare a lavorare nella regione stessa alcune centinaia
di italiani d'Argentina e del Cile.
Non saremo fra quelli che sono contrari all'iniziativa, ma, dopo quanto è
accaduto in Argentina, certo ne misuriamo i limiti. A quale logica, c'è da
chiedersi, risponde oggi la richiesta, che è anche di altre regioni, di far
rientrare i propri corregionali.
L'Argentina ha speso milioni dei suoi pesos per far laureare giovani, che di
fatto, verranno sottratti ad un possibile, anzi necessario, piano di
rinascita di quel paese e di quel popolo, al quale le vicende italiane sono
così fortemente intrecciate.
Il Parlamento italiano, nell'immediato, deve trovarsi unito per fornire
subito aiuti a tutti gli argentini.  Ne saranno grati ed orgogliosi tutti
gli italiani d'Argentina ed i loro discendenti.
L'Italia deve contemporaneamente farsi promotrice del massimo impegno dell'
Unione Europea per un piano di sostegno all'economia e per l'immediata piena
ripresa di funzionamento delle istituzioni democratiche dell'Argentina.
La FIEI e l'Istituto Fernando Santi sono pienamente solidali con quanti, in
Argentina, anche in queste ore difficili, fanno appello alla razionalità, ai
valori democratici, al dialogo, perché si esca dalla difficile condizione
interna ed internazionale con una maggiore giustizia sociale e con un
avvenire migliore per tutti".




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