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In attesa dei risultati elettorali in Nicaragua...
- Subject: In attesa dei risultati elettorali in Nicaragua...
- From: Cristiano Morsolin <morsolin at yahoo.it>
- Date: Mon, 5 Nov 2001 02:04:26 +0100 (CET)
In attesa dei risultati delle elezioni presidenziali in Nicaragua(speriamo vinca Ortega!)allego un articolo dela scrittrice Gioconda Belli per capire la realta' del paese centroamericano. saluti latinoamericani cristiano morsolin ------------------------------------------------------- dicembre 2000, di Gioconda Belli, scrittrice nicaraguense, da ALAI L'ambiente che ho percepito percorrendo le strade di Managua il giorno dopo le elezioni amministrative, lo scorso 6 novembre, mi ha fatto ricordare il giorno che seguì la sconfitta elettorale dell' FSLN, il 26 febbraio del 1990. Si respirava la stessa aria di città assediata, di una cittadinanza che sembrava giocasse a nascondino, anche quando questa volta si è trattato di una vittoria sandinista. Non so se è perchè i nicaraguensi non riescono ancora a credere alla libertà conquistata di poter eleggere attravrso il suffragio. Oppure se si tratta di un silenzio originato da una paura accumulata degli uni verso gli altri in una società dove l'arbitrarietà possiede ancora ampio margine di manovra. Dovremmo però essere ciechi per non vedere che andiamo avanti. Per la prima volta, i nicaraguensi hanno eletto autorità comunali in una elezione separata da quella presidenziale. E per la seconda volta nella storia del paese, il partito al potere accetta la volontà popolare a lui sfavorevole. Il FSLN ha vinto non solo nel comune di Managua ma anche nelle amministrazioni degli altri principali distretti del Paese. Di fronte a questa rivincita tanto sorprendente, il Partito Liberale non ha perso tempo a cercare capri espiatori. Il presidente Alemàn ha accusato il Partito Conservatore, i Liberali subito dopo hanno accusato Alemàn di non punire in modo esemplare i casi di flagrante corruzione dei suoi funzionari. Ma chi volesse trovare la ragione della sconfitta inflitta dai nicaraguensi al partito al potere, dovrebbe guardare a come sono peggiorate le condizioni di vita dei nicaraguensi più poveri. Nel 1990, nonostante le guerre e le disgrazie, nelle stime degli indicatori dello sviluppo delle Nazioni Unite, il Nicaragua occupava l'85° posto in una lista di 175 Paesi. Attualmente occupa il 140° posto. Ossia si è ridotta la speranza di vita della popolazione, è aumentato l'analfabetismo, è aumentata la mortalità infantile. Siamo il secondo Paese con la mortalità materna più alta in America Latina. Le epidemie diventano più feroci ogno anno, il sistema della sanità è seriamente danneggiato, sono saliti i prezzi dei servizi di base. "Fatti non parole", la parola d'ordine del governo liberale, si riferisce a strade solo per chi ha le automobili, statue di santi in ogni rotonda, luci sulla strada che conduce alla casa del presidente, fontane che cantano e ballano, centri commerciali, hotels. Il Paese è cresciuto, il PIL è salito, però questo a benificio solo di chi sta in alto nella piramide sociale. I poveri non solo hanno continuato a essere poveri, ma si sono impoveriti. Duramente puniti dai fenomeni naturali: uragani e terremoti, hanno visto che mentre loro soffrono, i funzionari corrotti si arricchiscono impunemente. Adesso non solo la natura e la disoccuazione li minacciano, ma anche i delinquenti, categoria ingrossata dai propri figli, e dalle proprie figlie costrette a prostituirsi. Davanti a questo panorama, il sandinismo sapeva di avere una nuova possibilità di governare. Non solo per essere il partito di opposizione più grande, ma anche per i suoi trascorsi rivoluzionari, le sue radici popolari e la sua rete organizzativa. Dati i miei trascorsi sandinisti certo non mi lamento di questa vittoria del FSLN. Al contrario voglio credere che questo nuovo voto di fiducia del popolo, la volontà di conciliazione dell'impresa privata, la presenza di Herty Lewites come sindaco di Managua e gli impegni per l'autonomia della sua funzione condurrano la dirigenza del FSLN a riconoscere la positività del processo di apertura. Non c'è dubbio che la situazione del FSLN a Managua sarebbe stata molto diversa se, come nel 1996, Carlos Guadamuz fosse stato candidato a sindaco. Nonostante il sostegno del FSLN e persino di Radio Ya, Guadamuz avrebbe ottenuto solamente i voti duri del sandinismo. La sua immagine, la sua personalità, avrebbero impedito la crescita del consenso. La stessa cosa succederebbe se Daniel Ortega si lanciasse come candidato per le presidenziali. Contrariamente a quello che egli pensa, questa vittoria sandinista è la prova che per tornare a porsi di fronte al popolo come un partito vincente, il Fronte richiede non solo un discorso unitario, ma persone che diano credibilità a questo discorso, come è stato il caso di Herty Lewites. Questo trionfo elettorale, non bisogna ingannarsi, non è figlio del patto ma dell'apertura. Se il Segretario Generale del FSLN avesse permesso la democratizzazione interna, il rinnovamento e il cambio della guardia all'interno del partito dai primi anni novanta, il sandinismo non sarebbe caduto nei vizi del patto con la destra. E' negativo che sia stato più facile scendere a patti con gli avversari che con i propri compagni. Speriamo che se la sconfitta non è servita ad imparare questa lezione, la vittoria sì, possa servire. Forse è la prova che manca alla dirigenza del FSLN per rendersi conto che per proclamare tempi nuovi occorono anche facce nuove. E che coloro che propongono ricambi nei gruppi dirigenti meritano di essere ascoltati e non vilipesi. Se il Fronte si presenterà con nuovi candidati, unitari, alla presidenza, queste elezioni possono considerarsi un buon augurio per questo partito nel 2001. Però se la candidatura di Daniel Ortega è inevitabile come sembra, c'é da aspettarsi una divisione del voto. Lo spazio di crescita per una terza forza potrebbe collocarsi in quel 40% di astensione. Il numero coincide con la percentuale degli indecisi che risultavano dalle inchieste preelettorali. E' una percentuale consistente. C'è da meditare prima di scrivere sui muri delle strade "ha vinto Daniel". Vedremo se l'opportunità che la storia sta offrendo verrà colta o no dal Fronte Sandinista. ______________________________________________________________________ Abbonati a Yahoo! ADSL con Atlanet! Naviga su Internet ad alta velocità, e senza limiti di tempo! 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