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Il Mercosur visto dagli imprenditori italiani
- Subject: Il Mercosur visto dagli imprenditori italiani
- From: "Nello Margiotta" <animarg at tin.it>
- Date: Wed, 17 Oct 2001 21:40:11 +0200
Edoardo Pollastri*/News ITALIA PRESS *Vice Presidente Assocamerestero MERCOSUR: L'ALTERNATIVA VALIDA NELLA SITUAZIONE DI CRISI Crisi strutturale e crisi internazionale. Due problemi che inevitabilmente si incrociano per i Paesi che compongono il Mercosur - Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay - e gli operatori economici che in essi e con essi lavorano. La recessione argentina continua, nonostante il Presidente Fernando de la Rúa ne abbia fatto una vera e propria missione da quando ha assunto la presidenza il 10 dicembre 1999. Oggi il Mercosur, il "mercato comune" dei quattro Paesi dell'America latina, ha già compiuto quindici anni, da quando nel 1986 ci fu il primo accordo tra Argentina e Brasile, all'inserimenti nel 1991 di Uruguay e Paraguay. E, in questi anni, come inevitabilmente succede quando si uniscono diversi attori in un'unica entità, si condividono successi e sconfitte. Ma, in questa situazione di crisi, l'Italia e le industrie italiane, che storicamente hanno interesse e credono nelle potenzialità del mercato latinoamericano, non hanno abbandonato il Mercosur alla sua sorte. Anzi, il super Ministro dell'economia argentino Domingo Cavallo - di origine piemontese - ha coinvolto, nei suoi disegni di risanamento dell'economia, tra le maggiori aziende straniere presenti in Argentina, proprio alcuni grandi nomi dell'industria italiana. La presenza di aziende tricolore nel Mercosur si è storicamente sviluppata su due fronti: da un lato è nata come filiazione diretta delle comunità di immigrati italiani, dall'altro è approdata come risultato dell'internazionalizzazione dell'imprenditoria nazionale. Oggi sono presenti industrie del calibro di Fiat - che nel luglio scorso ha festeggiato i suoi 25 anni in Brasile -, Pirelli, Telecom, Parmalat, Sudameris, ecc. Dalla presenza della business community italiana è sempre derivata una spinta positiva, che, per il suo naturale radicamento sul territorio, oggi soffre necessariamente dei problemi di cui l'economia latinoamericana è investita. A tutto ciò si aggiunge la situazione di incertezza creata sui mercati internazionali dai fatti terroristici dell'11 settembre. Certo, un'economia globalizzata favorisce l'estensione a catena dei fatti negativi occorsi su un mercato territoriale a tutti quelli che vi gravitano attorno, più o meno geograficamente vicini. Ma fa anche in modo che lo sforzo comune verso la risoluzione dei problemi sia motivante per tutti gli attori: il benessere di tutti corrisponde al benessere di uno, e viceversa. In questo quadro di sinergie - circoscritte alle diverse aree economiche, o allargate all'intero mercato mondiale, perché in virtù del quadro socio-economico mutato dai fenomeni della globalizzazione il mondo sta diventando più piccolo - la business community italiana può trovare il suo ruolo trainante. Un ruolo positivo, come quello che storicamente è legato alla presenza delle comunità di italiani emigrati nei diversi continenti, può svolgerlo anche a favore del Mercosur, dove gli operatori economici, proprio oggi, ispirandosi alla crisi internazionale, possono individuare una via d'uscita dalla crisi strutturale irradiatasi dall'Argentina. Essendo quest'area fuori dai centri nevralgici politico - militari coinvolti dagli avvenimenti dell'11 settembre, potrebbe ricevere un'attenzione maggiore da parte degli operatori internazionali, costretti ad individuare mercati alternativi a quello statunitense e nordamericano in generale. Una mobilitazione che non ha esitato in termini di tempo, quando all'indomani degli attentati - e ormai nelle trascorse quattro settimane - gli americani hanno drasticamente smesso di spendere. Una situazione che i Governi dell' area Mercosur non possono ignorare, ma anzi che tengono presente per aumentare ulteriormente l'impegno a creare incentivi e progetti per richiamare maggiormente gli investimenti esteri. Il Governo brasiliano ad esempio ha lanciato il programma "avanza Brasile" che prevede investimenti per il quinquennio 2002 - 2007 di oltre 300 miliardi di dollari. La concezione del Mercosur come alternativa valida al mercato statunitense diventa dunque valida su due fronti: da un lato a favore degli operatori che lavorano con gli Stati Uniti e che oggi sono costretti a "trasferire" su altri mercati parte del proprio interesse; dall'altro a favore dei Governi locali per individuare possibili soluzioni alla crisi interna. Nello change the world before the world changes you www.peacelink.it/tematiche/latina/latina.htm
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